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4.2. Analisi descrittiva della qualità di vita degli immigratiecuadoriani a Roma e a New York

4.2.2. La sicurezza alimentare del migrante prima e dopo la migrazione

La sicurezza alimentare del migrante è uno dei principali fattori rilevanti dello studio del benessere degli immigrati. Sebbene molti studi hanno già dimostrato che non sono i più poveri (quindi i più insicuri a livello alimentare) a emigrare (vedi Capitolo 1), il tema food

security è comunque un argomento rilevante del benessere degli immigrati, perché

nasconde molti elementi costitutivi del benessere che vanno oltre la sana nutrizione in sé.Come già detto si considera massima la disponibilità di cibo, tanto in Ecuador come a Roma e a New York ma prima di liquidare totalmente la componente “disponibilità” del concetto di sicurezza alimentare cui facciamo riferimento, occorre considerare che nel caso

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della migrazione, non necessariamente l’abbondante disponibilità di cibo nei paesi di destino, ha un effetto sulla auto-percezione del proprio benessere, o detto più esplicitamente sul “sentirsi bene” del migrante ecuadoriano. Anzi, ciò che può piuttosto incidere negativamente è l’assenza di quei cibi, quelle bevande, quei dolci tipici nazionali o regionali ecuadoriani. Questo aspetto viene tralasciato in questa sede, ma sarà affrontato più avanti con la domanda: “quanto le pesa il fatto che qui (Roma o New York) il cibo è diverso?”.

Riferendoci direttamente all’accesso risulta che l’incremento della quantità di persone che hanno elevato accesso al cibo a Roma è di solo quattro punti percentuali, mentre a New York è di 13,33 punti percentuali (Grafico 4. 7 e Grafico 4. 9). È opportuno notare che sebbene a New York l’incremento di accesso al cibo è maggiore rispetto a Roma questo è dovuto al fatto che le persone attualmente residenti a Roma partono da un livello più alto, quasi il 10% in più aveva un accesso al cibo abbastanza alto o altissimo anche prima di migrare. Come si vede infatti dal Grafico 4. 8 e dal Grafico 4. 10 relativi degli incrementi individuali secondo la zona di provenienza, coloro i quali aumentano maggiormente il loro accesso al cibo sono coloro i quali provengono dalle zone rurali, i quali prevalentemente vivono negli Stati Uniti ed i quali giungono ad avere in incremento di accesso al cibo addirittura di tre o quattro posizioni, passando cioè da un accesso al cibo nullo o scarso ad un accesso abbastanza o molto alto (6% della popolazione rurale). Anche con questa constatazione riscontriamo l’origine più umile dei residenti a New York.

   

Grafico 4. 7. Accesso al cibo prima e dopo la migrazione per i residenti a Roma (%)

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Grafico 4. 8. Incremento del livello di accesso al cibo secondo la zona di provenienza (Roma)

  Grafico 4. 9. Accesso al cibo prima e dopo la migrazione (New York)

 

Grafico 4. 10. Incremento dell’accesso al cibo secondo la zona di provenienza (New York)

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Come evidenziato nel Grafico 4. 11e nel Grafico 4. 12  per gli immigrati a Roma,l’accesso ad una alimentazione diversificata dopo la migrazione, peggiora.Se si considerano i dati aggregati le condizioni di accesso ad una alimentazione diversificata (carne, verdura, frutta) diminuiscono: coloro i quali avevano accesso ad una alimentazione molto variata scendono dal 54% al 48,7%, distribuendosi su livelli inferiori;se guardiamo alle variazioni individuali, un 12,8% delle persone che risiedevano nella città ed il 16% di quelli che risiedevano nelle campagne sono scese di una posizione.

Nel caso dei residenti a New York la situazione è più complessa: la percentuale delle persone con alto accesso ad una alimentazione diversificata, passa dal 41,7% al 51,33%, però diminuiscono coloro i quali hanno accesso ad una alimentazioneabbastanza o sufficientemente diversificata(Grafico 4. 13 e Grafico 4. 14). Tale variazione evidenzia un peggioramento nel suo complesso, che si fa ancor più evidente nel grafico della variazioneanalizzata secondo la zona di provenienza: il 27% delle persone provenienti dalla zona urbana ed il 16% di quelle provenienti dalla zona rurale hanno peggiorato il loro accesso ad una alimentazione equilibrata di uno o due posizioni.Sia a Roma che a New York la situazione, nel suo complesso migliora poco per alcuni gruppi, ma è sostanzioso e di maggiore interesse notare come sia consistente la quantità di persone che peggiorano la loro alimentazione in termini di equilibrio delle componenti nutritive.E’importante sottolineare come le persone intervistate sostengano che questo sia dovuto ad una mancanza di tempo dovuta al lavoro che li impegna per molte ore giornaliere.

