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Stefania Cavagnoli, Francesca Dragotto

MINNITI GLI RISPONDE: “LE SCORTE NON SI DANNO IN TV”

Essendo la viralità un elemento fondamentale nella diffusione di modismi e nel loro eventuale successivo acclimatamento, si è perciò deciso di non ritenere rilevante il fatto che si possa trattare di riproduzioni di uno stesso archetipo, dovute a condivisione di dispacci iniziali o a riprese operate da testate più piccole. Tutt’altro, anzi, anche per via della posizione nella pagina dell’articolo che ospita bacioni.

L’articolo del 21/06 risulta inoltre utile a mostrare come i numeri delle occorrenze potrebbero moltiplicarsi, allargando la ricerca anche solo al singolare (bacione, due volte nel solo articolo de Il Fatto Quotidiano in aggiunta al bacioni intercettato dalla query), o al primitivo baci, che avrebbe arricchito la trama di questa ricostruzione ma complicato moltissimo lo spoglio dei dati per via di casi assimilabili alle due immagini sottostanti: la Figura 5 relativa a una iniziativa social per contrastare la comunicazione salviniana,

Fig. 5: Combattere Salvini con i baci

Fonte: immagine tratta dal sito di Formiche.net del 11/05/2019; rielaborazione delle autrici

Fig. 6: La campagna social di Chef Rubio contro Salvini

Fonte: immagine tratta da Twitter; rielaborazione delle autrici

o, ancor di più, ad articoli quali quello di Abbate su Huffington post dell’8/07/2019, in cui il termine ricorre una quarantina di volte

UN BACIONE NON SI NEGA A NESSUNO

A prima vista l’espressione di Matteo Salvini sembra consegnare calore, simpatia e familiarità al destinatario. Poi verrà anche il punire, c’è tempo, tranquilli, intanto però amore a tutti.

Tornando all’articolo de Il Fatto, vi si ravvisano diversi tratti utili in chiave prosopografica

 “Mi pare che passi molto tempo all’estero […] Gli mando un bacione”

 il leader della Lega [...] aveva postato su facebook una foto con un calice di vino in mano per “dedicare” la vittoria del Carroccio a una lista di ipotetici nemici [...]

 lanciando l’hashtag #barconepersaviano

 “Saviano è preoccupatissimo per la possibilità […] che gli venga tolta la scorta [...]”

 “[...] La paura che fa Saviano alla camorra è pari a quella che fanno le minacce di Kim a Donald Trump: zero”

A cui si possono aggiungere, tra i tanti:

 “Secondo Repubblica e qualche professorone di sinistra non dovrei condividere con voi sui Social ciò che faccio, mangio o bevo..!! Forse preferivano i vecchi politici chiusi nel palazzo e imbalsamati?? Io non cambio, stavo con Voi prima di fare il ministro e continuo a farlo oggi! Bacioni e Maalox ai rosiconi” (dal profilo Facebook di Salvini)

Fig. 7: Una delle tappe della campagna elettorale di Salvini in Emilia Romagna, presso un salumificio

Fonte: immagine tratta da un video del Corriere.it del 10 gennaio 2020; rielaborazione delle autrici  “Quelli in giacca e cravatta ci hanno fottuto” (Starpolitics.it del 17/10/2018)

Dunque bando alla privacy e giù a condividere ravioli, paste al ragù […] alternati a “bacioni” sparsi, serate a guardare Amici o Temptation Island e giù “Vi voglio bene amici” come se piovesse (Ilfattoquotidiano.it del 9/11/2018)

 indica nemici, si costruisce un immaginario da perseguitato, coopta tecniche di derisione (“Bacioni”) di grana inferiore rispetto alla sua discreta cultura e non alla sua banale intelligenza (Repubblica.it del 12/10/2018)

[...] bacioni [...] per Salvini sono avvertimenti in codice (La Stampa.it del 23/06/2018, articolo di M. Sorgi)

 BACIONI Nel linguaggio anti-Pd ha preso il posto del vecchio “tanto le dovevo”, con il carico dei saluti cari e dell’invio a quel paese (Gazzetta di Reggio del 21/08/2018)

 Matteo Salvini provoca il movimento delle sardine, proponendo su Twitter un nuovo logo della Lega. Con lo slogan “Gattini con Salvini” […] pubblica l’immagine di un felino che divora una sardina e un nuovo stemma con il gatto in silhouette. [...] Nel suo tweet il leader della lega ha scritto: “Cosa c'è di più dolce e bello dei gattini?”, accanto a un’emoticon che strizza l’occhio. E poi: “Ai vostri bambini felini piacciono sardine e pesciolini? Mettete la foto nei commenti! Miao!” (Skytg24.it del 20/01/2019)  “Il senatore Morra, ha detto che il rosario in Calabria è un omaggio alla ‘ndrangheta. Io rifacendomi a Maria e al buon Dio, secondo Morra, ho mandato un messaggio alla ndrangheta. Ma vi rendete conto? Ora in Calabria non si può pregare la Madonna. Alla faccia della libertà” (Ilgiornale.it del 20/08/2019)  Matteo Salvini si presenta al gattile del Verano indossando, come sempre, la maglietta giusta: “Animal

welfare” (Ilfoglio.it del 18/07/2019)

