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Nota alle trascrizioni dei Diari (1851-1863)

Nel documento La Quinta Crusca (pagine 115-200)

La decisione di riportare all’interno di questo volume i Verbali delle Adunanze che vanno dal 14 Gennaio 1851469 al 10 Dicembre 1863470 è motivata dalla grande mole di informazioni e testimonianze dirette sulla riforma del metodo di compilazione del Vocabolario, che è stato esaminato in maniera dettagliata nei capitoli precedenti: le innovazioni legate al lavoro di stesura dell’edizione del 1863, infatti, costituiscono il cardine della ricerca sulla Quinta Crusca, quella più distante dal purismo linguistico che caratterizzava le passate impressioni del dizionario, così come la più simile ad un repertorio lessicografico dell’uso che storico. Le pagine dei Diari trascritte sono contenute nei due pezzi n°365 e 366 conservati

nell’Archivio Storico della Crusca, ed appartengono ad una nuova serie di Verbali compilati a partire dal 1811, anno di riapertura dell’Accademia quale istituzione autonoma: per questa ragione, i volumi sono indicati con i numeri romani III e IV.

Il materiale, in gran parte inedito471, è stato trascritto integralmente, mantenendo la sintassi e l'ortografia originali, e conservando inalterati segni d’interpunzione e diacritici, così come sigle, abbreviazioni e sottolineature. Nelle note, comunque, vengono sciolte le forme che potrebbero causare dubbi o incertezze nel lettore. L’unico elemento che si è scelto di modificare per rendere più fruibile il testo è l’indicazione della data dei singoli Verbali, che al loro interno era espressa in lettere ma che nella trascrizione viene riportata in numeri arabi.

469 Diari III, pag. 80-81. 470

Diari IV, pag. 41-42.

471 Se si escludono le trascrizioni dei verbali del 26 Settembre 1854, 29 Dicembre 1857, 5 Settembre

1858, 29 Novembre 1859, 13 Dicembre 1859, 30 Aprile 1861 e 11 Agosto 1863 in E. BENUCCI,

Anno 1851

Martedì mattina 14 Gennajo 1851, a ore undici.

Essendosi adunata l’Accademia della Crusca nella Sala di sua residenza posta nel palazzo Riccardi.

Presenti i Signori Del Furia, Tassi, Targioni, Brucalassi, Basi, Salvi, Antinori Arciconsolo, Masselli, Arcangeli e Valeriani Segretario.

Assenti i Signori Niccolini, Montalvi, Gelli, Capponi, Piccioli, Nannucci, e Vannucci.

Fu letto, approvato e sottoscritto l’atto della precedente adunanza,

L’Accademico Tassi consegnò i Quint. 982, 83, 84, 85 coi quali prosegue a dare lo Spoglio della Natura, peso e misura della Acque di Leonardo da Vinci, Manoscritto esistente presso il detto Accademico.

Il Collega Masselli consegnò il Quint. 32 col quale continua a dare lo spoglio del dialogo delle forze di Vincenzo Riccati.

L’Accademico Arcangeli consegnò un quinternetto, con cui prosegue a dar quello delle Opere del Montecuccoli.

Quindi lesse il Segretario di Stato, col quale viene significato ad esso che S. A. I. e R. si è degnata di approvare il Bilancio di previsione per l’anno 1851.

E presentò lo stesso Segretario un bel volume, in cui trovansi raccolti i volgarizzamenti di varii Opuscoli di Cicerone, fatti nel buon secolo della Lingua mandati alle stampe dal Sig. Francesco Zambrini, e da esso inviato in dono alla nostra Accademia, ed un dottissimo Discorso di Andrea Zambrini, sulla esistenza delle antiche Caste Egiziane, negata dall’Ampere. E fu incaricato di renderne in suo nome le debite grazie ai Donatori, secondo il consueto.

Dopo di che fu domandato, se approvasse l’Accademia che sebbene nella Tavola degli Autori citati i suddetti Opuscoli abbiano partitamente la loro abbreviatura, vi si aggiunga pure quella Cic. Op. per indicare il sunnominato volume, e se rapporto alle Opere di Giorgio Vasari, oltre l’edizione già allegata si debba citare ancora quella del Torrentino e fu risposto affermativamente.

