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2. A proposito di Lorenzo Quartieri 1 Dalla terra di Lunigiana.

2.2 Origini del casato.

Il casato dei Quartieri trae origine da Filattiera, piccolo borgo di antica storia medievale risalente quantomeno al periodo della dominazione bizantina in Lunigiana e cioè al VI secolo prima del mille. Filattiera, già sotto il dominio dei Marchesi Malaspina che allora dominavano su quasi tutta la Lunigiana, divenne capoluogo del feudo omonimo che aveva giurisdizione su tutto il territorio sulla sinistra del fiume Magra. Nel 1221, i cugini Corrado l'Antico e Opizzino divisero il territorio lunigianese in due parti: quello sulla destra del Magra toccò a Corrado che elesse capoluogo Mulazzo (ramo dello spino secco) e quello sulla sinistra a Opizzino che elesse capoluogo in Filattiera ( spino fiorito) che comprendeva, tra le tante altre località, anche Bagnone, Treschietto e Castiglione del Terziere che nell'anno 1351, a seguito di altre divisioni, divennero feudi autonomi. Nel 1549 Filattiera passò sotto la dominazione di Firenze, così come nel 1469 vi era passato Bagnone. Fino alla seconda guerra mondiale l'economia

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C. B. BRUNELLI, Famiglie illustri bagnonesi: Quartieri, Litografia <<L’Artigiana>>, Alba, 2000, pp. 6-9.

88 locale era basata sull'agricoltura, per gran parte frazionata in piccoli poderi condotti a mezzadria, per cui la popolazione conduceva una vita piuttosto dura, come del resto accadeva in tutta la Lunigiana; aggiungasi che, fino a tutto il 1800 l'analfabetismo presentava un tasso molto elevato, tanto che poche famiglie benestanti potevano avviare i figli agli studi.

A fronte di tale situazione, è apparso difficoltoso ricostruire l'albero genealogico del casato, considerato che l'anagrafe comunale venne istituita solo nei primi anni del 1800 al tempo della dominazione napoleonica, mentre i registri della parrocchia istituiti verso fine 1500 non andarono oltre i dati riguardanti nascite, decessi, battesimi, matrimoni, ma spesso nei primi tempi in modo confuso. Dall'esame di questi registri, microfilmati presso la biblioteca comunale di Pontremoli, risulta che il casato Quartieri era già presente a Filattiera nei primi anni del 1600, ma indubbiamente è di origini anteriori perché negli estimi di Pontremoli figura una famiglia Quartieri già nel 1508.

I registri parrocchiali datano al 1612 e relativamente al periodo dalla seconda metà del 1600 ai primi anni del 1700 risultano dei vuoti, che aggravano notevolmente la ricerca cronologica.

Dal registro delle nascite risulta che in data 10 settembre 1615 dai coniugi Matteo e Simona Quartieri, ambedue di Filattiera e contadini possidenti, nasceva Giò Domenico, che dallo sposalizio con Emilia Della Zoppa, sempre di Filattiera, ebbe in data 7 novembre 1648 un figlio chiamato Matteo, come il nonno, secondo un'usanza di quei tempi. Questo Matteo ebbe numerosa figliolanza: Antonio (nato il 9 febbraio 1673), Francesco (nato il 19 marzo 1674), Bartolomeo (nato il 13 novembre 1679), Stefano Maria (nato il 22 dicembre 1680), Lorenzo (nato il 10 aprile 1686). Da Lorenzo e da Luigia Bastoni nacque in data 17 dicembre 1725 il figlio Matteo, nome ripetuto per

89 la terza volta nell’arco di un secolo e da considerare il capostipite del casato Quartieri di Bagnone.

La famiglia, pur appartenendo al mondo dell'agricoltura, doveva essere di discrete condizioni economiche, in quanto Matteo venne avviato agli studi: fatto raro durante quegli anni caratterizzati da analfabetismo generale tra la popolazione comune.

I Quartieri già nel 1615 figuravano come contadini possidenti e questo è un particolare importante, dal momento che nella zona la maggior parte dei poderi erano condotti a mezzadria per conto delle poche famiglie benestanti in quanto proprietarie terriere.

Solo da queste ultime uscivano sacerdoti, notai, avvocati o altri professionisti, mentre tutti gli altri dovevano continuare il duro lavoro dei campi, emigrando stagionalmente nelle Maremme o in Corsica.

A Filattiera non esistevano allora le scuole pubbliche, per cui Matteo frequentò le prime scuole a Pontremoli, che allora si trovavano presso il palazzo antistante l’attuale concattedrale, il quale opportunamente ristrutturato divenne successivamente la residenza ufficiale del vescovo di Pontremoli.

Terminate le scuole a Pontremoli, evidentemente perché le possibilità economiche della famiglia lo consentivano, Matteo poté iscriversi presso l'Università di Pisa, alla facoltà di medicina e chirurgia, ove conseguì la laurea e quindi fu abilitato ad esercitare la professione.

