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Le ricadute su Matera dopo la nomina

Prima di analizzare i dati di diversa natura sul Comune di Matera, è importante sottolineare come questi siano risultati parziali anche in termini di una programmazione pluriennale che, nel caso dei dossier presentati dalla Città dei Sassi, si esaurirà nel 2020. Nonostante le bocce non siano ancore ferme non è velleitario iniziare a delineare un quadro di riferimento di quello che è successo e sta succedendo a Matera. In questo modo si potrà comprendere cosa accadrà nel futuro. Sarebbe del tutto fuori luogo, in ogni caso, trarre conclusioni sulla effettiva riuscita del programma, in relazione agli obiettivi posti sia dalla Commissione giudicante quanto quelli posti dal dossier di candidatura: per capire questo bisognerà attendere che il programma completi la sua azione e che i report finali siano prodotti.

Simbolico

Nonostante l’orgoglio cittadino non abbia termini quantitativi per essere misurato, alcune manifestazioni di questo sentimento possono essere raccontate. Un esempio è il già

citato87 risultato del sondaggio condotto da Datacontact per conto del Comitato Matera

2019, che segnalava una altissima consapevolezza della candidatura tra la cittadinanza ed un forte sentimento di speranza ad essa collegata.

L’arrivo a Matera di decine di “camminanti”, giunti in città a piedi da ogni parte della Regione nel giorno della visita della Commissione pre-delibera, è un altro segno di una ritrovata unità attorno ad un tema d’orgoglio per la Regione, purtroppo affievolitosi per colpe del tutto politiche esterne al progetto.

Matera è diventate rapidamente un posto nel quale organizzare eventi, assolutamente non collegati alla Capitale Europea, cosi come campagne fotografiche, videoclip, convegni, conferenze nazionali e mostre private, nonostante manchino strutture del tutto adeguate per coprire il fabbisogno.

                                                                                                               

87  Il  riferimento  è  al  sondaggio  condotto  da  Datacontact  s.r.l  nel  2014  e  descritto  nel  corso  del  capitolo  5.3.2  del   presente  elaborato  

Fissare il brand “Matera” come sinonimo di bellezza e quieto vivere, è considerata una delle legacy a lungo termine ed alcuni passi sono stati mossi in questa direzione: il partenariato tra Regione Basilicata e Rai, ha portato nella piazza principale di Matera la trasmissione “L’anno che verrà”, l’annuale appuntamento del 31 dicembre del servizio pubblico. L’obiettivo di questa azione era di portare il nome di Matera nelle case degli italiani attraverso programmi di largo consumo: Matera sarà la Capitale che dimostrerà la faccia del Sud che ce la fa, al di la degli stereotipi spesso costruitisi per mezzo del medium televisivo; ribaltare questa logica meschina è fondamentale per riattivare processi e dignità che, nel medio-lungo periodo, possono portare ad arrestare l’emorragia di giovani dal Meridione e smuovere le stagnate situazione economica locale.

La Regione Basilicata, per rendere irreversibile questo processo di imposizione del brand Matera, firmava un accordo con l’emittente pubblica perché per i successivi anni fino al 2019 l’evento del 31 dicembre si tenesse a Matera. L’incredibile successo di piazza è

stato confermato anche dagli oltre 4 milioni di spettatori in tv (oltre il 30% di share)88:

per la Basilicata e per Matera è stata l’occasione per imporsi come destinazione di massa, entrando nel lessico comune delle città da visitare.

La decisione di spostare il successivo Capodanno della Rai nel capoluogo regionale, Potenza, ha lasciato diversi dubbi tra addetti al lavoro e cittadini, interrompendo bruscamente un processo che si era attivato: anche questa volta l’ingerenza politica è andata a colpire un programma a lungo termine concretamente benefico per l’intera Regione.

