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Strategia Transfrontaliera e approccio metodologico

Una finestra su: Kukës - Prizren di accordi bilaterali in vari settori dall’attività politica ed economica, fino alla sottoscrizio- ne dell’accordo di partenariato strategico tra i due Stati. Tale accordo ha l’obiettivo di in- crementare la collaborazione e lo scambio di informazioni, nonché di facilitare ogni tipo di relazione a livello istituzionale, tra cui quello di cooperazione transfrontaliera in ambito di pianificazione territoriale.

È evidente che l’eredità del passato e le in- certezze del presente richiedono un decisivo cambio di passo a livello politico. In questo senso, l’esperienza di cooperazione tran- sfrontaliera tra l’Albania e il Kosovo rappre- senta una novità assoluta, sintomo di una nuova volontà politica che non può prescin- dere dal progressivo processo di integrazione in cui è coinvolta la regione dei Balcani.

Visuale sul Drini Bardhe, Kukës, Albania: Foto di Luca Pinnavaia

Strutture fatiscenti in prossimità dell’autostrada. Foto di Thomas Malaguti

Abitazioni rurali lungo la valle del Drini. Foto di Thomas Malaguti

Cooperazione transfrontaliera: strumenti ed obiettivi della pianificazione territoriale

I recenti accordi bilaterali hanno fornito al Ministero dello Sviluppo Urbano albanese e al Ministero dell’Ambiente e della Piani- ficazione Spaziale kosovaro l’occasione per intraprendere una serie di iniziative atte a garantire una più ampia collaborazione istituzionale nell’area transfrontaliera com- presa tra le città albanesi di Kukës, Tropojë, Has e quelle kosovare di Prizren e Gjakovë. Infatti, l’area interessata comprende i ter- ritori lungo i 123 km di confine tra i due Stati. Questo territorio conta circa 559.335 abitati2, di cui 85.461 (pari a circa il 3%) ri- siedono in territorio albanese, mentre i re- stanti 473.874 (il 27%) vivono in territorio kosovaro. Gli strumenti di pianificazione, vale a dire il Piano Generale Nazionale alba- nese (v. figura 7), recentemente approvato, e il Piano Spaziale del Kosovo 2010-2020+ già in vigore (v. figura 8), attribuiscono un ruolo significativo a quest’area transfronta- liera. Infatti, se nel primo caso il piano mira a valorizzare le risorse economiche del ter- ritorio puntando sugli scambi commerciali e sullo sviluppo turistico, nel secondo caso il piano si focalizza maggiormente sulle po- tenzialità di connessione infrastrutturale a scala regionale. Tuttavia, entrambi gli stru- menti condividono l’importanza strategica che l’area assume non solo all’interno delle logiche nazionali ma nel quadro più genera- le della regione dei Balcani.

Sono strumenti che forniscono indicazioni strategiche, ma è significativo che siano il punto di partenza di questa esperienza di cooperazione transfrontaliera.

I diversi attori istituzionali coinvolti, sia a livello centrale che locale, hanno mes- so a confronto, per la prima volta, le loro strutture preposte alla pianificazione ter- ritoriale. Nonostante le oggettive difficoltà dovute alle due diverse realtà legislative e istituzionali che si confrontano, l’approccio collaborativo e la volontà politica hanno prodotto come primo risultato l’individua- zione di una serie di obiettivi che saranno portati avanti dai due Ministeri negli anni a venire. Le priorità riconosciute e condi- vise da tutti gli attori sono: (i) la crescita delle capacità istituzionali degli attori lo- cali e regionali nella pianificazione e nella collaborazione trans-istituzionale; (ii) il miglioramento della qualità urbana e rura-

Figura 7 – Mappa delle aree transfrontaliere. Fonte: Piano Generale Nazional Albania 2030, Ministero dello Sviluppo Urbano

