CAPITOLO 3. LUCCA: ANALISI DI CONTESTO
3.1 Lucca e il suo territorio
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INFORMAZIONI PRINCIPALI IL TERRITORIO, ACCESSIBILITA’ E MOBILITA’ Regione Toscana Posizione geografica Toscana Nord-Ovest Provincia Lucca Superficie (km²) 185,53 Km² Popolazione (residente): 84.939 Densità ab/km²: 480 ab/km²
In auto: Autostrada A11 Firenze Mare, uscita di Lucca Est e
Lucca Ovest
Autostrada A11 Lucca -Viareggio, uscita di Lucca Est Est e Lucca Ovest
Autostrada A12 Genova-Rosignano- Versilia- Lucca, diramazione per la bretella autostradale che collega Viareggio e Lucca.
In treno: Principali collegamenti da Firenze: Stazione di S.Maria
Novella
da Pisa: Stazione Centrale e Stazione Pisa Aeroporto da Viareggio: Stazione Centrale
In aereo: Aeroporto Internazionale di Pisa "G. Galilei"
Aeroporto Internazionale di Firenze "A. Vespucci
In autobus: Principali collegamenti da Firenze; da Pisa; da
Viareggio
La città di Lucca, capoluogo dell’omonima provincia, si colloca nella parte nord-occidentale della Regione Toscana e sorge nella pianura tra l'altopiano delle Pizzorne e il monte Serra, presso la sponda sinistra del fiume Serchio, a 19 m s.l.m. Collocata in posizione strategica, a pochi chilometri di distanza da alcuni dei maggiori centri della Regione: 18 Km da Pisa e 77 km da Firenze, si estende su una superficie di 185,53 Km² e conta (al 31 dicembre 2012) 84.939 residenti, con una densità di popolazione di 480 ab/km².
Il territorio della provincia si suddivide in quattro aree:177
la Piana di Lucca, chiamata anche Lucchesia, è un’area di pianura estesa per circa 300 Km² intorno alla città di Lucca, comprende quest’ultima e i Comuni di Capannori, Porcari, Altopascio e Montecarlo.
la Versilia, racchiusa tra le Alpi Apuane e il Mar Tirreno, comprende i comuni litoranei di Viareggio, Pietrasanta e Forte dei Marmi e quelli interni di Massarosa, Camaiore, Stazzema e Seravezza.
la Media Valle del Serchio, attraversata dall’omonimo fiume, include i Comuni di Barga, Coreglia Antelminelli, Bagni di Lucca, Pescaglia, Borgo a Mozzano e Fabbriche di Vallico.
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Elaborazione da: Progetto OTD e le dinamiche turistiche in Provincia di Lucca, Centro Studi e Ricerche, Fondazione Campus, 2012.
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la Garfagnana, è un’area compresa tra le Alpi Apuane e l’Appenino Tosco-
Emiliano. Il territorio include sedici piccoli comuni178 tra i quali, Castelnuovo di Garfagnana, centro principale.
Figura 35: Lucca e il suo Territorio
Fonte: elaborazione personale da Osservatorio Turistico di Destinazione Provincia di Lucca.
La città di Lucca ha svolto nei secoli, un ruolo predominante per l’intero territorio provinciale, in termini economici, sociali e politici come vedremo nella seguente descrizione storica della città.
3.1.1 Lucca: cenni storici
Le origini della città di Lucca sono oggi ancora incerte,179 si parla di un primo insediamento ligure poi romano e secondo le recenti scoperte archeologiche, non ancora confermate, un primo insediamento risalirebbe addirittura all’epoca etrusca.
Il nome Lucca trae origine dal termine celto-ligure Luk, ovvero "luogo paludoso" o "luce" che potrebbe indicare uno spazio abitato all’interno di una zona verde, ai confini tra la zona etrusca e quella ligure. Lucca conserva oggi l’impianto urbanistico romano risalente al 180 a. C.: la piazza dell'Anfiteatro; il foro nell’attuale Piazza S. Michele; l’impostazione delle vie del centro storico con l’antico cardo corrispondente a Via Fillungo- Via Cenami e il
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Gli altri comuni, minori, sono: Careggine, Camporgiano, Castiglione di Garfagnana, Fosciandora, Gallicano, Giuncugnano, Minucciano, Molazzana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Silano, Vagli Sotto, Vergemoli e Villa Collemandina.
