sebbene caratterizzate da una diversa presenza straniera (ben più consistente
Grafico 5.22 Popolazione “indipendente” (15-34 anni) che vive in casa di proprietà per genere e area sub-comunale – Censimento 2011 (valori percentuali)
Fonte: Elaborazioni Liguria Ricerche su dati 15° Censimento Popolazione e Abitazioni – Istat
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
Centro Est Ponente Media Val Bisagno Medio Levante Medio Ponente Genova Levante Bassa Val Bisagno Centro Ovest Val Polcevera
5.2.5 Considerazioni conclusive
Dall’analisi effettuata emerge chiaramente come l’invecchiamento demografico appaia una caratteristica fortemente distintiva della città di Genova, sia rispetto alla media nazionale sia rispetto a quella regionale.
La composizione della popolazione per fascia di età ha naturalmente ripercussioni sulle caratteristiche socio-economiche della città. Genova, infatti si distingue, come il resto della Liguria, per un ridotto rapporto di mascolinità, in considerazione della più lunga speranza di vita delle donne, e per un’elevata quota di famiglie unipersonali.
La città presenta un livello di disoccupazione inferiore al dato nazionale ma comunque superiore alla media del Nord Ovest. Le criticità più forti si rilevano nella zona della Val Polcevera, che si caratterizza anche per un’elevata incidenza di stranieri (soprattutto nelle fasce di età più giovani) e per un livello di studio medio- basso.
Sebbene la condizione femminile si associ a un livello di istruzione più elevato rispetto a quello maschile (ancor più tra la popolazione straniera), il tasso di disoccupazione femminile rimane al di sopra di quello maschile e il divario si accentua nelle aree dove si manifestano maggiori criticità (disoccupazione in media più elevata, bassi livelli di istruzione etc.) come la Val Polcevera e il ponente. Questa debolezza appare ancora più rilevante se si considera che la quota di occupazione tende generalmente a crescere all’aumentare del livello di istruzione della popolazione. Il tasso di occupazione è pari al 63 per cento e le aree dove si evidenzia un maggior livello di occupazione sono il Centro Est e quelle del levante cittadino.
In generale la popolazione genovese con età compresa tra 25 e 64 anni si caratterizza per un percorso formativo che si ferma alle scuole secondarie superiori (43,5 per cento). Le persone senza titolo di studio o che non hanno proseguito oltre le scuole secondarie di primo grado sono il 35 per cento della popolazione mentre i residenti con un alto livello di istruzione sono il 21,6 per cento. Le zone che si contraddistinguono per un livello più elevato di istruzione sono quelle del Levante e del centro mentre la Val Polcevera, il Medio Ponente e la Media Val Bisagno presentano un livello mediamente basso.
A Genova la popolazione straniera rappresenta il 7,6 per cento del totale, quasi tre punti percentuali in meno rispetto alla media del Nord Ovest. Gli stranieri residenti sono più giovani del resto della popolazione e per la maggioranza donne. Mediamente essi presentano un livello di istruzione medio-basso, fatta eccezione per le aree del levante, ma è molto più marcata la differenza di genere. Il tasso di disoccupazione degli stranieri è pari al 13 per cento, quasi due volte la media della popolazione totale: il ponente e la Val Polcevera sono le zone che i tassi di disoccupazione più elevati.
L’analisi effettuata ha messo in luce che i giovani sono più istruiti rispetto alla popolazione di riferimento; ciononostante il tasso di disoccupazione dei primi è più elevato. La Val Polcevera è l’area dove si manifestano le maggiori criticità relative alla disoccupazione giovanile mentre le situazioni migliori si riscontrano nel levante, nel Centro Ovest e in Bassa Val Bisagno.
5.2.5 Considerazioni conclusive
Dall’analisi effettuata emerge chiaramente come l’invecchiamento demografico appaia una caratteristica fortemente distintiva della città di Genova, sia rispetto alla media nazionale sia rispetto a quella regionale.
La composizione della popolazione per fascia di età ha naturalmente ripercussioni sulle caratteristiche socio-economiche della città. Genova, infatti si distingue, come il resto della Liguria, per un ridotto rapporto di mascolinità, in considerazione della più lunga speranza di vita delle donne, e per un’elevata quota di famiglie unipersonali.
La città presenta un livello di disoccupazione inferiore al dato nazionale ma comunque superiore alla media del Nord Ovest. Le criticità più forti si rilevano nella zona della Val Polcevera, che si caratterizza anche per un’elevata incidenza di stranieri (soprattutto nelle fasce di età più giovani) e per un livello di studio medio- basso.
Sebbene la condizione femminile si associ a un livello di istruzione più elevato rispetto a quello maschile (ancor più tra la popolazione straniera), il tasso di disoccupazione femminile rimane al di sopra di quello maschile e il divario si accentua nelle aree dove si manifestano maggiori criticità (disoccupazione in media più elevata, bassi livelli di istruzione etc.) come la Val Polcevera e il ponente. Questa debolezza appare ancora più rilevante se si considera che la quota di occupazione tende generalmente a crescere all’aumentare del livello di istruzione della popolazione. Il tasso di occupazione è pari al 63 per cento e le aree dove si evidenzia un maggior livello di occupazione sono il Centro Est e quelle del levante cittadino.
In generale la popolazione genovese con età compresa tra 25 e 64 anni si caratterizza per un percorso formativo che si ferma alle scuole secondarie superiori (43,5 per cento). Le persone senza titolo di studio o che non hanno proseguito oltre le scuole secondarie di primo grado sono il 35 per cento della popolazione mentre i residenti con un alto livello di istruzione sono il 21,6 per cento. Le zone che si contraddistinguono per un livello più elevato di istruzione sono quelle del Levante e del centro mentre la Val Polcevera, il Medio Ponente e la Media Val Bisagno presentano un livello mediamente basso.
A Genova la popolazione straniera rappresenta il 7,6 per cento del totale, quasi tre punti percentuali in meno rispetto alla media del Nord Ovest. Gli stranieri residenti sono più giovani del resto della popolazione e per la maggioranza donne. Mediamente essi presentano un livello di istruzione medio-basso, fatta eccezione per le aree del levante, ma è molto più marcata la differenza di genere. Il tasso di disoccupazione degli stranieri è pari al 13 per cento, quasi due volte la media della popolazione totale: il ponente e la Val Polcevera sono le zone che i tassi di disoccupazione più elevati.
L’analisi effettuata ha messo in luce che i giovani sono più istruiti rispetto alla popolazione di riferimento; ciononostante il tasso di disoccupazione dei primi è più elevato. La Val Polcevera è l’area dove si manifestano le maggiori criticità relative alla disoccupazione giovanile mentre le situazioni migliori si riscontrano nel levante, nel Centro Ovest e in Bassa Val Bisagno.
I giovani genovesi che hanno acquisito un’indipendenza economica rappresentano il 34,8 per cento della popolazione nella fascia d’età considerata. La Val Polcevera si distingue per la quota più elevata mentre l’opposto si verifica nelle zone del levante. Circa la metà dei giovani che hanno raggiunto l’autonomia vive in case di proprietà, in particolare nelle zone del ponente genovese.
In generale, la proprietà dell’abitazione di residenza è ampiamente diffusa tra le famiglie genovesi (71,2 per cento), con incidenze maggiori nel Medio Ponente e nel Centro Est e più contenute nella Val Polcevera.
Figura 5.5 – Le principali caratteristiche socio-demografiche delle aree sub-comunali di Genova