Il dibattito sul nomadismo è la cornice all'interno della quale sono inseriti la BiH e gli attori della comunità internazionale coinvolti. Il termine nomadismo esprime le condizioni che caratterizzano il mondo contemporaneo, le quali esercitano influenze sugli eventi di rilevanza mondiale come la crisi bosniaca (Callari Galli 2004). Discutere tale argomento consente di identificare l’ambiente per capire le operazioni dei governi e delle ONG e i loro effetti sulla situazione bosniaca.
Un antico tipo di nomadismo era presente alcune centinaia di anni fa e ha contribuito a modellare le caratteristiche sociali del paese. L'intera regione dei Balcani è stata caratterizzata da eventi di migrazione, guerre e circolazione. La BiH ha costituito un confine per un lungo periodo di tempo ed è stata abitata da persone diverse e di culture differenti. Non deve dunque sorprendere l'utilizzo di
un termine come nomadismo in BiH, ma bisogna notare le differenze tra le vecchie forme di questo concetto e quella più recente. Gli eventi di cui tratto hanno avuto luogo a partire dai primi anni ‘90, quando il comunismo era già caduto e il neo liberismo ha iniziato il processo di affermazione. La ex Jugoslavia è stata al centro di questo processo e ha vissuto il passaggio dal socialismo alla democrazia delle elezioni multipartitiche. Ma la democrazia acquisita dalle sei Repubbliche è stata in realtà una etnocrazia: i partiti hanno istituito loro stessi nella ideologia nazionale e perseguito l'affermazione dei propri valori e autorità (Mujkic 2008).
Per analizzare l'odierna situazione bosniaca, è necessario considerare la teoria del nomadismo come un processo creato e influenzato dalla economia neo liberista, una nuova configurazione degli scambi che travalica il confine di Stato nazionale e coinvolge tutto il mondo allo stesso tempo (Ong 2006). Cultura e processo economico sono stati sempre associati l'uno con l'altro e ora l'economia esercita una profonda influenza sulle questioni sociali (Lee e LiPuma 2002). Come affermato dai due autori,
[...] Recenti lavori indicano che la circolazione è un processo culturale con le proprie forme di astrazione, valutazione, e vincolo, che sono creati da interazioni tra tipi specifici di forme di circolazione e le comunità interpretative costruite intorno a loro. È in queste circolazioni strutturate che identifichiamo le culture della circolazione.
I flussi di persone e merci rappresentano il nuovo paradigma di scambi economici, la più recente formulazione del capitalismo diffusa a livello globale. La caratteristica identificativa principale è l'aumento della velocità degli scambi attraverso le tecnologie dei media e del trasporto (Appadurai 1996).
L'effetto prodotto dalla circolazione e dal processo economico è sia di natura sociale che economica e politica. Infatti, non solo il mercato travalica lo Stato nazione con l'internazionalizzazione del capitale, ma lo fanno anche i movimenti sociali. Pertanto, il tratto distintivo consiste nella nuova connotazione dello spazio nel mondo contemporaneo, che oltrepassa i confini politici. Il superamento dei confini è sempre stata una caratteristica della economia capitalistica ma oggi vanno riconsiderati i confini politici.
La conseguenza è la subordinazione ed eventualmente la cancellazione delle culture e delle identità tradizionali per creare una cultura cosmopolita di circolazione senza ostacoli, la globalizzazione (Trouillot 2003). Gli stati sono resi irrilevanti, non solo come attori economici ma anche sociali e contenitori culturali. Viene sottolineata l'importanza delle organizzazioni internazionali, individuando le infrastrutture e super istituzioni nazionali come nuovi attori. La BiH è stata terreno di flussi globali di esseri umani e al tempo stesso un caso paradigmatico di divisione di nazioni su base etnica.
In proposito, Scott ha discusso gli effetti del potere legislativo sullo stato: i governi non sono gli unici enti che agiscono come stato (1990). Talvolta, le ONG e le organizzazioni internazionali lavorano nello stesso modo, producendo effetti di potere legislativo simili o addirittura più forti. Quindi, l'uso di un concetto allargato di stato, seguendo la critica di Gramsci, è oggi necessaria per la sua stessa comprensione e definizione (1975). La società civile è una parte che non può essere lasciata a margine. Come affermato da Trouillot, il concetto gramsciano di blocco storico assume la forma di un contratto sociale, una conferma della società civile da parte dello stato (2003).
Così, la globalizzazione autentica un particolare approccio alla antropologia dello Stato, consentendo un duplice accento sulla teoria e dall’altro lato sulla etnografia. L'obiettivo della mia etnografia è trovare una prospettiva secondo la quale il livello nazionale e internazionale sono connessi e si influenzano vicendevolmente. Le persone pensano globalmente, ma vivono a livello locale; l'antropologia che propongo concentra le attività di ricerca su questa dicotomia. La BiH riflette questa condizione; si tratta di un campo locale inserito all'interno di un contesto globale, dove lo stato nazione non è più il termine di riferimento sociale, politico e ideologico per le persone che vivono all'interno dei suoi confini.
Coerentemente con quanto visto finora, il neo liberismo deve essere considerato come una fase in cui hanno luogo molteplici processi, spesso eterogenei. In particolare, i processi di globalizzazione finanziaria hanno consentito l’apertura di prospettive per dibattere a riguardo di temi come gli effetti culturali e sociali creati dai mercati internazionali (Amselle 1998). Il dibattito sullo sviluppo deriva proprio da una di queste prospettive; esso è stato considerato a lungo come una disciplina essenzialmente economica e grazie ad alcuni teorici come Sen, da alcuni anni gli studiosi parlano delle sue ripercussioni sociali (1999). Come conseguenza di questa dinamica, lo studio del processo di formazione e influenza globale del mercato economico è diventato un campo antropologico (Trouillot 2003). In questo senso propongo una lettura degli episodi di cooperazione internazionale in BiH come indicativi di processi di larga portata ma connessi con avvenimenti circostanziati, fissati in dimensioni spaziali e temporali estremamente definite.