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CAPITOLO 4: CONFRONTO CON IL PANORAMA INTERNAZIONALE

4.1 La custodia dei figli minori: l’importanza di mantenere i rapporti con entrambi i genitor

4.1.2 Preferenza verso l’affidamento condiviso

L'affidamento condiviso ha ricevuto la massima attenzione negli ultimi due decenni. Tre fattori hanno contribuito alla crescente popolarità della custodia condivisa. Innanzitutto, è stata sottolineata l'importanza della relazione e del coinvolgimento continuo di un bambino con entrambi i genitori dopo il divorzio18; si è avanzata l’ipotesi che la condivisione della custodia avrebbe ridotto l'onere per ciascun genitore e quindi aumentato la soddisfazione dei genitori per l'accordo. In secondo luogo, il movimento per i diritti dei padri19 in costante crescita, ha posto le basi affinché questi richiedessero di essere considerati ugualmente alle madri nelle decisioni relative alla custodia. Infine la figura dei giudici che, avendo avuto poche indicazioni su come determinare la custodia (a causa della vaghezza del concetto di miglior interesse del bambino) hanno risposto ai consigli degli psicologi e alle richieste dei padri. 20

Bisogna però specificare che il termine “condiviso” non riflette necessariamente un’equa o “giusta” divisione dei compiti genitoriali. Un ordine di custodia fisica condivisa non implica che il tempo di condivisione tra i genitori sia per forza lo stesso; oltretutto i genitori possono gradualmente passare a un programma diverso in risposta alle esigenze quotidiane e ai desideri dei minori. Inoltre va specificato che il quantitativo di tempo trascorso con bambini non implica l’equa condivisione dei compiti riguardanti la cura e la crescita dei figli. 21 I genitori possono chiedere l'affidamento condiviso per ragioni strategiche, ad esempio per ridurre i pagamenti per il mantenimento dei figli (che sarebbero a loro carico esclusivo nel caso di custodia singola). Si presume che l'affidamento condiviso assicuri ai bambini un

18 CLARKE-STEWART, BRENTANO, Divorce: Causes and Consequences, 2006, pp.198

19 Iniziato negli anni sessanta negli Stati Uniti, poi diffuso anche in altri Paesi; Per approfondimento si veda

“Father rights movement” in SIEBEL, Fathers and their Children ..., 2006, pp. 119-221

20 CLARKE-STEWART, BRENTANO, Divorce: Causes and Consequences, 2006, pp. 199-200. Si veda anche Ross A.

THOMPSON, The Role of the Father after Divorce, in The Future of Children – Children and Divorce, Center for the Future of Children – The David and Lucile Packard Foundation (a cura di), Volume 4, Numero 1, 1994, pp.210-230.

73 rapporto continuativo con entrambi i genitori. In pratica, tuttavia, non può veramente garantire che entrambi i genitori rimangano coinvolti con il bambino in modo significativo. L'uno o l'altro genitore potrebbe non essere all'altezza dell'impegno iniziale, ed il frequente spostamento tra un genitore e l’altro potrebbe non funzionare per tutti i bambini.

Nonostante questo limite la custodia condivisa è considerata preferibile per diversi motivi.22 Prima di tutto assicura ai bambini un contatto continuo (anche se minimo o ridotto in certi casi) con entrambi i genitori. Allevia il senso di perdita del proprio ruolo genitoriale che un genitore non affidatario può provare, e allevia un genitore affidatario dell’onere di essere l’unico responsabile per la cura e crescita del minore. Un accordo di custodia condivisa offre ai genitori un migliore equilibrio e può anche alleviare lo stress causato dalla separazione. Non sorprende che l'affidamento condiviso venga connesso ad una maggiore soddisfazione dell'accordo di custodia23. Un sistema a custodia condivisa può dare ai bambini un maggiore senso di sicurezza e ridurre il senso di abbandono da parte di un genitore24.

L'affidamento legale condiviso è considerabile come un'importante dichiarazione simbolica25 atta a preservare ed incoraggiare un impegno costante del ruolo genitoriale e al coinvolgimento dei “genitori non residenti” nella vita dei loro figli. La custodia fisica condivisa, per definizione, preserva le connessioni tra il minore ed entrambi i genitori; quindi si presenta come l’accordo di custodia che meglio può promuovere le relazioni con entrambi

