La risposta alle tre domande è costituita dal Valore Pubblico, concepito come nuovo orizzonte delle performance delle PA e come volano per finalizzare queste ultime verso il benessere dei cittadini e
2.2.4. Che cosa è il Valore Pubblico? Nuovo orizzonte delle performance e volano per il benessere dei cittadini e lo sviluppo sostenibile, a partire dalla cura della salute dell’entebenessere dei cittadini e lo sviluppo sostenibile, a partire dalla cura della salute dell’ente
Ogni cittadino potrebbe avere la proprio idea di Valore Pubblico. Si tratta, infatti, di un concetto “caleidoscopico”, che può cambiare a seconda di chi lo osserva, oltre che del tempo e dello spazio in cui viene osservato. Quindi, ad esempio, il sindaco di un comune dovrà chiedersi: che cosa è Valore Pubblico per la maggior parte dei cittadini di questo territorio, in questa fase storica?
Per trovare una chiave di lettura trasversale ed istituzionale ci affidiamo alle Linee Guida emanate dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
Nel paragrafo 2.3.3.1, si cercherà di rispondere alla domanda A (E se le performance vengono perseguite
in modo scomposto e autoreferenziale?), facendo riferimento alle Linee Guida del DFP che attribuiscono
al Valore Pubblico un’accezione di orizzonte di riferimento diretto per le performance organizzative e indiretto per quelle individuali: “La fase di programmazione serve ad orientare le performance individuali in funzione della performance organizzativa attesa e quest’ultima in funzione della cre-azione di Valore Pubblico, ovvero del miglioramento del livello di benessere dei destinatari delle politiche e dei servizi” (LG 2/2017, p. 10). La funzionalizzazione delle performance organizzative alla creazione di Valore Pubblico è esplicitata a pagina 9 delle LG 1/2017: “La performance orga-nizzativa deve […] avere come punto di riferimento ultimo gli impatti indotti sulla società al fine di creare Valore Pubblico, ovvero di migliorare il livello di benessere sociale ed economico degli utenti e degli stakeholder.”
Nel paragrafo 2.3.3.2, si cercherà di rispondere alla domanda B (E se gli impatti esterni sono tra loro
in trade-off o addirittura in contrapposizione?), facendo riferimento alle Linee Guida del DFP che
attri-buiscono al Valore Pubblico un’accezione di punto di equilibrio, di equità e di intergenerazionalità: tra le diverse categorie di impatto (equilibrio): “Creare Valore Pubblico, ovvero migliorare il livello di benessere sociale ed economico [e ambientale]” (LG 1/2017, p. 9);
tra le diverse categorie di soggetti interessati (equità): “L’amministrazione crea Valore Pubblico quando persegue (e consegue) un miglioramento congiunto ed equilibrato degli im-patti […] delle diverse categorie di utenti e stakeholder” (LG 2/2017, p. 19);
tra le diverse generazioni di soggetti interessati (intergenerazionalità): “Per generare Va-lore Pubblico sui cittadini e sugli utenti, favorendo la possibilità di generarlo anche a favore di quelli futuri, l’amministrazione deve essere efficace ed efficiente tenuto conto della quantità e della qualità delle risorse disponibili” (LG 2/2017, p. 19).
Nel paragrafo 2.3.3.3, si cercherà di rispondere alla domanda C (E se la focalizzazione sugli impatti esterni avviene a scapito di quelli interni, con il drastico deterioramento delle condizioni di salute dell’ente?), facendo riferimento alle Linee Guida del DFP che attribuiscono al Valore Pubblico un’ac-cezione di punto di equilibrio tra gli impatti esterni ed interni: “L’amministrazione crea Valore Pub-blico quando persegue (e consegue) un miglioramento congiunto ed equilibrato degli impatti esterni ed interni delle diverse categorie di utenti e stakeholder: per generare valore pubblico sui cittadini e sugli utenti, favorendo la possibilità di generarlo anche a favore di quelli futuri, l’amministrazione deve essere efficace ed efficiente tenuto conto della quantità e della qualità delle risorse disponibili” (LG 2/2017, p. 19).
2.2.4.1. Il Valore Pubblico come nuovo orizzonte delle performance
Una PA in cui tutte le unità organizzative riuscissero a raggiungere le performance organizzative in modo eccellente erogando servizi di qualità, grazie ad eccellenti contributi individuali da parte dei propri dirigenti e dipendenti, avrebbe una maggiore probabilità di aiutare la governance politica dell’amministrazione a conseguire le performance istituzionali promesse.