Sociale

Per quanto riguarda le ricadute sociali, legate soprattutto all’inclusione sociale ed allo sviluppo e coinvolgimento del pubblico locale, qualunque conclusione prima del 2020 non potrà che essere affrettata: è necessario guardare non alle singole iniziative ma avere chiaro il quadro delle azioni.

                                                                                                               

88  Un  riferimento  ai  dati  presentati:  http://realityshow.blogosfere.it/post/686379/ascolti-­‐giovedi-­‐31-­‐dicembre-­‐

2015-­‐capodanno-­‐2016.  Da  notare  come,  la  stessa  sera,  fosse  stato  organizzato  nella  vicina  Bari  il  programma   “concorrente”,  con  uno  spettacolo  in  piazza  di  Gigi  D’Alessio:  il  confronto  darà  come  netto  vincitore  lo  spettacolo  di   Matera.  

Il dossier di Matera2019, cosi come il punto di partenza della candidatura, è fortemente ancorato ai valori di partecipazione ed apertura: i due dossier, non a caso, hanno come parole chiave “Insieme” ed “Open”.

Parlando di miglioramento della partecipazione attiva, è il caso di citare il lavoro del Polo Museale della Basilicata che fa della collezione e delle attività di Palazzo Lanfranchi il suo fiore all’occhiello: situato in una piazza del centro storico della città di Matera, l’antico convento è stato adibito a sede museale nel 2003 ed oggi è anche il principale spazio aperto a presentazioni ed eventi pubblici. Oltre le attività dentro la cornice istituzionale, il Museo è pian piano diventato uno dei principali animatori della programmazione culturale pubblica ed è per questo divenuto naturale partner del progetto Matera 2019: non è un caso che la foto di chiusura del primo dossier, con tutti i 131 sindaci della Regione, sia stata scattata sullo splendido terrazzo a strapiombo sui Sassi. Nel corso degli anni, il Museo ha cercato diverse formule per avvicinare un nuovo pubblico alle sale, storicamente non molto visitate: sono state programmate una serie di mostre temporanee – tra cui quella dedicata al lavoro di Pier Paolo Pasolini a Matera che ha riscosso notevole successo – e diverse iniziative per portare il museo “fuori” dal museo

– come l’iniziativa “Museo X un giorno”89 del novembre 2013 o il progetto “Momo meets

the children” con il noto muralista americano ed i bambini di una scuola elementare della città – con il risultato, facilitato da alcune convergenze positive, di migliorare notevolmente il numero di ingressi: in questo caso, come auspicato dagli ideatori della candidatura, il Museo ha approfittato della vittoria e del clamore mediatico per portare avanti con maggiore incisività la propria politica, senza aspettare interventi miracolosi. Matera 2019 diventa mezzo e non fine per raggiungere obiettivi altrimenti difficilmente raggiungibili: la tabella 6.2 mostra il numero degli accessi al museo dal 2003, anno in cui si è cominciato a registrare il valore. Il 2015, spinto dalla fresca nomina e dalla riuscita mostra su Pasolini a Matera, segna un record difficile da battere ed il dato finale del 2016, secondo le previsioni, dovrebbe attestarsi intorno ai 25.000 accessi, dimostrando che il Museo ha raggiunto una sua maturità.

                                                                                                               

89  Al  seguente  link  si  può  leggere  un  articolo  che  riassume  l’evento  del  novembre  2013:  

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-­‐

Tab 6.2: visitatori di Palazzo Lanfranchi, Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. Fonte Segreteria Palazzo Lanfranchi. Elaborazione personale. *Dati provvisori aggiornati al 31 luglio 2016.

