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RISULTATI DELL’ANALISI: VALORI FORMANTIC

4.1 Parlato letto Campione maschile.

4.1.6 Variabili linguistiche

4.1.6.2 Sillaba aperta vs sillaba chiusa

Veniamo adesso alla discussione dei dati riferiti all‟alternanza tra sillaba aperta e sillaba chiusa, iniziando dall‟intero campione maschile per poi passare ai singoli sotto-gruppi. Il confronto tra i due diversi tipi sillabici è stato condotto separatamente su bisillabi e trisillabi. Vocale [a] F1 DS(F1) F2 DS(F2) F2-F1 BIS_AP 678 49 1320 90 642 BIS_CH 700 39 1284 135 584 TRIS_AP 692 51 1375 78 683 TRIS_CH 690 47 1396 95 706

Tabella 32. Confronto tra i valori formantici medi in sillaba aperta e chiusa di bisillabi e trisillabi per l’intero campione maschile. Vocale [a].

Per quanto riguarda la vocale [a] possiamo notare che i valori di F1 si mantengono pressoché costanti al variare del numero e del tipo di sillabe (lo scarto tra il valore massimo e quello minimo equivale a soltanto 22 Hz). Anche nel caso della seconda formante non si registrano differenze sostanziali tra la vocale in sillaba aperta e quella in sillaba chiusa, sia per i bisillabi che per i trisillabi.

I risultati del t test non individuano nessuna differenza statisticamente significativa.

[a] Differenze significative (p ≤ 0.05)

Differenze non significative

Bisillabi - F1, F2

Trisillabi - F1, F2

Tabella 33. Risultati del t test ‘sillaba aperta’ vs ‘sillaba chiusa’ condotto sull’intero campione maschile. Vocale [a].

È interessante notare che, contrariamente a quanto avviene per la prima formante, i cui valori si mantengono omogenei anche ad un confronto tra bisillabi e trisillabi, nel caso di F2 esiste uno scarto superiore ai 100 Hz tra il valore più basso (registrato per i bisillabi con sillaba tonica chiusa) e quello più elevato (che si riferisce ai trisillabi con sillaba chiusa). Questa differenza è naturalmente la stessa che abbiamo riscontrato nella sezione precedente riguardo all‟alternanza bisillabi/trisillabi, in cui la vocale [a] è risultata sistematicamente più arretrata nei bisillabi; adesso, sappiamo che il contributo maggiore deriva proprio dallo scarto individuato tra i due diversi contesti in cui si trova la sillaba chiusa.

Possiamo chiederci se questa disomogeneità sia dovuta all‟intervento di effetti coarticolatori dovuti alla presenza di un determinato contesto: nel paragrafo 2.1.3 abbiamo infatti spiegato che nel passaggio da un suono consonantico ad uno vocalico la F2 di quest‟ultimo subisce delle variazioni, a volte molto consistenti, collegate al luogo di articolazione della consonante e naturalmente al timbro della vocale. Nel caso di [a], la quale è normalmente articolata in una posizione centrale, le consonanti in grado di modificarne la qualità sono certamente quelle velari, che anteriorizzano la vocale aumentandone la F2, e quelle bilabiali, le quali al contrario provocano uno spostamento della vocale verso la parte posteriore del condotto orale, causando così una diminuzione del valore in Hertz della seconda formante; le consonanti alveolari, invece, essendo articolate in corrispondenza della parte centrale del canale orale, non inducono alcun movimento della vocale [a], la quale perciò non presenta grosse variazioni di F2.

Osserviamo per un attimo le parole target con sillaba tonica chiusa inserite nel nostro corpus.

- Bisillabi: carta, parte e passo;

- Trisillabi: contratto, programma, ragazzo.

Per quanto riguarda i bisillabi, la vocale è sempre seguita da consonanti prodotte nell‟area alveolare del condotto orale; questo luogo di articolazione ha, come abbiamo appena visto, un‟azione quasi nulla sulla F2 della vocale [a]. Al contrario, notiamo che le consonanti che precedono la vocale sono in un caso una velare ([k]) e nei restanti due una bilabiale ([p]67). Ne deduciamo dunque che la media complessiva di 1284 Hz riportata in Tabella 32 per i bisillabi con sillaba chiusa possa essere stata influenzata dall‟azione delle consonanti bilabiali che hanno prodotto una riduzione della F2.

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In realtà, trovandosi queste parole inserite in una frase, le consonanti vengono sottoposte all‟azione della gorgia, risultando più realisticamente realizzate rispettivamente come [x] e [ɸ].

