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3. Politiche europee e innovazione

3.4 Piano Juncker: dal FEIS al fondo InvestEU

Come detto precedentemente, l’impegno dell’Unione Europea nell’affrontare la forte crisi finanziaria dell’ultimo decennio è stato notevole. Abbiamo analizzato finora il programma quadro Horizon 2020 e accennato al successivo programma quadro in materia di

58 The European Institute of Innovation and Technology (EIT) is an independent

EU body based in Budapest that is strengthening Europe’s ability to innovate. The EIT plays a vital role in supporting the EU’s objectives of creating sustainable economic growth and jobs by enabling entrepreneurs and innovators to turn their best ideas into products and services for Europe. (European Institute of Innovation

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ricerca e sviluppo, adesso, è opportuno proseguire la trattazione ponendo la nostra attenzione sul “Piano per gli Investimenti per

l'Europa (IPE)” conosciuto anche come “Piano Juncker”59.

Lanciato dalla Commissione Europea nel 2014, anno nel quale, per l'appunto, Jean-Claude Juncker è stato designato presidente, si tratta di un piano di investimenti che si pone l’obiettivo di rilanciare l’economia continentale risolvendo una delle principali conseguenze della crisi, ossia la scarsa propensione al rischio. Il piano è stato approvato nel giugno 2015, periodo in cui gli investimenti erano del 15% inferiori al picco registrato nel 2007. Il contesto, in cui stava prendendo forma, era caratterizzato da una grande disponibilità di liquidità che però non si tramutava in un aumento di investimenti a causa delle incertezze economiche, basse aspettative di crescita, alti debiti statali, importanti barriere burocratiche ed informative.60 I fondi erano disponibili nel sistema ma l'incertezza economica scoraggiava molti investitori dal correre rischi.61 L’Ue ha sviluppato una strategia tridimensionale, il piano è, infatti, costituito da tre pilastri ognuno dei quali è funzionale al raggiungimento di uno specifico scopo:

59 Così come il governo europeo anche il nostro governo nazionale si è mosso in

questo senso e ha dato attuazione al Piano Juncker attraverso l’emanazione della Legge di Stabilità del 2016 e l’emanazione del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 03/08/2016. Le disposizioni in esse contenuti hanno previsto uno stanziamento statale di 200 milioni di euro per l’anno 2016 al fine di rafforzare il piano stesso ed è stato stabilito che la Cassa Depositi e Prestiti Spa riceva la qualifica di istituto nazionale di promozione. Inoltre, è stato stabilito che la garanzia FEIS sia attivabile nei confronti di tutte le operazioni finanziarie ammissibili dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa, il che significa che quando un determinato progetto sarà approvato e riceverà il finanziamento, la Cassa potrà richiedere direttamente al Ministero la garanzia del fondo.

60 F.BETHAZ E S.PASQUINI, Piano Juncker: a che punto siamo? in

www.brunoleoni.it, Torino, 12 aprile 2017.

61 BEI, Le Fonds européen pour les investissements stratégiques, in

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- Creazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) al fine di aumentare le risorse finanziarie per gli investimenti.

- Creazione del Polo europeo di consulenza sugli investimenti (European Investment Advisory Hub) e del Portale del progetto europeo per gli investimenti. Questi forniscono assistenza tecnica e una maggiore visibilità delle opportunità di investimento, aiutando così i progetti proposti a divenire una realtà.

- Iniziative volte ad abbattere le barriere e gli ostacoli normativi agli investimenti, sia a livello nazionale che a livello europeo, migliorando le condizioni di accesso alla finanza da parte dell’economia reale.

