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Savona, Genova e La Spezia ottengono interessanti risultati in tema di Smart City

La Smart Polygeneration Microgrid di Savona è stata inserita tra le 100 eccellenze energe- tiche presentate alla Conferenza sul Clima di Parigi nel 2015 e rappresenta un labora- torio per sperimentare un modello di Smart

City in futuro replicabile su più ampia sca-

la ad un quadrante cittadino con funzioni urbane differenziate, in grado di diventare gradatamente autonomo in termini di con- sumi elettrici e di riscaldamento.

Genova Smart City

Il Comune di Genova è da molti anni attivo sul tema della Smart City, come dimostrano i più di 50 progetti finanziati principalmen- te dall’Unione Europea ai quali ha preso parte fino ad oggi e che possono essere con- siderati una importante base conoscitiva e metodologica per la costruzione di politi- che urbane innovative. Progetti come “De- cision Theatre”, “Transform”, “R2Cities” ed “Electra” per citarne alcuni, hanno permes- so al Comune di Genova di partecipare atti- vamente a programmi di ricerca finanziati dalla UE su temi che vanno dall’accesso alle tecnologie innovative al risparmio energe- tico, dalla mobilità sostenibile al governo del ciclo dei rifiuti.

L’Associazione Genova Smart City, creata su iniziativa del Comune di Genova insieme all’Università di Genova e ad Enel Distribu- zione ha come l’obiettivo quello di suppor- tare l’Amministrazione nello sviluppo dei temi riferibili alla Smart City. L’Associazio- ne ha favorito il processo di trasformazione urbana e di riconversione industriale in atto attraverso un nuovo modello basato sulla promozione della cultura dell’innovazio- ne e della competitività imprenditoriale. A questa Associazione hanno aderito numero- se importanti aziende che operano nel terri- torio genovese.

L’esempio più concreto è rappresentata oggi dal progetto Erzelli – Great Campus, acroni- mo di Genoa Research and Advanced Techno-

logy, la cittadella hi-tech di 400.000 mq di su-

perficie territoriale che sta nascendo sulle alture di Sestri Ponente.

Il programma di sviluppo di Great Campus è stato realizzato solo per una prima parte ed è composto da due edifici di grande dimen- sione che comprendono al loro interno 20 aziende tra cui Siemens, Ericsson, IIT, Esa- ote, Liguria Digitale e Talent Garden. Great

Campus prevede nel futuro l’insediamento

sperimentale composta da una microtur- bina a gas ad alto rendimento per la pro- duzione simultanea di elettricità ed ener- gia termica, un impianto fotovoltaico sui tetti, un impianto solare termodinamico a concentrazione, due stazioni di ricarica di veicoli elettrici e un sistema di accumulo elettrochimico costituito da un container contenente batterie ad alto rendimento. Questo sistema produce sia effetti positivi sull’ambiente dovuti alla riduzione com- plessiva delle emissioni di CO2 che anche benefici economici diretti in quanto, gra- zie all’energia elettrica e termica autopro- dotta, è possibile ridurre gli approvvigio- namenti del Campus da fornitori esterni. La Smart Polygeneration Microgrid del Cam-

pus Universitario di Savona Légino è uno dei primi impianti pilota di smart grid in Europa, realizzato da Siemens Italia sulla base di un accordo firmato con l’Univer- sità di Genova. L’area del Campus, che in precedenza è stata utilizzata per un lungo periodo come caserma dell’Esercito, è oggi occupata da tre corsi di laurea: Ingegneria, Scienze della comunicazione e Scienze motorie. Il Campus è frequentato da circa 2.000 persone costituite da studenti, do- centi e personale tecnico amministrativo su una superficie complessiva di 60.000 metri quadrati.

La microrete rappresenta un’infrastruttura

L'Associazione Genova Smart City ha promosso uno studio per ottimizzare il consumo di energia all'interno del grattacielo denominto "il Matitone" collocato in prossimità del Terminal traghetti. Lo studio è stato realizzato da Selex ES. Foto del 2016

grammazione, utilizzo di tecnologie abi- litanti, condivisone e collaborazione da parte di rappresentanti della società civile – si è pervenuti ad alcune progettazioni di rilevante interesse che sono oggi in corso di realizzazione.

di Ingegneria e di nuove strutture dedicate a imprese operanti nel settore delle tecno- logie avanzate.

