• Non ci sono risultati.

Pri.Sc.O.Quest Questionario sull’organizzazione del lavoro do cente nella scuola primaria di ogg

e sull’organizzazione del lavoro degli insegnant

3. Prospettive di cambiamento della scuola primaria e della fun zione docente nel territorio pistoiese dopo la riforma Gelmin

3.2. Pri.Sc.O.Quest Questionario sull’organizzazione del lavoro do cente nella scuola primaria di ogg

In relazione alle finalità della ricerca, il questionario è risultato essere lo strumento più idoneo per raccogliere le informazioni di interesse per l’inda- gine, in quanto adatto a rilevare dati qualitativi e quantitativi, comparabili tra loro, riferiti alle diverse istituzioni scolastiche della provincia di Pistoia.

Una volta scelto lo strumento si è proceduto andando a verificare l’e- ventuale esistenza di un questionario già esistente e validato, che potesse essere utilizzato per gli scopi descritti in precedenza. Non avendo reperito alcun strumento con le necessarie caratteristiche, si è proceduto alla costru- zione di un nuovo questionario, denominato Pri.Sc.O.Quest. (Primary

School Organization Questionnaire)42, che in seguito è stato somministrato

direttamente nelle scuole.

41 Cfr. Art. 3, comma 1, D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, Regolamento recante norme in ma-

teria di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art.21 della legge 15 marzo 1997, n. 59.

La costruzione vera e propria del questionario è stata preceduta da una fase preliminare tesa ad individuare le possibili «proprietà»43 da indagare

relativamente all’organizzazione scolastica. Questa fase ha visto l’attiva- zione di cinque focus group, composti da circa 60 docenti provenienti da istituzioni scolastiche rappresentative a livello provinciale che liberamente avevano scelto di partecipare all’indagine una volta informati sulle finalità della ricerca. I focus group hanno permesso di definire meglio le parti in cui doveva articolarsi il questionario. Fin dall’inizio, infatti, sono state in- dividuate due sezioni ben distinte: la prima relativa agli aspetti organizzati- vi, la seconda riferita al grado di soddisfazione rispetto al lavoro dei docenti a seguito dell’attuazione del Decreto. Oltre ai focus sono state predisposte anche alcune interviste mirate, destinate a docenti che ricoprivano specifici incarichi organizzativi nelle rispettive scuole di titolarità (collaboratori del dirigente scolastico, membri dello staff di dirigenza, funzioni strumentali, responsabili di laboratorio, referenti di progetti), che potevano disporre di informazioni ulteriori rispetto a quelle fornite dai docenti curricolari che non avevano funzioni di coordinamento. In questa fase preliminare lo sfor- zo principale è stato quello di individuare tutte le proprietà funzionali al- l’indagine e il maggior numero possibile di «stati»44, per poter successiva-

mente proporre opzioni di risposta congrue alle domande a scelta multipla e circoscrivere le possibilità di codifica delle risposte alle domande aperte (punto 8 della sezione seconda). Sia nei focus che nelle interviste mirate particolare attenzione è stata posta alla formulazione degli item, in modo tale che questi risultassero chiari e che non vi fossero richieste forvianti che i rispondenti potessero interpretare in modo diverso da quello pensato dai ricercatori.

Per rendere più rigoroso il processo di formulazione delle domande sono stati individuati appositi criteri, sia per quei quesiti che presentano opzioni di risposta predeterminate sia per quelli che prevedono risposte aperte.

Per la prima tipologia di domande sono stati stabiliti i seguenti criteri: a. evitare le domande che richiedono più di una risposta;

b. evitare di introdurre nel lessico o nella sintassi della domanda diffi- coltà che possono comprometterne la comprensione;

c. evitare la richiesta di operare inferenze per comprendere appieno il senso della domanda;

43 Cfr. P. Corbetta, G. Gasperoni, M. Pisati, Statistica per la ricerca sociale, Il Mulino, Bologna, 2001, pp. 21-23.

d. evitare di appesantire lo stem45 con informazioni non indispensabili;

e. evitare le ripetizioni inutili nella formulazione delle risposte; f. evitare quesiti vaghi e confusi: l’oggetto della domanda deve essere

chiaramente contenuto nello stem;

g. evitare incoerenze fra stem e risposte date;

h. evitare le formulazioni negative, tanto nello stem quanto nelle rispo- ste, qualora queste debbano compromettere la comprensione del quesito o appesantirne la struttura;

i. evitare quesiti contraddittori tra di loro.