L’obiettivo del Piano Juncker non è quello di creare finanziamenti, ampliando in questo modo il debito pubblico, ma è quello di orientare le risorse finanziarie, già presenti nel sistema, verso investimenti produttivi reali e intende, in particolare, sostenere il settore delle infrastrutture e le piccole e medie imprese. Il piano Juncker consente, infatti, al Gruppo BEI62 di finanziare operazioni più rischiose rispetto alla media dei suoi investimenti e di finanziare soprattutto le PMI che rispetto ad una grande impresa hanno, senza dubbio, maggiori difficoltà a trovare fonti di finanziamento.63 Non vi sono quote prestabilite assegnate a ciascun paese, la BEI selezionerà i progetti migliori grazie alla valutazione di un gruppo indipendente di esperti con priorità ai seguenti settori: infrastrutture;

62 Ricordiamo che il Gruppo BEI, composto dalla Banca Europea per gli

Investimenti e dal Fondo Europeo per gli Investimenti è stato costituito a seguito del Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 Marzo.

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ricerca, sviluppo e innovazione; sanità; tecnologie dell’informazione e della comunicazione; sviluppo del settore energetico.

Il cuore dell’IPE è costituto, senza dubbio, dal FEIS. Si tratta di un fondo che agisce ponendo il bilancio dell’Ue come garanzia a favore di alcune precise operazioni di investimento effettuate dalla Banca Europea per gli investimenti. Questa garanzia comporta una maggiore disponibilità da parte del Gruppo o dell’intermediario finanziario a concedere credito. Utilizzare il bilancio dell’Ue come garanzia ha l’obiettivo di dare maggiore sicurezza agli investitori privati al fine di attrarli.64

Il FEIS costituito da un patrimonio iniziale di 21miliardi di euro, di cui 5 miliardi di euro forniti dalla BEI e gli altri 16 miliardi dai fondi del bilancio Ue, nelle intenzioni dei suoi promotori, avrebbe dovuto attrarre finanziamenti privati per un totale di 315 miliardi di euro provenienti da investitori privati. A Strasburgo, il 14 settembre 2016 in occasione dello Stato dell’Unione, la Commissione ha presentato un'estensione legale del programma da metà 2018 a fine 2020, giacché l’obiettivo non solo è stato raggiunto ma addirittura superato. Al centro dell’IPE rinnovato si pone in particolare il FEIS, denominato dato il prolungamento FEIS 2.0. Gli obiettivi di investimento da 315 miliardi di euro sono divenuti 500 miliardi, inoltre sono state introdotte diverse migliorie alla luce delle osservazioni raccolte sul funzionamento del fondo.65 In particolare, la Commissione europea si è impegnata nel garantire maggiore trasparenza, con la pubblicazione online dei criteri di scelta dei progetti approvati e l’adozione di nuovo regolamento con una più

64 L’argomento sarà soggetto di approfondimento nel capitolo successivo. 65 Commissione europea, Evaluation of the EFSI, European Investment Advisory

Hub and of the European Investment Project Portal and Proposal for a regulation of the european parliament and of the council establishing the

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dettagliata definizione dei requisiti per l’ammissibilità di quest’ultimi.66 Vengono poi ampliati i settori d’azione, si aggiungono ai precedenti agricoltura sostenibile, silvicoltura, pesca e acquacoltura e progetti transfrontalieri e sostenibili utili al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi dell'accordo sul clima della COP21. Ciò che per noi assume maggiore significato è che viene data maggiore rilevanza alle PMI incrementando la proporzione della garanzia dal 26 al 40%, 500 milioni di euro di garanzia Ue dalla finestra infrastrutture e innovazione passano a quella delle PMI. Secondo le stime del dipartimento di economia della BEI e del Centro comune di ricerca della Commissione (JRC) le operazioni del FEIS hanno finora sostenuto oltre 750 000 posti di lavoro, una cifra destinata a crescere a 1,4 milioni di posti di lavoro entro il 2020. Inoltre, dai calcoli effettuati emerge che il piano Juncker ha già fatto crescere il PIL dell'Ue dello 0,6%, percentuale che dovrebbe arrivare all'1,3% del PIL dell'Ue entro il 2020. Due terzi dei 335 miliardi di euro generati provengono da risorse private, il che significa che il FEIS ha conseguito anche l'obiettivo di mobilitare gli investimenti privati. La BEI ha investito in 898 operazioni e ha messo capitale di rischio a disposizione di 700.000 PMI in un'ampia gamma di settori in tutti i 28 Stati membri.67

