* Professore aggregato di Operations management, Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Management
** Esperto in sistemi di gestione per la qualità e la responsabilità sociale
Introduzione
L’impegno della Direzione di un’istituzione universitaria ispirato a criteri socialmente responsabili dovrebbe essere rivolto non solo a soddisfare pienamente gli obblighi giuridici, ma anche “andare oltre” investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate�
Estendendo a tutte le organizzazioni il concetto di responsabilità sociale delle imprese (o corporate social responsibility), presentato dalla Commissione Europea, è possibile parlare di integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche di un’istituzione universitaria articolando la tematica della gestione responsabile in componenti fondamentali riguardanti rispettivamente aspetti ambientali, economici, della sicurezza, sociali. 1
Un’istituzione, che svolga la propria attività di erogazione di servizi
formativi e di istruzione integrando volontariamente i requisiti cogenti
e/o quelli imposti con gli aspetti della gestione responsabile, può
migliorare i rapporti con le parti interessate - e la società in senso lato -
grazie a un loro maggiore coinvolgimento.
Il concetto è stato successivamente nuovamente definito dalla stessa Commissione come “responsabilità per l’impatto sulla società”, precisando che per soddisfare pienamente la propria responsabilità sociale è necessa- rio avere in atto un processo per “integrare le questioni sociali, ambientali, etiche, i diritti umani e le sollecitazioni dei clienti nelle operazioni e nella strategia di base in stretta collaborazione con i propri interlocutori”. Per in- crementare la creazione di un valore condiviso tra le varie parti interessate, viene incoraggiata l’adozione di un “approccio strategico a lungo termine nei confronti della responsabilità sociale” e la ricerca delle “opportunità per lo sviluppo di servizi e modelli innovativi che contribuiscano al benessere 1 Libro Verde (2001), Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese.
della società e portino a una maggiore qualità e produttività dei posti di la- voro�2
A nostro avviso la possibilità di dare evidenza alle parti interes-
sate del proprio “grado di gestione responsabile” può essere favorita
dall’attuazione di un valido “sistema regolamentato”, configurato come
un vero e proprio modello di “sistema di gestione della responsabilità
sociale” derivante dall’evoluzione di un sistema di gestione preesisten-
te.
A riguardo il presente lavoro analizza alcuni strumenti per la gestione della qualità e dell’accreditamento, con particolare riferimento all’ambito della formazione universitaria, e ipotizza lo sviluppo di in modello di gestione nel campo della responsabilità sociale.
Tale modello potrebbe utilizzare la consolidata metodologia ciclica PDCA (Plan-Do-Check-Act) per il miglioramento e definire obiettivi di sviluppo sostenibile con riferimento ai “Principi” delineati nel primo standard internazionale di responsabilità sociale 3, elaborato dall’ISO con un approccio
“multi-stakeholder” coinvolgendo esperti provenienti da oltre 90 nazioni e 40 organizzazioni internazionali: accountability; trasparenza; comportamento etico; rispetto degli interessi degli stakeholder, del ruolo delle leggi, delle norme internazionali di comportamento e dei diritti umani (Schema 1). 4
2 Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni (2011), Strategia rinnovata dell’UE
per il periodo 2011-14 in materia di responsabilità sociale delle imprese.
3 UNI ISO 26000 (2010), Guida alla responsabilità sociale�
Schema 1: la realizzazione di un servizio accademico socialmente responsabile e sostenibile
1. Qualità e responsabilità sociale nella formazione
Dall’analisi di alcuni consolidati documenti per la qualità della formazione, quali:
- la norma ISO 9001, che specifica i requisiti di un sistema di gestione per la qualità quando un’organizzazione ha l’esigenza di dimostrare la propria capacità di fornire con regolarità prodotti o servizi che soddisfino i requisiti del cliente e i requisiti cogenti applicabili e mira ad accrescere la soddisfazione del cliente tramite l’applicazione efficace del sistema, compresi i processi per il miglioramento del sistema stesso 5;
- il modello della Regione Piemonte per l’accreditamento delle sedi operative (Tipologia Lauree) 6, che ha rappresentato un interessante
5 UNI EN ISO 9001 (2015), Sistemi di Gestione per la qualità�
esempio di applicazione di uno strumento di gestione focalizzato sulla qualità in ambito universitario 7;
- il modello CampusOne, elaborato dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) 8;
- il modello informativo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca-Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (MIUR-CNVSU) 9;
- le Linee Guida per l’Accreditamento periodico delle sedi e dei Corsi di Studio universitari, elaborate dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) 10
emergono numerosi aspetti classificabili con riferimento alla tematica della gestione socialmente responsabile.
