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La tela rappresenta una giovane donna più grande del naturale, armata, che tiene per i capelli un centauro sottomesso225. La giovane, dalla pelle candida e dai lunghi capelli biondi226, indossa una

veste bianca semitrasparente sulla quale si vedono degli anelli diamantati intrecciati e appuntati a gruppi di tre lungo la gonna e sul busto, alcune quaterne si trovano solo lungo le maniche dell'abito insieme ad alcuni anelli singoli presenti su quasi tutta la superficie della stoffa (mancano su gonna). Dalla spalla destra scende sinuosamente un mantello verde scuro che le cinge i fianchi e scompare dietro la figura, il pesante tessuto sembra fissato solo da un ramo di olivo che, con funzione di cintura, avvolge le sue forme. Nella parte superiore degli abiti si aggiungono degli arbusti che avvolgono le braccia ed il busto della giovane come un'armatura: i tralci seguono le forme dolci dei seni e, creando una spirale, terminano con un diamante; alcuni anelli decisamente più grandi invece tengono uniti tra loro i ramoscelli appartenenti alla corazza vegetale. Anche il bordo della scollatura del vestito è costituito da una fila di anelli diamantati cuciti insieme, la testa della figura femminile viene abbellita da una corona di olivo impreziosita 225Vari restauri vengono eseguiti sulla tela: alla fine del XVIII secolo, negli anni Trenta del XX secolo,

successivamente nel 1952-53 e infine 1977-78. Si osservano sollevamenti e cadute di colore lungo il bordo superiore e destro, lacune sul busto del centauro, sullo scudo e sul braccio sinistro di Pallade. I pentimenti sono visibili in tre punti: la mano sinistra del centauro, il mantello sulla spalla destra e il profilo dello scudo di Pallade. Gli inventari seicenteshi fanno presente che vennero effettuate delle ridipinture sulla testa del centauro che appare incoronato dalla figura femminile.

226Secondo Cristina Acidini Luchinat i lunghi capelli scicolti della protagonista la avvicinerebbero alle figure androgine tipiche di Botticelli, le donne delle sue opere sono caratterizzate da complesse acconciature riccamente decorate da gioielli perle o pietre preziose, basti osservare le Grazie e Venere all'interno della Primavera. Cit. p. 167 ALLEGORIE MITOLOGICHE

da un diamante posto in corrispondenza della scriminatura227; ai piedi ha dei semplici calzari

color sabbia. Cristina Acidini Luchinat è incline a riconoscere nella complessa foggia di Pallade un costume teatrale: non avendo paralleli né con vesti all'antica né con i costumi del tempo, la colloca in un piano parallelo, quello della finzione teatrale alla quale si addice una forma non usuale228.

La figura indossa uno scudo, del quale è visibile solo il contorno dato che è posizionato dietro le spalle, ha nella mano sinistra un'alabarda, una lancia da parata che sembra realizzata da un'orefice tanto è raffinata la sua fattura, anche questa presenta, come i gioielli appesi alla stoffa, una pietra blu; infine con la mano destra tiene delicatamente tra il pollice e l'indice una ciocca dei ricci capelli del centauro che la guarda con occhi rassegnati.

Il centauro si trova alla destra della donna, sotto allo scalino naturale dove si erge la fanciulla. Il volto umano della bestia semiferina è incoronato da una riccia capigliatura che si confonde con la barba, anch'essa bruna. Il prestante busto umano viene parzialmente celato dal braccio sinistro sollevato e piegato; nella parte inferiore invece i peli pubici si mescolano al manto equino dello stesso marrone intenso. Il corpo equino ha due zampe sollevate: la sinistra anteriore e la destra posteriore, la figura è diretta verso la sinistra del quadro come se stesse uscendo dalla tela, ma il gesto della figura al suo fianco fa volgere il suo sguardo all'indietro; gli occhi trasmettono supplica e rassegnazione. L'animale mitologico porta, dietro la schiena, una faretra probabilmente ottenuta da una zampa animale con quattro frecce all'interno, legata con un nastro rosso che attraversa diagonalmente il petto; nella mano sinistra tiene un'arco abbellito da corde intrecciate rosse e blu (all'orientale), l'altra sembra essere rimasta bloccata al gesto/momento/attimo di scoccare una freccia.

Sullo sfondo del dipinto si vede, dietro il centauro, una roccia molto sporgente da cui scende del muschio; spostando lo sguardo verso la destra si apre di fronte agli occhi dello spettatore un paesaggio marittimo in cui si può osservare una barca a vela con l'equipaggiamento di sette marinai (visibili ed impegnati in diverse azioni), intorno al bacino si estende un verde paesaggio collinare ed un limpido cielo tinto dai colori di un tramonto/alba. Tra il primo piano, in cui agiscono i due personaggi, e lo sfondo a volo d'uccello, è ben visibile una vecchia staccionata che circoscrive i limiti spaziali di un “regno”. La profonda diversità che caratterizza i due tipi di paesaggio, aspro e privo libertà alle spalle dell'animale, e idillico dietro alla dea, può essere 227Specificare che tipo di gioiello da testa è.

228Si prenda come bibliografia di riferimento per la moda del passato

Rosita Levi Pisetzky, Storia del Costume in Italia, Istituto Editoriale Italiano, Milano, 1964 nei suoi vari volumi analizza le tipologie di vestiario che si sono susseguite nel corso della storia.

Anna Maria Brizio, La Moda in cinque secoli di pittura, 200 opere di maestri d'ogni paese dal 400 all'800, moda in ritratti ed opere d'arte.

interpretata come ulteriore tassello di una complessa allegoria morale. Un paesaggio moraleggiante compare spesso in soggetti mitologici (si prenda il tema dell' Ercole al bivio) in cui lo spazio circostante rispecchia le caratteristiche del personaggio che vi agisce. La libidine confina l'uomo alla corporeità mentre la ragione e l'amore per Dio, fonte di conoscenza, possono svilupparsi oltre i confini dell'occhio, all'infinito. L'istinto infatti è escluso dal regno della ragione, per accedervi dovrà abbandonare le sue caratteristiche materiali a favore della spiritualità; sottomissione intellettuale alla ratio.