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Il progetto per la creazione del registro esteso delle principali variabili economi- economi-che della PA (Frame PA) economi-che della PA (Frame PA)

vizi pubblici dichiarata dagli utenti

2.5.4. Il progetto per la creazione del registro esteso delle principali variabili economi- economi-che della PA (Frame PA) economi-che della PA (Frame PA)

Il Sistema integrato dei Registri (SIR) include una serie di Registri Statistici (di base, tematici ed estesi) che centralizzano ed integrano i dati derivati dalle fonti amministrative, dalle rilevazioni

71. Per le Regioni, le Province Autonome di Trento e di Bolzano, per le Città metropolitane, le Province e i comuni è prevista l’applicazione di una sanzione in caso di mancato rispetto dei termini previsti per la trasmissione alla BDAP del bilancio di previsione, del rendiconto e del bilancio consolidato, compresi i dati aggregati per voce del piano dei conti (compreso l’invio del rendiconto approvato in Giunta o dei dati di preconsuntivo, ove previsto).

statistiche condotte dall’Istituto e dalle nuove fonti ai fini della produzione delle statistiche Ufficiali correnti. Il SIR è progettato per garantire una gestione unitaria delle diverse tematiche (statistiche sociali, ambientali, economiche, etc.) ed una integrazione concettuale e statistica oltre che fisica tra le unità statistiche che lo compongono.

Tale integrazione, a cui l’Istat in questi ultimi tre anni sta dedicando ampie risorse, può essere estesa al modello interpretativo della Contabilità Nazionale attraverso la connessione tra le unità statisti-che afferenti ai registri e le unità istituzionali statisti-che compongono i conti per settore. Interpretato in tal senso, si può comporre una infrastruttura informativa sulle unità economiche che mette in relazione i settori istituzionali con i settori di attività economica, i registri base e i registri estesi.

Lo sviluppo del Registro Esteso Frame della Pubblica Amministrazione (di seguito Frame PA), su cui l’Istat nell’ultimo anno ha deciso di investire, consentirà di completare il sistema dei registri sulle unità economiche72 e, inoltre, sarà un primo fondamentale passo per arrivare a determinare un sistema statistico più ampio dedicato alla pubblica amministrazione che rispecchi concettualmente, anche se non operativamente, la declinazione microeconomica delle stime aggregate di Contabilità Nazionale. Il registro statistico di riferimento è quello relativo alle Amministrazioni Pubbliche (S13), costruito attraverso l’integrazione di una molteplicità di fonti amministrative e aggiornato annualmente con indagini dirette a supporto. Il modello di riferimento del Frame PA è dato dalla Contabilità Nazionale ed è basato sullo schema delle Statistiche di finanza pubblica contenuto nel Sec2010 che risponde ai requisiti di analisi propri della finanza pubblica e consente l’immediata confrontabilità dei conti relativi all’Italia con quelli degli altri paesi comunitari.

Per arrivare a un primo esercizio di costruzione effettiva di una versione prototipale del Frame PA, il gruppo di lavoro incaricato sta lavorando lungo queste principali linee di attività:

 analisi delle fonti statistiche e amministrative disponibili per le sottopopolazioni che compongono il registro base delle Amministrazioni Pubbliche (S13);

 risoluzione delle problematiche di qualità connesse all’utilizzo di fonti i cui dati non sono validati o sono validati solo a livello di dominio di diffusione e non di micro-dato;

 scelta delle variabili da includere nella fase prototipale del registro;

 armonizzazione dei concetti e delle definizioni adottate nelle fonti amministrative e nelle rilevazioni statistiche scelte come input per approssimare il criterio di competenza utilizzato per le stime dei conti di finanza pubblica in Contabilità Nazionale;

 verifica della completa integrazione del progetto di Registro Esteso Frame PA con il Siste-ma Integrato dei Registri, con particolare attenzione all’integrazione con il registro teSiste-matico del lavoro;

 analisi dei requisiti architetturali e tecnici per l’implementazione del registro;

 definizione della strategia di integrazione dei dati, delle metodologie per il trattamento delle incoerenze nei dati e dei metodi per la stima dei dati totalmente o parzialmente man-canti, con particolare riferimento a sottopopolazioni di piccole dimensioni o peculiari;  primo esercizio di costruzione di una versione prototipale del Registro Esteso Frame PA. A regime, le variabili da includere nel registro esteso saranno:

