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Le Pro Loco veneziane nella promozione del Intangible Heritage

III. Il caso delle Pro Loco venete: un focus nel veneziano

III.7 Le Pro Loco veneziane nella promozione del Intangible Heritage

La Provincia di Venezia, con la vastità e la varietà del suo territorio, raccoglie storia, cultura e tradizioni di diverso genere ed origine. La città di Venezia, da sola, conserva e tramanda un numero di tradizioni, eventi, usi e costumi in continuo aumento e di radici e storia molto significative; di riflesso tutto il territorio che la circonda ha tentato di tener vivi gli elementi di Intangible Heritage da tempo radicati, valorizzandone anche di secondari e non strettamente collegati con la città.

Nell’opuscolo “Eventi di Pro Loco Veneti”, che raccoglie eventi ed iniziative a carattere promozionale attuate dalle Pro Loco nel territorio, la Provincia di Venezia detiene un numero ridotto di eventi, rispetto alle altre sei provincie. Come è possibile che un territorio come la Provincia di Venezia, con capoluogo una città unica nel mondo, ricca di storia e cultura, abbia un rilievo esiguo nelle manifestazioni a carattere immateriale attuate da UNPLI?

Se torniamo ad analizzare la composizione del comitato UNPLI Venezia, ci renderemo conto del fatto che la città capoluogo di regione non rientra nei territori di interesse delle Pro Loco; questo basta a spiegare il motivo per cui la maggioranza delle manifestazioni di carattere culturale immateriale che caratterizzano il territorio veneziano, non siano nominate dall’opuscolo pubblicato da UNPLI. Di fatto, non esiste una Pro Loco Venezia, così come non esiste per ogni altra città storica di rilievo; la città lagunare gestisce la promozione del turismo e la valorizzazione del territorio e della cultura attraverso gli IAT, che nel solo nel centro storico sono ben sei; gli altri sono dislocati tra l’aeroporto e le località di mare.

Come già anticipato sopra, la competenza nella gestione di questi uffici di informazione turistica non è delle Pro Loco, o meglio non lo è direttamente; esse infatti lavorano molto spesso in stretta collaborazione con gli IAT svolgendo attività si supporto nell’informazione e nella promozione turistica del territorio. Molte delle tradizioni orali e immateriali proprie della città di Venezia sono vive anche in territori limitrofi e per questo supportate e curate dalle Pro Loco; parlo per esempio del Carnevale, della tradizione del bocciolo di rosa il giorno di San Marco, della ricorrenza del

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Redentore o del “giorno della Sensa”, nonché l’importante e radicata tradizione gastronomica che dai “bacari” si è diffusa anche nelle Osterie della terraferma ed oggi è uno degli elementi protagonisti di molti eventi del territorio.

Le manifestazioni riportate dalla pubblicazione di UNPLI Veneto, riguardanti la provincia di Venezia, sono ben distribuite durante tutto il corso dell’anno; riguardano delle tradizioni anche molto antiche diffuse in tutto il territorio veneto, ma con peculiarità e dettagli differenti a seconda delle località.

Nel mese di gennaio l’intera provincia in più località festeggia la Pirola Parola o anche chiamata

Festa del Panevin, una tradizione decennale che è una vera e propria rievocazione di un rito

propiziatorio tramandato nei secoli: viene acceso un falò alla vigilia dell’epifania ed in base alla direzione che prenderà il fumo sarà possibile conoscere il pronostico del nuovo anno; è anche questa un’occasione per ricordare le tradizioni enogastronomiche del territorio, vengono infatti serviti manicaretti della tradizione come “bigoli in salsa” o “salame cotto” oltre a dell’ottimo vin brulè. A febbraio e marzo, in moltissime località della provincia, si festeggia il Carnevale, con parate di carri mascherati ed esibizioni teatrali di ogni tipo, si riprende in questo modo la tradizione della città lagunare riproponendo, anche questa volta l’abbinamento con i sapori organizzando mercatini o stand enogastronomici che offrono le tipiche “frittelle veneziane” ed altre dolcezze della tradizione. Con i mesi di aprile e maggio si organizzano molte manifestazioni a sfondo floreale, dalle mostre alle infiorate, questo a ricordo di una tradizione veneziana legata al “bocciolo di rosa”, in dialetto

bòcolo, che il giorno di San Marco (25 aprile) viene regalato dagli uomini alle donne di famiglia;

questa usanza nasce da una leggenda risalente all’Ottocento76.