22 CLARKE-STEWART, BRENTANO, Divorce: Causes and Consequences, 2006, pp. 200-202

23 L’affidamento condiviso si traduce in un coinvolgimento maggiore del genitore non affidatario e in

atteggiamenti più positivi nei confronti dell'ex-coniuge come genitore. Ibidem

24 È stato anche rilevato un migliore adattamento dei bambini se i genitori scelgono di cooperare

spontaneamente (e non tramite l’ordine di un tribunale). Secondo uno studio, questi mostrano un minor numero di problemi emotivi, hanno maggiore autostima e migliori relazioni familiari e prestazioni scolastiche rispetto ai bambini in regime di custodia esclusiva. Sebbene questi risultati positivi siano stati descritti come una conseguenza della custodia congiunta, un tale relazione non è stata dimostrata. I genitori coinvolti della custodia hanno riportato meno conflitti precedentemente il divorzio e sono stati più cooperativi successivamente alla rottura matrimoniale. Questi risultati, tuttavia, non indicano che l'affidamento condiviso di per sé causa minori conflitti parentali o migliori risultati per i bambini: la spiegazione più probabile è quella secondo cui i genitori più socievoli e cooperativi tendono a scegliere l'affidamento condiviso e la loro cooperazione e l'impegno contribuiscono a minori conflitti e quindi a migliori risultati per i bambini. Per approfondimento si veda l’analisi effettuata da: Robert BAUSERMAN, Child Adjustment in Joint-Custody Versus

Sole-Custody Arrangements: A Meta-Analytic Review, Journal of Family Psychology, Volume 16, Numero 1,

2002, pp. 95-98. La soluzione più auspicabile è quella secondo cui, I genitori riescano a raggiungere un accord tramite mediazione e senza imposizioni dal tribunale: Robert E. EMERY, Kimberly C. EMERY, Should Courts or

Parents Make Childrearing Decisions? Married Parents as a Paradigm for Parents Who Live Apart, Wake Forest

Law Review, Volume 43, 2008, pp. 385-388.

74 i genitori.26 Sono poche le prove che la condivisione della custodia, sia in senso legale che fisico, porti ad un aumento del conflitto tra genitori divorziati. 27

Tuttavia è necessaria una precisazione: molti degli studi effettuati si basano principalmente su famiglie che hanno volontariamente scelto l'affidamento condiviso o che hanno avuto successo nel sostenere questo accordo nel tempo. È molto meno probabile che gli stessi benefici maturino se i genitori sono in perenne conflitto o qualora non riescano a perseverare gli accordi presi. L'affidamento condiviso, rispetto all'affidamento esclusivo, richiede da entrambe le parti molta cooperazione, contenimento emotivo, e pazienza per le complicazioni derivanti sia da problemi pratici (esempio: logistici, per via dello spostamento tra le due case del minore) sia da vedute contrastanti.28 Sebbene l'affidamento condiviso possa fornire un contesto di sviluppo positivo per i bambini, non bisogna fingere che la sua applicazione sia facile. È difficile per genitori ostili o facilmente inclini al conflitto ottenere i benefici descritti29; si potrebbe infatti rischiare di esporre maggiormente i bambini al conflitto dei genitori. Pertanto è improbabile promuovere l'interesse del minore imponendo la custodia fisica condivisa alle famiglie con forti situazioni litigiose, altresì aumenterebbe il rischio che questo possa rimanerne danneggiato. 30

26 Le ricerche esistenti suggeriscono che i minori affidati alla custodia condivisa si sentano più vicini a entrambi i

genitori rispetto ai bambini in regime di custodia esclusiva; grazie a questa vicinanza reciproca si producono risultati di aggiustamento della situazione conseguente al divorzio più positivi. Sebbene siano state espresse diverse preoccupazioni in merito alla custodia legale condivisa, in quanto si reputa che questa possa aumentare i conflitti tra i genitori a causa della necessità di interagire reciprocamente e più frequentemente per quanto riguarda il processo decisionale in tutte le situazioni di maggiore importanza per il minore, le ricerche non confermano questa preoccupazione. BUCHANAN, JAHROMI, A Psychological Perspective on Shared Cusotdy

Arrangementes, 2008, pp. 423

27 Infatti, i genitori che condividono la custodia, in media, segnalano meno conflitti rispetto ai genitori in regime

di affidamento esclusivo. Logicamente, il conflitto si presenta più basso tra le famiglie che scelgono, e in particolare che sostengono, la pratica della custodia condivisa, in quanto i genitori sono più disposti a collaborare e quindi generalmente mantengono gli accordi presi.

