T ERRITORIO , PRODOTTI TIPICI E TURISMO
5.1 Il nuovo ruolo del territorio rurale
Il territorio costituisce un importante elemento di attrazione per qualsiasi forma di turismo e nello specifico per il turismo enogastronomico, in cui questa connessione diventa ancora più stretta poiché la fruizione turistica ha come obiettivo la riscoperta della cultura e delle tradizioni dei luoghi di origine delle produzioni enogastronomiche tipiche. Il legame tra agricoltura e turismo esiste da sempre, ma negli ultimi anni le relazioni tra i due settori sono evolute e, in conseguenza dei mutati stili di vita, hanno comportato consumatori e fornitori di servizi sempre più esigenti. Le opportunità sinergiche tra i due ambiti riguardano la capacità di attivazione che il turismo ha nei confronti del settore agricolo; in particolar modo, il riferimento è agli effetti diretti e indiretti sul reddito, sulla produzione e sull’occupazione generati dalla domanda turistica e dai servizi connessi al comparto agricolo (Pirilli M., 2008).Gli effetti prodotti esprimono le conseguenze che la spesa turistica ha nel territorio e si distinguono in:
effetti diretti, ovvero quelli che interessano direttamente il settore agroalimentare, come nel caso dell’acquisto di prodotti tipici proprio nell’azienda che li produce,
effetti indiretti, cioè quelli attivati dalla spesa turistica in comparti diversi da quello agroalimentare, come ad esempio quello della distribuzione o della commercializzazione.
Attraverso il territorio infatti, l’agricoltura entra in contatto prima di tutto con i comparti a valle della filiera del prodotto, ma non solo, poiché si instaurano relazioni anche con altri settori che non hanno rapporti di dipendenza con le produzioni agroalimentari. Settori produttivi come l’artigianato, il commercio, il turismo, i servizi sono potenzialmente integrabili con le fasi e le attività che costituiscono la filiera del prodotto agroalimentare (Pilati L., 2004). In particolare, negli ultimi anni, si è affermata l’opportunità di sviluppare e potenziare le interconnessioni tra territorio, agricoltura e turismo, sfruttando il patrimonio di risorse enogastronomiche e la componente culturale associata a queste e al loro contesto produttivo. Il binomio agricoltura e turismo assume in quest’ottica un ruolo di propulsore per lo sviluppo e la crescita di un’area e del suo valore.
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Attualmente, il settore agricolo sta vivendo una rivoluzione: la produttività non è più un valore assoluto, ma va resa compatibile e coerente con le altre esigenze avvertite dalla collettività, come la qualità e la sicurezza degli alimenti, la tutela e la valorizzazione ambientale; come visto precedentemente, si è imposto, infatti, il concetto di multifunzionalità dell’agricoltura che conferisce all’attività agricola il valore di attività più che economica, con funzioni sociali, ricreative e ambientali.
In questo contesto è pertanto necessario chiarire e definire quattro concetti chiave alla base del legame tra turismo e agricoltura/territorio:
terroir è un termine francese impiegato principalmente nella sua accezione agronomica, la quale è strettamente connessa alla qualità di origine di un prodotto agroalimentare. Si definisce precisamente terroir “un’estensione di terreno che presenta certi caratteri che lo individuano dal punto di vista agronomico, dovuti alle sue qualità fisiche (rilievo, clima, esposizione, suoli) e alle azioni intraprese dall’uomo (terroir irrigato, drenato, terrazzato) (Vaudour E., 2005). Le caratteristiche particolari ed irripetibili di certi terroir sono la condizione necessaria per ottenere il riconoscimento della qualità geografica su cui si basano le certificazioni europee di origine delle produzioni agroalimentari (DOP, IGP). Ma terroir viene inteso anche, in senso figurato, come paese o terra natale, in riferimento al giacimento di risorse, alle tradizioni, alle tipicità e alle configurazioni paesaggistiche che esso rappresenta. Per concludere quindi, il terroir è l’insieme delle risorse locali e delle specificità dei luoghi produttivi.