Ma questa eccellenza sarebbe totalmente sterile laddove l’ente non riuscisse a creare “Valore Pubbli-co”, ossia ad aumentare il benessere reale (economico, sociale e ambientale) della collettività ammi-nistrata (impatti esterni). E non sarebbe riproducibile laddove l’ente non riuscisse a salvaguardare e a migliorare le proprie condizioni di salute e di crescita (impatti interni).
Se un programma politico non fosse incentrato sulla ricerca del Valore Pubblico specifico per la col-lettività specifica e in un momento storico specifico, anche il mantenimento delle promesse elettorali non sarebbe sufficiente a migliorare le effettive condizioni di vita della comunità di riferimento. Per evitare che l’inseguimento delle performance attese, ad opera dei dipendenti e dirigenti (perfor-mance individuali) per il tramite delle unità organizzative di appartenenza (perfor(perfor-mance organiz-zative) e con il mantenimento delle promesse della governance politica (performance istituzionali), si trasformi in attività scomposte, adempimentali e autoreferenziali occorre mettere a sistema le performance e finalizzarle verso il Valore Pubblico: bisogna conferire ad esse una direzione e un senso. Il Valore Pubblico dovrebbe guidare le performance dell’ente, divenendone l’orizzonte e la “stella polare” sia in fase di programmazione che di misurazione e valutazione, ponendosi come un meta-indicatore, una sorta di “performance delle performance”:
in fase di programmazione, il Valore Pubblico dovrebbe ispirare le “performance istituziona-li” (o impatti attesi), queste dovrebbero orientare le performance organizzative attese che, a loro volta, dovrebbero guidare quelle individuali attese;
in fase di misurazione e valutazione, si dovrebbe quantificare, prima, e giudicare, poi, il contributo delle performance individuali al conseguimento delle performance organizzative, il contributo di queste ultime al raggiungimento delle “performance istituzionali” e il con-tributo delle istituzionali, e in generale dei diversi livelli di performance, al Valore Pubblico generato o consumato.
Figura 4 – Il Valore Pubblico come nuovo orizzonte e stella polare della performance
2.2.4.2. Il Valore Pubblico come volano per il Benessere dei cittadini e lo Sviluppo
Soste-nibile
Come può una PA contribuire al mantenimento e incidere sul miglioramento del benessere dei cit-tadini e sulla realizzazione di uno sviluppo sostenibile?
Una PA genera Valore per il Pubblico quando il livello di benessere non solo dei suoi utenti ma anche dei suoi stakeholder (benessere equo) di oggi è migliore rispetto alle condizioni di partenza delle proprie politiche e dei propri servizi, preservando la possibilità e aumentando la probabilità di migliorare il benessere di utenti e stakeholder di domani, grazie a politiche di sviluppo sostenibile (benessere sostenibile).
Gli impatti delle politiche specifiche di un ente sul benessere dei propri utenti e stakeholder e dei progetti di miglioramento amministrativo su dipendenti e organizzazione possono essere program-mati, misurati e valutati tramite specifici indicatori di outcome.
Gli impatti delle politiche d’interesse nazionale possono essere misurati e certificati dall’ISTAT tra-mite i BES, ovvero gli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile riconducibili a 12 domini (Salute; Istruzione e Formazione; Lavoro e Tempi di vita; Benessere Economico; Relazioni sociali; Politica e Istituzioni; Sicurezza; Benessere soggettivo; Paesaggio e Patrimonio; Ambiente; Ricerca e Innovazio-ne; Qualità dei servizi).
Tale benessere non va perseguito secondo una prospettiva egoistica e di corto respiro, ma deve con-figurarsi equo e sostenibile. Occorre creare Valore Pubblico:
equo, ossia interspaziale: quindi non solo a favore degli utenti diretti, ma più in generale dei cittadini e dei vari stakeholder;
sostenibile, ossia intertemporale o intergenerazionale: quindi non solo a favore degli uten-ti e dei cittadini di oggi, ma anche predisponendo le condizioni per generare valore a favore di quelli futuri.
A tal fine, l’ente deve essere efficace ed efficiente tenuto conto della quantità e della qualità delle ri-sorse disponibili (LG DFP 2/2017), lungo un percorso di sviluppo sostenibile che guardi all’Agenda 2030 dell’ONU. Lo sviluppo sostenibile può essere programmato, misurato, valutato e certificato tramite gli SDGs (Sustainable Development Goals). I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Povertà zero; Fame zero; Buona salute e benessere per le persone; Educazione di qualità; Parità di genere; Acqua pulita e servizi igienico-sanitari; Energia pulita e accessibile; Lavoro dignitoso e crescita
eco-nomica; Industria, Innovazione e Infrastruttura; Riduzione delle disuguaglianze; Città e comunità sostenibili; Consumo e produzione responsabile; Azione per il clima; Vita sott’acqua; Vita sulla ter-ra; Pace, Giustizia e Istituzioni forti; Partnership per gli obiettivi) sono articolati in 240 indicatori e in 169 target specifici e riguardano sia i Paesi sviluppati che i Paesi in via di sviluppo che si sono impegnati a rispettarli.
