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Quale nuova ruralità, quali economie locali e stili di vita per il sistema socio territoriale del Montalbano?

Giovanni Belletti*, Giulia Guerri**2

Il primo tavolo di lavoro del convegno ‘Montalbano in transizione’ si è incentrato sul tema della nuova ruralità nel sistema socio-territoriale del Montalbano, e delle sue relazioni con l’economia locale e gli stili di vita.

Il tavolo si è aperto con due testimonianze. Sergio De La Pierre ha illustrato una esperienza di nuova ruralità a Corna Imagna, ispirata a una visione di sviluppo locale integrato che ha consentito di attivare un percorso di rinascita economica locale attraverso la rivalorizzazione di antichi saperi e mestieri, la coltivazione della memoria storica e la co-progettazione tra amministrazione comunale e produttori locali. Il caso illustra come sia necessario tenere conto sia del concetto di multifunzionalità (servizi ecosistemici che la natura offre alla società) che del concetto di multidimensionalità (agricoltura stessa sviluppata in più dimensioni), e che risulta necessaria una contaminazione reciproca tra i due.

Nella seconda testimonianza Eros Tetti ha illustrato alcune esperienze di nuova ruralità nelle Apuane, finalizzate a una rinascita dell’agricoltura attraverso il progetto ‘Salviamo le Apuane’. Tale progetto prende coscienza degli aspetti critici del territorio delle Apuane quali la monocoltura del marmo e si pone finalità di valorizzare l’agricoltura del territorio tramite la creazione di sistemi di vendita di prodotti agricoli locali quali le patate, dando impulso all’economia locale ed al lavoro per i giovani volenterosi di rimettersi in gioco. All’interno di questo progetto sono stati scoperti i semi locali antichi. Eros ha sottolineato il fatto che sia necessario, e possibile, cercare risposte alla crisi di un sistema all’interno del sistema stesso.

1 Partecipanti: Valentina Acquasana, Licia Bernini, Chiara Borri, Vittorio Cintolesi, Giovanni Contini Bonaccossi, Renata Fabbri, Laura Grassi, Gianmarco Lunaroli, Tiziana Mariotti, Andrea Menichetti, Enrico Roccato, Barbara Spicuglia, Eros Tetti, Debora Tofanelli.

Foto di Alessio Tanganelli e Giulio Galletti.

2 *Docente di economia ed estimo rurale presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa, Università di Firenze; **Dott.ssa in Pianificazione della città, del territorio e del paesaggio tirocinante presso il Laboratorio di Piani e Progetti per la Città e il Territorio del DIDA, Università di Firenze.

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Le tematiche affrontate sono risultate assolutamente centrali e rilevanti per il territorio del Montalbano, suscitando notevole interesse, partecipazione con un atteggiamento propositivo da tutti i partecipanti al tavolo, fra cui abitanti, studenti, studiosi e tecnici del territorio, architetti e geologi.

La discussione è stata articolata in tre passaggi successivi: elementi di criticità, elementi di difficile accordo e infine strategie condivise.

Per quanto riguarda gli elementi di criticità, una constatazione condivisa è che il territorio del Montalbano è poco apprezzato e valorizzato dagli abitanti dei Comuni dell’area. Vi è infatti una bassa autostima e una scarsa consapevolezza del valore del territorio e delle risorse da parte degli abitanti, e frequentemente il turista sembra apprezzarlo in misura maggiore rispetto al locale.

Fig. 24 - Discussione sulla nuova ruralità nelle Apuane.

La capacità del tessuto produttivo agricolo risulta indebolita da vari fattori tra cui un peso particolare riveste il frazionamento delle aziende, che comporta una maggiore difficoltà nel raggiungimento di azioni comuni integrate fra aziende agricole, ma anche tra aziende agricole e aziende degli altri settori, in particolare quelle operanti nei settori del turismo e del commercio, settori che hanno risentito negativamente della competizione di grandi imprese delle aree pianeggianti e che oggi risultano particolarmente deboli. La crisi del piccolo commercio nell’area del Montalbano fa emergere la mancanza di servizi adeguati sia per i residenti che per gli ospiti che vi soggiornano.

Al frazionamento delle aziende agricole si accompagna una debolezza economica dell’agricoltura, la quale risulta dovuta a una inadeguata redditività e alla scarsità di lavoro e di manodopera specializzata, che produce l’abbandono del bosco e di superfici agricole, la mancata manutenzione di opere fondiarie e

in primis dei terrazzamenti, e – laddove possibile – spinge alla monocoltura

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Le difficoltà dell’agricoltura locale sono poi accentuate da un consumo locale poco consapevole, con la conseguente perdita di relazioni localizzate produzione-consumo, e dal basso livello di integrazione tra attività economiche. Inoltre, si evidenziano problematiche nell’accesso dei prodotti agricoli ai canali distributivi locali (specialmente GDO) ed anche alla ristorazione.

Gli esiti negativi di tali processi sono molteplici: perdita delle tradizioni sul territorio e della cultura della coltura (esperienze e conoscenze delle tecniche di gestione), trasformazione di antichi casolari in abitazioni, il passaggio da agricoltura intensiva e policolturale ad agricoltura estensiva e monocolturale, e perdita di elementi del capitale rurale fisico con una grave incidenza sul paesaggio e sul sistema socio-economico del Montalbano.

Fig. 25 - I partecipanti al tavolo di lavoro.