Per la costruzione delle domande a risposta aperta sono stati adottati i se- guenti criteri:

a. limitare l’uso delle domande aperte ai soli casi in cui sono indispen- sabili;

b. evitare le formulazioni troppo generiche, che difficilmente permet- teranno l’uso di criteri di codifica sufficientemente uniformi; c. formulare quesiti dalla struttura sintattica semplice e uniforme; d. formulare quesiti in grado di accertare il grado di soddisfazione dei

rispondenti limitatamente agli aspetti organizzativi previsti dalla prima parte del questionario, senza scadere in considerazioni di ca- rattere generale, politico, ideologico, ecc.

e. prevedere un richiamo agli ambiti organizzativi sondati nella prima parte del questionare in modo da verificarne la veridicità e la con- gruenza (funzione di controllo).

Una volta raccolti i contributi emersi dalle attività oggetto della fase preliminare alla costruzione del questionario, si è proceduto alla stesura ve- ra e propria dello strumento, partendo però dal presupposto che le doman- de, tranne quelle relative al grado di soddisfazione, avrebbero dovuto rife- rirsi ai due anni scolastici che apparivano più rilevanti ai fini dell’indagine. Infatti, volendo mettere in evidenza i cambiamenti introdotti con il primo anno scolastico di applicazione della riforma, il 2009/2010, si è dovuto prendere a riferimento anche l’anno 2008/2009, ovvero l’ultimo non inte- ressato dalla riforma Gelmini.

Visto il numero consistente di ambiti considerati (sezione prima), si è ri- tenuto opportuno optare per molteplici formati di domande. Come accenna- to sopra sono state predisposte domande a risposte chiuse, pur prevedendo,

45 Con il termine stem in docimologia si indica solo una parte di un item, ovvero lo sti- molo, in genere formulato come una domanda, ma anche come un’affermazione, o come una frase sospesa da continuare. La seconda parte di un item è rappresentata dalle risposte alter- native su cui si effettua la scelta del rispondente.

nei casi necessari, che i soggetti coinvolti nella compilazione del questiona- rio potessero inserire una risposta non prevista preventivamente (voce: “Al- tro: …), e domande con risposte aperte (sezione seconda) in grado di forni- re informazioni aggiuntive rispetto alle domande con risposta predefinita e che soprattutto, dal punto di vista qualitativo, potessero fornire ulteriori spunti di analisi e riflessione sulle conseguenze legate all’attuazione del Decreto per ciò che attiene all’organizzazione del lavoro degli insegnanti, alla didattica e all’apprendimento degli alunni. Soprattutto sugli ultimi due aspetti qui considerati, ovvero le ricadute a livello didattico e sull’apprendi- mento degli alunni, sarebbe stato utile sondare anche il grado di soddisfa- zione delle famiglie attraverso la somministrazione di un ulteriore questio- nario. Per questo si rimanda ad ulteriori possibili sviluppi ed implementa- zioni della presente ricerca, che in questa fase ha inteso concentrarsi priori- tariamente sugli insegnanti.

Per la stesura delle domande, sono stati utilizzati termini che apparten- gono al linguaggio comune degli insegnanti di scuola primaria («insegnante prevalente», «non prevalente», «orario a scavalco», «orario spezzato», «compresenze», «ore eccedenti», ecc.), in modo tale che dopo una prima lettura, queste non risultassero «criptiche» e quindi scoraggiassero i rispon- denti ad impegnarsi nel rispondere al questionario.

Per le domande della Sezione prima, riferita agli Aspetti organizzativi, si è voluto partire proprio dalla raccolta di informazioni sul «modello orario della classe», ovvero si è chiesto di indicare a quale tipologia di tempo scuola appartenesse la classe a cui il docente faceva riferimento per l’intera compilazione del questionario. Nel caso in cui questi avesse operato su più classi, avrebbe dovuto sceglierne una facendo riferimento sempre a questa. Il punto successivo ha riguardato la «titolarità del docente», ovvero si è chiesto nello specifico il numero delle classi assegnate al docente stesso e con quale modalità organizzativa egli operasse all’interno della classe presa a riferimento per rilevare l’eventuale attivazione del modello del maestro

