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In seconda istanza si può osservare una tangenza con le opere fiorentine che sono caratterizzate dallo studio della figura in particolare l'osservazione del nudo in movimento. Michelangelo, pienamente inserito nel contesto culturale fiorentino di tardo Quattrocento, attinge a piene mani alla recente tradizione pittorica e incisoria192: Maso Finiguerra (1426-1464) disegnatore e

190Frank Zöllner Christof Thoenes, Thomas Pöpper, Michelangelo complete works, Benedikt Taschen, 2014. 191Www.adnkronos.com Marmo di Tiberio e Satiri dei Medici, sfida di reperti Christie's-Sotheby's. L'articolo

colloca il ritrovamento del gruppo nel 1498 e lo dichiara di ispirazione per la battaglia dei centauri di

Michelangelo che, secondo questa analisi risulta sicuramente successiva al 1498. Senza tenere di alcun conto come termine ante quem la morte di Lorenzo de' Medici, il Magnifico è chiamato in causa solo in veste di compratore e collezionista d'arte, condizione che permette all'artista di vedere l'antica scultura romana. 192Ginevra Mariani (a cura di) , Le tecniche calcografiche d'incisione diretta, Bulino Puntasecca Maniera Nera , De

incisore, Antonio del Pollaiolo, il maggiore dei due fratelli (1431- 1498) e Piero del Pollaiolo (1443- 1496).

A Maso Finiguerra viene attribuita la paternità di uno Studio per una battaglia di nudi193 oggi conservato alla Royal Library di Windsor Castle, in questo foglio si riconosce perfettamente il modello citato in pieno stile rinascimentale: la Colonna Traiana (FIG.). Osservando attentamente il disegno si nota che vengono copiati due segmenti separati della narrazione, in una porzione campeggia il guerriero caduto che si difende con lo scudo194 mentre dall'altra viene disegnato un

gruppo di arcieri, che compaiono sulla sinistra del foglio. Il segno delicato e le corporature aggraziate fanno pensare alla paternita di Maso che inserisce i personaggi in un'atmosfera meno caotica e affollata come osserva giustamente Antonio Natali nella scheda dedicata all'opera195.

Il disegno di Maso Finiguerra, che a sua volta si rifà ad una fonte classica, potrebbe essere il modello di riferimento del Pollaiolo? Confrontando attentamente i due fogli, si può notare che il personaggio che tende l'arco del Pollaiolo, sembra una citazione del disegno desunto dalla colonna Traiana; anche l'uomo, che lo spettatore vede di spalle con scudo e la lancia dell'incisore, è il modello per la figura vista di terga con spada. Le due composizioni sembrano strutturate sugli stessi assi: alcuni personaggi si trovano a terra ed i personaggi che agiscono intorno formano, attraverso i gesti e le armi, due diagonali che vanno dall'angolo esterno in alto al centro in basso dell'opera; l'asse verticale al centro dell'opera è in entrambi i casi occupata da una figura. Coerentemente con la nostra indagine, è necessario sottolineare il ruolo avanguardista di Antonio del Pollaiolo: questo artista, nel corso della sua vita, studia la resa anatomica del nudo, il movimento e cerca costantemente di ottenere l'effetto della terza dimensione anche in pittura e addirittura nell'incisione196. L'opera più importante di Antonio del Pollaiolo è sicuramente la

Battaglia di dieci nudi. L'incisione, firmata OPUS ANTONII POLLAIOLI FIORENTINI e

realizzata negli anni Sessanta del Quattrocento, rappresenta dieci uomini nudi che stanno lottando con diverse armi (arco, ascia, spada, pugnale e clava). La guerra intrapresa da questi vigorosi guerrieri è un pretesto per indagare il corpo umano in posizioni che esaltino la resa muscolare dei corpi e lo studio anatomico intrapreso nel XV secolo. Sulla sinistra si vede un uomo tendere un'arco contro uno dei due individui che si trovano davanti a lui, uno ha sollevato una clava e l'altro brandisce una spada. Nella parte centrale due spadaccini creano una bellissima

calcografica.

193Maso da Finiguerr, Disegno per battaglia di nudi, penna, acquerello su carta bianca, 20,5x 43,5 cm, seconda metà del 1400, Royal Library, Windsor Castle, Windsor.

194Modulo familiare perché già visto in numerosi esempi di arte greca cfr. Figg. 9 e 20 (morte di Ceneo) e anche metope del partenone cfr. Fig. 16.

