• Non ci sono risultati.

Chiara Poll

3.2 Tradurre l’universo lesbico di Roberta Gregory

Foemina Strips racchiude le uniche traduzioni in italiano di underground comix dedicati all’omosessualità, in particolare a due storie con una protagonista lesbica ad opera di Roberta Gregory14,quali “A Modern Romance” (“Una Storia Moderna”, tratto da Wimmen’s Comix 4) e “Superdyke” tradotto, discutibilmente, come “Superpupa” (da Dynamite Damsels del 1976), neutralizzando completamente il riferimento all’orientamento e alla cultura omosessuali del titolo. Il fumetto in questione parla di Superdyke come supereroina dell’universo lesbico, anche se senza costume e superpoteri. Il suo orientamento sessuale è chiaramente manifestato, oltre che dal nome, dai vestiti, in cui campeggiano chiari simboli all’omoerotismo femminile, dai personaggi secondari con cui flirta e dal locale gay dov’è ambientata parte della storia. La mancata traduzione di “dyke” non può quindi imputarsi a un intento censorio. Quando un uomo la apostrofa denigratoriamente come “You dyke!”, il testo italiano recita “Ehi bisteccona!”, cancellando l’accezione offensiva del termine e sostituendola con un sostantivo appartenente a un frame comico. Eppure, nelle pagine successive, quando due uomini pianificano un pestaggio in un “homo-bar” (“I haven’t beaten up a fag beater in a long time…”) e Superdyke decide di intervenire (“So you boys better think twice before you try to mess with queer folks!”), la traduzione esplicita chiaramente termini come “frocio” (“fag”), “omosex bar” (“homo-bar”) e “omosessuali” (“queer folks”, scelta che si spiega per l’assenza di un

termine equivalente neutrale e quindi non denigratorio per tradurre “queer” in italiano). Nel fumetto “A Modern Story”, che riflette sull’omofobia e sull’accettazione del proprio orientamento sessuale, “dyke” è tradotto come “pesante”, mentre “lesbian” e “lesbian bar” sono correttamente resi con “lesbica” e “lesbo bar”. Il fatto che proprio “dyke” non sia tradotto può spiegarsi come negligenza, come mancanza di competenze culturali e semantiche per tradurre un termine appartenente allo slang lesbico o, più improbabilmente, come un disagio nell’usare un termine connotato come insulto misogino e omofobo da parte di qualcuno estraneo alla comunità lesbica, che solo in anni successivi, anche in Italia, si è riappropriata di “dyke” per affermare con orgoglio la propria identità. Nel 1983, la fumettista statunitense Alison Bechdel pubblicherà la striscia Dykes to Watch Out For. Come osservato da Liz McQuiston (1997: pp. 83-84), il femminismo ha ampiamente innovato la lingua inglese, con neologismi e alterazioni sintattiche ma andando anche a modificare la connotazione di termini derogatori riferiti all’universo femminile, riappropriandosene e conferendo loro un’accezione positiva, se non identitaria, quali queer, dyke, cunt power. Negli anni Settanta, tali innovazioni hanno un valore di militanza ma anche di coesione del gruppo, essendo il significato e l’uso di determinati termini appannaggio esclusivo di chi appartiene a un determinato contesto (contro-)culturale. È possibile dunque che alla traduttrice manchino tali riferimenti. Questo spiega la resa inefficace di termini chiave per la trasposizione del linguaggio militante e innovativo dell’autrice.

Va notato come la raccolta completa delle striscie di Bechdel, intitolata The Essential Dykes to Watch Out For (2008), sia stata pubblicata in Italia nel 2009 con il titolo Dykes. Lesbiche, lelle, invertite, per la casa editrice mainstream Rizzoli. Oltre a rilevare il recente interesse delle grandi case editrici per i lavori dell’autrice, la cui arte affonda le radici proprio nell’ambiente underground, va sottolineato come, limitandoci al titolo, il termine “dyke” sia stato mantenuto in inglese, con l’aggiunta di tre possibili traduzioni (graficamente aggiunte in copertina con un asterisco). Questo suggerisce una maggior diffusione del termine, progressivamente entrato nella lingua italiana come prestito e perciò comprensibile a un più ampio bacino di lettori e lettrici, nonché un interesse alla resa filologicamente corretta del suo significato.

4. CONCLUSIONE

Quella di Foemina Strips rappresenta l’unica cassa di risonanza per le voci di molte fumettiste underground, la cui forza comunicativa è in parte inficiata dall’assenza di una traduzione professionale, da una scarsa attenzione filologica, da omissioni e manipolazioni testuali che spesso ignorano le componenti semantiche e culturali alla base di determinate scelte terminologiche. Sfortunatamente, mentre altri autori (uomini) hanno beneficiato di nuove traduzioni da parte di professionisti e di una maggiore cura nella resa delle specificità di questo tipo di opere, lo slancio di Savelli nel dare voce alle fumettiste, che pure ha sanato una lacuna nel panorama editoriale italiano, è rimasto un caso isolato. Nonostante l’innegabile apporto all’evoluzione dei comix e del fumetto in generale, il volume di Savelli rappresenta l’unica eccezione all’oblio in cui è caduta la produzione femminista underground statunitense in Italia, meritevole oggi più che mai di un nuovo interesse editoriale, oltre che di un’approfondita indagine accademica.

