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Dovrei sapere un po' meglio cosa fanno gli assistenti sociali comunali, quali sono i loro poteri. Io ho in mente la funzione di informazione e di segnalazione per quanto riguarda i nostri scopi. Probabilmente loro hanno anche altri compiti oltre a questi che non implicano l'ARP direttamente. Diciamo che noi dobbiamo tenere il segreto professionale in una misura stretta. Magari il comune, non necessariamente l'assistente sociale, che può essere più sensibile al segreto professionale, o qualcuno del municipio può domandarsi perché dopo una segnalazione l’ARP non fa sapere niente o troppo poco. Questo potrebbe essere un limite di conoscenza, ma non penso che questo succeda agli assistenti sociali infatti sono più sensibili alla riservatezza dei dati.

10) Quali altre difficoltà vengono riscontrate nella collaborazione con gli assistenti sociali comunali?

Al momento non mi viene in mente nulla. In realtà io ho pochi rapporti diretti con gli assistenti sociali. Il membro permanente é un po' più indiretto nella comunicazione con loro. La comunicazione più diretta è tramite il telefono con la segretaria e poi, visto che ci sono da più tempo, anche con il presidente e che poi mi coinvolgono. Qui sarebbe meglio chiedere a loro.

11) Come valuterebbe l’aiuto erogato dall’ARP ai curatori rispetto ai seguenti elementi su di una scala da 1 a 7 (1 = inesistente, 3 = scarsa, 5 = discreta, 7 = eccellente)? Può portare degli esempi a favore della sua risposta?

Passaggio di informazioni

Direi sicuramente discreta ma non eccellente. Noi siamo un po' lenti a prendere determinate decisioni un po' perché abbiamo tutti degli orari diversi, lavoriamo a tempo parziale e anche perché c'è una gran quantità di incarti e dati da gestire. Per esempio, io ho raccolto certi dati, ho fatto una bozza di comunicazione per un’intimazione però adesso il presidente è già andato a casa e lui la vedrà solamente venerdì. In seguito magari farà una modifica che mi mostrerà e poi sarò io che la spedisco. Ci vuole un certo tempo di decisione perché il passaggio di informazioni può non essere così immediato. Continuando ad usare l’esempio di prima, il curatore ha stabilito insieme all'assistente sociale del Cantone i diritti di visita per

il mese di luglio comprese le vacanze estive tra madre e padre per il bambino. La madre adesso ha contestato la decisione e ha scritto a noi reclamando del curatore e per contestare altre cose. Adesso il curatore è in vacanza e a noi è occorso un certo tempo prima che potessimo elaborare l’informazione. Ora, dopo essermi consultato col presidente e siccome non lo avevamo già approvato in un qualche modo, abbiamo deciso di intimare il calendario al padre e alla madre dicendo che hanno 5 giorni per fare le loro osservazioni. Sicuramente la madre contesterà diverse cose e solo allora potremo prendere una decisione spiegando perché riteniamo che la contestazione sia inadeguata perché in fondo era stata messa al corrente e aveva accettato il calendario in un primo tempo. Inoltre noi sappiamo dall'assistente sociale che tutti gli anni questa signora si comporta in questa maniera. In ogni caso noi dobbiamo passare da una procedura del genere perché non ci è consentito di dire direttamente alla signora che il calendario è stato stabilito insieme e che lei l’aveva accettato e quindi non può cambiare le carte in tavola dopo. Noi invece dobbiamo prendere questo scritto, fare un’intimazione, sentire i diretti interessati e poi rispondere per iscritto prendendo una decisione che poi potrà essere contestare alla di Camera di protezione del Tribunale di appello. Noi abbiamo una procedura di tipo giuridico da seguire che prende del tempo. Ora noi manderemo questa intimazione in copia al curatore e all'assistente sociale in modo che loro siano informati anche perché probabilmente arriva prima la vacanza che la decisione sulla stessa. La decisione arriverà in agosto mentre le vacanze avvengono in luglio. C'è un problema di procedure e di tempistica ma noi non possiamo andare più veloce.

Questo può avere un'influenza sul passaggio di informazioni con i curatori?

Sì, talvolta il curatore vorrebbe qualcosa di più rapido ma talvolta è un po' difficile. A meno che siano tutti d'accordo e allora si può. Però bisognerebbe anche raccogliere le informazioni che tutti sono effettivamente d’accordo. Però se qualcuno contesta bisogna rispettare la procedura, proprio quella prevista dal Codice Civile.