Fu pure domandato, se si dovesse citare l’Avventuroso Ciciliano di Busone da Gubbio, essendo scritto in buonissima Lingua, e se rispetto a Torquato Tasso alla

abbreviatura Op. Div. che lo riguarda, si debba aggiugnervi anche la sua Gerusalemme e l’Accademia rispose affermativamente.

V. Antinori Arciconsolo D.co Valeriani Segretario

Martedì mattina 28 Gennaio 1851, a ore undici.

Si è adunata l’Accademia della Crusca nella Sala di sua residenza posta nel Palazzo Riccardi.

Presenti i Signori Del Furia, Tassi, Montalvi, Targioni, Basi, Salvi, Antinori Arciconsolo, Masselli, Arcangeli e Valeriani Segretario.

Assenti i Signori Niccolini, Gelli, Capponi, Piccioli, Brucalassi, Nannucci, e Vannucci.

Si è letto, approvato e sottoscritto l’atto della precedente adunanza.

L’Accademico Tassi ha consegnato i Quint. 986, 87, 88 ed 89, coi quali da lo spoglio delle Lettere di GianBattista Busini stampate in Pisa l’anno 1822 in 8° ed i quadernetti 990, 92 e 92 coi quali prosegue a dar quello dell’Opere di Sperone Speroni impresse in Venezia l’anno 1740 in 5 vol. in _4.

Il Collega Arcangeli ha consegnato un quadernetto, col quale continua a dare lo spoglio delle Opere del Montecuccoli.

Giratosi il partito a schede segrete per la nomina di un Socio Corrispondente da Succedere al Cardinale Mezzofanti si trovò scritto in tutte le schede Niccolò Tommaseo. E però questo dotto scrittore restò eletto a pieni voti. La qual elezione perché sia valida ha bisogno dell’approvazione Sovrana.

Quindi annunziando il Segretario la lettera della real Segreteria di Stato del 24 Luglio 1838 colla quale viene partecipato all’Accademia che Sua Altezza Imperiale e Reale s’era degnata di autorizzarla a proporre al termine di ogni sei mesi la rimunerazione da darsi ai sei Accademici non stipendiati proporzionatamente ai lavori che da essi venissero fatti, e ciò fino alla somma di Lire tremila in ciascun anno, l’accademia medesima ha stabilito, che essendo fino dal dì 24 Gennaio compiuto il secondo semestre del corrente anno accademico ed avendo in esso, come nei precedenti sodisfatto i surriferiti Accademici non stipendiato a tutti gli obblighi che loro incombono, con ogni premura e vivissimo zelo, implori l’Arciconsolo dalla prenotata Altezza Sua I. e R. la solita gratificazione di Lire millecinquecento a dividersi fra essi per uguali porzioni.

E finalmente ha riferito lo stesso Segretario al Corpo Accademico, che la supplica del nostro Custode Alessandro Garinei colla quale domandava la consueta sua annua rimunerazione per i lavori straordinari da esso eseguiti dopo avere adempito tutti i suoi doveri, era ritornata dalla R. Segreteria di Stato col visto e non graziata; avendo poi domandato se credeva di riparare in qualche modo colla propria cassa, al danno che va a soffrire questo nostro Impiegato, è stato risposto, che di ciò si terrà proposito nella prosima472

ordinaria adunanza.

V. Antinori Arciconsolo D.co Valeriani Segretario

Martedì mattina 11 Febbraio 1851, a ore undici.

Adunata l’Accademia della Crusca nella Sala di sua residenza, posta nel Palazzo Riccardi.

Presenti i Signori Tassi, Capponi, Targioni, Brucalassi, Basi, Salvi, Antinori Arciconsolo, Arcangeli e Valeriani Segretario.

Assenti i Signori Del Furia, Niccolini, Montalvi, Gelli, Piccioli, Masselli, Nannucci e Vannucci.

Fu letto, approvato e sottoscritto l’atto della precedente adunanza.

