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CAPITOLO 2: L’AFFIDAMENTO IN GIAPPONE

2.1 Modello monogenitoriale

2.1.3 Problemi dell’affidamento ad un solo genitore

Secondo le norme della maggior parte dei Paesi del primo mondo, vi è una comune condivisione sull’idea che sia interesse del figlio minore preservare il rapporto con entrambi i genitori, nel caso questi decidano di divorziare45; di conseguenza, uno dei problemi più discussi e sentiti, in relazione all’affidamento monogenitoriale, è proprio la perdita di contatto tra figli minori e il genitore che non ottiene la custodia. Bisogna però precisare che in Giappone, vi è un idea leggermente diversa su quello che viene considerato essere l’interesse del minore: per essere più precisi, viene attribuito un maggiore peso al problema dell’instabilità iniziale, in cui viene a trovarsi un bambino quando i genitori divorziano: si ritiene essere nell’interesse del minore, la scelta di affidarlo ad un solo genitore, in quanto può garantire un ambiente maggiormente stabile e tranquillo46. Si crea una situazione in cui si ritiene che il benessere del bambino nel breve periodo (quello immediatamente successivo al divorzio dei genitori) abbia più peso ed importanza, rispetto alla situazione

44 KLAFF, The Tender Years Doctrine: A Defense, 1982, pp. 342-343

45 KAWASHIMA Shizuyo, Kodomo no Kenri to Kyōdōshinken-Kyōdōkango – Hikangosha no Yōikusekinin to Hitorioyakatei no Fukushishisaku wo megutte (I diritti del minore; Shinken e Kangoken condiviso. Le

responsabilità del genitore non affidatario e le misure in merito allo stato di benessere della famiglia monogenitoriale), Kitakyushu University-Journal of the Faculty of Humanities (Human Relations), Volume 17, 2010. 河嶋静代、『⼦どもの権利と共同親権・共同監護一非監護者の養育責任とひとり親家庭の福祉施策をめぐっ て』、北九州市⽴⼤学⽂学部(人間関係学科)、巻 17 号、2010. pp. 3-5

30 futura e alle conseguenze che l’affidamento monogenitoriale può portare nel lungo termine (tra le più ovvie, la perdita della figura dell’altro genitore)47.

Questa perdita di contatto con il genitore non affidatario, dovuta a questo tipo di modello di custodia, in Giappone viene rafforzata anche dalla mancanza del “diritto di visita”: come già nominato nel capitolo precedente il genitore non affidatario può richiedere le visite per incontrare i figli minori, ma ciò non significa che queste debbano essere obbligatoriamente concesse48. Inoltre, sempre per l’importanza conferita alla stabilità del minore, i tribunali di famiglia sono spesso restii a conferire visite o ad estendere i contatti tra i figli minori e il genitore non affidatario soprattutto se, successivamente alle prime fasi del divorzio, l’ambiente che viene offerto dal genitore affidatario è ritenuto molto stabile e sicuro (particolarmente nel caso in cui il genitore affidatario stia cercando di ricostruire una nuova famiglia con un nuovo coniuge)49.

Vi è inoltre una mancanza di controllo per quanto riguarda l’influenza che il genitore affidatario è in grado di esercitare sul figlio minore. Il rischio che tenti di manipolare il pensiero del bambino, al fine di tenere il genitore senza custodia lontano dal figlio, è una preoccupazione legata a questo genere di affidamento50.

La preferenza per un sistema di affidamento monogenitoriale, combinata alla vaghezza nelle norme che stabiliscono i criteri per la custodia (che quindi normalmente viene a ridursi alla discrezione della corte) ed anche la mancanza di un sistema di affidamento condiviso, portano all’accentuazione e all’intensificazione delle liti per la custodia dei figli durante un processo di divorzio51; se già la situazione tra i due genitori è ostile, l’idea che il genitore non affidatario arrivi a perdere totalmente il contatto con i figli a causa di questo sistema, porta le parti a litigare ancora più ferocemente pur di ottenere la custodia totale52. Questo crea un

47 L’argomento della differente interpretazione del concetto dell’interesse del minore, verrà approfondito

all’interno del quarto capitolo, dove vi sarà un riscontro più preciso con l’ambiente internazionale.

48 Si fa riferimento al capitolo precedente e per Articolo 766 del Codice Civile giapponese, si rimanda a nota 2

capitolo uno pagina 2

49 Si discuterà nel prossimo capitolo del problema dell’adozione da parte del nuovo coniuge dei figli del

genitore affidatario e della perdita dei diritti da parte del genitore non-affidatario; si veda MINAMIKATA,

Resolution of disputes over parental rights …, 2005, pp.-500-501

50 Barbara STARK, Foreign Fathers, Japanese Mothers and the Hague Abduction Convention: Spirited Away,

North Carolina Journal of International Law and Commercial Regulation, Volume 41, 2016, pp. 774-775

51 BENNETT WOODHOUSE, Child Custody in the Age of Children’s Right…, 1999, pp. 820-821

52 UEMURA Masayo, Rikongo no Kodomo no Kyōdōkyōiku ni Mukete. Kyōdōshinken, Kyōdōkango wo Meguru Mondai (Verso la cura condivisa dei bambini in seguito al divorzio. I problemi relativi alla custodia condivisa)

31 ambiente poco sano e rischia di danneggiare ancora di più il minore, più di quanto già non faccia il divorzio di per sé53.

Poiché in Giappone il genitore affidatario viene investito dello Shinken (e quindi anche del

Kangoken), non solo ottiene tutti i diritti riguardanti la custodia del figlio minore, ma anche

tutti i doveri. Di conseguenza, il genitore non affidatario, non solo non è coinvolto nella cura quotidiana dei figli, ma nemmeno partecipa dal lato economico.54 Le madri vengono spesso lasciate senza alcun supporto da parte dei padri, ed anche questa situazione può essere considerata una conseguenza di questo modello di affidamento.

La preferenza per questo genere di custodia causa problemi alle coppie giapponesi, ma risulta anche particolarmente difficile quando si tratta di coppie internazionali nel quale due genitori con differente nazionalità chiedono la custodia dei figli. La visione generalmente sostenuta dalla maggior parte dei Paesi è quella secondo cui l’affidamento condiviso, dove è possibile, sia la soluzione più auspicabile nel miglior interesse del minore55. Questa diversa concezione porta a scontri con l’attuale legge vigente in Giappone; non solo, ma nei casi dove un tribunale giapponese è chiamato a decidere in merito queste questioni, si è rilevata una preferenza verso il genitore che manterrà “l’identità giapponese” del figlio56. Infine, va prestata maggiore attenzione ad un caso particolare tipico del sistema giapponese, ovvero il caso del divorzio consensuale, nel quale si viene a creare una situazione molto peculiare per quanto concerne la custodia dei figli minori.

Kyoto Women's University Academic Information Repository, Numero 6, 2012. 上村昌代、『離婚後の⼦どもの 共同養育に向けて一共同親権・共同監護をめぐる問題』、 京都⼥⼦⼤学⼤学院現代社会研究科紀要、第 6 号、 2012, pp. 42

53 SIEBEL, Fathers and their Children…, 2006, pp. 234-235

54 NAKAMURA Megumi, Child Support After Divorce in Japan, Toyohogaku, Volume 53, Numero 3, 2010, pp. 93-

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55 Si parlerà della situazione internazionale più nel dettaglio nel capitolo quattro. TANASE, Divorce and the Best Interest of the Child…, 2011 pp. 586

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