1. Occupati. 2. Entrate:

 tributi e contributi sociali; 72. Unitamente a quello delle Istituzioni senza scopo di lucro.

 ricavi dalla vendita di beni e servizi;  trasferimenti e contributi correnti;  totale entrate correnti;

 totale entrate in conto capitale. 3. Uscite:

 spese per il personale;  consumi intermedi;

 trasferimenti e contributi correnti;  totale spese correnti;

 investimenti fissi lordi;

 trasferimenti e contributi in conto capitale;  totale spese in conto capitale.

Nella fase prototipale a cui il gruppo sta lavorando, oltre alle variabili fornite dal registro di base S13 (codici identificativi, data inizio attività, stato attività, forma giuridica, codice Ateco e tipologia istituzionale) si sta rivolgendo particolare attenzione ad un sottoinsieme di variabili relative alle entrate e alle uscite delle unità statistiche. Inoltre, il registro del lavoro fornirà stime coerenti per gli occupati e includerà tutte le unità comprese nel registro di base S13.

Per coprire tutte le unità del registro di base S13 è necessario ricorrere a più fonti -, solo alcune sovrapponibili tra loro. Le fonti individuate per alimentare il registro esteso sono sia rilevazioni statistiche sia archivi amministrativi. Le rilevazioni realizzate in Istat coprono le Regioni, gli enti di previdenza, le Camere di Commercio e un insieme eterogeneo di enti pubblici rilevati attraverso l’indagine Riddcue. La principale fonte amministrativa riguarda gli enti locali è la Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche (BDAP) che sta sostituendo quella storicamente fornita dal Ministero dell’Interno. Sempre da fonti ministeriali, è possibile coprire sottopopolazioni specifiche come le aziende sanitarie, le aziende ospedaliere, Policlinici, ecc. (Ministero della Salute), le università pub-bliche (Miur) e le amministrazioni centrali dello Stato (Ministero dell’Economia e delle Finanze). Inoltre, la Contabilità Nazionale, per le stime di finanza pubblica, utilizza ulteriori fonti amministra-tive: Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), bilanci consuntivi, Camere di commercio (TELEMACO), Centro di super calcolo - Consorzio di università (CINECA) e Ispettorato Generale del Bilancio (RGS-IGB).

Per ovviare alla disomogeneità degli schemi contabili, l’armonizzazione delle variabili economiche derivate da fonti diverse sta avvenendo facendo riferimento alle classificazioni utilizzate nell’am-bito del sistema dei conti nazionali (SEC2010) in modo da avere un minimo comune multiplo. In particolare, i dati di bilancio, a prescindere dallo schema contabile adottato dalle diverse istituzioni pubbliche, sono classificati secondo il principio di competenza del SEC2010.

Al momento è in corso una sperimentazione sugli enti locali (Comuni, Unioni di Comuni, Province, Comunità Montane, Città metropolitane). Si sta lavorando sui dati relativi al 2017, simulando il pro-cesso di approvvigionamento dei dati ai fini di costruire una strategia di integrazione e di imputa-zione dei dati con l’obiettivo di realizzare un processo pilota per i dati relativi al 2018.

2.5.5. Economia della conoscenza nella PA: Ricerca e sviluppo e digitalizzazione

2.5.5.1. Ricerca e sviluppo delle istituzioni pubbliche

Per le tematiche qui affrontate una delle principali aree di interesse è sicuramente quella della ricer-ca e sviluppo realizzata dalle istituzioni pubbliche.