195Antonio Natali, L'Esercizio sulle Fonti, cfr nota 59.

simmetria197; ai lati due coppie stanno lottando a terra con dei pugnali anche questi due gruppi

creano una perfetta corrispondenza nel foglio. Nella parte destra dietro i lottatori a terra si erge un personaggio che sta per colpire il nemico (quale?) con un'ascia. I corpi degli uomini sono glorificati, l'anatomia, realizzata con diligentia per dirlo con i termini del Quattrocento, rappresenta il risultato di un attento studio dell'uomo nell'arte. Michelangelo si lascia sicuramente ispirare dalla precisione quattrocentesca modificando le sue fonti tanto da renderle forme completamente proprie. Anche se con difficoltà possiamo immaginare che il giovane scultore abbia usato la figura dell'uomo munito di arco per il personaggio che occupa lo stesso posto nel suo rilievo e dell'uomo in primo piano con la spada sguainata in aria per la figura centrale con il braccio sollevato. Le corrispondenze sembrano più esili probabilmente perché si passa da un'incisione, modello bidimensionale per eccellenza, alla scultura in alto rilievo.

La battaglia del Pollaiolo può essere messa in relazione con il San Sebastiano (1473), in particolare se concentriamo la nostra attenzione sulla figura dell'arciere presente sia nel marmo michelangiolesco che nel foglio della battaglia. Il martirio del santo offre ancora una volta l'occasione ai fratelli198, che probabilmente collaborano in quest'opera, di indagare il corpo

umano. Il bellissimo santo viene trafitto dai dardi che eleganti tiratori con l'arco, vestiti di colori vivaci, stanno scoccando; in particolare i due giovani abbassati in primo piano ci ricordano (idealmente perche la posizione è diversa) i due uomini con la spada che ci offrono contemporaneamente due visioni dello stesso corpo, anche se abbigliato diversamente.

Michelangelo dopo la centauromachia in cui rappresenta un uomo con l'arco, farà un disegno a sanguigna, oggi conservato alla Royal Library di Windsor Castle; il disegno sembra uno studio realizzato dalla Domus Aurea romana che il fiorentino ha sicuramente visto durante il suo primo viaggio a Roma, rapporto complesso con l'antichità. Rif. Acquerello di Francesco de Hollanda199.

Altro riferimento necessario in questa analisi è quello alla serie delle Fatiche di Ercole eseguite dai Pollaiolo, contemporaneamente alla battaglia per casa Medici. Le due tavole di piccolo formato rappresentano il combattimento con l'Idra e Ercole che soffoca Anteo, medesimo soggetto del bronzo. In queste piccole finestre aperte sull'arte quattrocentesca, si riconosce la mano esperta di Antonio che, oltre a esaltare il corpo umano, lascia spazio anche ad una forte espressività dei volti. L'espressione dei personaggi non occupa il centro dell'opera giovanile di 197 Ibidem, Pollaiolo rappresenta spesso lo stesso personaggio mostrando prima il verso poi il recto, oppure

cercando di integrare diversi punti di vista su un supporto bidimensionale; l'incisore cerca di rendere attraverso molteplici prospettive la pluralità di punti di vista che si colgono ruotando intorno ad una scultura. La

formazione pollaiolesca comprende infatti pittura, incisione e scultura.

198 Nicoletta Pons, I Pollaiolo, Octavo Franco Cantini Editore, Firenze, 1994, cit. p. 21.

199 Agosti Giovanni, Farinella Vincenzo, Michelangelo e l'arte Classica, (catalogo di mostra: Firenze, Casa Buonarroti, 15 aprile-15 ottobre 1987), Cantini Edizioni dArte, Firenze1987, immagini pp. 96-97.

Michelangelo, osservando i singoli volti si comprendono sentimenti di preoccupazione, angoscia e paura ma il vero interesse è rivolto alle confuse masse corporee che si staccano energicamente dal fondo o ne sono fagocitate in lontananza200.

Questi primi esempi di battaglie (il disegno di Maso Finiguerra, Pollaiolo con battaglia di uomini nudi e il bronzo di Bertoldo) non comunicano allo spettatore alcun significato morale: vincitore e vinto non sono diversificati in nessun modo questo perchè l'interesse degli artisti quattrocenteschi è esercitarsi in una palestra di nudi.