FENOMENO OCCORRENZE con il
4.3 Livello morfosintattico
4.3.20 Posposizione del verbo
Nell‟italiano regionale di area meridionale è particolarmente vitale la posposizione del verbo alla fine di una frase, fenomeno che all‟interno del romanzo ha
un‟ampia vitalità. La «collocazione del verbo in fondo alla frase, e in modo particolare la collocazione della copula dopo il nome del predicato […] è elemento caratterizzante dell‟italiano di Sicilia»432.
La posposizione del verbo costituisce anzi una delle cifre stilistiche del romanzo, poiché è usata nei più svariati contesti comunicativi, da quelli più informali a quelli più formali, specie laddove l‟autrice ha ritenuto opportuno conferire al testo una coloritura regionale più marcata. Non è un caso infatti che a usare la posposizione del verbo siano non solo personaggi come Tuzzu, Carmine e Pietro, ma anche personaggi della lavatura della principessa Gaia, di Modesta e di Prando. Scegliere di adoperare questo tratto, ricononosciuto universalmente da tutti i lettori italofoni come regionale, è la conferma che la lingua della Sapienza rimane saldamente ancorata alla matrice dialettale. Un traduttore, dunque, non può non misurarsi con questa precisa scelta stilistica dell‟autore.
Di seguito viene offerta una selezione di alcuni esempi che rendono conto del fenomeno in italiano e della loro resa in francese:
(1a) Ecco così, con questi occhi belli mi devi guardare [p. 15]
(1b) Voilà, c‟est ça, tu dois me regarder
de ces beaux yeux [p. 29]
(2a) Io, principessa, prudente per natura sono [p. 36]
(2b) Moi, princesse, je suis prudent par
nature [p. 59]
(3a) Io un tempo ho dovuto farti torto e
farmi torto, ma niente finisce e Carmine a te ha tenuto. E ora che t‟ho visto e ti ho parlato, appagato torno dalle mie parti anche perché la tua voce è stata dolce nel rispondermi [p. 194]
(3b) J‟ai dû te faire du tort et m‟en faire
autrefois, mais rien ne finit et Carmine a
tenu à toi. Et maintenant que je t‟ai vue et
que je t‟ai parlé, je retourne chez moi
satisfait parce que ta voix m‟a répondu
avec douceur [p. 308]
(4a) Un corpo senza vita ripugnante è,
anche pei morti. E visto che notte di parole è, e non di abbracci, una cosa mi
devi promettere. Se domani, dopodomani, non mi vedi con la notte arrivare [p. 216]
(4b) Un corps sans vie est répugnant,
même pour les morts. Et vu que c‟est une nuit de paroles, et pas d‟étreintes, il faut que tu me promettes une chose. Si demain, ou après-demain, tu ne me vois pas arriver avec la nuit [p. 344]
(5a) Se ti colpiscono la fantasia tuoi sono
[p. 489]
(5b) S‟ils te frappent l‟imagination, ils sont à toi [p. 774]
(6a) Va ad aprire la porta, Bambù,
Crispina è arrivata! Appena in tempo è
arrivata [p. 490]
(6b) Va ouvrir la porte, Bambù, Crispina
est arrivée! Elle est arrivée juste à temps [p. 775]
(7a) Eppure lo sai che se manza fossi stata, tutta tua come Amalia, anche di me
come di lei ti saresti stancato [p. 492]
(7b) Et pourtant tu sais que si j‟avais été
une bonne pâte, toute à toi comme Amalia, tu te serais lassé de moi comme tu l‟as fait d‟elle [p. 778]
Dagli esempi si può facilmente evincere che in nessun caso il fenomeno presente nel testo di partenza sia stato reso in quello di arrivo, nel quale inoltre non si riescano a ravvisare elementi compensativi.
4.4 Il Lessico
Diversamente dalla morfologia e dalla sintassi, il lessico è il livello d‟analisi più esteriore della lingua, e dunque molto più esposto «alle influenze extralinguistiche e alle mode transeunti»433: non solo tale settore dell‟indagine linguistica è molto eterogeneo e in veloce trasformazione, ma i fatti lessicali sono molto meno interessanti al fine di cogliere le tendenze interne del sistema linguistico434.
Inoltre, nel raccogliere isolatamente gli elementi pertinenti a una data varietà, si rischia di peccare per eccesso o per difetto: com‟è noto infatti «molti vocaboli sono di per sé polivalenti e solo nel contesto più stretto acquistano una specifica valenza»435.
Tuttavia, specie per alcune dimensioni di variazione linguistica – come, nel nostro caso, quella diatopica – il lessico può costituire un ambito di ricerca assai valido, dal momento che pone non solo il lettore italofono di fronte a termini di cui non conosce il significato (oppure di cui può ricavarlo mediante il contesto comunicativo), ma costringe il traduttore a confrontarsi con un sistema di significati e di riferimenti culturali talvolta estranei al proprio sistema linguistico.
In questa sede, nel tentativo di tracciare un quadro quanto più esauriente possibile dei fenomeni lessicali presenti ne L‟arte della gioia, si prenderanno in esame
433 Berruto, Sociolinguistica… cit., p. 84. 434 Ibidem.
i livelli descritti da Maurizio Dardano nel saggio Lessico e semantica,436 vale a dire gli
aulicismi, i tecnicismi, i neologismi, i forestierismi, i colloquialismi, le voci gergali, i dialettismi e i regionalismi.
I fenomeni individuati saranno pertanto messi a confronto con la traduzione francese, al fine di individuare le strategie traduttive messe in atto da Nathalie Castagné che – come si è già visto in § 4.2 e § 4.3 – sono orientate prevalentemente verso una resa standard.
Infine, per l‟analisi di questo livello linguistico ci si è avvalsi di alcuni importanti supporti, che verranno citati attraverso le seguenti sigle:
SAB-COL Francesco Sabatini, Vittorio Coletti, Dizionario della
lingua italiana, Milano, Rizzoli-Larousse, 2009
GRADIT Tullio De Mauro, Grande dizionario italiano dell‟uso,
Torino, UTET, 2000
PIC-TRO Giorgio Piccitto, Giovanni Tropea, Salvatore C. Trovato,
Vocabolario siciliano, Palermo, Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, 1957-2002
TLF Collectif, Trésor de la langue française, Dictionnaire du CNRS, Paris, Gallimard, 1971-1994.
LP-R Paul Robert, Alain Rey, Josette Rey-Debove, Le Petit
Robert, Paris, Le Robert Editions, 2011.
Accanto a ciascun lemma italiano, tra parentesi quadre, verrà riportato il numero di occorrenze; seguirà il termine usato dalla traduttrice francese, la definizione offerta dai dizionari consultati, i passi in cui il termine compare, con relativa traduzione, nonché una valutazione sull‟adeguatezza del registro tra il testo di partenza e il testo di arrivo. In non molti casi è emerso che una cattiva interpretazione del testo in intaliano ha portato la traduttrice a compiere scelte non sempre riuscite.