 “L’altra sera avete inviato così tante foto del vostri ‘bambini felini’ che ho pensato di ripubblicarne alcune, è bello avere qualche micio in pagina che porta un po’ di tranquillità serale. Naturalmente, potete commentare con le foto dei vostri” (dal profilo Facebook)

Figg. 8 e 9: Due estratti dai profili social di Salvini

Fonti: fotogramma di un post Twitter e di uno Facebook tratti dai profili di Salvini; rielaborazione delle autrici  Dal vino umbro alla preparazione dei cappelletti, passando per il bacio al salame: ogni tappa del tour

elettorale ha il suo assaggio [...]. In tutte le sue perpetue campagne elettorali ha sempre fatto del cibo e del vino un manifesto, la declinazione più compiuta del “Matteo uno di noi” che gli cantavano i leghisti milanesi già un paio di decenni fa. (Marco Cremonesi, “Parmigiano, coppa e ‘nduja: la bizzarra campagna di Matteo Salvini” dal Corriere dell’11/01/2020)

Tratti che, insieme, definiscono una matrice semantica costruita all’insegna della negazione e insieme opposizione a quanto designato dalla politica ex ante; una matrice che mette insieme bacioni e siate sereni all’avversario - e mai a chi lo sostiene - buongiorno e buongiornissimo agli adepti, gattini, maalox (reminiscenza beppegrilliana) per contenere gli effetti del rosicare, la pacchia, dei migranti e non solo, gli amici nel rivolgersi ai sostenitori-followers, i lo dico da padre o da papà, gli io me ne frego, i tanti nemici tanto onore e le invettive contro i buonisti.

Figg. 10 e 11: Due momenti rappresentativi delle manifestazioni di fede religiosa di Salvini

Fonti: fotogrammi estratti da un post Twitter tratto dal profilo di Salvini (immagine di sinistra) e da una pagina del sito di Adnkronos.com del 03/09/2019 (immagine di destra); rielaborazione delle autrici

vestema istituzionale atteso della politica rappresentativa), i setting delle dirette social e la devozione manifesta (ai limiti dell’ostentazione) alle Madonne di Medjugorje e campestre, al Cuore Immacolato di Maria e al rosario. Tappa successiva di una evoluzione in senso spirituale che ha segnato la svolta comunicativa salviniana e l’avvio della sua presa della Lega, nel 2013, proprio grazie a una presa di distanza dai motivi tradizionali del partito che inizialmente gli aveva procurato la disapprovazione da parte dell’elettorato tradizionale leghista:

Salvini, missione umanitaria in India. E il popolo leghista lo attacca sul web

Il numero uno della Lega lombarda, che aveva invocato carrozze del metrò da riservare ai milanesi doc, sta seguendo un progetto Ue. Raccogliendo critiche (e qualche consenso) […]

Fig. 12: La missione umanitaria di Salvini in India

Fonte: fotogramma estratto da Repubblica.it del 02/02/2013; rielaborazione delle autrici

Nel suo insieme, il quadro che si ottiene cercando di accostare i tasselli restituisce una strategia di ispirazione g-local – segnata da continui assaggi di specialità tipiche che vanno a braccetto con operazioni social quali il Vinci Salvini, engagement di obamiana e poi trumpiana memoria – improntata al duplice scopo di mantenere sempre aperto il canale comunicativo (funzione fatica).

Per moltiplicare il proprio raggio di azione, questa sorta di linea diretta con il pubblico 1) lega il ‘brand’ Salvini ai trend topic quotidianamente più discussi dal popolo social al fine di renderlo costantemente virale e pervasivo (si pensi alle zucchine dell’orto e alla Nutella e alle sue nocciole), e 2) sceglie di consolidare la propria brand identity alternando testi marcati dal punto di vista della funzione emotiva, con cui si rivolge all’in-group punteggiando il discorso per esempio con formule di saluto “autentiche” (usate per lo più in apertura), a testi in cui, per fare leva sulla funzione conativa nei confronti dell’in-group, ci si rivolge a un membro o a un insieme di membri dell’out-group punteggiando il discorso attraverso formule di saluto (per lo più di chiusura) apparentemente coerenti con la semantica ma a ben vedere neosemiche (bacioni su tutti).

Per parlare all’out-group Salvini e il suo profilo adottano pertanto formule e stilemi tipici della comunicazione in-group polarizzandone però il significato pragmatico e realizzando uno slittamento interessante da valutare adoperando come chiave di lettura quello della competenza linguistica e comunicativa di chi legge o ascolta.

Per tastare la pluralità di esiti interpretativi di questo slittamento si confrontino le seguenti due analisi, la prima a firma di Felice Bianchini junior per Ilquotidianodisalerno.it dell’11/12/2018:

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