BIBLIOGRAFIA

AA.VV. (1978) Wet Satin, San Francisco: Last Gasp.

AA.VV. (1979) Strix - giornale di fumetti e di altro, fatto da donne, Bologna. Bechdel A. (2006) Fun Home: A Family Tragicomic, Boston: Houghton Mifflin. Bechdel A. (2008) The Essential Dykes to Watch Out For, Boston: Houghton Mifflin. Bechdel A. (2009) Dykes.Lesbiche, lelle, invertite, Milano: Rizzoli.

Berger J. (1972) Ways of Seeing, Londra: Penguin Books.

Brake M. (1985) Comparative Youth Culture: The Sociology of Youth Cultures and Youth Subcultures in America, Britain and Canada, New York: Routledge.

Chute H. (2010) Graphic Women: Life Narrative and Contemporary Comics, New York: Columbia University Press. Eco U. (1979) The Role of the Reader: Explorations in the Semiotics of Texts, Bloominton: Indiana University

Press.

Estren M. J. (1974) A History of Underground Comics, Berkeley: Ronin Publishing.

Ferguson M. (1983) Forever Feminine: Women’s Magazines and the Cult of Femininity, London: Heinemann. Frank P., Kominsky A. (2017) “Meet the Feminist Artist Whose Crass Comics Were Way Ahead of Their

Time”, 17 Febbraio, disponibile al sito: www.huffingtonpost.com/entry/aline-kominsky-crumb- interview_us_589e1bc8e4b094a129eaff86 (ultimo accesso: 01/01/20).

Giovannini M. (1979) Fumetta, in M. Giovannini (a cura di), Foemina Strips: Antologia di Fumetti Femministi Americani, Roma: Savelli.

Giovannini M. (a cura di) (1979) Foemina Strips: Antologia di Fumetti Femministi Americani, Roma: Savelli. Gloeckner P. (2002) The Diary of a Teenage Girl: An Account in Words and Pictures, Berkeley: Frog Books. Gregory R. (1974) A Modern Story, in AAVV, Wimmen’s Comix 4, San Francisco: Last Gasp.

Gregory R. (1976) Superdyke, in Dynamite Damsels, self-published.

Greimas A. J. (1966a) “Éléments pour une Théorie de l'Interprétation du Récit Mythique”, Communications, 8: 28-59.

Greimas A. J. (1966b) Sémantique Structurale: Recherche de Méthode, Paris: Libraire Larousse.

Greimas A. J. Courtés, J. (1979) Sémiotique: Dictionnaire Raisonné de la Théorie du Langage, Paris: Classiques Hachette.

Hajdu D. (2008) The Ten Cent Plague: The Great Comic Book Scare and How it Changed America, New York: Farrar, Straus & Giroux.

Jurras M. (1976) Strangers in the Night, in AAVV, Wimmen’s Comix 7, San Francisco: Last Gasp.

Kominsky A. (1973) Goldie a Neurotic Woman in Hard Work and No Fun, in AAVV, Wimmen’s Comix 2, San Francisco: Last Gasp.

Kress G., van Leeuwen T. (1996, 2006) Reading images: The grammar of visual design, Londra: Routledge. McQuiston L. (a cura di) (1997) Suffragettes to She-Devils. Women’s Liberation and Beyond, Londra: Phaidon. Miller T. S. (1991) The Hippies and American Values, Knoxville: The University of Tennessee Press.

Mitchell J. (1974) Psychoanalysis and Feminism: A Radical Reassessment of Freudian Psychoanalysis, New York: Pantheon.

Mitchell J. (1976) Psicoanalisi e femminismo: Freud, Reich, Laing e altri punti di vista sulla donna. Torino: Einaudi. Morgan R. (1970, 1978) Good-Bye to All That, in R. Morgan (a cura di) Going Too Far: The Personal

Chronicle of a Feminist, New York: Vintage, 115-30.

Mulvey L. (1975) “Visual Pleasure and Narrative Cinema”, Screen, 16, 3: 6-18.

Robbins T. (1999) From Girls to Grrlz: A History of Women’s Comics from Teens to Zines, San Francisco: Chronicle Books.

Robbins T. (2001a) The Great Women Cartoonists, New York: Watson-Guptill.

Robbins T. (2001b) Nell Brinkley and the New Woman in The Early 20th Century, Jefferson: McFarland & Company.

Robbins T. (a cura di) (2016) The Complete Wimmen’s Comix, Seattle: Fantagraphics Books.

Rosenkranz P. (2002) Rebel Visions: The Underground Comix Revolution, 1963– 1975, Seattle: Fantagraphics Books.

Sabin R. (1996) Comics, Comix & Graphic Novels: A History of Comic Art. London: Phaidon. Satrapi M. (2000, 2007) Persepolis, Paris: L'Association.

Shelby (1973) Editorial Note, in Wimmen’s Comix 2, San Francisco: Last Gasp, p. 1. Skinn D. (2004) Comix: The Underground Revolution, New York: Thunder’s Mouth Press.

Cambiamento climatico, genere e intersezionalità: narrazioni r-esistenti

Outline

Documenti correlati