In particolare:
- per la norma certificabile ISO 9001 è possibile evidenziare un importante aspetto di gestione responsabile in quanto l’organizzazione, attraverso il suo management, deve essere focalizzata “sull’aumento della soddisfazione del cliente” (i.e., ad esempio, nel caso di un’istituzione universitaria, lo studente, il docente, il personale amministrativo, la famiglia, l’azienda ospitante l’eventuale studente-stagista, l’eventuale ente finanziatore). L’obiettivo principale dell’organizzazione è infatti quello di raggiungere e di incrementare la soddisfazione del cliente dopo averne attentamente individuati “i requisiti e i requisiti cogenti applicabili”, unitamente ai rischi e alle opportunità che potrebbero influenzare la conformità dei prodotti/ servizi (il mancato raggiungimento di tale obiettivo potrebbe condurre alla perdita del cliente). A riguardo è necessario che il personale interno all’Organizzazione conosca gli obiettivi che è chiamato a raggiungere e che sia opportunamente addestrato, che i fornitori siano qualificati e in grado di fornire prodotti e servizi che consentano all’organizzazione di lavorare in condizioni di qualità, che siano implementati opportuni
L (Lauree).
7 Regione Piemonte (2009), Determinazione n. 302� 8 CRUI (2003), Guida alla valutazione delle Università Italiane�
9 MIUR-CNVSU (2004), Modello informativo per l’accreditamento dei corsi di studio�
10 ANVUR (2017), Linee Guida per l’Accreditamento periodico delle sedi e dei corsi di studio
processi di comunicazione interna ed esterna pertinenti al sistema di gestione per la qualità. Benché la normativa non includa espressamente requisiti specifici di altri sistemi, ad esempio, di gestione ambientale, per la salute e la sicurezza sul lavoro, per la gestione finanziaria, essa considera la possibilità d’integrazione di tali sistemi;
- il sopraccitato modello di accreditamento regionale prevedeva numerosi aspetti nel campo della responsabilità sociale. L’aspetto maggiormente presente riguardava il rapporto con le parti interessate e risultava trattato nei parametri relativi alla comunicazione (par. 4, 6, 9.1 e 22), alla segreteria (par. 23 e 39), allo stage (par. 30, 31.1 e 41), all’analisi dei fabbisogni di formazione espressi dalle parti stesse (par. 10.1 e 42) e alla loro soddisfazione (par. 33 e 35). Anche la selezione iniziale degli studenti (allievi) e la formazione a distanza (par. 12 e 15) riguardavano il comportamento dell’istituzione universitaria assunto nei confronti delle parti interessate. Un ulteriore aspetto sociale, nel caso non derivasse da richiesta cogente, comprendeva l’individuazione delle figure professionali richieste dal mondo produttivo e l’inserimento lavorativo dei laureati (par. 10.1, 35 e 42). Per quanto riguarda le risorse strutturali e le attrezzature acquisite all’esterno (par. 36 e 37), la conformità alla normativa vigente in materia di sicurezza e igiene sul lavoro rappresentava una richiesta cogente (i.e. non volontaria), analogamente a quella imposta relativa al rispetto dei parametri economici, in particolare riguardanti rispettivamente le risorse economiche, il monitoraggio delle spese sostenute, il budget e la contabilità (par. 45). L’aspetto ambientale-ecologico non veniva esplicitamente considerato nel modello di accreditamento regionale;
