Nell'analisi delle differenze per genere del rendimento degli studenti non emergono differenze significative fatta eccezione per la quinta primaria
Grafico 4.4 Tasso di occupazione per genere in Liguria – Anni 2004 2014 (valor
percentuali)
Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro
La disaggregazione del dato per genere (Grafico 4.4) evidenzia bene che il va- lore del tasso di occupazione maschile si è mantenuto nel tempo al di sopra di quel- lo femminile e che tuttavia, nell’ultimo decennio, la distanza tra la percentuale di occupati maschi e femmine si è progressivamente ridotta: mentre nel 2004 essa era di 20,2 punti percentuali (70,8 per cento per i maschi e 50,7 per cento per le fem- mine), nel 2014 risulta pari a 13,6 punti (rispettivamente 67,6 per cento e 54,0 per cento).
Tali dati indicano inoltre, nel periodo considerato, la tendenza alla diminuzio- ne del tasso di occupazione maschile (-3,2 punti percentuali) e la quasi perfetta- mente simmetrica crescita del tasso di occupazione femminile (+3,3 punti). Il con- fronto tra i dati del 2008 e del 2014 mostra poi che la componente maschile dell’occupazione ha risentito degli effetti della crisi in misura maggiore (-5,2 punti) rispetto alla componente femminile (-0,7).
Interessante anche l’evoluzione del tasso di occupazione nella disaggregazione per fasce di età (Grafico 4.5). In quella dei 55-64enni esso denota una crescita con-
45 50 55 60 65 70 75 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 femmine maschi
Come illustra il Grafico 4.3, il dato ligure mantiene nel tempo questa posizione intermedia e, così come il suo valore aumenta più rapidamente rispetto agli aggre- gati di riferimento tra il 2004 e il 2008, altrettanto repentinamente ridiscende, in particolare tra il 2008 e il 2013, con una riduzione pari a -2,5 punti percentuali, a indicare la debolezza strutturale del mercato del lavoro locale. Nello stesso arco temporale, infatti, la riduzione del tasso di occupazione osservata sia nel Nord- ovest (-0,6 punti) e nel Nord (-1,0) sia nell’intera penisola (-1,3) è molto inferiore a quella della Liguria. La media 2014 fa registrare un generalizzato quanto modesto segnale di rialzo del tasso di occupazione, recentemente confermato anche dai dati aggregati relativi al primo trimestre 2015.
Grafico 4.4 – Tasso di occupazione per genere in Liguria – Anni 2004 - 2014 (valori
percentuali)
Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro
La disaggregazione del dato per genere (Grafico 4.4) evidenzia bene che il va- lore del tasso di occupazione maschile si è mantenuto nel tempo al di sopra di quel- lo femminile e che tuttavia, nell’ultimo decennio, la distanza tra la percentuale di occupati maschi e femmine si è progressivamente ridotta: mentre nel 2004 essa era di 20,2 punti percentuali (70,8 per cento per i maschi e 50,7 per cento per le fem- mine), nel 2014 risulta pari a 13,6 punti (rispettivamente 67,6 per cento e 54,0 per cento).
Tali dati indicano inoltre, nel periodo considerato, la tendenza alla diminuzio- ne del tasso di occupazione maschile (-3,2 punti percentuali) e la quasi perfetta- mente simmetrica crescita del tasso di occupazione femminile (+3,3 punti). Il con- fronto tra i dati del 2008 e del 2014 mostra poi che la componente maschile dell’occupazione ha risentito degli effetti della crisi in misura maggiore (-5,2 punti) rispetto alla componente femminile (-0,7).
Interessante anche l’evoluzione del tasso di occupazione nella disaggregazione per fasce di età (Grafico 4.5). In quella dei 55-64enni esso denota una crescita con-
45 50 55 60 65 70 75 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 femmine maschi
sistente, che risente sia del progressivo invecchiamento della forza lavoro occupata sia delle riforme del sistema pensionistico e passa dal 28,7 per cento del 20042 al
49,8 per cento del 2014 (+21,2 punti): la disaggregazione per genere del dato rela- tivo a questa fascia di età mostra incrementi analoghi sia nella componente femmi- nile sia in quella maschile. Anche nella fascia di età precedente, dai 45 ai 54 anni, il tasso è in crescita, anche se in misura più modesta (+4,3 punti), e giunge al livel- lo del 76,3 per cento, di poco inferiore rispetto a quello delle persone di età com- presa tra 35 e i 44 anni (77,2 per cento) che, viceversa, è diminuito in maniera rile- vante rispetto al 2004 (-5,7 punti). Nelle fasce di età più giovani si osserva una ri- duzione ancora maggiore del tasso di occupazione: nel 2014, esso è pari al 14,7 per cento per le persone di 15-24 anni (-8,8 punti rispetto al 2004) e per i 25-34enni si attesta al 65,2 per cento, con una flessione nel decennio pari a ben 14,1 punti per- centuali. Si tratta di sviluppi nella composizione per età dell’occupazione da moni- torare attentamente, anche in considerazione delle dinamiche demografiche che ca- ratterizzano la Liguria, evidenziate tra l’altro dall’elevato valore dell’indice di ri- cambio3, citato nel Capitolo 2, che nel 2013 in Liguria è pari a 167,6 a fronte di un
valore medio nazionale di 129,1.