Has-Tropojë-Gjakovë», ha visto la selezio- ne dei progetti vincitori e la successiva sot- toscrizione di un accordo di collaborazione tra i Ministeri e i professionisti selezionati. La seconda fase ha avuto l’obiettivo di ar- monizzare la strategia territoriale dei pro- getti premiati e di approfondire sino alla scala architettonica alcuni interventi pun- tuali ritenuti finanziabili. A conclusione del lavoro, è stato redatto un documento condiviso che individua la strategia inte- grata territoriale applicabile all’intera area transfrontaliera e gli interventi architetto- nici che attivano e veicolano il programma funzionale strategico da mettere in atto. Il documento, che evidenzia alcune linee guida poste come base programmatica per le prossime iniziative, è, ad oggi, il princi- pale strumento per reperire donazioni pri- vate e accedere ai canali di finanziamento previsti dal fondo IPA II3.

Strategia Integrata Territoriale

La strategia integrata territoriale, elabo- rata dai giovani professionisti e condivisa con i Ministeri promotori dell’iniziativa, si struttura per graduali livelli di analisi e consequenziali proposte progettuali e obiettivi da perseguire. L’approccio analiti- co iniziale ha messo in risalto le tre compo- nenti strutturali territoriali ritenute rap- presentative del contesto di riferimento, ossia: il sistema urbano, antropico e cultu- rale, il sistema rurale e agricolo, il sistema naturale, sulla base delle quali è stata con- dotta un’interpretazione critica dello stato di fatto e sono state definite possibili linee di intervento (v. Figura 9). Da tale lettura emerge, innanzitutto, la presenza di alcune criticità, in relazione, ad esempio, alla qua- lità del tessuto urbano e allo stato di con- servazione del patrimonio architettonico e storico-culturale, alle carenze infrastruttu- le; (iii) il miglioramento dell’accessibilità

territoriale e della mobilità regionale; (iv) lo sviluppo economico e sociale; (v) la pro- tezione e la conservazione del patrimonio naturale. A tal fine, è stato redatto un pre- liminare piano d’azioni congiunto in cui i due Ministeri si impegnano a implementa- re alcuni progetti individuati per ognuna delle suddette cinque priorità. Questo docu- mento, sebbene informale, è il riferimento programmatico su cui è stata impostata la prima iniziativa di cooperazione transfron- taliera tra i due Paesi che ha visto coinvolti, oltre agli attori locali e ai rappresentanti dei Ministeri, un gruppo di giovani professioni- sti chiamati a redigere una serie di proposte progettuali da sviluppare in due diverse fasi. La prima fase, organizzata in forma di concorso internazionale di idee incentrato su due temi principali: il «Corridoio verde: Kukës-Prizren» e «Sentieri della libertà:

rali soprattutto nelle aree rurali, al degrado di parte del patrimonio naturale. Non man- cano, d’altro lato, rilevanti punti di forza, tra cui si ritengono particolarmente signi- ficativi il valore storico assunto dall’area transfrontaliera, la presenza di una estesa porzione di aree naturali ancora intatte, la vocazione turistica della zona. Da qui discende la definizione di una visione stra- tegica dell’area transfrontaliera attraverso l’individuazione di obiettivi, direttive e programmi ritenuti prioritari, cioè: (a) una costante implementazione del coordina- mento transfrontaliero, non solo a livello istituzionale, che coinvolga il maggior nu- mero di attori locali così da incrementare

l’attrattività dell’intera regione; (b) il mi- glioramento del sistema connettivo terri- toriale, tra aree transregionali e tra ambiti urbani e rurali, completando la rete infra- strutturale esistente e introducendo siste- mi di mobilità lenta come elemento cata- lizzatore di un turismo eco-compatibile; (c) la salvaguardia del paesaggio, da porre al centro di politiche e buone pratiche di tutela e valorizzazione del patrimonio na- turale e storico-culturale, sfruttabile per rilanciare il turismo della regione.