L’Istat fornisce annualmente i dati sulla spesa per R&S e la consistenza del personale impegnato nel-la renel-lativa attività svolta da Istituzioni pubbliche, università, imprese e istituzioni private non profit. Le informazioni sono raccolte secondo le raccomandazioni metodologiche dell’Ocse contenute nel cosiddetto “Manuale di Frascati” che, dal 1963 rappresenta la base concettuale e metodologica per la misurazione delle attività di R&S a livello internazionale.

La rilevazione sulle attività di R&S nelle istituzioni pubbliche è censuaria. Con essa vengono raccolte informazioni sull’attività di R&S di tutte le istituzioni pubbliche che hanno potenzialmente svolto attività di R&S nell’anno di riferimento. Tali istituzioni sono individuate tramite l’acquisizione, la verifica e l’integrazione di dati amministrativi e statistici. Anche in quest’ambito la popolazione di riferimento è rappresentata dalla lista S13, considerando solo le Amministrazioni pubbliche che hanno potenzialmente svolto attività di R&S nel corso dell’anno di riferimento.

Le informazioni che vengono acquisite riguardano quattro aree tematiche:  Informazioni generali sulle attività di R&S dell’istituzione pubblica;  Informazioni sulle spese per R&S;

 Informazioni sul personale impiegato in R&S;  Altre informazioni sulle attività di R&S.

2.5.5.2. Digitalizzazione e comunicazione nella pubblica amministrazione locale

L’Istat, rispondendo ai bisogni informativi espressi anche dal Governo centrale, ha realizzato nel 2007, per la prima volta dopo un’edizione sperimentale, la Rilevazione sulle ICT nelle Amministrazioni

locali (ICTPA) identificando come aree prioritarie di indagine quelle connesse, da un lato, all’utilizzo

dell’ICT per l’organizzazione interna e l’interazione tra aree funzionali, e, dall’altro alla disponibilità di servizi pubblici innovativi, di facile accesso e caratterizzati da diversi livelli di interattività e com-plessità. Tra le tematiche incluse nella rilevazione sin dalle prime edizioni quelle principali riguar-dano: l’organizzazione interna dei servizi ICT e le modalità di gestione delle funzioni informatiche, la disponibilità di postazioni informatizzate, la connettività, la dematerializzazione dei processi in-terni, l’accesso telematico ai servizi online delle pubbliche amministrazioni locali (d’ora in poi Pal), il riutilizzo dei dati, l’utilizzo di basi di dati di interesse nazionale. Dall’edizione 2015 dell’indagine sono stati introdotti anche quesiti per rispondere alle esigenze informative emerse dall’Accordo di Partenariato dell’Italia per gli anni 2014-2020 con particolare riguardo alle Pal che offrono online servizi pubblici per i quali sono possibili l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto, forniscono punti di accesso wi-fi gratuiti, utilizzano connessioni in ban-da larga, presentano bandi di gara sopra soglia in formato elettronico.

Con l’edizione 2018 si è proceduto a un aggiornamento delle tematiche eliminando quesiti riferiti a fenomeni ormai maturi (pec, protocollo informatico, ecc..) ed evitando duplicazioni nelle richieste di misurazione di fenomeni quali data center, cloud e disaster recovery rilevati anche da nuove in-dagini introdotte da Agid (Censimento del patrimonio ICT delle Pubbliche Amministrazioni) e da Istat (Censimento Permanente sulle Istituzioni Pubbliche, anno 2017). Inoltre, la collaborazione con Agid e Team digitale ha contribuito al miglioramento dei contenuti informativi tenendo conto delle normative vigenti e del nuovo Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica amministrazione. Pertanto, sono state introdotte tematiche innovative connesse all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale (chatbot) e di analisi di big data e altre più strategiche relative alla valutazione dell’evo-luzione digitale delle Pal (ad es. formazione ICT, presenza di un responsabile per la transizione

digitale, monitoraggio del processo di trasformazione, indicatori di efficacia gestionale e esterna nei rapporti con l’utenza).