Grafico 4. 11. Diversificazione alimentare prima e dopo l’emigrazione (Roma)

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Grafico 4. 12. Incremento della diversificazione alimentare secondo zona di provenienza (Roma)

  Grafico 4. 13. Diversificazione alimentare prima e dopo l’emigrazione (New York)

  Grafico 4. 14. Incremento della diversificazione alimentare secondo zona di provenienza (New York)

 

A Roma a livello aggregato la popolazione mantiene, rispetto a quando stava in Ecuador, il suo stesso livello di stabilità nell’accesso ad una alimentazione diversificata (Errore. L'autoriferimento non è valido per un segnalibro.); la situazione è più complessa per

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le variazioni individuali studiate secondo la zona di provenienza, infatti il 12% delle persone provenienti dalla zona rurale ed il 29% delle persone provenienti dalle zone urbane peggiorano la loro costanza nell’accesso ad una alimentazione variata(Grafico 4. 16). Nel

caso dei residenti a New York a livello globale anche qui si mantiene costante, però a livello di incrementi individuali la percentuale di persone provenienti dalle zone urbane che hanno ridotto il loro costante accesso ad una alimentazione equilibrata sono quasi il 30% e di quelle provenienti dalle zone rurali sono quasi il 16%(

Grafico 4. 18).

Grafico 4. 15. Stabilità dell’alimentazione diversificata (Roma)

  Grafico 4. 16. Variazione del grado di stabilità secondo la zona di provenienza (Roma)

  Grafico 4. 17. Stabilità dell’alimentazione diversificata (New York)

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Grafico 4. 18. Variazione del grado di stabilità secondo la zona di provenienza (New York)

 

Un altro aspetto che è importante prendere in considerazione, per il suo valore costitutivo della percezione del benessere fisico e psicologico del migrante, è quello della variazione del peso a seguito della migrazione. Come si può vedere dalla Tabella 4. 3, il 50% delle persone intervistate a Roma ed il 48% di quelle intervistate a New York hanno aumentato il proprio peso dopo la migrazione (in generale a Roma e nei primi cinque anni a New York).15 In entrambi i casi il 65% di coloro i quali hanno preso peso dopo la migrazione pensano che per stare bene in salute dovrebbero dimagrire. Di quanti hanno subito una variazione di peso del tipo saliscendi, in entrambi i casi quasi il 50% di essi pensano che per stare bene in salute dovrebbero stabilizzare il proprio peso nella direzione

      

15 La differenziazione nella domanda nasce al fine di percepire, per lo meno nel caso Usa, l’incremento di peso dovuto

specificamente alla migrazione e non al passare degli anni.

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opposta. Come spiegato nel capitolo 3, ci interessano queste variazioni di peso perché sono appunto il frutto di una alimentazione squilibrata dovuta alla condizione di migrante: poco tempo per cucinare cibo sano e variato, condizioni economiche che portano ad acquistare cibo più economico però probabilmente più calorico e meno sano, volontà di seguire un tipo di alimentazione tipica, per esempio negli Stati Uniti, però più grassa, e non da ultimo condizioni psicologiche che comportano disfunzioni alimentari.  

 

Tabella 4. 3. Variazioni di peso dopo la migrazione

Variazione di peso corporeo dopo la migrazione a Roma

Aumentato 50%

Pensano che per stare bene in salute dovrebbero perdere peso 65, 78%

Diminuito 18,67%

Pensano che per stare bene in salute dovrebbero prendere peso 7,14%

Saliscendi 14,67%

Dovrebbero dimagrire o prendere peso per stare bene in salute 50,00% Variazione di peso corporeo nei primi 5 anni di immigrazione a New York

Aumentato 48%

Pensano che per stare bene in salute dovrebbero perdere peso 65, 27%

Diminuito 10,33%

Pensano che per stare bene in salute dovrebbero prendere peso 16,13%

Saliscendi 9%

Dovrebbero dimagrire o prendere peso per stare bene in salute 55,55%