L’Accademico Tassi consegnò i Quint. 993, e 994 coi quali da lo spoglio dell’Avventuroso Ciciliano di Busone da Gubbio, i quadernetti 995, 96 coi quali incomincia quello dei Capitoli della Compagna* dei disciplinati di Siena ed anche il quadretto 997, col quale incomincia a dare lo spoglio degli Opuscoli di Cicerone volgarizzati e stampati in Imola nel 1850 per cura di Francesco Zambrini.

L’Accademico Arcangeli consegnò un quadernetto, col quale prosegue a dare lo spoglio delle Opere del Montecuccoli.

Ed avendo il Segretario all’Accademia un volume inviatole in dono dal dotto nostro Collega Alessandro Paravia col titolo di Memorie Veneziane di Letteratura e Storia, la medesima lo incaricò di renderne le debite grazie in suo nome al cortese donatore, con Lettera speciale secondo il consueto.

Dopo di che fece lettura il prenominato Segretario di una lettera del figlio del celebre Dionigi Strocchi già nostro Accademico, colla quale domanda in favore all’Accademia la

copia delle Lettere del suo genitore esistente nel nostro Archivio, e fu detto che gli siano concessi.

E poiché in questa adunanza si doveva procedere alla nomina di un nuovo accademico residente da succedere al Collega Giuseppe Giusti ultimamente passato a miglior vita.

Fu girato il partito a schede segrete, come viene stabilito dalle nostre costituzioni accademiche, ed avendole poi aperte e lette, si trovò scritto in ognuna di esse Prof:473 Francesco Bonaini. Il perché il medesimo restò nominato a pieni voti Accademico residente. La qual nomina però, per essere valida, abbisogna della sovrana approvazione.

Ed essendo in numero legale gli Accademici presenti all’adunanza furono arse senza disigillarle le schede inviate al Segretario dai Colleghi assenti.

Quindi lesse il Segretario due suppliche dirette al Corpo Accademico l’una del nostro Commesso Pietro Bigazzi e l’altra del Custode Alessandro Garinei, colle quali si rivolgevano ad esso, implorando qualche compenso al danno che eglino andavano a soffrire per essere tornare col visto senza essere graziate, le preci dai medesimi umiliate al Sovrano, affine di ottenere secondo il consueto una rimunerazione per i lavori straordinari da essi eseguiti, dopo il pieno adempimento dei loro doveri.

E l’Accademia considerando che questa rimunerazione formava parte della loro paga annuale, e che i suddetti lavori straordinarii li avevano realmente fatti, disse, avrebbe dato Lire Cento al Commesso, invece di duecento, che era solito ad averne, e quaranta al Custode il luogo di Sessanta che egli ne aveva.

E giratosi il partito per l’uno e per l’altro a voti bianchi e neri, approvando questi e negando quelli, risultarono ambedue approvati a pieni voti.

E finalmente furono nominare in questa adunanza a’ Revisori per il settimo Fascicolo del Vocabolario i Colleghi Brucalassi, Salvi e Valeriani, e fu dato il permesso d’inviare la Copia delle Lettere del fu Michele Colombo, esistenti nel nostro Archivio al Collega Pezzana, che le aveva richieste per darle alle stampe.

V. Antinori Arciconsolo D.co Valeriani Segretario

Martedì mattina 25 Febbraio 1851, a ore undici.

473

Essendosi adunata l’Accademia della Crusca nella Sala di sua residenza posta nel Palazzo Riccardi.

Presenti i Signori Del Furia, Tassi, Targioni, Salvi, Antinori Arciconsolo, Masselli, Arcangeli, e Valeriani Segretario.

Assenti i Signori Niccolini, Montalvi, Gelli,Capponi, Piccioli, Brucalassi, Basi, Nannucci, e Vannucci.

Fu letto approvato e sottoscritto l’atto della precedente adunanza.

L’Accademico Tassi consegnò i quinternetti 997 e 98 coi quali da lo spoglio della Cronaca di Luca da Panzano, tratto da una copia di mano del Borghini esistenti nella Magliabechiana, ed i quinternetti 999, 1000 coi quali incomincia lo spoglio degli Opuscoli di Cicerone volgarizzati nel buon secolo, e pubblicati da Francesco Zambrini.

