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La narrativa di Amara Lakhous tra giallo, ironia e commedia all’italiana A giudicare dalle vendite e dai best seller degli ultimi anni, è indubbio che il genere giallo-

Elementi intertestual

2. La narrativa di Amara Lakhous tra giallo, ironia e commedia all’italiana A giudicare dalle vendite e dai best seller degli ultimi anni, è indubbio che il genere giallo-

poliziesco stia conoscendo nel panorama letterario internazionale ma anche italiano una nuova epoca di successi.

In Italia, in effetti, questo genere ha una lunga storia alle spalle, cominciata da quasi un secolo, sebbene per molto tempo, nelle prime fasi, marginalizzato, malgiudicato e stigmatizzato dai critici sia per il fatto che a produrre quei testi gialli sono degli scrittori scarsamente acculturati, qualunquisti, privi di stile, mossi da meri interessi materialistici sia per la presunta accusa di corrompere la gioventù “italica” e i principi morali della società a causa del loro contenuto ritenuto violento, pieni di vizi, di intrighi e di delitti176.

La nascita della narrativa gialla italiana è avvenuta in ritardo rispetto ai suoi omologhi francesi ed inglesi affermatisi nel corso dell‟Ottocento grazie all‟urbanizzazione e all‟industrializzazione, mentre in Italia le prime opere poliziesche nascono durante il Ventennio fascista per poi evolversi subendo una “definitiva transizione del romanzo positivistico al romanzo d‟azione”, la quale avverrà solo con “la maturazione definitiva della società industriale, a cavallo tra anni Sessanta e Settanta.”177

È possibile attribuire, in qualche modo, il successo del genere poliziesco alla sua capacità di assecondare le esigenze di distrazione dell‟individuo dall‟accresciuta tensione della realtà quotidiana e del lavoro attraverso l‟immergersi in delle trame avvincenti con atmosfere di fascino, suspense, delitti e misteri che stuzzicano l‟intelligenza del lettore sfidandolo a risolvere, alla pari col protagonista detective indagante, l‟enigma e scoprire il colpevole e la verità.

Accanto ai famosi autori giallisti di fama internazionale come, appunto, Agatha Christie, Georges Simenon, Arthur Conan Doyle, Raymond Chandler, Edgar Allan Poe e Dashiell Hammett, la letteratura italiana vanta, comunque, una nutrita schiera di giallisti, i quali hanno sentito la necessità culturale di superare i legami di dipendenza con altri paesi occidentali favorendo, così, la nascita e l‟affermazione di una cospicua produzione autoctona poliziesca. A partire degli anni Trenta si vedono gli scrittori di polizieschi fra i quali si distinguono Augusto De Angelis ed Ezio D‟Errico, soprattutto per “aver redatto alcuni importanti

176 Si ricordi che la Censura fascista rappresentata dalle disposizioni del Ministero della Cultura Popolare (il

MilCulPop) si mise in campo contro il romanzo poliziesco italiano. In effetti, nel 1941 emanò un provvedimento ministeriale che sanciva la messa fuori legge dei romanzi gialli, e che inoltre fossero ritirati dalla circolazione non pochi romanzi gialli già pubblicati che giudicava nocivi per la gioventù. (Cfr. Loris Rambelli, Storia del giallo italiano, Milano, Garzanti, 1979, p.115.)

177 Fausto Boni, L'arte poliziesca di Scerbanenco. Nell'epoca della letteratura di massa, Velletri, PM Edizioni,

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contributi teorici sulla natura e il valore di questo genere letterario”.178

Tra i primi autori giallisti italiani si ricordano i nomi di Arturo Lanocita, Alessandro Varaldo e Alessandro De Stefani inseriti nella celebre collana dei Gialli Mondadori. La maturità del giallo italiano si noterà principalmente a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta con autori come Giorgio Scerbanenco per poi arrivare agli anni Settanta con scrittori che segnano la storia del romanzo poliziesco italiano: Loriano Macchiavelli, Secondo Signoroni, Attilio Veraldi, Paolo Levi, Franco Lucentini, oltre ai famosi esponenti del giallo siciliano: Leonardo Sciascia, Enzo Russo e il massimo scrittore italiano attuale di gialli, Andrea Camilleri.

Il genere del giallo continua ad aver tanto successo nel panorama letterario italiano contemporaneo grazie ai suoi migliori interpreti le cui opere riescono ad ottenere giudizi postivi sia dal pubblico sia dalla critica, fra cui spiccano Maurizio De Giovanni, Carlo Lucarelli, Gianrico Carofiglio, Donato Carrisi, Massimo Carlotto e tanti altri.

Non bisogna scordare che oltre agli scrittori italiani, si schierano tanti autori migranti di romanzi e di racconti polizieschi i quali, di solito, usando la struttura del giallo come sfondo nelle loro opere, affrontano le diverse tematiche della migrazione. È un giallo diverso, non la classica detective story con l'investigatore, il vero protagonista della storia, attorno al quale ruotano tutti gli altri personaggi; è invece, piuttosto, un giallo filosofico – antropologico con tante meditazioni sull‟attualità e sulla questione del dialogo fra le varie civiltà. Esempi di questi scrittori sono Carmine Abate, Amor Dekhis e Amara Lakhous sulle cui opere ci si sofferma in questa sede.

Amara Lakhous nasce ad Algeri nel 1970 in una famiglia berbera. A scuola impara l‟arabo e il francese, e da qui capiamo come il multilinguismo sia stato una caratteristica precoce nell‟infanzia dell‟autore. Dopo la maturità, s‟iscrive alla facoltà di Filosofia di Algeri, dove si laurea nel 1994 e inizia alcune collaborazioni giornalistiche; presto, però, decide di abbandonare l‟Algeria travolta dalla guerra civile e dal terrorismo.

Arriva a Roma nel 1995 portando con sé un manoscritto, un romanzo scritto in arabo, che sarà pubblicato quattro anni dopo, in edizione bilingue araba e italiana, da Arlem di Roma. Il titolo è Le cimici e il pirata, con la traduzione italiana di Francesco Leggio. Nel 2011 è stato riproposto con il nuovo titolo Un pirata piccolo piccolo, e con un‟introduzione dello stesso Lakhous il quale racconta come il suo lavoro fosse stato apprezzato in Algeria già nel 1993 e di come gli fosse stata sconsigliata la pubblicazione, in quanto poneva a repentaglio la sua stessa vita.179

Lakhous si sistema a Roma e lavora nel campo del giornalismo, della traduzione e della letteratura. Si laurea successivamente in antropologia culturale alla Sapienza di Roma, in cui conseguirà anche il suo dottorato di ricerca con una tesi dal titolo "Vivere l'Islam in

178 Ivi, p.118.

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condizione di minoranza. Il caso della prima generazione degli immigrati musulmani arabi in Italia".

Dell‟autore sono usciti quattro romanzi in italiano: Scontro di civiltà per un ascensore a

Piazza Vittorio180 (2006), che è una riscrittura del suo romanzo scritto in arabo e pubblicato

nel 2003 Come farti allattare dalla lupa senza che ti morda181, Divorzio all‟islamica a viale

Marconi182 (2010), Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario183 (2013) e La zingarata della verginella di Via Ormea184 (2014).