Grafico 4.5 – Tasso di occupazione per fasce di età in Liguria – Anni 2004 e 2014 (va-
lori percentuali)
Fonte: ns. elaborazione su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro
L’ultimo dato trimestrale disponibile, aggiornato al quarto trimestre 2014, con un tasso di occupazione pari al 60,5 per cento sembrerebbe confermare i deboli se- gnali di ripresa (+1,1 punto) del mercato del lavoro regionale se confrontato con il valore rilevato nello stesso periodo del 2013 (59,4 per cento). Si osserva, in parti- colare, una crescita significativa dell’occupazione femminile (54,8 per cento, +2,3
2Il tasso di occupazione nella fascia 55-64 anni era pari al 22,5 per cento nel 1995.
3L’indice di ricambio indica il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per ritirarsi (55-64 anni) e
quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni).
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
15-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni
2004 2014
punti) e una sostanziale stabilità di quella maschile (66,4 per cento, -0,1). Tali ten- denze paiono confermate dai confronti sui trimestri precedenti, che vedono un sal- do positivo per la componente femminile in 3 casi su 4 e solo in un caso per quella maschile.
4.3 L’evoluzione della disoccupazione
Nel 2014 il numero dei disoccupati in Liguria aumenta di oltre 7 mila unità ri- spetto all’anno precedente (l’11 per cento circa), fino a sfiorare le 73 mila unità (Tavola 4.2) e confermando un trend crescente che, rispetto all’anno 2008, ha visto più che raddoppiato il numero delle persone in cerca di occupazione nella regione (+102,6 per cento).
Tavola 4.2 – Persone in cerca di occupazione per provincia, Liguria – Anni 2004 - 2014 (valori assoluti in migliaia)
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Imperia 8,3 6,1 3,5 4,2 6,0 6,0 9,3 7,4 7,8 11,1 13,1 Savona 6,0 6,3 5,4 5,2 6,5 6,0 5,1 5,2 8,4 12,4 11,3 Genova 18,8 19,7 17,8 15,8 19,9 20,8 24,0 25,8 28,4 33,4 36,7 La Spezia 4,8 5,5 4,7 7,0 3,6 5,9 5,7 4,8 9,9 8,8 11,9 Liguria 37,9 37,6 31,4 32,1 36,0 38,7 44,1 43,2 54,4 65,7 72,9
Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro
L’aumento della disoccupazione che si è verificato in un anno nell’intero Pae- se (+167 mila circa) e nel Nord-ovest (+35 mila), sebbene molto rilevante, è infe- riore, in termini relativi, rispetto a quello riscontrato in Liguria (+5,5 per cento e +5,3 per cento rispettivamente contro l’11,0 per cento). Uno sguardo retrospettivo mostra che l’attuale consistenza dei disoccupati nel mercato del lavoro ligure è au- mentata di oltre 41 mila unità rispetto al 2006 e supera i livelli del 2000, quando le persone in cerca di occupazione erano poco meno di 70 mila.
L’osservazione del dettaglio provinciale del dato complessivo (Tavola 4.2) mette in luce che, tra il 2013 e il 2014, in proporzione sono state soprattutto le pro- vince di La Spezia e Imperia a subire gli effetti della crisi4, con un incremento del
numero di disoccupati pari al 34,3 per cento nel primo caso e al 17,6 per cento nel secondo. Nella provincia di Genova si osserva un incremento della disoccupazione del 9,8 per cento mentre la diminuzione osservata nel Savonese (-8,6 per cento) compensa solo in piccola parte il notevole aumento (+47,8 per cento) delle persone
4Tra le cause dell’emergenza occupazionale che interessa il nostro Paese sono individuabili sia elementi congiun-
turali, legati al ciclo economico recessivo che ha interessato molte delle economie occidentali, sia elementi strut- turali che hanno reso l’Italia particolarmente vulnerabile agli effetti della crisi, le cui origini sono normalmente rintracciate nella crisi finanziaria che nel 2006 ha avuto origine negli Stati Uniti con la crisi dei subprime. Tra ta- li elementi strutturali troviamo l’enorme volume del debito pubblico, la limitata crescita economica anche in fase pro-ciclica, la scarsità di materie prime e risorse energetiche proprie, la limitata competitività del nostro capitale umano, considerato tra l’altro l’obiettivo europeo di un’economia basata sulla conoscenza. Una trattazione un poco più approfondita si trova in: Torrigiani C., 2013, “Il lavoro che non c’è: crisi, disoccupazione e risposte possibili”, in Poli S. et al., Il mercato del lavoro tra crisi e postmodernità. L’esperienza del caso genovese, Fran- coAngeli, Milano, pp. 48-69).
punti) e una sostanziale stabilità di quella maschile (66,4 per cento, -0,1). Tali ten- denze paiono confermate dai confronti sui trimestri precedenti, che vedono un sal- do positivo per la componente femminile in 3 casi su 4 e solo in un caso per quella maschile.
4.3 L’evoluzione della disoccupazione
Nel 2014 il numero dei disoccupati in Liguria aumenta di oltre 7 mila unità ri- spetto all’anno precedente (l’11 per cento circa), fino a sfiorare le 73 mila unità (Tavola 4.2) e confermando un trend crescente che, rispetto all’anno 2008, ha visto più che raddoppiato il numero delle persone in cerca di occupazione nella regione (+102,6 per cento).
Tavola 4.2 – Persone in cerca di occupazione per provincia, Liguria – Anni 2004 -