L’Accademico Vannucci fece consegnare quattordici quinternetti, coi quali da gli spogli delle Opere di Donato Giannotti, sull’edizione di Lemonie474, e degli Amori di Dafni e Cloe, tradotti da Annibal Caro.

L’Accademico Masselli consegnò il quinternetto trentesimo terzo, col quale prosegue a dare lo spoglio del Dialogo delle Forze di Vincenzo Riccati.

L’Accademico Arcangeli consegnò un quinternetto col quale continua a dare lo Spoglio delle Opere del Montecuccoli.

Quindi il Segretario fece lettura di due lettere l’una del Cavalier Francesco Bonaini, colla quale egli rende grazie all’Accademia della sua elezione in Accademico Residente della medesima; e l’altra del Segretario di Gabinetto Luigi Venturi, con cui partecipa all’Accademia, che Sua Altezza Imperiale e Reale il Granduca nostro Signore permette che si faccia menzione della Sua Persona sulla Tavola degli Autori citati nel nuovo Vocabolario all’articolo in cui si allegano del nuovo Vocabolario all’articolo in cui si allegano le Opere di Lorenzo il Magnifico, per di lui cura e Magnificenza riunite in un sol corpo e mandati splendidamente alle stampe.

E lo stesso Segretario partecipò ancora al Corpo accademico un Dispaccio della Segreteria di Stato, col quale veniva al medesimo significato che la prenotata A. S. erasi degnata di approvare con suo venerato Rescritto, la domanda delle mille e cinquecento Lire da retribuirsi per eguali porzioni ai sei Accademici non stipendiati, per il primo semestre di quest’anno Accademico.

E finalmente lesse il prenominato Segretario un ordine del Ministro dell’Istruzion pubblica, col quale viene partecipato che nessuno Impiegato posto in disponibilità, può essere richiamato a servizio attivo senza preventiva annuanza di Sua Altezza Imperiale e Reale a cui si dovrà rappresentare il motivo per cui venne già tolto all’attività l’Impiegato e per che vi si vorrebbe richiamare. Ed una circolare del Gonfaloniere di Municipio degli stipendi mensuali che godono gli Accademici della Crusca, ed gl’impiegati della medesima per il reparto della Tassa di Famiglia dell’anno 1851.

V. Antinori Arciconsolo D.co Valeriani Segretario

Martedì mattina 11 Marzo 1851, a ore undici.

Si è adunata l’Accademia della Crusca nella Sala di sua residenza nel Palazzo Riccardi.

Presenti i Signori Del Furia, Tassi, Brucalassi, Basi, Salvi, Antinori Arciconsolo, Masselli, Arcangeli, Bonaini e Valeriani Segretario.

Assenti i Signori Niccolini, Montalvi, Gelli, Capponi, Targioni, Piccioli, Nannucci e Vannucci.

Si è letto approvato e sottoscritto l’atto della precedente adunanza.

L’Accademico Tassi ha consegnato i quinternetti 1001, 1002 e 1003 coi quali ha terminato di dare lo spoglio degli Opuscoli di Cicerone, volgarizzati nel buon secolo della Lingua, e pubblicati dallo Zambrini; ed il quinternetto 1004 col quale incomincia a dar quello della Vita di Numa Pompilio, scritta da Ugolino Martelli, e stampata in Prato nel 1840 in 8°. L’Accademico Masselli ha consegnato il trentesimo quarto quinternetto, col quale continua a dare lo spoglio del Dialogo delle forze di Vincenzo Riccati.

In questa adunanza il Collega Brucalassi attual Massaio ha presentato all’Accademia il Bilancio delle spese fatte nell’anno 1850 e ne furono destinati Revisori gli Accademici Basi, e Masselli.

Dovendosi poi completare la Commissione spettante alla stampa del Vocabolario, mancante di un individuo e fu completata aggiungendo al Collega Targioni, ed al Massaio pro tempore l’Accademico Bonaini.