La valutazione indipendente del FEIS, pubblicata nel giugno 2018, conclude affermando con forza che il modello Juncker è una strategia vincente della quale non si può più fare a meno. Essa,

66 Il regolamento FEIS 2.0 è entrato in vigore il 30 dicembre 2017. È possibile

consultarlo presso il sito istituzionale http://europa.eu.

67 In ordine di investimenti generati dal FEIS in rapporto al PIL i principali paesi

sono Grecia, Estonia, Lituania, Bulgaria e Finlandia. Tra gli esempi figurano soluzioni innovative per l'assistenza sanitaria in Spagna, l'economia circolare nella Repubblica ceca, la produzione alimentare in Grecia. Le schede informative per paese e per settore forniscono una panoramica più dettagliata e ulteriori esempi di progetti. È possibile consultarle al seguente link: http://europa.eu/rapid/press-release_IP-16-3002_en.htm

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infatti, ha consentito di aumentare il volume delle operazioni più rischiose con l’utilizzo di meno risorse di bilancio rispetto ai programmi europei che concedono sovvenzioni. Mentre invece il report della Corte dei conti europea rende evidente la necessità di migliorare l’integrazione tra il FEIS e gli altri strumenti finanziari, che a seguito dell’istituzione del fondo sono passati in secondo piano. In linea con quanto detto, il 6 giugno 2018 la Commissione ha presentato la sua proposta68 sul programma che succederà al piano Juncker nel prossimo quadro finanziario pluriennale: il programma InvestEU. Tale programma si pone l’obiettivo di mobilitare 650 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi tra il 2021 e il 2027, continuando ad utilizzare la strategia precedente69 e inoltre semplifica e razionalizza il sistema di sostegno agli investimenti unificando i numerosi programmi di finanziamento. In altre parole, si vuole creare un solo insieme di norme e procedure e un unico punto di contatto per la consulenza.70

Anche tale programma si fonda su tre pilastri:

1. Il fondo InvestEU per mobilitare investimenti pubblici e privati utilizzando il bilancio dell’Ue come garanzia.

2. Il polo di consulenza InvestEU che fornisce consulenza tecnica ai progetti di investimento in cerca di finanziamenti.

68 È possibile consultare presso il sito istituzionale http://www.europarl.europa.eu

gli emendamenti adottati dagli europarlamentari per migliorare la proposta della Commissione europea. La relazione è stata approvata con 517 voti favorevoli, 90 contrari e 25 astensioni. (Parlamento europeo, Comunicato stampa InvestEU:

nuovo programma per incrementare finanziamenti su crescita e occupazione, 16

Gennaio 2019).

69 Commissione europea, Comunicato stampa Il piano Juncker supera l'obiettivo

di investimento originario di 315 miliardi di euro, Bruxelles, 18 luglio 2018.

70 È finalizzato a riunire i vari strumenti finanziari dell'Ue attualmente disponibili,

al fine di beneficiare di economie di scala. Tra gli altri: il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), gli strumenti del meccanismo Connecting Europe, i meccanismi specifici del programma per la competitività delle piccole e medie imprese (COSME), nonché le garanzie e i meccanismi specifici del programma per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI).

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3. Il portale InvestEU, una banca dati facilmente accessibile che riunisce progetti e investitori.

I settori prioritari saranno quattro: infrastrutture sostenibili e ricerca, innovazione e digitalizzazione, piccole e medie imprese, investimenti sociali e competenze. Il programma è complementare ad altre azioni relative ai settori di intervento prioritari, come Horizon Europe o il programma Europa digitale.