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Con questi versi si apre l’ultimo movimento: Words move, music moves

3.4 L’ospedale “malato”.

Il quarto movimento di ogni Quartetto è costituito da una lirica che sviluppa, in crescendo, le tematiche religiose. Se “Burnt Norton” aveva come centro la figura di Dio padre, in “East Coker” ci viene presentata quella di Dio figlio. Per comprendere appieno il significato di questa parte in “East Coker”, la lettura dovrebbe cominciare dall’ultimo verso ,in cui compare il riferimento al “Friday Good”. La scelta da parte dell’autore di inserire proprio alla fine il riferimento a questa giornata cruciale e canonica del calendario cristiano potrebbe voler indicare, ancora una volta, la coincidenza fine-inizio; non è un caso, poi, che il Quartetto sia stato pubblicato il giorno del Venerdì Santo. Per quello che riguarda invece la struttura del movimento, sembra esserci un richiamo alle forme di alcuni tipi di inni religiosi seicenteschi, come quelli di George Herbert.174

172 Cfr. Giovannelli, La parola e la visione. Per una lettura dei “Four Quartets” di T. S. Eliot, cit.,

p. 72.

173 Cfr. Sweeney, “’East Coker’: a Reading”, cit., p. 51.

174 Per il parallelismo tra la metrica di Eliot e quella di Herbert si rimanda al paragrafo 1.2

98 The wounded surgeon plies the steel

That questions the distempered part; Beneath the bleeding hands we feel The sharp compassion of the healer's art Resolving the enigma of the fever chart. Our only health is the disease

If we obey the dying nurse

Whose constant care is not to please But to remind of our, and Adam's curse,

And that, to be restored, our sickness must grow worse. The whole earth is our hospital

Endowed by the ruined millionaire, Wherein, if we do well, we shall Die of the absolute paternal care

That will not leave us, but prevents us everywhere. (“East Coker”, IV, vv. 1-15).

Eliot ci presenta qui l’allegoria di un ospedale in cui, paradossalmente, il chirurgo è ferito.175 Questa figura può essere interpretata in chiave allegorica a partire dall’espressione “bleeding hands”, che può richiamare sia la Crocifissione che l’Eucarestia; in entrambi i casi, si tratta di momenti che sottolineano il sacrificio di Cristo per salvare l’umanità, sacrificio evidenziato anche dal ricorso al termine “compassion” (v. 4). Il poeta fa anche in questo caso tesoro degli insegnamenti di San Giovanni della Croce relativi al percorso che l’anima deve compiere per congiungersi a Dio. Il paziente non dovrebbe perciò fare altro che sottoporsi con fiducia assoluta alle cure. Inoltre, se nella figura del chirurgo si individua un parallelismo con Cristo, l’immagine della “dying nurse” si può interpretare come un richiamo alla Chiesa. Al “ruined millionaire”, infine, si può associare la figura di Adamo

175 Sweeney suggerisce che la figura del “wounded surgeon” si possa leggere anche alla luce

del sessantatreesimo Frammento di Eraclito. (Cfr. Sweeney, “’East Coker’: a Reading”, cit., p. 51).

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nel momento in cui viene privato della felicità del Giardino dell’Eden.176 L’intera allegoria afferisce nuovamente al campo semantico della morte che porta ad una nuova vita e, paradossalmente, l’ospedale si trasforma da luogo di guarigione a contesto di morte.177 In questo momento l’uomo è più che mai accompagnato dalla Grazia (“paternal care”), che non solo lo guida, ma lo protegge, come si evince dalla scelta del verbo “to prevent”.178

Seguono le altre due strofe:

The chill ascends from feet to knees, The fever sings in mental wires. If to be warmed, then I must freeze And quake in frigid purgatorial fires

Of which the flame is roses, and the smoke is briars. The dripping blood our only drink,

The bloody flesh our only food: In spite of which we like to think

176 L’interpretazione che fornisce Gardner riguardo l’allegoria dell’ospedale è alquanto

diversa. A suo dire, le figure del “surgeon”, della “nurse” e del “millionaire” si possono tutte identificare in Cristo (Cfr. The Art of T. S. Eliot, cit., p. 66). In questo passo la studiosa rintraccia pure dei richiami a Le Prométhée mal enchaîné (1899) di André Gide, soprattutto dopo che Eliot apportò dei cambiamenti rispetto alla prima stesura: “I find it difficult not to think that the icy Zeus of Gide, who plays with men for his amusement, (…) was in Eliot’s mind when he (…) wrote ‘banker’ and then cancelled that for ‘millionaire’. By adding the adjective ‘bankrupt’ (later altered to ‘ruined’) he transformed Gide’s cynically selfish Zeus into a banker or millionaire who gives away his infinite wealth to endow the hospital” (The

Composition of “Four Quartets”, cit., p. 46.).

177 Secondo Drew l’allegoria dell’ospedale è un richiamo sia alla Religio Medici (1631) del

filosofo Thomas Browne (“For this world I count it not an Inn but an Hospital; a place not to live, but to dye in”), sia agli insegnamenti di San Giovanni della Croce contenuti in La notte

oscura dell’anima, in base ai quali l’anima “[is] under medical treatment for the recovery of its

health which is God himself” (Drew, T. S. Eliot: the Design of his Poetry, cit., p. 208).

178 Cfr. Giovannelli, La parola e la visione. Per una lettura dei “Four Quartets” di T. S. Eliot, cit.,

100 That we are sound, substantial flesh and blood—

Again, in spite of that, we call this Friday good. (“East Coker”, IV, vv. 16-25)

Eliot si sofferma qui sul tema della sofferenza purgatoriale. Alcuni termini richiamano dei motivi introdotti già in “Burnt Norton”. Se “chill” ricorda il riferimento al tasso nel quarto movimento, “wire” rievoca invece il secondo movimento. Mentre, però, nel primo Quartetto questi termini erano legati all’esperienza teofanica, qui il poeta li utilizza in un contesto di espiazione per ristabilire la comunione con Dio. L’immagine della rosa, che in “Burnt Norton” era legata alla sfera terrena, diventa in questo caso portatrice dell’Amore Divino; si ricordi, a questo proposito, l’iconografia cristiana (di matrice dantesca) relativa alla rosa dei Beati. Questo quarto movimento si conclude con l’immagine dell’Eucarestia, sacramento con cui l’uomo si nutre del corpo e del sangue di Cristo al fine di ottenere la salvezza.