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L'origine del nome secondo Silvio Pieri è incerta. Pieri S., Toponomastica delle valli del Serchio e della Lima, 1936, p. 209.
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decumano relativo a via S. Paolino- Roma- S. Croce; alcuni tratti della cinta muraria.
Nel corso del I secolo d.C. la città di Lucca, fu invasa da Ostrogoti (493), Bizantini (552), fino a diventare tra il 568 e il 584, un ducato Longobardo guidato da re Autari. In quel periodo la città fu un importante snodo della Via Francigena e fu fondata la Zecca di Lucca, tra le più longeve d’Europa, chiusa poi nel 1847.
Nel 990, la città passò sotto il governo carolingio, guidato da Adalberto I. Grazie al controllo sul porto di Pisa e sulle principali vie di accesso a Roma, Lucca sviluppò una fiorente attività commerciale e fu celebre in tutta Europa per la produzione della seta. Nel X secolo, grazie alle maggiori autonomie amministrative conquistate dalla città, Lucca costituisce il suo Comune. In tutto il periodo comunale, XII e XIII secolo, si assistette a un ampliamento della città oltre la cinta muraria romana, inglobando i terreni circostanti sottratti ai feudatari, arricchendo il nucleo centrale di chiese, torri e palazzi, protetti da una seconda cerchia muraria terminata nel 1260.
Lucca fu centro di un’intensa attività mercantile, di cambio e creditizie dovute alla Via Francigena e alla manifattura serica, tra le più importanti di tutto l’Occidente.
Dalla seconda metà del XIII secolo, Lucca subì varie invasioni e nel 1342 fu definitivamente sottomessa a Pisa, portando la produzione della seta in uno stato di abbandono. Nel 1369, l'imperatore Carlo IV di Boemia eseguì un riassetto politico e nel 1372 Lucca diventa una Repubblica. La città si avvia verso una rinascita economica, soprattutto in campo mercantile, grazie alla comunità di mercanti lucchesi dislocati in tutta Europa.
Nel 1400, la città subì un nuovo mutamento politico, e Paolo Guinigi180 fu eletto signore assoluto della città, restando al potere fino all’assedio nel 1429 da parte di Firenze. Nel corso del XVI secolo, l’impianto urbano di Lucca, subì una nuova espansione e nella zona sud-ovest, furono inglobati i quartieri di San Pietro in Cortina oggi Piazza Grande, il Palazzo Ducale e San Romano, e ad est, i borghi adiacenti a Porta di Borgo e Porta San
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A questo periodo risale il sarcofago di Ilaria del Carretto, moglie di Paolo Guinigi, scolpito intorno al 1406 da Jacopo della Quercia, e conservato oggi nel Duomo di San Martino.
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Gervasio, le chiese di San Francesco e San Ponziano, connotando le dimensioni attuali della città.
Nel 1438 con l’aiuto militare dei Visconti di Milano, Lucca ottenne la pace con Firenze e divenne una città-stato perché le numerose invasioni, (come la conquista della Garfagnana da parte degli estensi) le avevano sottratto i territori circostanti, riducendo il suo territorio.
Dalla seconda metà del Quattrocento, l’economia mercantile lucchese basata sul commercio internazionale dei tessuti di seta, attraversò un periodo di grande prosperità, fino al Cinquecento, quando la competizione con gli altri centri europei portò alla sovrapproduzione e quindi a una competizione difficile da gestire da una piccola città come Lucca (si ricordano numerose rivolte dei tessitori lucchesi, tra cui la Rivolta degli Straccioni del 1531).