I partecipanti del tavolo hanno ritenuto particolarmente critico l’ostacolo delle procedure burocratiche che frenano l’iniziativa privata e la disincentivano.

Dalla discussione non sono emersi punti di difficile accordo significativi. Per quanto riguarda le strategie condivise per il territorio del Montalbano, il primo punto su cui i partecipanti concordano è la necessità dell’investimento nella formazione del capitale umano, che dovrebbe essere orientato alle competenze e abilità necessarie agli agricoltori per operare in un regime di agricoltura multifunzionale, ma che potrebbe essere esteso ad operatori di altri settori.

Si ritiene rilevante investire non solo nella formazione, ma anche nell’informazione ed educazione verso gli abitanti, sia in connessione con le scuole e Istituti di formazione dell’area che tramite la creazione di una ‘Università popolare del Montalbano’ che possa sviluppare attività di formazione aperte a tutta la cittadinanza sui temi rilevanti per il territorio e per un suo sviluppo sostenibile. In questo senso sono possibili collegamenti e

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sinergie con una esperienza promossa dal Comune di Carmignano, denominata ‘AttivaMente’.

Fig. 26 - Corso di ricostruzione dei muretti a secco. Attività promossa dall’Associazione Bio-Distretto del Montalbano.

In secondo luogo, è necessario investire nella manutenzione del capitale fisico, con specifico riferimento alla manutenzione dei terreni abbandonati, anche introducendo un sistema di regole e di obblighi per i proprietari dei terreni agricoli e boschivi.

In terzo luogo, risulta centrale migliorare l’accesso ai capitali rurali. Ciò si traduce da una parte nel ripensare il sistema della sentieristica in modo da collegare tra loro le risorse locali e renderle accessibili ai residenti e ai visitatori, e dall’altra nel realizzare un sistema di informazione ai turisti/visitatori capace di connettere le risorse agricole, ambientali, artistiche e culturali del territorio, permettendo così anche la valorizzazione delle aziende agricole che nel territorio operano.

In ultimo, la valorizzazione del territorio del Montalbano nella prospettiva della ‘nuova ruralità’ dovrebbe potenziare il capitale relazionale del territorio, rafforzando le reti tra i soggetti operanti in ambito agricolo e non agricolo intorno a una visione condivisa delle risorse agricole, ambientali, storico- artistiche e culturali. Nello specifico, si tratta di supportare la promozione delle capacità di fare rete tra operatori del settore agricolo, tra operatori del settore agricolo e operatori di altri settori (turismo, ristorazione, commercio ecc.), la

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promozione delle reti di valorizzazione e vendita dei prodotti locali e la capacità di fare rete tra loro delle amministrazioni comunali del territorio, e di queste con cittadini e imprese.

Il tema degli stili di vita non ha ricevuto attenzione specifica da parte dei partecipanti al tavolo, così come il tema della coerenza e dei possibili conflitti tra una strategia centrata sulla nuova ruralità e il corrente modello di sviluppo economico e sociale dell’area.

Sintesi del tavolo

Criticità emerse

 Scarsa consapevolezza del territorio da parte degli abitanti;

 Perdita delle tradizioni sul territorio, anche dal punto di vista delle tecniche produttive;

 Bassa autostima;

 Scollegamento tra i borghi rurali;

 Carenza del sistema di sentieristica, in gran parte coincidente con strade;

 Difficoltà di fruizione del capitale culturale, mancanza di una visibilità;  Frazionamento delle aziende: difficoltà nel raggiungimento di azioni

comuni integrate fra aziende, sia intra- che extra-settoriale aziende;
  Monocoltura agricola: vite/olivo;

 Abbandono del bosco, abbandono di superfici agricole;

 Perdita di elementi del capitale rurale fisico: trasformazione dei casolari rurali, terrazzamenti;

 Ostacolo delle procedure burocratiche inteso come ostacolo al recupero;

 Basso livello di integrazione tra le attività economiche;  Consumo locale poco consapevole;

 Problematiche nell’accesso dei prodotti agricoli locali ai canali distributivi locali (specialmente GDO) e anche alla ristorazione;

 Crisi del piccolo commercio in area rurale, mancanza di servizi;

 Non sono emersi elementi specifici relativi all’integrazione con il turismo, alle relazioni di competizione nell’uso delle risorse tra campagna e città / aree insediative.

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Strategie condivise

Capitale umano: Formazione professionale

 Strategie di formazione agli agricoltori per le ‘nuove’ funzioni;  Formazione ad operatori di altri settori.

Capitale umano: Informazione/educazione  Informazione agli abitanti;

 Collegamento con le scuole, educazione alimentare;  Università popolare del Montalbano;

 Attivamente, iniziativa di formazione/educazione su varie tematiche promossa da Comune Carmignano.

Manutenzione del capitale fisico:

 Manutenzione dei terreni abbandonati, obblighi per i proprietari. Migliorare l’accesso dei capitali rurali:

 Ripensare il sistema della sentieristica per collegare le risorse locali; manutenzione;

 Informazione ai turisti/visitatori. Capitale relazionale: 


 Promuovere capacità di fare rete tra operatori del settore agricolo;  Promuovere capacità di fare rete tra operatori del settore agricolo e

operatori di altri settori 
(turismo, ristorazione, commercio, ecc.);
  Promuovere reti di vendita dei prodotti locali; garanzie ai

consumatori; denominazioni locali; 


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Come valorizzare il turismo enogastronomico, rurale e

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