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Il ricorso diretto al giudice costituzionale avverso sentenze definitive

3. Le frizioni fra il giudicato e la legalità costituzionale

3.3. Il ricorso diretto al giudice costituzionale avverso sentenze definitive

La legalità costituzionale prevale sulle esigenze di certezza connesse all’intangibilità del giudicato anche nei giudizi instaurati mediante ricorso diretto alla Corte costituzionale125. Si tratta, come anticipato, di una soluzione non adottata dalla nostra Costituzione, e che nondimeno è ampiamente utilizzata in ordinamenti giuridici affini al nostro, oltre ad aver ispirato il sistema di ricorso individuale alla Corte di Strasburgo per la protezione

124 La giurisprudenza ha conosciuto un’evoluzione che dal ritenere l’ipotesi del tutto

eccezionale, soprattutto in ragione del fatto che la sperimentabilità del conflitto avrebbe costituito un elemento di rottura in un sistema di garanzia costituzionale incentrato sul sindacato incidentale (v. sent. n. 406 del 1989), l’ha aperta ai casi di impugnazione del decreto-legge, sulla base della considerazione che, per questa tipologia di atto, il sindacato incidentale, per quanto possibile, si presenta di fatto non praticabile in relazione ai tempi ordinari del giudizio incidentale ed alla limitata vigenza temporale dello stesso decreto (cfr. sent. n. 161 del 1995). Successivamente, la Corte ha ritenuto l’ipotesi ordinaria con riferimento a quei poteri che non avessero la possibilità di denunciare l’asserita lesione delle proprie competenze costituzionali con lo strumento del giudizio incidentale (v. sent. n. 457 del 1999). La Corte ha poi parzialmente rimodulato questo principio fino a ritenere configurabile il conflitto su atti di valore legislativo “tutte le volte in cui da essi possano

derivare lesioni dirette dell’ordine costituzionale delle competenze e non esista un giudizio nel quale tale norma debba trovare applicazione e quindi possa essere sollevata la questione incidentale sulla legge” (sent. n. 221 del 2002; nello stesso senso v. ord. n. 343 del 2003 e

sent. n. 284 del 2005).

convenzionale dei diritti umani126. Si analizzeranno brevemente i due “modelli” europei più significativi, quello tedesco e quello spagnolo, al fine di evidenziarne le peculiarità con specifico riferimento al sindacato sulle sentenze definitive.

In Germania, le sentenze definitive possono essere oggetto di un ricorso costituzionale ai sensi dell’art. 93, comma 1, n. 4, della Grundgesetz. Il Tribunale costituzionale federale giudica sulla violazione dei diritti fondamentali su impulso del soggetto che si ritiene leso e, se accoglie il ricorso, annulla la sentenza e rinvia la causa al giudice comune per una nuova decisione127. Si tratta di un rimedio “residuale e sussidiario”128, attivabile solo dopo aver esaurito le vie legali129. Per tale ragione, a ben vedere, è fisiologico che, quando ad essere sospettati di aver leso un diritto fondamentale siano atti giudiziari, questi siano proprio sentenze passate in giudicato dei Tribunali di ultima istanza130.

Nel delineare l’estensione del sindacato costituzionale sulle sentenze definitive il Tribunale costituzionale federale si confronta con un problema simile a quello cui la Corte costituzionale, in sede di conflitti, ha posto rimedio con la dottrina dell’error in iudicando. L’actio finium regundorum tra ciò che rimane di competenza dei giudici comuni e ciò che, invece, costituisce il proprium del sindacato di costituzionalità pare, però, trovare nell’ordinamento tedesco una soluzione più aperta alle ragioni della legalità costituzionale.

La giurisprudenza costituzionale tedesca riconosce che spetta al giudice comune l’interpretazione e l’applicazione della normativa ordinaria, sicché il ricorso diretto non può configurarsi come una suprema istanza di revisione di merito o ancor solo di legittimità. Allo stesso tempo, però, il Tribunale

126 Sottolinea, fra i molti, l’influenza della Verfassungsbeschwerde sul ricorso individuale

alla Corte di Strasburgo B. RANDAZZO, Giustizia costituzionale sovranazionale. La Corte

europea dei diritti dell’uomo, Giuffrè, Milano, 2012, 49.

127 Cfr. art. 95, comma 2, della legge sul Tribunale costituzionale federale.

128 P. HÄBERLE, La Verfassungsbeschwerde nel sistema della giustizia costituzionale

tedesca, cit., 45.