Erzelli – Great Campus può considerarsi un esempio di Smart City anche perchè al suo interno saranno installate tecnologie di ul- tima generazione nel campo dell’energia alternativa come una pala eolica di 3MW, impianti di solare termico e fotovoltaico, centrali di trigenerazione, fibra ottica, illu- minazione a led e coibentazione degli edi- fici in classe “A”, insieme ad un servizio di raccolta pneumatica dei rifiuti e di car poo-

ling aziendale già in funzione. Inoltre sarà

presente un servizio di ricarica gratuita per i veicoli elettrici e un asilo nido montesso- riano a disposizione di tutti gli utenti del Parco e delle famiglie del quartiere.

Elemento centrale del progetto sarà il parco di Great Campus che darà la possibilità di ac- cedere liberamente ad internet con connes- sione wi-fi ad alta velocità stabile, panchine dotate di prese di ricarica USB e totem infor- mativi interattivi. Sarà installato inoltre un impianto di sicurezza collegato ad una con-

trol room centralizzata e un sistema di irriga-

zione automatizzato, con sensori di pioggia e controllo per ottimizzare i costi di gestione e ridurre il consumo di acqua. Sono in fase di verifica di fattibilità l’ipotesi di una Cabi- novia per raggiungere Erzelli e di una nuova fermata Aeroporto/Erzelli della Metropolita- na RF che contribuirebbe a rendere più age- voli gli spostamenti da e verso il Campus. Con il progetto Erzelli – Great Campus, insie- me ad altri interventi di sviluppo della città che saranno finanziati tramite il patto tra Governo e Comune firmato il 26 Novembre scorso:110 milioni di Euro di finanziamenti sulla messa in sicurezza del territorio, mo- bilità, spazi pubblici e cultura, il Comune di Genova intende mettere realizzare una vi- sione di riqualificazione urbana sostenibile e tecnologica.

La Spezia Smart City

Il progetto denominato "La Spezia 20.20 - La città diventa Smart" avviato nel 2015 si in- serisce all’interno di un quadro di pianifica- zione strategica che l’Amministrazione Co- munale ha iniziato nel 1999 per individuare un nuovo modello di sviluppo economico e sociale del territorio comunale dopo la crisi economica che ha interessato La Spezia nel corso degli anni.

Riferimenti bibliografici

• Asea Brown Boveri, European House-Ambro- setti (2012), Smart Cities in Italia, www.ambro- setti.eu

• Anci Osservatorio Nazionale Smart City (2013), Vademecum per la città intelligente • Ernst&Young (2016), Italia Smart. Rapporto

Smart City Index, 2016, http://www.ey.com

• La Spezia Municipality (2015), La Spezia

Smart City Masterplan, http://www. comune.

laspezia.it/

Il Comune di La Spezia, 94.016 abitanti nel giugno 2016, ha presentato al pubbli- co nel novembre 2015 il Masterplan “La Spezia Smart City” realizzato con la colla- borazione di enti pubblici, università, enti di ricerca,imprese ed associazioni per la trasformazione in chiave smart della città e dell’area vasta.

Il Masterplan “La Spezia Smart City” è sta- to messo a punto al fine di individuare in quale modo le nuove tecnologie possano contribuire sia alla realizzazione dei grandi progetti di trasformazione urbana previsti dall’Amministrazione Comunale che a ri- spondere alla domanda di servizi che viene espressa dalle nuove forme di organizzazio- ne della società.

La definizione quantitativa dei servizi per i cittadini definiti dal Decreto Ministeriale n° 1.444 del 1968 ha mostrato da anni i propri limiti di efficacia.

È necessario integrare tali standard urbani- stici quantitativi con servizi di tipo qualita- tivo- prestazionale affrontando temi quali il risparmio energetico, la mobilità sostenibile, le diverse modalità di accesso ai servizi e alle informazioni, la sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda il tema della sostenibi- lità ambientale và evidenziato anche come una Smart City dovrebbe attribuire una im- portanza rilevante al tema della resilienza del sistema urbano.