Poco dopo il conseguimento della laurea sposò Laura, a sua volta appartenente ad un ramo dei Quartieri di Filattiera e partecipò al concorso pubblico che il Comune di Bagnone aveva indetto per ricoprire il posto di medico condotto.

Superato il concorso, si trasferì con la famiglia a Bagnone e questo avvenne nell'anno 1749.

90 Il passaggio da Filattiera a Bagnone rappresentava un notevole salto di qualità, in quanto a differenza di Filattiera che allora, salvo poche famiglie, era rappresentata da modesti agricoltori per gran parte mezzadri, Bagnone già durante quegli anni poteva contare su di una ricca borghesia dalla quale uscivano notai, avvocati, farmacisti, professori universitari, tanto che in Lunigiana subito dopo Pontremoli e Fivizzano la cittadina più in vista era certamente Bagnone, sede tra l'altro di importanti uffici pubblici con giurisdizione oltre il territorio bagnonese e di un mercato settimanale frequentato anche dalla popolazione dei comuni viciniori. Il dottor Quartieri seppe ben presto inserirsi in quella società elitaria e conquistarsi il generale rispetto sia per comportamento che per esercizio della professione, tanto che in data 14 aprile 1769 la locale Amministrazione comunale gli conferì la cittadinanza onoraria. Dopo 20 anni di permanenza in Bagnone, dalla lettura della deliberazione comunale si rileva che era già in vista come proprietario di beni immobili e benefattore della locale chiesa prepositurale; ma è da presumere che il salto di qualità, per quanto riguarda la posizione di agiatezza, lo abbia compiuto in relazione al lungo incarico di amministratore del feudo di Treschietto, tanto che poté avviare agli studi universitari tutti i suoi figli e aumentare di prestigio nella comunità bagnonese.

Ma secondo l'antico detto latino: Cuius commoda, eius et incommoda è comprensibile come oltre agli onori siano poi emerse anche le invidie provenienti da coloro che assistevano alla progressiva scalata sociale del Quartieri all'interno di una comunità ove le famiglie di antica origine erano particolarmente in vista per censo e per cariche pubbliche. Quindi era inevitabile l'invidia verso il dottor Quartieri, proveniente dall'esterno, che non solo si era bene inserito, ma gradualmente e con intelligenza era riuscito ad emergere alla pari delle antiche famiglie preminenti non solo in Bagnone, ma anche in Lunigiana. Interessante è la relazione che nella seconda metà del

91 1700 venne inviata al Granduca Pietro Leopoldo d'Asburgo Lorena, di Firenze, a proposito della Lunigiana e della terra bagnonese in particolare, dalla quale si rilevano notizie interessanti: un'economia basata quasi esclusivamente sull'agricoltura ma frazionata in piccole unità poderali concesse a mezzadria, per cui le famiglie non riuscivano molto spesso a fare quadrare il pranzo e la cena, erano costrette all'emigrazione stagionale in Corsica e nelle Maremme, nonché verso la pianura padana per la sfogliatura dei gelsi, conducevano una vita molto stentata e l'analfabetismo regnava sovrano. << […] Vi è poi un dottor Quartieri, uomo intrigante che fa gli affari dei marchesi Malaspina di Firenze […] >>: il dottor Quartieri, oltre che mandatario per conto del conte di Richecourt (feudo di Treschietto), lo era anche per conto dei marchesi Malaspina di Filattiera e di Terrarossa, che risiedevano abitualmente a Firenze e che avevano nel dottor Quartieri il loro uomo di fiducia.

Le entrate del piccolo feudo di Treschietto erano scarse propter paupertatem loci e l'amministratore Quartieri, seguendo le direttive del feudatario, avrà certamente cercato di premere sulla popolazione per incrementarle, suscitando il risentimento delle stesse.

Per correttezza non possiamo giudicare con la mentalità di oggi quanto accadeva circa 200 anni or sono nei rapporti tra chi aveva il potere e la quasi totalità della popolazione che allo stesso doveva soggiacere, senza altra possibilità che quella di esercitare il cosiddetto ius murmurandi.

La storia deve essere valutata secondo la mentalità del tempo, altrimenti non se ne può cogliere lo spirito e non se ne può dare una spiegazione disinteressata.

Il dottor Quartieri partecipò attivamente anche alla vita della parrocchia e per diversi anni ricoprì la carica di priore della locale confraternita, distinguendosi anche per generosi lasciti alla chiesa,

92 come anche riconosciutogli dalla deliberazione con la quale gli venne concessa la cittadinanza onoraria.

Venne a mancare in Bagnone il 7 aprile 1802 lasciando i figli Lorenzo,

Nicola ( o Nicolò) e Antonio.113

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ALBERO GENEALOGICO DEI QUARTIERI DI FILATTIERA