Culturale

In riferimento alla produzione culturale derivante dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019, ad oggi l’evento di punta resta Materadio – La festa di Radio 3 che si tiene nel mese di settembre a Matera. La città, per 3 giorni, ospita il più importante canale culturale d’Italia con ospiti di spessore internazionale: giunta alla sesta edizione, Materadio attira il pubblico fedele del terzo canale che giunge da tutta la Penisola per assistere alle trasmissioni ed agli spettacoli gratuiti e coinvolge direttamente una porzione della città. Altri eventi, come Gardentopia – Basilicata Fiorita, che mira a recuperare aree dismesse che vengono trasformate in spazi verdi di comunità con designer, paesaggisti,

associazioni e cittadini90, e Lumen che “(…) è un progetto del dossier di candidatura di

Matera 2019 dedicato alla produzione di opere e percorsi artistici mediante l’antica tradizione delle luminarie e proietta nel futuro questa tradizione per portare architetture

di luce in tutti i quartieri della città, centrali e periferici”91.

A seguito della candidatura e dell’aumento di interesse nazionale, molte aziende private hanno recepito il messaggio e stanno elargendo sponsorizzazioni ad organizzatori ed enti, in attesa delle grandi mostre e delle manifestazioni previste per il 2019.

Un grande lavoro si dovrà fare con la c.d. scena creativa lucana, piuttosto a lato in questo momento del percorso: dopo essersi riunita attorno al progetto di Visioni Urbane, la cui                                                                                                                 90  http://www.matera-­‐basilicata2019.it/it/mt2019/percorso/il-­‐progetto/3-­‐news.html   91  http://www.matera-­‐basilicata2019.it/it/archivi/news/671-­‐la-­‐citta-­‐risplende-­‐riflette-­‐e-­‐produce-­‐la-­‐sua-­‐luce.html   0 5000 10000 15000 20000 25000 30000 35000 40000 45000 2003 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 2016*

legacy è stata miccia per la candidatura a Capitale Europea, ed essere stata coinvolta nella

stesura del dossier attraverso la Fondazione di Comunità C.R.E.S.C.O. in Basilicata92,

nell’ultimo periodo si è avvertito uno rilassamento del collegamento tra i produttori culturali locali e gli organi gestionali del processo: vi sono stati solamente due incontri con gli operatori (c.d. giornate di Build up) e si attende l’inizio della formazione per project manager culturali.

Il lavoro dei prossimi mesi, auspicando una minore ingabbiamento dentro le torbide dinamiche politiche locali, sarà fondamentale per potenziare le infrastrutture culturali

locali, ad oggi persino più povere rispetto alla prima fase di candidatura93.

Economico

Nel presentare le ricadute economiche della nomina di Matera a Capitale Europea della Cultura, il primo ed unico valore analizzabile a due anni dalla nomina e a due dalla cerimonia inaugurale, si analizzeranno i dati relativi al settore turistico e ricettivo, fortemente sollecitato nell’ultimo periodo nella città dei Sassi. Si partirà dall’incremento delle presenze turistiche, le nuove aperture nel settore ricettivo e le ricadute sull’indotto generato.

Matera non è improvvisamente entrata nelle logiche del turismo indotto dalla cultura ma è il risultato di una crescita iniziata nei primi anni ’90, con l’inserimento nelle liste Unesco: alla massificazione del turismo si è arrivati grazie ad una quotidiana presenza su mezzi di comunicazione ed una (ri)scoperta della città dopo l’elezione. La storia della Città Vergogna che diventa Città Capitale è diventato pretesto per raccontare un Sud che, puntando su processi congeniali ma atipici, ha avuto la sua rivincita.

I dati relativi ad aperture e a presenze ed arrivi sono gli unici oggettivamente confrontabili su scala temporale, qualora vengano presi utilizzando la stessa scala: la prima evidenza, osservando i dati presentati dall’Agenzia di Promozione Turistica (APT), dall’Ufficio Commercio del Comune di Matera e quelli della Camera di Commercio locale, è                                                                                                                

