• Non ci sono risultati.

Quale processo di aggiornamento?

Nel documento Le attività strategiche chiave (pagine 53-57)

Le attività strategiche chiave in Francia

3.1.5 Quale processo di aggiornamento?

Di fronte all’imprecisione della metodologia di identificazione delle KSA in Francia, possiamo almeno interrogarci sulle modalità di redazione ed aggiornamento del Libro Bianco, che resta lo strumento più importante di analisi strategica nazionale. Per la sua redazione, l’ex Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy aveva deciso di nominare una Commissione ad hoc (lettre de mission 31 luglio 2007). Questa Commissione è stata istituita tramite il Decreto Legge 2007-1144 che nominava il Presidente della Commissione (Jean-Claude Mallet) e identificava gli altri membri (2 deputati, 2 senatori e dei membri di diversi Ministeri quali Interni, Esteri, Economia e Finanze, Istruzione superiore e ricerca, e Budget). Il Ministero della Difesa era rappresentato dal Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate, dal Direttore Generale della Gendarmerie, dal

Direttore Generale per gli Armamenti (DGA), dal Direttore degli Affari Strategici, e dal Segretario Generale per l’Amministrazione (SGA). Un gruppo di personalità “qualificate”, nominate ad hoc, completavano la Commissione (esperti, analisti di think tanks, membri della società civile, ed ex-militari). Questa Commissione ha proceduto a numerose audizioni ed è stata informata tramite numerose note realizzate dalle amministrazioni coinvolte. Le grandi linee strategiche sono state fissate dal Presidente della Repubblica, mentre in pratica i dettagli dei lavori della Commissione sono stati guidati dal Ministero della Difesa. La Commissione aveva previsto un periodico aggiornamento del Libro Bianco con cadenza quadriennale. Questo aggiornamento sfocerà nella redazione di un nuovo Libro Bianco, secondo la volontà del nuovo Presidente della Repubblica François Hollande.

Il nuovo Libro Bianco dovrebbe essere pronto entro la fine del 2012 per essere pubblicato all’inizio del 2013 e servire da base per la nuova Legge di Programmazione Militare 2014-19.22 Il 13 luglio 2012, François Hollande ha nominato Jean-Marie Guéhenno per presiedere la Commissione responsabile della stesura del nuovo Libro Bianco. La lettre de mission23 con la quale Jean-Marie Guéhenno è incaricato di formare la nuova Commissione, esplicita le linee guida che dovranno essere rispettate nell’elaborazione del documento. In particolare, il Presidente della Repubblica chiede che il nuovo Libro Bianco parta dall’analisi strategica degli eventi che si sono succeduti dal 2008 (inclusi la crisi finanziaria ed economica, la cosiddetta “primavera araba”, l’evoluzione della politica estera americana, e il rallentamento della costruzione dell’Europa della difesa) per arrivare ad una chiarimento della strategia di difesa francese. Per esempio: quali sono le missioni prioritarie della Francia? Di quali capacità le Forze Armate hanno bisogno per effettuare queste missioni, nel rispetto dei principi di sovranità e indipendenza che animano la politica di difesa nazionale? La grande maggioranza degli esperti e osservatori delle questioni di difesa in Francia immaginavano che il nuovo Libro Bianco potesse rimettere in

22 La Legge di Programmazione Militare (LPM) è un documento pluriennale di programmazione dell’equipaggiamento delle Forze Armate francesi. Concretamente la legge fissa gli obiettivi annuali in materia di acquisto di equipaggiamenti da parte delle Forze Armate. Il rispetto di questo « calendario » di acquisti dipende dall’allocazione delle risorse finanziarie da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La riduzione sistematica del bilancio della difesa rispetto agli obiettivi prefissati dalla LPM ha considerevolmente ridotto la valenza di questo strumento (rispettato scrupolosamente durante la presidenza Chirac, sopratutto nel periodo 2002-2007). L’ultima edizione della LPM (2009-14) seguiva l’edizione del Libro Bianco del 2008, e declinava quindi concretamente le decisioni del Libro Bianco (per esempio, aumento dei finanziamenti per i programmi legati all’intelligence, riduzione del formato delle Forze Armate di 57.000 unità).

23http://medias.lemonde.fr/mmpub/edt/doc/20120714/1733796_c83c_livre_blanc_lettre_de_mission_d u_pr_13_07_2012.pdf

questione il formato della dissuasione nucleare francese, ad esempio attraverso la riduzione delle sue componenti da due (aereoportata e sottomarina) ad una. In questo modo il Ministero della Difesa francese avrebbe attuato delle economie utili per riacquistare dei margini di manovra in termini economici. Il Presidente Hollande ha invece totalmente escluso la questione della dissuasione nucleare dai dibattiti della nuova Commissione, riaffermando nella lettre de mission che la strategia di dissuasione nucleare francese resta immutata.