- anche nel modello CampusOne della CRUI l’aspetto della gestione socialmente responsabile, considerato in più elementi, riguarda il rapporto con le parti interessate: esse devono essere individuate (elemento A1), le loro esigenze sono alla base della definizione degli obiettivi generali sui quali impostare il corso di studi e dei servizi di contesto (elementi B1, B2 e D3) al fine di giungere alla soddisfazione dei bisogni formativi delle parti stesse (elemento E1). Tra gli obiettivi di apprendimento (elemento B3) sono indicati la sensibilità alla responsabilità sociale, alle problematiche ambientali, della sicurezza, interculturali e la consapevolezza dei rischi delle tecnologie. Un aspetto sociale cogente riguarda l’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro (elemento D3). Per quanto riguarda le risorse infrastrutturali edilizie viene richiesta la conformità di legge, mentre il personale tecnico deve essere formato mediante corsi sulla
sicurezza (elementi C1 e C2);
- il modello informativo o ministeriale prevede alcuni argomenti concernenti la gestione socialmente responsabile, in particolare con riferimento ai rapporti con le parti interessate e agli aspetti sociali: la consultazione del sistema socio-economico e la definizione dei bisogni di formazione (tabelle A1 e A2), le comunicazioni con le scuole secondarie (tabelle B1a e B1b), la carriera degli studenti (tabella D1), le opinioni degli allievi e l’inserimento lavorativo dei laureati (tabelle D2 e D3); i fabbisogni di formazione espressi dalle parti interessate e la loro soddisfazione (tabelle A1, A2, D2 e D3). Il modello non prevede aspetti economici o attinenti la sicurezza o la tutela ambientale;
- le linee guida elaborate dall’ANVUR sono basate sul sistema AVA (articolato nelle tre fasi di Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento) che ha “l’obiettivo di migliorare la Qualità della didattica e della ricerca svolte dagli Atenei attraverso l’applicazione di un modello di Assicurazione della Qualità (AQ) fondato su procedure interne di progettazione, gestione, autovalutazione e miglioramento delle attività formative e scientifiche e su una verifica esterna che si traduce in un giudizio di Accreditamento, esito di un processo attraverso il quale vengono riconosciuti a un Ateneo (e ai suoi Corsi di Studio) il possesso (Accreditamento iniziale) o la permanenza (Accreditamento periodico) dei Requisiti di Qualità che lo rendono idoneo allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali”. Il documento focalizza l’attenzione al contesto e alle ricadute sociali delle attività proposte dalle istituzioni universitarie nelle varie fasi di definizione delle linee strategiche, progettazione, consultazione delle parti interessate, censimento e valutazione dei Corsi di Studio.
-
2. Evoluzione nel campo della gestione socialmente responsabile Come essenziale premessa va osservato che una caratteristica del concet- to di responsabilità sociale è rappresentata dalla volontarietà delle azioni da compiere: nel caso quindi in cui il/i modello/i sia/siano imposto/i dall’alto, analogamente alla conformità legislativa (cogente), non può/possono - per definizione - comprendere aspetti di gestione socialmente responsabile. Solo, quindi, nel caso di adeguamento volontario a uno o più modelli si parla di gestione socialmente responsabile. Nel caso di conformità ad aspetti co- genti (ad esempio quelli richiesti dalla legge) riguardanti i componenti fon- damentali della responsabilità sociale concernenti rispettivamente aspetti
ambientali, economici, della sicurezza e/o sociali, non si tratta pertanto di gestione responsabile ma di conformità legislativa (obbligatoria).