unico-prevalente; infine, è stato richiesto quanti altri docenti operassero

nella stessa classe di riferimento. A questo gruppo di domande ne è seguita una rivolta a conoscere il numero di «discipline insegnate» dal docente, co- sì da porre in correlazione il ricorso alla prevalenza con il numero delle classi affidate a ciascun docente. Il questionario ha previsto in seguito do- mande utili a conoscere l’«orario di servizio» del docente e la sua scansione all’interno della settimana, al fine di evidenziare il numero di giorni con orario spezzato, ovvero un orario di servizio non continuativo che prevede delle ore di non-lezione; il numero di giorni con orario a scavalco su più plessi, ovvero un orario con lo spostamento da una scuola ad un’altra; il numero di mense e di pomeriggi compresi nell’orario di lavoro. Si è passati

poi ad osservare il numero di ore di compresenza previste per la classe di riferimento e, se presenti, a come queste venivano usate. La Sezione prima si chiude con una parte dedicata alle modalità di sostituzione dei colleghi assenti, nella quale i docenti dovevano indicare se questo era avvenuto fa- cendo ricorso: ad ore eccedenti, ovvero aggiuntive al proprio orario di ser- vizio; all’uso di eventuali ore di compresenza presenti nell’orario della classe di riferimento; alla divisione e alla distribuzione in altre classi dei bambini appartenenti alla classe «scoperta»; alla nomina di un supplente.

Come già detto, il questionario si compone anche dei quesiti della Se-

zione seconda con le domande tese a rilevare il grado di soddisfazione dei docenti relativamente al cambiamento apportato alla propria condizione la-

vorativa. In questa parte, con domande di formato diverso, viene indagata la percezione manifestata dai docenti in merito agli aspetti organizzativi considerati in precedenza, rispetto ai quali vengono indagati i punti di forza e di debolezza, le criticità più marcate, le correlazioni (qui rilevate solo a livello macro) tra cambiamenti nell’organizzazione dell’insegnamento e ri- cadute sull’apprendimento.

Definito il set di domande di ciascuna delle due sezioni costitutive del

Pri.Sc.O.Quest., gli item sono stati ulteriormente sottoposti ad una porzione

dei docenti coinvolti nella fase preliminare (28 soggetti), in modo da verifi- carne il grado di chiarezza e la significatività rispetto al contenuto della domanda.

Particolare attenzione è stata dedicata anche all’aspetto grafico del que- stionario e a come le sezioni e domande sono state distribuite al suo interno. Nella parte iniziale dello strumento si è ritenuto opportuno che venisse inseri- ta la denominazione dell’istituzione scolastica di appartenenza e il plesso di servizio, perché informazioni utili nella successiva fase di elaborazione anche ai fini di una lettura dei dati per appartenenza territoriale a livello sub- provinciale e/o comunale. Si è proceduto quindi alla numerazione dei vari ambiti (prima colonna) e degli item ad essi corrispondenti in modo da identi- ficare con esattezza ogni risposta e facilitare in seguito la fase di raccolta e tabulazione dei dati. Per agevolare il lavoro dei docenti-rispondenti, le do- mande sono state raccolte per tipologia di ambito e proposte in parallelo per i due anni scolastici di riferimento (colonne seconda e terza). Sono stati variati i tempi dei verbi utilizzati nelle domande, in quanto gli insegnanti dovevano rispondere prendendo a riferimento lo stesso gruppo classe riguardo alla si- tuazione contestuale alla compilazione del questionario e a quella dell’anno scolastico precedente. Solo a chiusura sono state inserite le domande relative al livello di soddisfazione, chiedendo di assegnare per ciascuna di esse, un punteggio da 1 (livello minimo) a 5 (livello massimo).

quelle del punto 7 che quelle del punto 8), riprendono, seppur in modo più aperto e descrittivo, gli aspetti cui si riferiscono gli item della Sezione pri-

ma, in questo modo le domande della Sezione seconda hanno svolto anche

una funzione di controllo in merito alle risposte fornite in precedenza, evi- denziando specifiche incongruenze e contraddizioni tra le due sezioni. Inol- tre, all’interno del testo sono state inserite, dove se ne è ravvisata la neces- sità, consegne e istruzioni sintetiche per facilitare la comprensione del testo del quesito e la corretta connessione tra lo stem dell’item e le opzioni di ri- posta predefinite. L’ultimo punto della Sezione seconda (punto 9) è stato volutamente lasciato molto aperto nell’eventualità che i quesiti precedenti non avessero soddisfatto la volontà del rispondente di esprimere il proprio punto di vista sulle trasformazioni introdotte dalla riforma o qualora le do- mande sul grado di soddisfazione non avessero considerato alcuni elementi percepiti come importanti per gli insegnati del campione.

Documenti correlati