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II. Pro Loco, UNPLI e patrimonio culturale immateriale

II.1 Le Pro Loco e la loro storia

Una Pro Loco è un’associazione turistica di volontariato nata da un contratto privato tra soggetti, cittadini italiani, che si interessano allo sviluppo di forme di attrattiva turistica per la propria comunità, oltre ad impegnarsi per la tutela e il mantenimento di peculiarità immateriali locali.

Si parla di Pro Loco come di Associazione, ovvero come l’insieme di persone che si prefiggono degli obiettivi e tentano di raggiungerli. Esse vengono inoltre identificate con l’aggettivo “turistiche”, questo perché si occupano della coordinazione di vari aspetti legati tanto al territorio quanto alle attività turistiche ad esso collegate: turismo culturale, enogastronomico, sportivo e religioso. Altro elemento essenziale, fulcro della definizione è la specifica “di volontariato” che sta ad indicare l’attività svolta dai soci delle Pro Loco che prestano la loro opera gratuitamente.

Ma da dove hanno origine tali associazioni di volontariato?

Risulta importante, a questo punto dell’elaborato, approfondire il contesto storico che va dalle prime forme di associazionismo culturale, passando per l’ufficiale fondazione delle Pro Loco, sino a individuare il ruolo che oggi stesso occupano nella società.

Le prime forme di associazionismo, riconducibile alle odierne Pro Loco, hanno origine nell’Impero Romano quando, si istituirono organizzazioni preposte a rendere attraenti ed accoglienti le località minori, ubicate lungo le vie consolari.

Da allora, dobbiamo spostarci fino all’800 per ritrovare forme di associazionismo di questo tipo in realtà europee. Con l’affermazione dell’agenzia dei fratelli Cook, nel 1841, si iniziano ad intraprendere viaggi a fini turistici.37

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Nel 1872 l'agenzia dei fratelli Cook organizzò il primo giro del mondo a fini turistici; questo anche grazie alla diffusione del trasporto su rotaia, inventato da George Stephenson nel 1825.

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In Svizzera ed in Francia nascono associazioni che si occupano esclusivamente ed in maniera del tutto innovativa di turismo e di accoglienza: “Societée Suisses de Developement” e “Syndacats

d’Initiative”. Nel Regno Austro-Ungarico nascono le “Società di abbellimento” e i “Comitati di cura

e soggiorno”, anch’esse libere organizzazioni di cittadini che negli anni cambieranno forma costitutiva, trasformandosi in molti casi in enti pubblici. Sulla scia europea, in Italia nascono il C.A.I.38 nel 1863, il T.C.I.39 nel 1894 e l’A.C.I.40 nel 1898.

Nel 1881 a Pieve Tesino (TN) nasce la società di abbellimento e concorso ai forestieri “Colle San Sebastiano” che poi, su indicazione dell’ENIT41, assunse la denominazione di Pro Loco. Fu questa, la prima associazione Pro Loco riconosciuta e ufficializzata a livello nazionale. Si riconosce così un movimento che esisteva da molto tempo e che sembrava essere legato all’idea di mobilità generica delle persone più che alla moderna concezione di turismo. Lo scopo della pioniera associazione era chiaramente esplicitato nell’articolo 1 dello statuto:

… perché il colle di San Sebastiano torni di ornamento e di decoro al nostro villaggio …

Agli inizi del 1900, vengono incaricate, dalla legislazione in vigore, alla valorizzazione delle località minori. Il loro sviluppo inizia nei primi anni del secolo XX e la loro diffusione fino agli anni ‘20 è un fenomeno di rilevante importanza per l’ambiente turistico e culturale d’Italia.

Nel periodo che va dalla fine della prima all’inizio della seconda guerra mondiale lo Stato emana una circolare contenente dei fondamentali adempimenti burocratici che regolano l’attività delle Pro Loco ma allo stesso tempo ne rallentano la diffusione. Negli anni ‘30 le Pro Loco italiane erano circa 500. Nel 1925 l’ENIT, presentava le 11 Federazioni Regionali esistenti e affermava:

È confortante riscontrare ad ogni anno l’aumento delle associazioni nella grande famiglia delle Pro Loco. È lecito sperare che non sia lontano il tempo in cui le Pro Loco costituiranno veramente la più salda compagine dell’organizzazione turistica del Paese.42

Il regime che predominò l’Italia nel periodo delle guerre sfavorì e depresse lo sviluppo delle Pro Loco, privilegiando invece l’azione di controllo sui territori svolta dalle “Aziende di Cura, Soggiorno e Turismo” che dal 1926 dipendevano dal Ministero degli Interni, accentrando il potere anche in

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Club Alpino Italiano

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Touring Club Italiano

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Automobil Club Italiano

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Ente Nazionale Turismo Italiano

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Regione Piemonte - Assessorato alla cultura (a cura di), Pro Loco e Cultura, ruolo dell'associazionismo locale e

salvaguardia dei beni culturali - Atti del Convegno di Arona 26-27 novembre 1994, Torino, UNPLI Regionale del

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termini di turismo e cultura. Lo stesso Ministero della Stampa tra gli anni ‘30 e ‘40 pose numerosi vincoli a carico delle Pro Loco.

Solo dopo la seconda guerra mondiale, lo sviluppo delle Pro Loco riprese a pieno regime e in pochi anni, raggiunsero il numero di 1300. Da qui a poco si moltiplicarono con velocità fino a raggiungere oggi le quasi 6000 unità, in continuo aumento ed espansione.

Il primo riconoscimento a livello giuridico lo ottennero solo nel 1958 con la legge n.174 che prevedeva anche l’istituzione di un albo provinciale. Con decreto ministeriale del 1965, queste associazioni passarono ad essere associazioni private a rilevanza pubblica. Nel frattempo, il riconoscimento del loro ruolo a livello nazionale veniva dalla fondazione di UNPLI43, per iniziativa di Borin Quirino, dell’Avv. Benetazzo e di Paris Armando; a tale proposito dedicherò all’Unione Nazionale Pro Loco italiane un intero paragrafo in seguito.

La legge quadro sul turismo del 1983 (ora abrogata), individuava le Pro Loco come una struttura organizzativa turistica regionale, riconoscendo come uffici di informazione turistica (IAT) le loro sedi dislocate nelle località del territorio.

Nell’ultima legge nazionale sul turismo, del maggio 2011, non si trovano riferimenti diretti alle Pro Loco, ma si tende, seguendo il principio di sussidiarietà, ad armonizzare l’offerta turistica e lo sviluppo del territorio coniugando le realtà pubbliche con quelle private.

II.2 Pro Loco: Statuto e Regolamenti