Nei mesi estivi, da maggio ad ottobre, le manifestazioni e le feste organizzate dalle Pro Loco nei territori hanno sfondo enogastronomico, valorizzando prodotti della terra e del mare, di cui queste zone sono molto ricche. Famose sono la Festa del Pesce di Chioggia, la Festa dei Bisi e del

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La leggenda narra che tra la fine del 700 e l'inizio dell'800, ai tempi del Doge Maurizio Galbaio, una ragazza di nome Maria si era perdutamente innamorata di Tancredi, un trovatore valoroso e bello. Il padre n on approvava il sentimento tra i due ragazzi e li osteggiava, dicendo che non avrebbe mai approvato il loro matrimonio. Maria, chiese a Tancredi di andare a combattere contro gli arabi in Spagna con l'esercito di Carlo Magno e di coprirsi di gloria: così da ricevere la benedizione del padre. Così facendo in poco tempo la sua fama di valoroso cavaliere si sparse nel mondo. Un giorno però alcuni cavalieri giunsero a Venezia annunciando a Maria la morte del suo amato. La sua morte era avvenuta a Roncisvalle, sopra un rosaio e prima di morire aveva colto un fiore e aveva chiesto fosse portato alla sua amata. La ragazza ricevette la rosa sporca del sangue del suo ragazzo e si chiuse nel suo dolore. Il giorno dopo (25 aprile) venne trovata morta con la rosa posata nel petto. Da quella volta il bocciolo di rosa, come simbolo di amore viene offerto alle donne il giorno di San Marco.

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Pomodoro di Scorzè, la Festa dell’uva di Jesolo, la Festa de a Poenta Bianca di San Donà di Piave e

molte altre.

Altre manifestazioni riguardano rievocazioni storiche legate alle origini di alcuni borghi, come per esempio il Palio di Noale che si svolge ogni giugno nella cittadina Medievale o la Fiera con Zogo

dell’oca tenuta a Mirano ogni novembre con ambientazione novecentesca a ricordo della tradizione

ebrea della cena con l’oca a San Martino.

Anche a San Martino si legano numerose tradizioni in territorio veneziano, dalla tradizione di mangiare l’oca, alle dolcezze a forma di cavallo prodotte da moltissime pasticcerie e massaie della zona. La tradizione è sentita, anche se sempre meno nei comuni limitrofi al capoluogo, dove si usa girare con pentole e coperchi e far chiasso alla ricerca di qualcosa da mangiare o chissà magari anche un’offerta in denaro. Alla tradizione del Santo si lega, ancora una volta quella enogastronomica che vede come protagonisti il vino e i marroni.

Il comitato UNPLI Venezia con il patrocinio della Provincia ha realizzato un progetto chiamato “Terre di Venezia: le feste in piazza” che ha prodotto una pubblicazione annuale distribuita ogni volta in tutto il territorio provinciale. L’intento di questa pubblicazione è di diffondere, far conoscere e sensibilizzare la popolazione su eventi realizzati dalle Pro Loco nei vari territori ed unitamente fornire delle informazioni storico culturali sulle realtà del territorio veneziano. Anche questa pubblicazione suddivide la Provincia nei 4 consorzi e li analizza approfonditamente secondo le tradizioni, la cultura e le risorse che li caratterizzano. Per ogni consorzio la guida fornisce uno sguardo d’insieme, avvicinandosi poi alle principali cittadine, fornendo dettagli storico culturali e guidando il lettore attraverso le iniziative di ogni genere attuate dalle Pro Loco a favore della promozione turistica del patrimonio culturale immateriale.

Questa mini guida vuole essere un sunto dei dettagliati itinerari tematici pubblicati dai singoli consorzi, oltre a raggruppare gli aspetti storico culturali con quelli ludico ricreativi.

In fondo alla pubblicazione è presente un lungo elenco di iniziative, manifestazioni, sagre ed occasioni proposte dalle Pro Loco con dettagli di date e luoghi.

Il mio punto di vista critico su queste iniziative di promozione turistica locale vede un ridotto interesse da parte degli autori di queste guide nell’avvicinare il turista a queste realtà minori. Non è

Fig. 37 - Opuscolo Terre di Venezia: le feste in piazza

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presente in nessuna di queste pubblicazione, alcuna menzione a mezzi di trasporto o alloggi che potrebbero, a mio parere, essere facilmente integrati e facilitare l’approccio di “non residenti” a queste realtà minori.