Nella lettre de m ission il Presidente della Repubblica francese indica quattro obiettivi principali per i lavori della nuova Commissione :

1. Ristabilire la coerenza tra le missioni, il formato e gli equipaggiamenti delle Forze Armate (con una critica appena velata alle scelte politiche del suo predecessore che aveva drasticamente ridotto il formato delle Forze Armate francesi, sopprimendo 57.000 impieghi, senza ridurre le missioni e gli obiettivi – i cosiddetti contrats opérationnels – delle Forze Armate francesi);

2. Dare la priorità alle capacità che assicurano alla Francia la libertà di analisi, decisione e azione (le tre autonomie analizzate precedentemente), e in particolare l’intelligence, per permettere al paese di agire da solo o in coalizione (tenendo conto delle possibilità di sviluppare partnerships capacitarie o operative nel quadro dell’Unione Europea);

3. Tenere conto della necessità di salvaguardare le competenze scientifiche e tecnologiche indispensabili alla sovranità francese e all’autonomia strategica, grazie ad una politica industriale e di ricerca efficace. Anche in questo caso, il Presidente Hollande ha tenuto a specificare che la Commissione dovrà analizzare, nei limiti del possibile, le potenzialità della cooperazione europea;

4. Il miglioramento delle condizioni del personale delle Forze Armate.

I punti 2) e 3) sono particolarmente significativi per l’oggetto del presente studio e i lavori della Commissione potrebbero permettere di far luce, anche solo parzialmente, sull’identificazione delle KSA o almeno evidenziare l’approccio della nuova presidenza francese rispetto all’epoca Sarkozy. Il punto 2) in particolare riprende la terminologia utilizzata dal rapporto n. 634 del Senato, che ha preceduto di pochi giorni la lettre de mission di François Hollande. Ciò lascia pensare che il Presidente della Repubblica sia

d’accordo con la necessità di delimitare meglio la nozione di “armi critiche” o “capacità industriali critiche” (che possiamo ai fini di questo studio inglobare nella nozione di KSA).

Il punto 2) sembra però creare una certa confusione tra il concetto di capacità sovrane e l’opportunità di cooperazione, apparendo in questo senso contraddittorio. Il Presidente Hollande chiede alla Commissione di rafforzare – e quindi preliminarmente di identificare – le capacità che permettono l’autonomia della Francia (ovvero quelle che sembrano implicare la necessità di mantenere un profilo esclusivamente nazionale) e allo stesso tempo di esplorare le possibilità di cooperazione.24 Questa richiesta è coerente con i proclami del Presidente Hollande di rilancio della cooperazione europea nel settore della difesa, e coerente anche con la difficile situazione economico finanziaria dello Stato francese e dei suoi principali alleati.

Detto ciò, nulla lascia presagire che la Francia sia pronta ad abbandonare il profilo nazionale dei domaines de souverainetés identificati dal Libro Bianco del 2008, o almeno dei principali tra questi come, ad esempio, la dissuasione nucleare. Fatta questa premessa, per sapere come la Commissione affronterà questi due obiettivi che potrebbero sembrare tra di loro contraddittori, bisognerà attendere la pubblicazione dei suoi lavori.

L’accento sulla cooperazione europea e la decisione di associare dei rappresentanti di paesi alleati come la Germania e il Regno Unito, sembrano ad ogni modo sopratutto simbolici. I rappresentanti esteri non potranno partecipare, ad esempio, alla totalità delle sessioni della Commissione quali quelle sulla strategia di intelligence nazionale. Il 26 luglio 2012 si è tenuta la prima riunione della nuova Commissione. Al suo interno sono stati nominati 34 rappresentanti di amministrazioni pubbliche (contro i 12 nel 2008). Le Forze Armate sono maggiormente presenti rispetto al 2008 (i Capi di Stato Maggiore della Marina, Esercito ed Aeronautica sono presenti, mentre nel 2008 solo il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate era stato invitato a partecipare), così come il Ministero degli Affari Esteri e quello degli Interni.

24 La lettre di mission del Presidente Hollande afferma espressamente che «La priorité à accorder aux capacités qui assurent à notre pays une liberté d’appréciation, de décision et d’action, en particulier dans des domaines-clés tels que le renseignement, et les capacités d’action spécialisées, lui permettant d’agir seul, si nécessaire, ou en coalition, en prenant en compte les partenariats possibles tant opérationnels que capacitaires au titre de la construction européenne en matière de défense et la nécessité de les développer».

Nel documento Le attività strategiche chiave (pagine 53-57)