Lucca, grazie ai contatti mercantili con l’Europa del Nord, accolse la riforma protestante, che vide aderire alcuni membri delle principali famiglie della città senza problemi, ma il timore di essere invasi da una crociata fiorentina, indetta dal papa contro gli ‘eretici’, portò molti cittadini all’esilio verso alcune città del nord, causando un impoverimento della Repubblica.
Nel 1556, la Repubblica assunse un’impronta oligarchica, grazie alla riforma del Gonfaloniere Martino Bernardini che rese le cariche pubbliche accessibili solo ai discendenti delle famiglie lucchesi più antiche. In questo periodo molte delle torri medievali della città furono abbattute e i palazzi furono riallestiti secondo l’architettura toscana contemporanea.
Dopo la guerra contro gli estensi in Garfagnana (1604-1620), Lucca per conservare la propria libertà, assunse una politica neutrale, restando fuori dagli eventi internazionali, concentrandosi sullo sviluppo agricolo.
Nel 1628, fu costituita la Repubblica oligarchica da parte del Consiglio Generale, irrigidendo il sistema politico (l’accesso alle cariche era consentito solo a 224 famiglie) che arrestò lo sviluppo economico.
La chiusura verso l’esterno, portò la città a dover contare sulle risorse del territorio così rilanciò l'agricoltura bonificando le zone paludose e con coltivazioni estensive, che portarono molti proprietari terrieri ad edificate
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numerose ville, oggi ancora visitabili. Il Settecento lucchese, fu un periodo di grandi riforme di stampo illuminista,181 e con le campagne napoleoniche divenne prima una Repubblica democratica e poi un Principato Elisa Baciocchi Bonaparte, sorella di Napoleone, che promosse una cultura neoclassica in città, oggi a tratti ancora visibile. Con il Congresso di Vienna del 1815, Lucca divenne un ducato, guidato da Maria Luisa di Borbone e poi del figlio Carlo Ludovico. L’acquedotto di Lorenzo Nottolini e la riapertura dell'Anfiteatro sono solo alcune delle testimonianze architettoniche di quel periodo.
Nel 1847, Lucca viene annessa al granducato di Toscana con Carlo Ludovico, perdendo la sua secolare indipendenza. Questo tuttavia, apportò alla città l’avviò un processo di sviluppo economico in senso più ampio. A questo periodo risale il collegamento ferroviario Lucca- Pisa (1846).
Per tutto l’Ottocento, Lucca si occupò del rilancio economico, soprattutto nel settore agro-alimentare, tessile e cartario grazie all’utilizzo dell'energia idrica. Testimonianza della nuova borghesia industriale di questo periodo, sono le ville in stile Liberty, visibili ancora oggi fuori le mura della città.
Negli anni ’30 del Novecento, la vicina Versilia assunse rilievo nazionale nell’industria turistica (grazie alla costruzione dell'autostrada Firenze Mare). Le aree interne, verso le colline lucchesi, si spopolarono, gran parte degli abitanti emigrarono verso l'America Latina e gli Stati Uniti. Ma la città grazie al benessere diffuso tra i cittadini e all’antico carattere conservatore e moderato, non fu mai fortemente segnata dai cambiamenti sociali e progressisti del Novecento, come la vicina Versilia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, molti territori della Lucchesia, come la Valle del Serchio e la Versilia poste sul fronte della Linea Gotica, subirono eccidi e rappresaglie (si ricorda la strage di Sant'Anna di Stazzema) ma Lucca né rimase indenne.
Dal secondo Dopoguerra in poi, la ripresa economica dell’area vide nella piana di Lucca un ampio sviluppo industriale, soprattutto nel settore cartario e cartotecnico, e nel centro storico e dintorni della città, si andava
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man mano sviluppando l’industria turistica, uno sviluppo che si è accelerato negli ultimi decenni, grazie alla promozione di grandi eventi, come sarà evidenziato nei seguenti paragrafi.
Figura 36: Il passaggio della Via Francigena a Lucca
Fonte: adattato da www.provincia.lucca.it