In sintesi, il modello di creazione del Valore Pubblico consente di mettere a sistema, governare e finalizzare le performance di una o più PA verso la generazione di Benessere a favore dei cittadini di oggi e di domani, in un’ottica di Sviluppo Sostenibile. Quindi il Valore Pubblico funge da volano metodologico e organizzativo per la generazione di Benessere Equo e Sostenibile a favore di utenti e cittadini.
2.2.4.3. Il Valore Pubblico come volano per curare la salute dell’ente
La PA crea Valore se e quando consegue un miglioramento coordinato ed equilibrato (LG DFP 1/2017) sia degli impatti esterni [economico-sociale-ambientale dei destinatari delle politiche e dei servizi], sia degli impatti interni [salute dell’ente], ovvero se e quando migliora il benessere dei cittadini senza dimenticare di curare la salute delle proprie risorse: come dire che per migliorare le ricadute esterne della propria azione, una PA deve prima presidiare e sviluppare lo stato delle proprie risorse.
Definire nel piano della performance lo stato delle risorse disponibili e programmare gli impatti
interni attesi, ovvero il miglioramento ricercato della quantità e/o della salute delle risorse a seguito
di progetti di miglioramento amministrativo, consente di porre le basi per il potenziamento anche degli impatti esterni e, quindi, per la generazione di Valore Pubblico.
Di seguito, una sintesi tabellare di: possibili indicatori di quantità e di qualità delle risorse; progetti (o leve) di miglioramento amministrativo.
Tabella 1 – Lo stato delle risorse
Risorse Quantità Qualità Leve di miglioramento
Umane
numero, FTE, ecc.
Salute organizza-tiva: adeguatezza dell’or-ganizzazione dell’ente rispetto alle sue finalità e strategie
• riorganizzazione
Salute professiona-le: adeguatezza dei pro-fili professionali esistenti all’interno dell’ente rispet-to a quelli necessari
• assunzione di nuovi
profili mirati
•
formazione/aggiorna-mento di profili esistenti Salute di clima:
benessere organizzativo dell’ente
• CUG (Comitato Unico
di Garanzia)
• smart working
• nudge
• participation
Salute di genere: equilibrio nel numero di donne e uomini esistenti all’interno dell’ammini-strazione nei vari ruoli organizzativi, pari oppor-tunità per tutti/e
• CUG (Comitato Unico
di Garanzia)
• azioni di promozione e
verifica dell’equilibrio di genere e delle pari opportunità
Economico-fi-nanziarie mento, ecc.€ costi o spese, € indebita- nanziaria-patrimoniale: Salute
economico-fi-equilibrio reddituale tra proventi e costi, fluidità fi-nanziaria tra entrate e spe-se, solidità patrimoniale tra attività e passività
• azioni di salvaguardia
e sviluppo dell’economicità
Strumentali
materiali ture, n. computern. e metratura infrastrut- rale: livello di obsolescen-Salute
infrastruttu-za, livello di sicurezinfrastruttu-za, ecc
• manutenzioni
ordina-rie e straordinaordina-rie Strumentali
digitali
n. computer, n.
applicati-vi, n. banche dati vello di digitalizzazione Salute digitale:
li- dell’ente (es. % di proces-si digitalizzati e di servizi erogabili tramite il sito dell’Ente
• azioni di
semplificazio-ne e digitalizzaziosemplificazio-ne dei proces-si e dei servizi amministrativi
Relazionali n. relazioni Salute relazionale:
quantità e qualità delle relazioni, in generale, e della partecipazione di sta-keholder interni e esterni all’amministrazione ri-spetto ai processi decisio-nali e valutativi
• sistemi di
partecipa-zione digitale responsabile alle scelte programmatiche
• valutazione
partecipa-tiva: sistemi di partecipazione alla valutazione della soddisfa-zione degli utenti, con riflesso sulla performance organizzativa
Risorse etiche n. misure trasparenza e
anticorruzione zione ed efficacia misure di Salute etica:
attua-trasparenza e di anticorru-zione
• misure di contrasto al
rischio corruttivo previste nel PTPC
• misure di promozione
della trasparenza previste nel PTPC
Risorse
infor-mativa n. informazioni integrazione dei sistemi Salute informativa:
informativi e delle infor-mazioni; qualità delle in-formazioni
• integrare gli
applicati-vi e integrare le banche dati