di Alessandro De Carlo, Paula Benevene
3. L’organizzazione o l’individuo? Come aumentare il benessere or- or-ganzzativo degli insegnanti
La fotografia che emerge dall’indagine condotta sugli insegnanti è quel la di un gruppo che mantiene buoni livelli di benessere legati alla sfera la vorativa prevalentemente in forza della motivazione, della volontà e del la componente valoriale del lavoro. Questi elementi possono anche essere i fattori che mantengono i livelli di burnout sotto controllo. Le relazio ni, anche quelle con gli studenti, il supporto percepito da parte di colle ghi e superiori, la soddisfazione nello svolgere il proprio compito e la pro pria missione, la consapevolezza del significato di quanto viene portato avanti giorno dopo giorno: queste sono gli elementi di forza che emergono dall’indagine e che ci mostrano una categoria coesa e volenterosa.
Gli elementi esterni alla dimensione individuale, coerentemente con quanto appena detto, appaiono essere i più critici. Ciò che esce dalla sfera motivazionale e dei rapporti interpersonali viene percepito come problema tico, ad esempio l’ambiente fisico nel quale gli insegnanti lavorano e la di stribuzione delle risorse. La teoria che l’ambiente circostante - non soltanto fisico ma tutto ciò che serve a far funzionare il sistema dell’istruzione - al le persone sia vissuto come “ostile” sembra trovare conferma.
Quale può essere dunque una ricetta concreta per sviluppare negli inse gnanti i più alti livelli di benessere organizzativo e i più bassi livelli di di sagio possibile? Come è possibile aumentare l’efficacia nell’azione formati va e, nel contempo, ridurre i rischi, i disagi e i costi agendo sulle persone?
Iontanto è necessario distinguere due aree di intervento: una è quella personale/interpersonale e un’altra è quella ambientale.
L’area personale e interpersonale rappresenta tutto ciò che afferisce alla sfera individuale degli insegnanti e ai loro rapporti con i colleghi, i supe riori e gli allievi. È l’area che secondo l’indagine appena presentata rappre
senta il punto di forza del benessere degli insegnanti, e un intervento può avere lo scopo di alzare ulteriormente i livelli di benessere organizzativo. Per un’area che già rappresenta un elemento di positività non è necessario prevedere interventi strutturali: lo strumento della formazione può essere il più efficace ed efficiente, anche riguardo ai costi. Momenti di formazione sulla gestione dei rapporti, dei conflitti, della propria motivazione e dei si stemi valoriali possono contibuire all’aumento dei livelli di benessere orga nizzativo degli insegnanti.
L’altro versante, quello dell’area ambientale, necessita di interventi più strutturali. Nella misura del possibile, un miglioramento sensibile del le condizioni ambientali porterebbe ad un sensibile aumento del benesse re e riduzione del disagio organizzativo. Una serie di interventi particolar mente utili e più realizzabili in termini di costo rispetto al miglioramento dell’ambiente fisico, è quella sul sistema organizzativo e burocratico. Un si stema preciso e trasparente di distribuzione delle risorse sarebbe già un no tevole passo avanti al fine di migliorare i livelli di benessere negli inse gnanti.
La distinzione tra le due aree appena descritte, dunque, può rappresenta re una fondamentale linea guida per l’azione sul benessere degli insegnan ti, contribuendo ad aumentare il livello della scuola e, nel lungo termine, a produrre sensibili miglioramenti a livello sociale.
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