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P AESAGGIO E SVILUPPO RURALE NELLE POLITICHE DELL ’U NIONE E UROPEA

2.2 Lo sviluppo rurale

Una prima definizione di sviluppo rurale può essere quella proposta da Hodge, che definisce il concetto come “un complessivo incremento del benessere dei residenti delle aree rurali e, più in generale, nel contributo che le risorse rurali danno al benessere dell’intera popolazione” (Hodge I.D., 1986). Accettando questa spiegazione si riconosce un interesse generale per lo sviluppo delle zone rurali, poiché questo ha conseguenze sullo stato di benessere sia della popolazione locale che di quella non residente.

Il concetto di sviluppo rurale, ma più in generale quello di sviluppo, è dinamico in quanto risultato di una serie di processi evolutivi che hanno interessato il periodo che va dal secondo dopoguerra ad oggi. Le caratteristiche e le modalità con cui viene dato avvio al processo di sviluppo rurale, infatti, subiscono l’influenza dell’evoluzione del concetto di sviluppo in generale, del ruolo dal settore agricolo nel processo di sviluppo di zone più o meno vaste, delle politiche comunitarie, nazionali e regionali, delle caratteristiche della domanda di beni alimentari e dei modelli di industrializzazione diffusa che hanno guidato gli economisti agrari nella scelta di un percorso da seguire per la rivitalizzazione delle aree rurali (Storti D., 2000).

Mentre in passato, sviluppo era sinonimo di crescita economica10, per cui lo scopo era quello di aumentare il reddito, senza considerare quei fattori che contribuiscono a definire la qualità della vita, attualmente, la pesantezza di alcuni costi sociali, l’uso massiccio e indiscriminato delle risorse naturali e la diffusione di gravi fenomeni di inquinamento hanno portato ad una ridefinizione dei bisogni della popolazione. Tutto questo ha fatto sì che il termine sviluppo si sia caricato di nuovi

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Secondo la teoria economica, i termini “crescita” e “sviluppo” vengono distinti. Il concetto di “crescita” è più ristretto e si riferisce a un aumento di quantità di beni e servizi a uso dell’uomo, sia a livello di una determinata unità di riferimento (di solito lo Stato), sia e soprattutto a livello pro-capite. Lo “sviluppo” invece riguarda i cambiamenti di tipo qualitativo, inerenti alla struttura del sistema economico, sociale, politico e culturale (Antonioli Corigliano M., Viganò G., 2004).

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significati, i quali sono sempre più complessi, non limitati esclusivamente all’ ambito economico, e richiedono l’adozione di approcci multidisciplinari sia per essere compresi, che definiti.

A proposito del concetto di sviluppo, il professor Giorgio Franceschetti, sebbene non individui una definizione univoca del concetto, riconosce quattro elementi fondamentali che lo qualificano (Storti D., 2000):

 globalità

 finalizzazione,

 democrazia,

 equità.

Il primo elemento esplicita il bisogno di considerare ogni componente della vita comunitaria, non limitandosi pertanto alla sola sfera produttiva, ma includendo anche gli aspetti che riguardano la soddisfazione di bisogni di tipo sociale, culturale, relazionale e politico.

La finalizzazione riguarda, invece, l’importanza che i processi di sviluppo e l’economia prendano in considerazione anche la sfera etica e si pongano come obiettivo il miglioramento della qualità della vita di tutta la collettività.

La democrazia fa riferimento alle modalità di gestione dello sviluppo e si realizza attraverso la “partecipazione della società alla direzione della propria trasformazione [mettendola] in condizione […] di valutare le trasformazioni in corso, modificare il proprio progetto di sviluppo, definire in continuo i bisogni collettivi da soddisfare” (Storti D., 2000, p.33).

Infine, l’equità è collegata al concetto di sviluppo sostenibile, il quale implica la capacità del processo di sviluppo di “autoriprodursi” nel tempo, e pertanto riguarda sia le condizioni intergenerazionali che intra.

Partendo dalla considerazione che lo sviluppo non si riferisce più solamente agli aspetti economici, è possibile, e anzi auspicabile, associarlo e vincolarlo al concetto di sostenibilità, il quale riguarda il mantenimento nel tempo di un certo livello dello stock di capitale (naturale e umano) disponibile per la produzione, il consumo e il raggiungimento dell’efficienza e dell’equità tra generazioni. Lo scopo della sostenibilità è quello di garantire nel tempo il raggiungimento ed il mantenimento di un certo livello di benessere. È possibile quindi concludere che non dovrebbe più essere necessario definire il processo di sviluppo secondo i quattro elementi descritti da Franceschetti (Storti D., 2000) poiché si tratta di caratteristiche implicite nel concetto stesso di sviluppo sostenibile. Il significato da attribuire allo sviluppo rurale non può prescindere dalla considerazione dei cambiamenti che hanno interessato il ruolo dell’agricoltura nel sistema economico di un Paese o più particolarmente di una singola area e dall’evoluzione dei modelli di consumo. Da una parte si avverte l’esigenza di rivitalizzare le aree più marginali ed arretrate e di controllare in modo appunto sostenibile, la pressione che il settore agricolo esercita sull’ambiente; dall’altra vi è la

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necessità di rispondere in modo adeguato alle richieste della domanda, sempre più orientata verso le produzioni di qualità e la fruizione di servizi ambientali, specialmente a fini ricreativi (Storti D., 2000). L’agricoltura si vede attribuire un ruolo di attività multifunzionale per cui, accanto alla sua tradizionale funzione produttiva, si aggiunge la realizzazione di servizi di tutela e salvaguardia del patrimonio territoriale, ricreativi e ricettivi, attraverso la valorizzazione delle risorse locali.

Sebbene in diversi casi l’agricoltura incida in misura ridotta sulla creazione del valore aggiunto e in termini di forza lavoro, rispetto al settore manifatturiero e terziario, essa occupa un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la crescita delle aree rurali poiché è un’attività molto estesa a livello territoriale e può diventare attività trainante per il sistema economico dell’area.

In conclusione, parlando di sviluppo sostenibile ci si riferisce ad un concetto composito e articolato, alla cui formazione contribuiscono numerosi elementi; di conseguenza, altrettanto complesse saranno le scelte politiche necessarie per la definizione di un modello di sviluppo con le caratteristiche descritte finora.