129 Cfr. art. 94, comma 2, secondo periodo, della GG e art. 90, comma 2, primo periodo, della

legge sul Tribunale costituzionale federale.

130 P. HÄBERLE, La Verfassungsbeschwerde nel sistema della giustizia costituzionale

costituzionale federale si riserva il compito di valutare se le sentenze violino una specifica disciplina costituzionale, senza distinguere tra mero errore interpretativo ed esercizio abnorme della funzione giudiziaria131.

Particolare interesse riveste a questo proposito il controllo sul rispetto dei confini costituzionali alla creazione giurisprudenziale del diritto, controllo che, sia pur esercitato dal Tribunale tedesco con estrema cautela132, è radicalmente escluso dalla Corte costituzionale nell’ambito dei conflitti proposti dal legislatore statale o regionale, perché ricondotto alla teoria dell’inammissibilità della censura sull’error in iudicando133.

La differenza di approccio tra le due Corti non sembra giustificarsi in toto in ragione della maggiore estensione del parametro nel ricorso diretto134 rispetto a quello di cui potrebbe lamentarsi la violazione in sede di conflitti. Anche nei conflitti, infatti, la violazione della ripartizione delle competenze costituzionali potrebbe astrattamente ricondursi (e, nei fatti, ciò è quanto di regola accade) a un errore nell’interpretazione del diritto (costituzionale) applicabile, individuabile nella motivazione della sentenza impugnata. Il rifiuto della Corte di sindacare “mere” violazioni della legalità costituzionale in cui sia incorsa la pronuncia oggetto del conflitto appare allora non interamente riconducibile alla struttura e alla funzione del rimedio attivato, quanto al self-restraint della Corte nell’esercitare un potere che potrebbe mettere a repentaglio i rapporti di leale cooperazione con l’autorità giudiziaria. Timore che ad avviso di chi scrive andrebbe in parte superato, per le ragioni che si è cercato di spiegare nel paragrafo precedente.

131 Per i necessari riferimenti giurisprudenziali cfr. P. HÄBERLE, La Verfassungsbeschwerde

nel sistema della giustizia costituzionale tedesca, cit., 63.

132 Sul punto v. P. HÄBERLE, La Verfassungsbeschwerde nel sistema della giustizia

costituzionale tedesca, cit., 64 s.

133 Per un emblematico esempio di inammissibilità di conflitto volto a contestare l’esercizio

di una funzione asseritamente creativa del diritto da parte della Corte di cassazione v. ord. n. 334 del 2008.

134 Ai sensi dell’art. 90, comma 1, della legge sul Tribunale costituzionale federale,

“Chiunque, asserendo di essere stato leso dal potere pubblico in uno dei suoi diritti

fondamentali o in uno dei diritti di cui agli artt. 20 comma 4, 33, 38, 101, 103 e 104 della Legge fondamentale, può presentare ricorso costituzionale al Tribunale costituzionale federale”; la traduzione è tratta dal volume di P. HÄBERLE, La Verfassungsbeschwerde nel

Il secondo grande “modello” di ricorso diretto al giudice costituzionale è il recurso de amparo del sistema spagnolo135. L’istituto è previsto dall’art. 161, comma 1, lett. b), CE, e disciplinato nel Titolo III della Ley orgánica del Tribunal constitucional. In particolare, i tre commi dell’art. 41 della LOTC ne definiscono rispettivamente il parametro (“Los derechos y libertades reconocidos en los artículos catorce a veintinueve de la Constitución” e “la objeción de conciencia reconocida en el artículo treinta de la Constitución”); il possibile oggetto (“las disposiciones, actos jurídicos, omisiones o simple vía de hecho de los poderes públicos del Estado, las Comunidades Autónomas y demás entes públicos de carácter territorial, corporativo o institucional, así como de sus funcionarios o agentes”); e la causa petendi (dovrà trattarsi di “pretensiones […] dirigidas a restablecer o preservar los derechos o libertades por razón de los cuales se formuló el recurso”).

Si tratta di un rimedio straordinario, non solo perché attivabile per lamentare la violazione soltanto di alcuni diritti costituzionali, ma anche perché richiede, a pena di inammissibilità, che sia motivata una “especial trascendencia constitucional” del ricorso136. Inoltre, si tratta di uno strumento di carattere sussidiario, attivabile solo una volta che si siano esauriti i rimedi giurisdizionali ordinari e a patto che, nell’ambito di questi, fossero state sollevate le medesime censure relative alla violazione dei diritti costituzionali poi fatte valere innanzi il Tribunal constitucional137.