In particolare, nell’ultima edizione dell’indagine, il questionario è stato suddiviso in sei sezioni ri-guardanti: informazioni strutturali e organizzative dell’ente, dotazioni tecnologiche e utilizzo di reti e connessioni, l’informatizzazione delle attività, l’utilizzo di servizi telematici per l’acquisto di beni e servizi, l’utilizzo di open data e riuso del software, il livello di disponibilità dei servizi offerti sul sito web, l’introduzione di innovazioni tecnologiche avanzate, i fattori che hanno inciso sul processo di trasformazione digitale dell’Amministrazione73.

L’indagine, inserita nel Programma Statistico Nazionale, dall’anno 2009 ha una periodicità trienna-le74 e le unità di rilevazione e analisi cui si rivolge sono le Regioni e Province autonome, Province e Liberi consorzi comunali, Città metropolitane, Comuni, Comunità montane o Unioni montane. Dall’anno 2009 i risultati ottenuti si basano su oltre il 90% dei rispondenti ovvero sul 73%-89% per cento dell’universo di riferimento delle amministrazioni locali considerate.

2.5.6. Conclusioni

Negli ultimi venti anni si è assistito ad una profonda innovazione del sistema amministrativo. Sono decine gli interventi legislativi che hanno modificato la composizione, l’ambito di competenza, le politiche del personale, l’organizzazione interna, la produttività, il rapporto con i cittadini delle istituzioni pubbliche. Che si sia trattato di uno o più articoli relativi al contenimento della spesa pub-blica all’interno di una legge di stabilità, di una norma di riordino di un comparto o che disciplina una materia comune, oppure di una vera e propria riforma complessiva della pubblica amministra-zione (il cui perimetro è in gran parte coincidente con quello delle istituzioni pubbliche), l’intento dichiarato del legislatore, alla base della sua prolifica attività, è stato sempre quello di dare maggiore attuazione ai principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità dell’agire della P.A. (art. 97 Cost.). In tale contesto di forte cambiamento diventa centrale l’esigenza di conoscenza degli esiti delle innovazioni legislative introdotte.

Per tale motivo l’Istat ha intrapreso la strada di progettare un sistema di informazioni statistiche che renda possibile descrivere e valutare tutti gli aspetti strutturali e dinamici della Pubblica Am-ministrazione. Il sistema improntato al principio della completezza, sistematicità e continuità delle informazioni statistiche diffuse, si fonda sulla piena integrazione tra fonti amministrative e indagini statistiche, trovando la sua piena realizzazione nel sistema integrato dei Registri Statistici. Tale in-tegrazione, a cui l’Istat in questi ultimi tre anni sta dedicando ampie risorse, è il fulcro del sistema, che consente di fornire informazioni utili per monitorare e valutare i cambiamenti nel sistema della pubblica amministrazione.

In tale contesto di forte cambiamento diventa centrale l’esigenza di conoscenza degli esiti delle in-novazioni legislative introdotte.

Per tale motivo l’Istat ha intrapreso la strada di progettare un sistema di informazioni statistiche che renda possibile descrivere e valutare tutti gli aspetti strutturali e dinamici della Pubblica Am-ministrazione. Il sistema improntato al principio della completezza, sistematicità e continuità delle informazioni statistiche diffuse, si fonda sulla piena integrazione tra fonti amministrative e indagini 73.

74. Dall’anno 2018 l’Istat si avvale anche delle competenze dei propri uffici territoriali nelle Regioni che non aderiscono all’iniziativa.

statistiche, trovando la sua piena realizzazione nel sistema integrato dei Registri Statistici. Tale in-tegrazione, a cui l’Istat in questi ultimi tre anni sta dedicando ampie risorse, è il fulcro del sistema, che consente di fornire informazioni utili per monitorare e valutare i cambiamenti nel sistema della pubblica amministrazione.

In questo contesto si inserisce sia l’entrata a regime del Censimento permanente delle istituzioni pubbliche sia il costante aggiornamento delle informazioni pubblicate sul portale della Pubblica

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