92  Citando  un  comunicato  stampa  della  Fondazione  C.R.E.S.C.O.  “Costituita  da  una  comunità  di  30  associazioni  

culturali  e  di  promozione  sociale  presenti  sul  territorio  regionale  già  coinvolte  nel  progetto  istituzionale  Visioni   Urbane  per  la  creatività,  la  Fondazione  di  Comunità  si  pone  come  intermediario  filantropico  per  creare  ponti  con  la   società  e  la  collettività,  attraendo  donatori,  creando  un  patrimonio  utile  da  destinare  ad  attività  socio  culturali,  al   terzo  settore,  a  progetti  specifici  di  utilità  sociale”  

93  Nel  dicembre  2016  è  stato  chiuso,  per  motivi  di  ordine  pubblico,  il  principale  cine-­‐teatro  cittadino.  La  struttura,  di  

l’assoluta disomogeneità dei valori sul medesimo campione di riferimento. La situazione diventa paradossale soprattutto in relazione al dato riguardante la capacità di strutture extra-ricettive, quali B &B, case vacanze, affittacamere e similari: la legge regionale 4 giugno 2008, n.8 “definisce Bed & Breakfast l’attività ricettiva, a conduzione ed organizzazione familiare svolta in maniera occasionale e non imprenditoriale (…) utilizzando parti della stessa unità immobiliare (…), per un massimo di quattro camere e ed otto posti letto totali”. La non imprenditorialità prevista per legge per le strutture maggiormente presenti in città, come mostra la tabella 6.3, fa si che non sia necessario la registrazione presso la Camera di Commercio. La differenza, confrontando i dati di Apt e Camera di Commercio relativamente le strutture ricettive, è piuttosto lampante e può dare adito a fraintendimenti:

Tab 6.3: differenza tra dati Apt e Camera di Commercio riguardo le strutture ricettive. Dati Camera di Commercio e Apt. Elaborazione personle

I dati Apt considerano gli esercizi di tipo alberghiero ed extra-alberghiero mentre quelli della Camera di Commercio fanno riferimento agli attuali Codici ATECO 55.1, 55.2, 55.3 d 55.9, tutti parte del settore Alloggio (55).

La maggior puntualità dei dati dell’Agenzia di Promoziono turistica fa di questi il riferimento principale del Comune di Matera che, non disponendo di un ufficio statistico dedicato, aggrega i propri dati partendo da quella base costituita.

Il numero alla fine del 2015 si attestava a 301 strutture ricettive tra alberghiere ed extra- alberghiere nella sola città di Matera. Dati ufficiosi del Comune di Matera alzavano

0 50 100 150 200 250 300 350 2015

2010 2005 2000

l’asticella a circa 350 strutture registrate, senza considerare quelle presenti su siti di house sharing.

        Tab 6.4: storico degli esercizi ricettivi attivi nel Comune di Matera, con previsione su dati ufficiosi per il 2016. Dati Apt, elaborazione personale

 

Restando sul dato turistico, le presenze e gli arrivi in città hanno mostrato una lenta ma costante crescita a partire dal 1993, anno di inserimento della città nella lista dei Patrimoni Mondiali UNESCO.

 

  Tab 6.5: Aggregazione territoriale per la città di Matera con il dato aggregato (1999-2015) di italiani e stranieri, relativi ad arrivi e presenze. Dati Apt, febbraio 2016, elaborazione personale

   

A tal riguardo, è giusto osservare che la nomina a Capitale Europea della Cultura non ha comportato una situazione inedita per Matera: la città, a forte vocazione turistica, è stata protagonista di una forte accelerazione, complice anche un sottodimensionamento della reale capacità attrattiva del territorio. A cavallo tra impatto simbolico ed economico,

0 50 100 150 200 250 300 350 400 1999 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 2016 0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 1999 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 2015 Arrivi Presenze

questo riconoscimento ha portato una generale consapevolezza sul valore qualitativo della città, portando ad investimenti nel settore turistico anche da parte di chi abitualmente sarebbe lontano da logiche di accoglienza e partecipazione attiva.

Le strutture alberghiere, stando ai dati presentati nel febbraio 2015 dall’Apt Basilicata, sono 27 con 1.645 posti letto, in lenta ma progressiva crescita dal 1999, con 9 esercizi attivi e 760 posti letto.