Il carattere sussidiario del recurso de amparo rende del tutto fisiologica la circostanza che oggetto di sindacato della Corte sia una sentenza firme. Non solo. Sebbene definitive siano in principio sia le sentenze avverso le quali non sussiste uno strumento di gravame sia quelle che invece avrebbero potuto essere impugnate, ma non lo sono state (in maniera tempestiva e/o nel rispetto delle formalità previste dalla legge), la sentenza ricorribile in amparo appartiene necessariamente al primo tipo. Essa, in altre parole, deve essere non solo firme, ma emessa altresì dall’organo giudiziario di ultima istanza.

135 Diffuso, peraltro, in numerosi ordinamenti latino-americani. 136 Artt. 49 e 50 della LOTC.

137 Artt. 43 e 44 della LOTC. Su eccezionalità e sussidiarietà del rimedio v. P. TENORIO, El

recurso de amparo ante el Tribunal constitucional. Perspectivas de reforma, Madrid,

Altrimenti, il ricorso sarebbe inammissibile per mancato esaurimento delle vie di ricorso ordinarie138.

E’ interessante esaminare l’ampiezza del controllo sulle sentenze definitive svolto in sede di amparo. Come già messo in luce nei casi fin qui esaminati di controllo di costituzionalità delle sentenze, è oltremodo difficile individuare con nettezza la linea di confine tra ciò che costituisce competenza della giurisdizione costituzionale e ciò che invece deve considerarsi rimesso ai giudici ordinari. In questo contesto, il sistema spagnolo dell’amparo appare ancor più sensibile alle ragioni della legalità costituzionale di quanto non si fosse già riscontrato con riferimento alla Verfassungsbeschwerde tedesca.

Anzitutto le violazioni ricorribili in amparo possono consistere tanto in errores in procedendo quanto in errores in iudicando, sicché il sistema è nettamente più aperto al sindacato costituzionale delle sentenze giurisdizionali di quanto non sia quello italiano, almeno nella lettura (restrittiva) datane fino ad aggi dalla Corte costituzionale. In secondo luogo, è significativo che un’elevatissima percentuale dei ricorsi di amparo, circa l’80%, lamenti la pretesa irragionevolezza dell’interpretazione della legge offerta dagli organi giudiziari139.

Sul punto, sebbene le competenze descritte del citato art. 44, comma 1, lett. b), della LOTC parrebbero escludere che il Tribunale costituzionale possa conoscere di questioni di fatto o procedere a una nuova indagine circa l’ammissibilità e la valutazione delle prove, la giurisprudenza costituzionale ha stabilito alcune eccezioni a questi limiti, estendendo il proprio sindacato a casi in cui la sentenza impugnata appaia viziata da arbitrarietà, irrazionalità o da errore così manifesto e grave da essere percepibile ictu oculi da un qualsiasi osservatore140. Eccezioni, queste, la cui interpretazione consente al Tribunal constitucional un amplio margine di manovra, che ancora una volta dimostra l’apertura a un sindacato ben più penetrante di quello portato avanti dalla Corte costituzionale italiana e financo da quella tedesca.

138 In questo senso P. TENORIO, El recurso de amparo ante el Tribunal constitucional, cit.,

141.

139 Cfr. P. TENORIO, El recurso de amparo ante el Tribunal constitucional, cit., 53.

140 Per le puntuali indicazioni giurisprudenziali v. P. TENORIO, El recurso de amparo ante el

L’accoglimento del ricorso comporta la dichiarazione di nullità della sentenza impugnata, “con determinación, en su caso, de la extensión de sus efectos”141. Il Tribunale costituzionale, pertanto, mantiene una limitata discrezionalità nella modulazione degli effetti della propria sentenza di accoglimento, che utilizza per salvaguardare la posizione dei terzi, oltre che princìpi di rilievo costituzionale, quali l’economia processuale, la buona fede e la certezza del diritto142.

Da ultimo merita essere sottolineato che alla potenziale estensione degli effetti della caducazione della sentenza impugnata nei confronti di tutte le parti del giudizio comune corrisponde il riconoscimento della legittimazione a costituirsi innanzi il Tribunal constitucional in favore de “las personas favorecidas por la decisión, acto o hecho en razón del cual se formule el recurso que ostenten un interés legítimo en el mismo”143.