Milieu invece si riferisce a due componenti proprie di ogni luogo, ovvero il patrimonio comune e condiviso e l’identità collettiva. Parlando di una specifica realtà geografica non è possibile prescindere da e dimenticare l’insieme degli elementi tangibili ed intangibili e l’ambiente naturale e socioculturale che si è costruito e stratificato nel tempo e che ha portato alla definizione dell’attuale sistema di valori, poiché questi costituiscono l’insieme delle potenzialità racchiuse in un territorio, da sviluppare.
Il territorio è prima di tutto uno spazio organizzato dall’uomo, espressione della sua azione sull’ambiente naturale, si tratta di un’entità complessa, dinamica e sistemica in cui gli elementi che lo costituiscono sono interconnessi reciprocamente. Il territorio quindi è il prodotto dell’azione di una (o più) comunità, così come della percezione che le persone ne hanno. Esso viene inteso come spazio fisico (Antonioli Corigliano M., Viganò G., 2004), ovvero come punto di partenza oggettivo per definire gli ambiti e i contesti di riferimento; come spazio antropico, perché contraddistinto dalla continuità della presenza dell’uomo e dalla modalità con cui questo si insedia e si stabilisce in una determinata area; e infine,
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territorio come insieme di valori, storia e cultura, risultato delle dinamiche sociali che vi hanno preso vita.
Il paesaggio è, secondo la definizione data dal Fondo Ambientale Italiano (FAI), l’insieme delle manifestazioni sensibili di un paese o di un territorio (www.fondambiente.it, 2012). Con questo termine quindi si indica una realtà culturale che è il prodotto del lavoro dell’uomo e delle diverse pratiche che egli ha impiegato sulla natura, compresa la cultura tecnico-produttiva che è espressione di una precisa forma di economia (agricola, industriale, terziaria). La comprensione di un paesaggio dipende dalle capacità percettive e culturali di un visitatore, perciò ogni sua rappresentazione è parziale, in quanto dipende dalla prospettiva personale e soggettiva di chi lo osserva e lo vive.
Nel turismo enogastronomico (e culturale) paesaggio e territorio vanno visitati ed interpretati perché gli elementi che li compongono rimandano a precisi significati, di frequente immateriali o invisibili, che necessitano di essere percepiti e capiti al fine di comprendere al meglio l’esperienza di vita in un luogo. Agli elementi fisici del territorio infatti, vanno aggiunte le componenti psicologiche e culturali che determinano una diversità di prospettive ed interpretazioni dei valori di cui il territorio stesso è espressione. Per questo motivo si rende necessaria una nuova educazione al territorio (Antonioli Corigliano M., Viganò G., 2004), inteso sia come ambiente naturale, che sociale e anche nella sua dimensione paesaggistica, in quanto sistema di segni portatori di un significato profondo relativo al patrimonio socio-culturale, storico e ambientale proprio del territorio. Negli ultimi anni si è sviluppata una tendenza al recupero del territorio rurale in un’ottica di valorizzazione e di impiego delle risorse che sia sostenibile e non comporti il degrado o addirittura la distruzione del territorio stesso. Affinché questo si realizzi è importante rispettare e mantenere le caratteristiche peculiari di un territorio poiché determinano i tratti distintivi dei prodotti. Il mondo rurale acquisisce una nuova valenza, non più solo luogo di produzione, ma anche luogo di consumo di nuove tipologie di beni e servizi: la capacità del territorio di esprimere una precisa identità socio-culturale unitamente a particolari valori ambientali-paesaggistici, storici e culturali si manifesta nella possibilità offerta di vivere una situazione di tipicità alternativa agli stili di vita urbani, all’omogeneizzazione degli standard di vita e alla massificazione dei consumi (Antonioli Corigliano M., Viganò G., 2004).