Dopo di che il Segretario lesse una Supplica dei due Copisti Attilio Corsi e Scipione Soldarelli, colla quale ricordando essi all’Accademia che fino al dì 13 d’Agosto 1850, era stato fatto ad essi un imprestito dalla cassa accademica, come risulta dal partito di quel giorno di £76.13.4 a ciascuno di loro per completare la somma di £133.6.8 per ciascuno che

erano soliti di percipere negli anni decorsi dalla R. Depositeria ( e sulle quali avevano già fatto assegnamento), a condizione però che un tal imprestito venisse dai medesimi restituito, quando il R. Governo avesse stanziata a favor loro l’altra metà. ma non avendo questo rimborsato altrimenti la cassa dell’Accademia della suindicata somma ed i sunnominati Copisti non essendo in grado di restituirla, si esibivano di compensarla facendo dei lavori straordinari; e l’Accademica accettò la loro esibizione.

V. Antinori Arciconsolo D.co Valeriani Segretario

Lunedì mattina 31 Marzo 1851, a ore undici.

Essendosi adunata l’Accademia della Crusca nella sala di sua residenza, posta nel Palazzo Riccardi.

Presenti i Signori Del Furia, Tassi, Capponi, Targioni, Brucalassi, Basi, Salvi, Antinori Arciconsolo, Arcangeli, Bonaini, e Valeriani Segretario.

Assenti i Signori Niccolini, Montalvi, Gelli, Piccioli, Nannucci, Masselli, e Vannucci.

Fu letto, approvato e sottoscritto l’atto della precedente adunanza.

L’Accademico Tassi consegnò il Quint: 1005 col quale termina di dare lo spoglio della Vita di Numa Pompilio, scritta da Ugolino Martelli e stampata in Prato nel 1847; ed i quinternetti 1006 e 1007 coi quali compie di dare lo spoglio dei Capitoli della Compagnia dei Disciplinati di Siena pubblicati dal Padre de Angelis e finalmente il quinternetto 1008 col quale continua a dare lo spoglio della Opere di Sperone Speroni.

L’Accademico Brucalassi consegnò i quinternetti n°336, 37, 38 e 39 coi quali continua a dare lo spoglio delle Opere del Galileo, dei Viaggi del Targioni e del Trattato di Chirurgia di Maestro Guglielmo da Piacenza Codici Panciatici475.

L’Accademico Arcangeli consegnò un quinternetto, col quale prosegue a dare lo Spoglio delle Opere del Montecuccoli.

L’Accademico Brucalassi Massajo disse aver rimesso al Procurator Generale della Corte de’ Conti il Bilancio delle spese del 1850 già approvato dai Revisori Accademici Basi e Masselli.

Il Segretario presentò i Fascicoli 4° e 5° del secondo volume della statistica del Granducato di Toscana opera del Cav. Attilio Zuccagni Orlandini, e l’Ortografia Sarda

Nazionale, ossia Grammatica della Lingua Logudorese paragonata all’Italiana di Giò: Spano inviata all’Accademia dal Collega Corrispondente Lord Vernon.

E poiché in questa Adunanza doveva si procedere all’elezione476 degli Uffiziali e

degli Impiegati dell’Accademia, perciò l’Arciconsolo che aveva compiuto il triennio lasciò vuoto il suo posto il quale venne tosto occupato dal Collega Del Furia essendo egli il più anziano di tutti prendeva il luogo dell’Accademico Segretario Valeriani secondoché prescrivono le nostre costituzioni.

Giratosi quindi il partito per la nomina dell’Arciconsolo a schede segrete, e scoperte poi dall’Accademico Del Furia, in dieci di esse egli lesse il nome Montalvi, in una Basi; e perciò il primo di questi Accademici si tenne nominato Arciconsolo con dieci voti favorevoli ed uno contrario.

Giratosi poi al modo stesso il partito per la nomina e conferma del Segretario e scopertesi le schede nell’una di esse si lesse Brucalassi, in altra Vannucci, e nelle nove che rimanevano Valeriani, perciò questo Accademico restò confermato nel suo ufizio di Segretario con nove voti favorevoli e due contrari.