La Spezia ha utilizzato per impostare i lavo- ri del Masterplan le competenze della Fonda- zione Torino Wireless e ha strutturato i la- vori attraverso la individuazione di cinque tavoli tematici a cui hanno partecipato 200 tecnici esperti nelle diverse discipline. I risultati di questo lavoro sono stati resi pubblici con un documento di notevole im- pegno che presenta in maniera dettagliata l'impostazione del lavoro, la metodologia utilizzata e i risultati raggiunti.In estrema sintesi il Masterplan prevede la realizzazio- ne di 45 azioni.

L’Amministrazione Comunale ha elaborato i contenuti del Masterplan al fine di rendere disponibili per la popolazione gli obiettivi di sostenibilità, inclusività, attrattività e qualità della vita.

Alcune delle 45 azioni contenute nel Ma-

sterplan sono state ulteriormente svilup-

pate in questi mesi all’interno di gruppi di lavoro specifici. Grazie alla combinazione di tre componenti fondamentali – pro-

La natura, ciò che concerne l'uomo prima che egli inizi a manipolare e trasformare1, è stata arricchita o impoverita da attività a crescen- te specializzazione. Gli insediamenti umani che ne sono derivati non simboleggiano più le sollecitazioni dinamiche che ci incalzano nell'assegnare la nostra idea di futuro alle sostanze terrestri2, ma sono la causa della più potente pressione antropica e dei più distruttivi eventi atmosferici3. Nello scritto, frutto dell'incontro di discipline diverse4, si sostiene che l’approccio scientifico alla ge- stione dei rischi naturali può diventare parte della pianificazione urbana e ambientale5, e aiutare i decisori ad intraprendere tutte le azioni necessarie a prevenire o ridurre signi- ficativamente i rischi per la popolazione e le infrastrutture, in base a metodi oggettivi e replicabili.

Nel nostro Paese tra i pericoli naturali plu- vio-indotti che impattano maggiormente sulla popolazione, sull’edificato e sulle in- frastrutture, causando elevati costi sociali, ci sono frane ed inondazioni6. Le frane possono essere favorite o addirittura innescate da con- cause di natura antropica. Questo compor- tamento mette in luce l’esigenza di definire l’uso compatibile del suolo come misura non strutturale di difesa. In Italia il quadro cono- scitivo del rischio da frana è fornito dalla car- ta inventario dei fenomeni franosi in Italia (IFFI) e dalle cartografie dei Piani di Assetto Idrogeologici (Pai). Le carte delle frane sono i riferimenti di base, a scala nazionale, per la pianificazione territoriale7 e per la definizio- ne della suscettibilità e del rischio da frana. La carta di suscettibilità da frana è un prodot- to più avanzato a supporto del pianificatore. Stimare la suscettibilità significa stabilire se

un’unità territoriale, ad esempio un’unità di versante8, può essere colpita da dissesto9. In ambito di pianificazione territoriale pertan- to è fondamentale conoscere la suscettibilità e la pericolosità da frana al fine di seleziona- re siti idonei per l’espansione urbana. Gli strumenti che la ricerca scientifica met- te a disposizione del pianificatore devono tenere conto di tutti i fattori predisponenti, utilizzando tecniche statistiche rigorose e restituendo una stima numerica del grado di propensione al dissesto. La carta delle frane restituisce un’informazione parziale e sog- gettiva, in cui alcuni fenomeni possono non essere riconosciuti o posizionati in maniera non accurata. Completezza e accuratezza delle carte delle frane raramente sono dichia- rati esplicitamente. La lettura stessa della carta può essere soggetta ad errori interpre- tativi e ambiguità, soprattutto se si conside- rano erroneamente come stabili le aree in cui non sono state mappate delle frane. La zona- zione di suscettibilità, invece, è spazialmente distribuita (continua) su tutto il territorio e può essere corredata da una stima dell’incer- tezza statistica. La caratteristica della conti- nuità spaziale riduce al minimo l’ambiguità interpretativa, e la stima dell’incertezza per- mette di identificare le aree in cui approfon- dire la conoscenza anche tramite altri stru- menti. Malgrado la stima della suscettibilità da frana fornisca una informazione fonda- mentale in ambito di pianificazione e, nono- stante la ricerca scientifica abbia negli ultimi anni sviluppato approfonditamente questa tematica, l’applicazione di tale strumento in ambito di pianificazione resta ancora scarsa10. La zonazione del territorio in base alla suscet- tibilità da frana può, pertanto, rappresentare