L’analisi delle componenti territoriali e la definizione di obiettivi di sviluppo locale e transfrontaliero ha portato alla proposi- zione di un programma strategico ‘multi-

livello’, strutturato intorno a un Corridoio d’Acqua che si sviluppa tra Kukës e Prizren e si interfaccia con la rete ‘del verde’ e ‘della cultura’. L’approccio adottato permette di definire le funzioni e le attività principali su cui il territorio dovrà fare affidamento. La scelta di individuare alcune componen- ti territoriali di riferimento si è dimostrata utile per semplificare il complesso sistema di relazioni che caratterizza quel contesto e per dare risposte a molteplici esigenze laddove la disponibilità economica per at- tuare gli interventi necessari è limitata. La valorizzazione dell’esistente ha significato intessere questa rete di relazioni tra le parti e definire un programma funzionale arti-

Confluenza del Drini Bardhe, le cui sorgenti si trovano in Kosovo, e del Drini Zi, che nasce in Macedonia. Panoramica di Thomas Malaguti

colato in attività sportive, ricettive, gastro- nomiche e didattiche in grado di sfruttare le risorse naturali, rurali e culturali del territorio, servito da nuove o già esistenti percorrenze. Individuate le collocazioni strategiche per le attività del programma funzionale, lo scopo è quello di far emer- gere le specificità dei luoghi a seconda che una delle componenti strutturanti sia più o meno dominante in quella determinata porzione territoriale. Al Corridoio verde, che serve da vero e proprio tessuto connet- tivo in cui emerge il carattere naturalistico dei sentieri di montagna, l’importanza dei punti panoramici da attrezzare e valoriz- zare e l’attrattività da generare nei conte-

sti rurali, si associa l’insieme puntuale dei luoghi a vocazione culturale, fulcri dei cir- cuiti turistici che si vogliono attivare. Su tutti prevale il ruolo del Corridoio d’acqua data l’importanza e l’estensione del fiume nelle aree a ridosso del confine, dove l’in- serimento di moli turistici e approdi su entrambe le sponde consente di integrare i percorsi del verde e della cultura e di dare corpo alla strategia territoriale, fungendo esso da spina dorsale del sistema di percor- renze e nuclei funzionali che consente di coinvolgere l’intero territorio in esame.

Confluenza del Drini Bardhe, le cui sorgenti si trovano in Kosovo, e del Drini Zi, che nasce in Macedonia. Panoramica di Thomas Malaguti

Vista del versante sud-est della valle attraversata dall’autostrada. Foto di Luca

Pinnavaia Tracce di costruzioni nell’area del massiccio sul versante nord della valle del fiume Drini. Foto di Luca Pinnavaia 1. cfr. http://ec.europa.eu/regional_policy/en/

policy/cooperation/european-territorial/ 2. I dati riportati fanno riferimento a quanto

pubblicato dai due istituti nazionali di statistica, INSTAT per l’Albania ed ASK – Agenzia di Statistica del Kosovo, 2011. 3. IPA II - Strumento di Assistenza di

Preadesione istituito nel quadro della programmazione 2014-2020, suddiviso in 5 componenti tra i quali si evidenzia la Cooperazione transfrontaliera tra Stati Membri e Stati eleggibili ai fini di accedere ai fondi IPA II. Cfr: http://ec.europa.eu/ regional_policy/en/funding/ipa/

Con il servizio, si propone il lancio della quinta edizione del Premio INU Letteratura Urbanistica, i cui esiti saranno presentati nella Giornata INU Letteratura urbanistica che si terrà a Napoli il prossimo 16 Dicembre, ripercorrendone regole del gioco e tappe del processo. Il premio, nato per iniziativa di Inu e Inu edizioni con l’obiettivo di promuovere la cultura urbanistica e divulgare le attività teoriche e di ricerca, si articola nelle sezioni: monografia, contributo in libro collettaneo, articolo di rivista, inedito. Rappresenta un quadro della produzione letteraria recente nel campo urbanistico e delle preferenze dei lettori, attivate attraverso un meccanismo di competizione.

Dopo un resoconto degli esiti delle precedenti edizioni e un primo bilancio, si propone un approfondimento sui testi vincitori del Premio nelle edizioni 2014 e 2015 attraverso recensioni mirate.