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Reggiani, Una probabile eco enniana in Pers Ch 5-6, Maia 26, 1974, 29-

e la satira, RCCM 14, 1972, 44-

R. Reggiani, Una probabile eco enniana in Pers Ch 5-6, Maia 26, 1974, 29-

L’attenzione di R. Reggiani si ferma soprattutto sui primi sette dei quattordici versi. Anche questo nuovo contributo parte dal rifiuto della critica precedente, che si prefiggeva di cogliere il “solo momento estetico” (p. 29) di un’opera poetica, e propone un nuovo approccio121, volto a uno studio più profondo dell’allusività e della polisemia del linguaggio del poeta volterrano: cosa particolarmente necessaria nel caso dei Choliambi, data la brevità del componimento e la condensazione di tali caratteristiche in soli quattordici versi.

Dopo aver precisato la scelta di mantenere il titolo Choliambi, piuttosto che quello di Prologus122, in quanto manca la certezza che si trattasse effettivamente di un prologo alle Saturae, l’A. dichiara l’indubbia relazione che questi versi hanno con il proemio degli Annales di Ennio, chiara parodia all’interno di una più ampia ridicolizzazione del topos dell’iniziazione poetica. Il Reggiani, seguendo il pensiero del Pasoli123, non dubita che anche Properzio sia coinvolto nell’invettiva, con particolare riferimento alle elegie proemiali I e III del terzo libro, dedicate entrambe al rito dell’investitura poetica.

Seguiamo nel dettaglio il ragionamento del Reggiani: nel primo verso dei

Choliambi è ridicolizzato Prop. 3, 3 e la bevuta di quest’ultimo alla fonte

sull’Elicona. Ora, considerato un passo dei Fasti di Ovidio124

e un altro del

Commento alle Georgiche di Virgilio di Valerio Probo, si può concludere che fosse

frequente un certo tipo di confusione sulla denominazione dell’unica fonte consacrata alle Muse, ora chiamata Ippocrene ora Aganippe. Non essendoci modo di conoscere quale nome avesse dato Callimaco a tale luogo, il Reggiani propone, con la dovuta cautela del caso, una invettiva di Persio anche nei confronti del poeta di Cirene, il quale aveva sognato anch’egli l’iniziazione poetica, sebbene non sul Parnaso: “Persio, forse, presenta Callimaco, (che usufruì per sé, probabilmente, di

121

Dai lavori di PASOLI 1968 e di D’ANNA 1964 il Reggiani ha ricavato le sue considerazioni espresse in questo articolo.

122

Cfr. ad esempio, CLAUSEN 1964, 3 123

PASOLI 1968, 291. 124

Rispettivamente Ov. fast. 5, 7-8 (dicite quae fontes Aganippidos Hippocrenes/grata Medusaei

signa tenetis equi) e Prob. Verg. georg. 3, 10 (Helicon mons sacer Musis, in cuius vertice Musius fons expressus dicitur ungula Pegasi, quem alii Aganippen alii Hippocrenen vocant).

entrambe le iniziazioni: quella costituita dalla bevuta e quella costituita dal sogno), ritenendolo responsabile dei vanti di tutti gli epigoni che asserivano di essere stati consacrati poeti da una bevuta alle fonti delle Muse o da un sogno” (p. 30).

Il secondo coliambo è “indubbiamente” (p. 30), un riferimento al proemio degli Annales di Ennio125 con intento satirico, e costituisce una prova che il sogno del Rudino stesso, avrebbe avuto luogo sul Parnaso. Conseguentemente, il terzo coliambo si riferisce sia a Properzio che a Ennio (e forse anche a Callimaco), dal momento che tutti costoro celebravano il fatto di esser divenuti repente poeti, grazie a tali forme di iniziazione.

Dai versi 4-6 con un “crescendo di critica e di sarcasmo”, che già il D’Anna aveva notato (seppur indirizzato al solo Ennio), Persio passa dal particolare riferimento alla triade (Callimaco)-Ennio-Properzio al discorso contro l’iniziazione poetica in generale, chiamando le Muse Heliconidas126 e la fonte Pirene). Persio

chiude la prima parte dei Choliambi estraniandosi dalla setta dei poeti iniziati con il temine semipaganus127, al quale va attribuito il significato di semirusticus.

Alla fine il Reggiani spende alcune righe sui modelli del v. 5; dove imagines potrebbe alludere al primo verso dell’Autoepitafio di Ennio (Aspicite, o cives, senis

Enni imaginis formam, un richiamo oltremodo pertinente dato che il verso stesso era

destinato a trovare luogo sotto il busto del poeta rudino). Se, al contrario, il termine

imagines, e soprattutto hederae, debbano piuttosto essere visti come metafore per gloria e laus, il Reggiani ipotizza un confronto con le illustrazioni presenti nelle Imagines di Varrone e con gli “epigrammi laudativi che sottostavano ad esse per

consacrare la fama acquisita da colui del quale l’effigie raffigurava le sembianze” (p. 32). Da qui il confronto tra Imagines di Varrone e Pínakej di Callimaco, il diretto antecedente ellenistico, è latente ma pertinente, e consentirebbe di avvalorare ancor di più la timida tesi della sfumata presenza di Callimaco nell’intera prima parte dei

Choliambi di Persio, “colui che aveva dato origine, col suo modo di procedere, ai

125

Così già lo dimostra chiaramente lo scoliasta di Persio al v. 2: tangit Ennium, qui dixit se vidisse

per somnium in Parnaso Homerum sibi dicentem quod eius anima in suo esset corpore.

126

Termine che non è presente né in Ennio né in Properzio (che le chiama, invece, Pegasides) 127

L’A. non affronta il problema dell’interpretazione di semipaganus, e si limita al semplice rimando a D’ANNA1964, ed ai risultati assolutamente convincenti ivi condensati.

vari tipi di iniziazione e di consacrazione poetica tramite i sogni e le bevute alle fonti delle Muse che il Volterrano riteneva indistintamente inutili e deprecabili” (p. 32).

Reggiani 1974: l’interpretazione dei Choliambi in sintesi. Interpretazioni filologico – testuali

a) Il termine da adottare è quello di Choliambi, piuttosto che Prologus, in quanto non sarebbe possibile asserire con certezza che si trattasse effettivamente di un prologo alle Satirae;

b) Semipaganus = semirusticus, in linea con l’interpretazione di D’Anna;

Interpretazioni filologico – letterarie

a) Indubbia la relazione che i Choliambi hanno con il Proemio degli Annales di Ennio, chiara parodia dello stesso e presa in giro più ampia del topos dell’iniziazione poetica;

b) Assieme ad Ennio, anche Properzio fu beffeggiato dall’invettiva persiana, in particolare nei contenuti delle elegie proemiali I e III del terzo libro, dedicate entrambe al rito dell’iniziazione poetica;

c) Persio conclude la prima parte dei Choliambi estraniandosi dalla setta dei poeti iniziati tramite il temine semipaganus;

f) All’interno del Coliambo 5 è insito lo spunto ad attribuire una eco del primo verso dell’Autoepitafio di Ennio proprio con le imagines di Persio al v. 5 dei Choliambi,

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J. C. Bardon, Perse et la réalité des choses, Latomus 34, 1975, 319-