Le informazioni che l'ARP riceve dai curatori come vengono valutata? Sono normalmente accurate e in tempistiche ragionevole?

Sì, su queste cose qua sì.

Definizione dei ruoli e responsabilità

Questo penso che sia abbastanza chiaro anche se talvolta la mia impressione è che gli interventi da autorità, tutti quegli interventi coatti che ogni tanto qualcuno reputa necessari, nascono da delle domande del tipo: “Non si potrebbe o non si poteva intervenire con qualcosa di più deciso?”. In realtà la legge trova sempre una maniera per evitarlo. Intendo dire che, la legge dà a ognuno certe responsabilità però è come se per degli interventi di una certa decisione, che possono essere anche richiesti talvolta dalla popolazione o dai comuni, mancasse la base legale. Questo penso che sia voluto. Se una persona fa un atto in cui deve intervenire la polizia, l'ambulanza, i pompieri direttamente perché è un atto di emergenza e quindi va urgentemente affrontato, noi possiamo ordinare un internamento coatto alla clinica psichiatrica in teoria. Però se non c'è dietro un certificato medico che lo attesta, e che sono sempre meno i medici che fanno cose del genere, succede che questa persona viene portata a Mendrisio, dalla Polizia o da qualche suo parente, lo tengono giù un giorno per fare qualche esame e il giorno dopo lo dimettono perché per i medici non è stata riscontrata nessuna pericolosità per sé stesso o per gli altri. Credo bene che pensano così

se quando è giù la persona si trova in una situazione chiusa durante la quale c'è qualcuno che a una determinata ora va a dargli i medicamenti e lo nutre. Questo individuo appena esce se ha dei medicamenti non si ricorda di prenderli o li prende sbagliati tanto che poi può diventare pericoloso per sé o per gli altri. Però finché non fa un atto per cui interviene la polizia, l'ambulanza o i pompieri la legge lo protegge. Quando si arriva a queste responsabilità ai limiti della legislazione, la definizione dei ruoli e delle responsabilità di tutti diventa molto liquida.

Quindi anche nel rapporto con i curatori può succedere questa dinamica?

Sì, certamente. Per esempio può succedere che un curatelato voglia sempre dei soldi e li chieda al curatore nonostante questi gli dia regolarmente lo spillatico che però viene fatto fuori tutto subito. Il curatelato tempesta di chiamate il curatore tanto che questo chiede all'ARP di intervenire dicendo che noi dobbiamo dire al curatelato ... Quando vedo qualcuno che si offre di fare il curatore gli dico sempre: “ci hai pensato bene?”.

L’ARP viene presa in causa dai curatori per fare un po' da mediatore nelle situazioni tra curatore e curatelato che non riesce più a gestire?

Sì, naturalmente. Mi viene in mente un caso, proprio di questi giorni, di un curatore che parlando del curatelato ha detto: “Quello lì continua a chiedermi soldi. Io gli do lo spillatico e gli dico che la legge così. Lui soldi non ne ha ma ha 300’000 franchi di debiti, non lavora ed è sempre in giro.” Una volta ho incontrato questa persona qua all’ARP per un’udienza e a un certo punto ha detto: “Non è che avete 100 franchi da darmi che io non ho niente? Adesso cosa faccio? Non posso andare in giro così”. Le risposte date sono state del tipo: “Ho solo carta di credito”. É chiaro però che il curatore di fronte a uno che si comporta sempre così dopo un po' vuole dare le dimissioni. Per finire noi troviamo altre soluzioni. Cerchiamo di dargli un curatore ufficiale il quale svolge il mandato in maniera molto più ufficiale è molto meno personalizzata. Però anche con il curatore ufficiale la cosa va avanti finché la persona non ha più soldi e dopo si rischia che li vada a prendere da un'altra parte. Se succede dopo entri in un altro circuito e quello tocca sicuramente delle decisioni di autorità. Purtroppo è così.

Concertazione degli interventi d’autorità per l’utente

Quanto è il punto di vista del curatore viene preso in considerazione?

Sicuramente viene preso molto in considerazione anche perché spesso il curatore finisce per essere quello che conosce meglio la situazione. Curatore e curatelato magari si vedono in casa, bevono il caffè insieme e quindi il curatore è al corrente della quotidianità, cosa che a noi manca. Ci auguriamo che sia il più eccellente possibile perché queste informazioni le teniamo molto presenti.

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