Parimenti giratosi il partito per la nomina del Bibliotecario, uffizio nell’antecedente triennio esercitato dall’Accademico Salvi e scopertesi le schede segrete si lesse in otto di queste Bonaini, in una Brucalassi, in una Basi, in una Piccioli; quindi l’Accademico Bonaini restò nominato Bibliotecario con otto voti favorevoli e tre contrari.

Dopo di che parve all’Accademia necessario dovere esaminare l’Articolo VII delle Costituzioni che riguarda l’Ufizio del Massaio. Consideravano molti Accademici essere di presente affatto variate le circostanze che consigliarono dovere il Massajo essere in carica solo per un triennio e non potere essere confermato. Perciocchè per l’edizione del nuovo Vocabolario; il che porta all’antica Amministrazione l’aggiunta d’una nuova d’assai maggiore entità; mentre è necessario che il Massajo si occupi continuamente delle provviste di caratteri, carta di stamperia, tenga una scrittura a parte per questa azienda, dalla quale risulti tutto il movimento degli assegnamenti e generi, come la produzione e le spese della stamperia; onde apparisce incongruo che quel Collega appunto il quale ha preso pratica delle cose; avviati gli affari e soddisfatto annualmente, colla sua gestione all’Accademia e al Governo, debba dopo tre anni dar luogo di necessità, ad un altro a cui sia d’uopo farvi una specie di tirocinio. Il perché sembrava loro che meritassero in questa parte riforma le nostre Costituzioni, e che si dovesse chiedere a S. A. I. e R. il Granduca la facoltà di confermare

l’attuale Massajo e Collega loro Brucalassi che si era fino a quel momento in tale ufficio adoperato con zelo e con plauso di tutti i Colleghi?

Ora messa a partito la proposta fatta dall’Accademico Del Furia che teneva il posto lasciato vuoto dall’Arciconsolo se si dovesse domandare a S.A. I. e R. la deroga dalle disposizioni Accademiche concernenti alla durata dell’ufficio del Massajo nel modo che sembrava agli Accademici e passata a partito a voti neri e bianchi fu approvata con dieci voti favorevoli ed uno solo contrario.

Ed essendo in numero legale gli Accademici presenti all’adunanza, furono arse senza dissigillarle le schede inviate al Segretario dai Colleghi assenti.

Giratosi quindi il partito a voti bianchi e neri ugualmente secondo il consueto per la nomina e conferma del Commesso dell’Accademia, restò confermato ad unanimità di suffragi il Commesso Pietro Bigazzi.

Così girati i partiti l’uno all’altro successivo per posti dei due Copisti e del Custode, ottennero conferma a voti tutti favorevoli i Copisti Attilio Corsi e Scipione Soldarelli, ed il Custode Alessandro Garinei.

Tutte le nomine sopra espresse per essere valide abbisognano per altro della approvazione di S. A. I. e R. il Granduca.

V. Antinori Arciconsolo D.co Valeriani Segretario

Martedì 15 Aprile 1851, a ore undici.

Adunatasi l’Accademia della Crusca nella Sala di sua residenza nel Palazzo Riccardi. Presenti i Signori Montalvi, Brucalassi, Basi, Salvi, Masselli, arcengeli, Bonaini e Valeriani Segretario.

Assenti i Signori Del Furia, Niccolini, Tassi, Gelli, Capponi, Targioni, Piccioli, Antinori Arciconsolo, Nannucci e Vannucci.

Ed avendo l’accademico Montalvi occupato il posto dell’Arciconsolo assente per essere esso il più anziano dei Colleghi presenti, come stabiliscono le nostre Costituzioni accademiche.

Fu letto, approvato e sottoscritto l’atto della precedente adunanza.

L’Accademico Arcangeli consegnò un quinternetto col quale prosegue a dare lo spoglio delle opere del Montecuccoli.

Dopo di che l’Accademico Brucalassi propose all’Accademia d’incaricare il Collega Vannucci a Parigi di prendere in esame nelle Biblioteche di quella Città quei Manoscritti,

Nel documento La Quinta Crusca (pagine 115-200)