28 BUCHANAN, JAHROMI, A Psychological Perspective on Shared Cusotdy Arrangementes, 2008, pp. 424

29BUCHANAN, JAHROMI, A Psychological Perspective on Shared Cusotdy Arrangementes, 2008, pp. 426-428 30I risultati della ricerca supportano un legame generalmente positivo tra gli accordi di affidamento condiviso e

il benessere psicologico dei bambini. Oltre a mostrare livelli positivi di aggiustamento, gli adolescenti in affidamento congiunto esprimono livelli più elevati di soddisfazione per quanto riguarda la divisione del tempo tra i genitori rispetto agli adolescenti in regime di custodia esclusiva. E’ bene però ricordare che anche i neonati possono adattarsi bene al trascorrere del tempo in case diverse, nonché ad occasionali pernottamenti in una casa diversa da quella classica (come a volte accade con i nonni). Tra gli adolescenti, è probabile che l'affidamento condiviso funzioni meglio qualora si conceda una certa flessibilità, così come il permesso di aumentare (o diminuire) i giorni di pernottamento a seconda del bisogno del bambino, oltre che a coinvolgere il minore nelle decisioni. Si Veda BUCHANAN, JAHROMI, A Psychological Perspective on Shared Cusotdy

75 Poiché nella maggior parte delle famiglie i padri hanno un reddito maggiore delle madri (e poiché è diffuso che madri e bambini subiscano una drastica riduzione del benessere economico a seguito del divorzio) il pagamento del mantenimento dei figli da parte dei padri migliora il benessere economico dei bambini dopo il divorzio e può aiutare a ridurre le discrepanze economiche tra le famiglie. 31 In uno studio32 che esaminava la custodia e il mantenimento dei figli, si è riscontrato che le famiglie nelle quali era presente l'affidamento legale condiviso avevano maggiori probabilità di ricevere un mantenimento per i figli, sebbene la relazione tra l'importo di tale premio e la questione della custodia legale non fosse molto chiara. L'associazione della custodia fisica condivisa con il mantenimento dei figli è più complessa: si è notato che i padri che sono più coinvolti nelle decisioni inerenti la vita dei figli minori, potrebbero anche pagare meno per quanto riguarda il formale mantenimento, rispetto ai padri che sono meno coinvolti o esclusi dall’affidamento33. Tuttavia va sottolineato che, poiché i bambini sono più spesso in loro compagnia, e i padri sono maggiormente coinvolti nelle decisioni importanti, hanno maggiori probabilità di contribuire alle spese quotidiane e ad altri bisogni, ed incorrono più volentieri e spontaneamente a sopportare i costi per la cura del minore. 34 Il mantenimento dei figli aumenta la spesa a carico del genitore affidatario, e questo è un importante fattore che influisce sul benessere del bambino. Sia l'economia che le relazioni personali sono importanti per il benessere del minore e si dovrebbero incoraggiare i genitori non affidatari (generalmente ci si riferisce ai padri) a concedere tempo e reddito a entrambe le famiglie in cui risiede il bambino. 35

L'introduzione della custodia condivisa è stata influenzata dall'evoluzione delle norme sociali, inclusa l'enfasi sull'uguaglianza di genere e sul miglior interesse del bambino. Lo sviluppo della custodia condivisa ha anche risolto diversi problemi pratici: sotto l'approccio della custodia esclusiva ad un solo genitore, i genitori non affidatari, (in genere i padri) sono limitati al diritto di visita, mentre i genitori affidatari (tipicamente le madri) si trovavano di

31 BUCHANAN, JAHROMI, A Psychological Perspective on Shared Cusotdy Arrangementes, 2008, pp.429-432

32BUCHANAN, JAHROMI, A Psychological Perspective on Shared Cusotdy Arrangementes, 2008, pp.429, che

riporta lo studio di Eleanor E. MACCOBY, Robert H. MNOOKIN, Dividing the Child: Social and Legal Dilemmas of

Custody, 1992.

33 BUCHANAN, JAHROMI, A Psychological Perspective on Shared Cusotdy Arrangementes, 2008, pp. 431 34 BUCHANAN, JAHROMI, A Psychological Perspective on Shared Cusotdy Arrangementes, 2008, pp. 429-432 35 Ibidem

76 fronte alle difficoltà di tutte le responsabilità relative sia alla cura che alla crescita economica e fisica del minore. Inoltre, i bambini sottoposti a custodia esclusiva devono affrontare il difficile periodo di adattamento associato all'assenza del genitore non affidatario.36 La custodia condivisa consente di preservare alcuni elementi della struttura famigliare dopo il divorzio, consentendo a entrambi i genitori di avere contatti frequenti con i propri figli. A sua volta, alleggerisce un genitore di tutte le responsabilità derivanti dalla custodia del bambino.37 I pernottamenti notturni presso la casa dei genitori non affidatari sono particolarmente importanti psicologicamente per neonati e bambini piccoli, poiché promuovono e mantengono la fiducia nei genitori, mentre approfondiscono e rafforzano gli attaccamenti figlio-genitore.38

In conclusione si può affermare che il conflitto tra genitori dovrebbe quindi essere evitato laddove possibile, ma la sua presenza non dovrebbe essere utilizzata per giustificare restrizioni per la custodia e per le visite.