   

Tab 6.6: Evoluzione della consistenza ricettiva nelle strutture alberghiere della città di Matera dal 1999 al 2015. Il grafico a sx mostra il numero degli esercizi attivi, a dx il numero di posti letto. Dati Apt, febbraio 2016, elaborazione personale

Il dato sulle strutture extra-alberghiere dimostra con maggiore raffinatezza questo allargamento della ricettività: i 25 posti letto delle 2 strutture del 1999 sono diventati 1.948, divisi in 274 esercizi (di cui più del 50% B&B). Piuttosto evidente l’accelerata tra 2014 e 2015, con l’apertura di 117 strutture registrate: disaggregando il dato, gli affittacamere-case vacanze sono passate da 1 del 2003 a 154 del 2015

    0 5 10 15 20 25 30 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800

  Tab 6.7: Evoluzione della consistenza ricettiva nelle strutture extra-alberghiere della città di Matera dal 1999 al 2015. Il grafico a sx mostra il numero degli esercizi attivi, a dx il numero di posti letto. Dati Apt, febbraio 2016, elaborazione personale.

 

Questa situazione, data la rapidità del movimento e la totale mancanza di una chiara politica gestionale ed amministrativa, ha portato ad un periodo di latenza che può portare difficoltà alla comunità:

- L’aumento della consistenza ricettiva nelle strutture extra-alberghiere è concentrato nel Centro Storico e nel quartiere dei Sassi. Le vicissitudini storiche hanno fatto si che la zona più peculiare della città venisse del tutto abbandonata negli anni ’50, a seguito della c.d. “legge di spopolamento Sassi” ed alla costruzione della città nuova. Per oltre 3 decenni questi hanno versato in uno stato di totale abbandono fino alla c.d. “Legge Sassi”, che metteva a disposizione fondi specifici per il recupero abitativo degli stessi: a causa di un mancato rinnovo dei fondi destinati al recupero residenziale e dell’escalation turistica, molte delle proprietà demaniali rimaste disabitate si sono trasformate in strutture ricettive portando ad una graduale – ma ancora reversibile – trasformazione del quartiere in una zona esclusivamente turistica. In un sistema con fragilità storiche, sociali ed ambientali, la proliferazione di B&B, case vacanze ed alberghi – circa il 40% del numero complessivo cittadino si trovano qui – non può essere un buon auspicio per gli anni venturi.

A questo dato si aggiunge un secondo inquietante fattore, soprattutto se letto in relazione agli obiettivi esposti nel dossier ed in alcun modo imputabili alla gestione della candidatura ma ad una scarsa lungimiranza di alcuni proprietari

di case in città: come denunciato da Pegah Moshir Pour (2016),coordinatrice

0 50 100 150 200 250 300 Esercizi  attivi 0 500 1000 1500 2000 2500 Posti  letto

dell’Unione degli Universitari (UDU) Basilicata, il quadro abitativo per gli studenti universitari che vivono a Matera si è notevolmente complicato negli ultimi mesi. Dato il proliferare di strutture extra-ricettive, gli appartamenti in affitto per studenti e lavoratori sono sempre meno ed a prezzi più alti. In un articolo su La Nuova Basilicata dell’8 agosto 2016, Rossano Cervellera definisce identifica questo come un “rampatismo economico”, assolutamente in opposto rispetto agli obiettivi a lungo termine della città: nell’assoluta deregulation e mancanza di controlli, l’offerta tende ad abbassare il livello qualitativo - vengono con sempre maggior frequenza proposte “(…) garage e mansarde” – con conseguente danno alla reputazione della città e ad aumentare i prezzi abitativi – con conseguente allontanamento della popolazione residente e domiciliata.