La presente analisi fornisce una possibile evoluzione nel campo della ge- stione socialmente responsabile attraverso una serie di possibili attività/in- dicatori riguardanti vari aspetti della responsabilità sociale, quali:
- pari opportunità tra studenti e studentesse (indicatore mirato a determi- nare se esiste una parità di trattamento tra studenti, costruito ad esempio come percentuale di laureati/e sul totale degli studenti/delle studentesse immatricolati/e) e per il personale (docente, tecnico-amministrativo e/o di supporto); modalità di inclusione degli studenti (ad esempio studenti con disabilità, studenti con disturbi evolutivi specifici, studenti stranieri da poco in Italia);
- interventi a favore di studenti/studentesse con bisogni educativi speciali (ad esempio in termini di numerosità di servizi di tutoraggio);
- azioni di informazione e sensibilizzazione del personale riguardo l’attivi- tà sociale dell’Ateneo (ad esempio: investimenti in fondi etici per i con- tributi previdenziali a carico del personale);
- conseguimento nei tempi previsti dei risultati previsti dagli studenti/ studentesse (può configurare un rilevante impatto “sociale” sulle parti interessate);
- recupero di studenti/studentesse che non riescono a proseguire e/o ab- bandonano gli studi (ad esempio attraverso azioni di richiamo supporta- te dall’Ateneo);
- esigenze degli studenti/delle studentesse pendolari (ad esempio ln ter- mini di spazi per la ristorazione e/o accordi con organizzazioni di tra- sporto);
- individuazione di nuove figure e/o di bisogni potenziali-futuri non an- cora espressi da parte del mondo produttivo (rif. parametri 10,1, 41 e 42 del succitato modello regionale riguardanti la formazione di laureati/e attualmente “richiesti/e” dal sistema socio-economico attraverso l’ana- lisi dei fabbisogni di formazione, l’analisi dei bisogni di formazione e i rapporti con i partner territoriali);
- organizzazione di incontri e dibattiti di pubblico interesse, con la par- tecipazione di esperti del settore e aperti alla collettività, riguardanti la
tematica della responsabilità sociale (in particolare con riferimento alle questioni sociali, di tutela ambientale, etiche e ai diritti umani);
- miglioramento del sistema di monitoraggio del consumo delle risorse prevedendo indicatori che consentano di ridurre gli sprechi, attraver- so l’eliminazione di consumi inutili, quali ad esempio quelli derivanti da illuminazione e riscaldamento-condizionamento di aule e corridori inu- tilizzati;
- sicurezza delle infrastrutture (ad esempio laboratori), eventualmente integrando quanto espresso riguardo alla conformità legislativa sulla salute e sicurezza (parametri 36 e 37) l’Ateneo potrebbe “andare oltre” i valori di legge adottando misure innovative nell’interesse di tutti gli utilizzatori�
3. Conclusioni
Con il presente lavoro si è cercato di proporre una possibile evoluzione per la gestione di un’istituzione universitaria verso un sistema socialmente responsabile e sostenibile integrando i modelli di gestione preesistenti. In particolare sono stati analizzati gli aspetti riguardante la tematica della responsabilità sociale con riferimento ad alcuni consolidati modelli organizzativi per la gestione della qualità e sono state proposte alcune attività, indicatori e metodologie per il miglioramento che potrebbero consentire uno sviluppo dei modelli esistenti “andando oltre” i requisiti degli stessi�
L’importante aspetto dell’integrazione dei principi, della politica e degli obiettivi di responsabilità sociale di un’istituzione universitaria - attraverso l’identificazione degli attori coinvolti e l’analisi delle metodologie e degli strumenti di social responsibility e accountability - potrebbe presentare ulteriori sviluppi riguardanti, ad esempio, la definizione degli obiettivi sociali di un corso di formazione, la predisposizione del bilancio sociale 11 (ed
eventualmente di un bilancio ambientale e/o di sostenibilità) dell’istituzione) e la relativa presentazione a tutte le Parti Interessate, la formazione del personale interno focalizzata su aspetti di gestione socialmente responsabile, l’implementazione di percorsi formativi che favoriscano la mobilità dei
11 Tomatis L�, Bechis M� (2011), Il bilancio sociale nella scuola: uno strumento innovativo di
futuri lavoratori e delle future lavoratrici�12
Bibliografia
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Bechis M., Tomatis L. (2014), Strumenti per la responsabilità sociale in ambito scolastico, La tecnica della scuola, n� 23-24, 124-125�
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