IV. Una realtà minore dell’entroterra veneziano: il caso di Mirano
IV.1 La Pro Loco di Mirano
La Pro Loco di Mirano nasce il 2 novembre del 1983 con atto del notaio Agostino Lamagna, dalla volontà di un gruppo di amici, commercianti ed artigiani del paese. Il suo scopo iniziale era quello di far riviere alcune tradizioni e momenti della storia che si andavano perdendo.
La fine degli anni ‘50, infatti, aveva visto a Mirano la distruzione di molti palazzi; era quindi necessario ripartire con un nuovo progetto per la cittadina, sia per la riqualificazione del territorio, sia per riprendere tradizioni, usi e costumi storici.
Le prime attività organizzate dalla Pro Loco erano legate alla promozione tra gli abitanti di tradizioni gastronomiche, come l’usanza di mangiare i bigoi in salsa e mostarda con il mascarpone alla vigilia di Natale; si allestì, a tal proposito, un punto di ritrovo in piazza offrendo queste pietanze proprio nei giorni prima di Natale riproponendo, a residenti e non, tradizioni dell’inizio del ‘900.
Negli stessi anni a Mirano era presente un Comitato per il Centro Storico che con la Pro Loco non aveva nulla a che vedere, ma che riuniva i commercianti nelle decisioni importanti e nell’organizzazione di attività che mantenevano viva la piazza, centro nevralgico del paese. Nel 1986 il Comune di Mirano decise di chiudere il centro alla viabilità provocando il disappunto del Comitato e dei commercianti che lo sostenevano; questa azione, secondo il comitato, sarebbe stata penalizzante non solo per le attività commerciali ma anche per lo spirito di comunità che negli anni
101
si era creato nel contesto cittadino. Allontanare il traffico dalla piazza del paese avrebbe comportato lo spopolamento della stessa, che a poco a poco negli anni si era riempita di esercizi, ma anche di compagnie di ragazzi ed adulti che ne facevano il loro punto di ritrovo.
Il Comitato per il Centro Storico promosse, contro questa decisione, un movimento chiamato “Vogliamo la Piazza rotonda” che aveva l’intento principale di mantenere la vita popolare in piazza, ricreandone la struttura e trasformandola in una rotatoria; questa riorganizzazione avrebbe permesso la convivenza di una zona pedonale e della viabilità stradale e soprattutto mantenuto viva la possibilità per i miranesi di vivere la loro piazza.
L’attività svolta alla fine degli anni ‘80 dal Comitato per il Centro Storico era quella di rivalorizzazione del contesto e dell’identità storica del paese, con l’organizzazione di convegni ed eventi di sensibilizzazione rivolti alla popolazione, che si dimostrava particolarmente interessata al mantenimento dell’identità di Mirano. Nelle domeniche che precedevano il Natale venivano organizzate manifestazioni mirate a portare la gente in piazza e ridare vita alla realtà comunitaria: castagnate, spettacoli natalizi, concerti e presepi viventi.
In tutto questo contesto di sviluppo cittadino, la Pro Loco era una realtà marginale, che organizzava pochissime attività e stava per scomparire per la mancanza di interesse manifestato dai suoi soci e dalla comunità in generale.
Nel 1995, per volontà dei commercianti della piazza, il Comitato e la Pro Loco unirono le forze, accomunarono gli interessi e intrapresero delle attività volte a costruire un identità popolare e comunitaria che potesse funzionare da forza trainante per la valorizzazione storica e culturale della cittadina.
Il marchio della Pro Loco fu creato nel 1997 da Carlo Preti che prese spunto dalla vecchia segnaletica stradale in pietra di cui rimaneva traccia in alcune antiche case di Mirano.