- La mancanza di regole e controlli, complice una legge regionale “eccessivamente liberista” (Cervellera, 2016), ha portato diverse associazioni di categoria a porre una questione sulla legittimità di molte delle strutture extra- alberghiere, spesso fatiscenti o non rispondenti ai termini di legge. La continua apertura di piccole strutture nei Sassi e nel centro storico non posso rispondere all’aumento della richiesta di posti letto ma danneggiano irreparabilmente la struttura sociale. Il Comune di Matera ha disposizione un elevato numero di beni demaniali a seguito dello spopolamento dei Rioni Sassi e potrebbe utilizzare questa possibilità per calmierare i prezzi del mercato ed offrire soluzioni abitative o locazioni agevolate per chi ne avesse reale bisogno. L’assoluta mancanza di controllo e politiche assolutamente disinteressate hanno fatto si che il patrimonio si sia eroso a causa delle strutture extra- alberghiere che hanno “spinto” fuori i residenti e le attività commerciali non economicamente performanti, come librerie, botteghe artigiane e negozi di dischi.

- Nonostante il settore dell’ospitalità abbia visto un grosso numero di “albergatori” improvvisati non all’altezza, Matera continua a mantenere una ottima web reputation su siti specializzati e di massa. Ma questa corda, se troppo tirata, tenderà a ledersi e a spezzarsi, comportando un tremendo effetto boomerang per la città e per l’ancora instabile sistema extra-alberghiero locale.

Nuove aperture e servizi al visitatore

In questo periodo materano, un’altra categoria trainante l’economia cittadina è quella dei servizi. In questo paragrafo considereremo come tali due distinte evidenze:

- Le aperture di nuovi bar ed attività di ristorazione: anche se non vi sono evidenze statistiche che leghino direttamente questo dato alla designazione, il repentino aumento delle attività nel Centro Storico ha fatto si che, lo stesso sindaco De Ruggieri, si pronunciasse – senza alcun esito - contro “la città mangificio” (agosto 2016)

Tab 6.8: Attività dei servizi di ristorazione, macro-settore ATECO 56. Esercizi attivi. Dati Camera di Commercio di Matera. Elaborazione personale

Questi valori, se aggregati, danno l’idea di quanto l’offerta in città fosse sottodimensionata e come la crescita di bar ed attività di ristorazione sia stata graduale ma costante negli anni: dai 117 complessivi del 2000 ai 300 del primo trimestre del 2016 con una offerta di servizi di ristorazione e bar che tenderà, nei prossimi mesi, a stabilizzarsi nel centro storico, a causa anche di un aumento dei canoni di affitto per i locali commerciali, vittime di una bolla speculativa.

- Le professioni “turistiche”: le particolarità morfologiche dei Sassi, un continuo sali-scendi tra scale e vicinati, e l’aumento dei visitatori hanno permesso lo svilupparsi di una “nuova” figura professionale nel settore turistico, il “conducente di calessino”. Dal 2011 ad oggi sono state assegnate 12 licenze per Noleggio Turistico con Conducente: utilizzando i tre ruote, i visitatori vengono portati in giro per il Centro Storico lungo un itinerario turistico

0 20 40 60 80 100 120 140 2000 2005 2010 2015 1o  trim.  2016 Ristorazione  con  soministrazione Ristorazione/cibiasporto Bar/caffetterie

suggestivo ed originale. Questa modalità non è storicamente legata alla città, né presuppone una rivisitazione o aggiornamento di antiche usanze locali ma è una risposta ad una necessità del mercato: tutti i conducenti risultano soddisfatti della risposta del pubblico ed il numero di licenze, sebbene non ancora statisticamente rilevante, tenderà ad aumentare nel prossimo futuro. In riguardo ai servizi turistici convenzionali, la recente esautorazione dell’organo Provinciale ha ulteriormente intorbidito il quadro: il numero complessivo delle guide turistiche operanti a Matera non può essere definito, in quanto è venuto meno il vincolo della residenza per partecipare all’esame abilitante e gli operatori turistici possono agire sul territorio nazionale senza