L’attuale statuto è stato approvato nel corso di un’assemblea straordinaria dei soci della Pro Loco, tenutasi a Mirano nel marzo del 2004. La modifica del precedente è stata necessaria in seguito all’approvazione del Nuovo Regolamento in materia di Associazioni Pro Loco approvato dalla Provincia di Venezia. Fig. 46 - Logo Pro Loco di Mirano
102
All’articolo 3 dello statuto si specificano scopi e intenti dell’associazione nei confronti del territorio e della comunità miranese. Il suddetto articolo elenca tra gli scopi della Pro Loco:
riunire in Associazione tutti coloro che hanno interesse allo sviluppo turistico e culturale della località in giurisdizione;
svolgere fattiva opera per organizzare turisticamente la località, proponendo alle Amministrazioni competenti il miglioramento estetico della zona e promovendo le iniziative atte a tutelare, valorizzare e far conoscere i valori naturali, artistici e culturali del luogo e della zona;
promuovere e coordinare le iniziative (convegni, gite, escursioni, spettacoli pubblici, festeggiamenti, manifestazioni culturali, sportive e ricreative, fiere, mostre, ecc.) che servano ad attirare ed a rendere più gradito il soggiorno dei turisti;
favorire la valorizzazione turistica e culturale nonché salvaguardare il patrimonio storico, artistico culturale, folkloristico ed ambientale della località;
favorire attraverso la partecipazione popolare il raggiungimento degli obiettivi sociali del turismo;
sviluppare l’ospitalità e l’educazione turistica d’ambiente;
stimolare il miglioramento delle infrastrutture e della ricettività alberghiera ed extralberghiera;
preoccuparsi del regolare svolgimento dei servizi locali interessanti il turismo, svolgendo tutte quelle azioni atte a garantire la più larga funzionalità;
assistere gli organi competenti nella vigilanza sulla conduzione dei servizi pubblici e privati di interesse turistico, controllando soprattutto il rispetto delle tariffe, proponendo eventualmente le opportune modifiche;
istituire l’Ufficio Informazioni e di assistenza turistica, con svolgimento, nell’ambito dell’ufficio stesso, di eventuali servizi a carattere pubblico che servano a rendere più gradito il soggiorno nella località;
adempiere alle funzioni demandate dalla Regione; svolgere attività di solidarietà sociale80.
Con questi scopi, la Pro Loco intende valorizzare, salvaguardare e promuovere tutti gli aspetti culturali propri della comunità miranese, con particolare attenzione agli elementi del patrimonio culturale immateriale. Con la promozione di attività di vario genere cerca di attirare l’interesse non
80
103
solo della popolazione locale ma anche e soprattutto di un numero importante di visitatori e turisti, decongestionando i flussi in arrivo nelle principali città che distano pochi chilometri dalla cittadina, tra cui Venezia, Treviso e Padova.
La Pro Loco risulta regolarmente iscritta all’albo provinciale delle Pro Loco ed è parte attiva nelle attività promosse dai consorzi; fa parte del Consorzio di Pro Loco del Decumano assieme ad altri 7 comuni, ma collabora molto spesso con il Consorzio Brentadige soprattutto per il forte legame sviluppato negli anni grazie al collegamento fluviale tra il Taglio ed il fiume Brenta.
Nel web la Pro Loco appare con un sito internet www.prolocomirano.it, una pagina dedicata all’attività dell’associazione, alle sue iniziative, alla storia e al territorio, ma principalmente pensata e realizzata sulle tracce del progetto più importante attuato dalla Pro Loco: la Fiera e el zogo de l’oca. Anche in Facebook si trova una pagina tenuta dalla Pro
Loco che raccoglie molto materiale multimediale e permette il collegamento della realtà miranese con molte altre associazioni del territorio veneziano.
Rispetto alle pagine web di molte altre Pro Loco veneziane, quello della realtà miranese è completa di varie informazioni utili non solo a residenti e visitatori ma anche a turisti, come consigli su pernottamenti, trasporti e ristorazione; ritengo questo un importante segno di interesse e sensibilità da parte della Pro Loco nei confronti del fenomeno turistico veneziano ed il
riconoscimento della possibilità di attirare almeno in parte il flusso del capoluogo in queste terre secondarie ma ricche di patrimonio.
Fig. 47 - Home Page del sito web www.prolocomirano.it.
104