Passando invece ai trisillabi, oltre ad una serie di consonanti alveolari le quali, come sappiamo, non hanno particolari conseguenze sulla F2 della vocale in questione, troviamo la presenza della consonante velare [g], che produce un innalzamento dei valori della seconda formante, corrispondente alla media trascritta in Tabella 32 di 1396 Hz.

Vocale [ɛ]

La vocale [ɛ] presenta senz‟altro una situazione più instabile rispetto alla vocale [a]. Nel caso dei bisillabi, i valori di F2 sono tra loro decisamente omogenei, mentre quelli di F1 mostrano uno scarto che, se pur di lieve entità, risulta significativo dal punto di vista statistico. Nelle parole composte da tre sillabe, invece, i valori rilevati in sillaba aperta e in sillaba chiusa sono diversi per entrambe i parametri formantici, anche se per F2 lo scarto individuato è maggiore che per F1.

F1 DS(F1) F2 DS(F2) F2-F1

BIS_AP 612 69 1660 132 1048

BIS_CH 580 48 1641 117 1061

TRIS_AP 589 51 1704 94 1115

TRIS_CH 563 47 1630 104 1067

Tabella 34. Confronto tra i valori formantici medi in sillaba aperta e chiusa di bisillabi e trisillabi per l’intero campione maschile. Vocale [ɛ].

I t test condotti sui valori della vocale [ɛ] indicano che le differenze appena descritte sono statisticamente significative.

[ɛ] Differenze significative (p ≤ 0.05)

Differenze non significative

Bisillabi F1 F2

Trisillabi F1, F2 -

Tabella 35. Risultati del t test ‘sillaba aperta’ vs ‘sillaba chiusa’ condotto sull’intero campione maschile. Vocale [ɛ].

Per quanto riguarda le variazioni al livello della prima formante, sappiamo che esse sono dovute alla presenza vs assenza di una coda sillabica, la quale diminuisce fisiologicamente il grado di apertura della vocale nel passaggio verso un suono più chiuso quale quello consonantico.

La differenza registrata in merito ai valori di F2 nei trisillabi è invece attribuibile alla presenza, all‟interno delle parole con sillaba tonica aperta, della consonante velare [g] e della semiconsonante [j] (collega, materia), la quale essendo articolata nella parte anteriore

del condotto orale influisce sulla vocale precedente che viene prodotta con un atteggiamento già preparatorio per i foni seguenti. Difatti, mentre il valore medio esibito dalla vocale tonica negli altri contesti si situa intorno ai 1650 Hz, nei due casi appena menzionati esso supera i 1700 Hz68.

Vocale [ɔ]

La vocale [ɔ] presenta per la seconda formante valori piuttosto omogenei nei trisillabi, mentre nei bisillabi esiste una differenza piuttosto notevole tra sillaba chiusa e sillaba aperta, con un vantaggio per quest‟ultima che indica un minore grado di posteriorità, confermato anche dal più elevato valore della differenza F2-F1 registrato in questo contesto. La prima formante presenta un quadro simile, ma stavolta i relazione ai trisillabi, per cui in sillaba aperta la vocale tonica presenta valori più elevati (se pur di poco) che in sillaba chiusa. F1 DS(F1) F2 DS(F2) F2-F1 BIS_AP 579 44 1129 185 550 BIS_CH 593 49 1061 103 468 TRIS_AP 613 45 1066 101 453 TRIS_CH 582 40 1071 97 489

Tabella 36. Confronto tra i valori formantici medi in sillaba aperta e chiusa di bisillabi e trisillabi per l’intero campione maschile. Vocale [ɔ].

In Tabella 37 sono riportati i risultati del t test; come possiamo vedere, soltanto la differenza riscontrata tra i valori di F1 dei trisillabi è indicata come statisticamente significativa, mentre quella ben più cospicua individuata per i valori di F2 dei bisillabi non sembra rivestire alcun valore statistico. Effettivamente la deviazione standard registrata per il bisillabo aperto è piuttosto elevata, il che potrebbe significare che il valore ottenuto è meno indicativo rispetto agli altri.

[ɔ] Differenze significative (p ≤ 0.05)

Differenze non significative

Bisillabi - F1, F2

Trisillabi F1 F2

Tabella 37. Risultati del t test ‘sillaba aperta’ vs ‘sillaba chiusa’ condotto sull’intero campione maschile. Vocale [ɔ].

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Collega: 1713 Hz (d.s. 99); materia: 1731 Hz (d.s. 91); problemi: 1665 Hz (d.s. 89); fratello: 1607 Hz (d.s. 86); progetto: 1646 Hz (d.s. 106); rispetto: 1637 Hz (d.s. 125).

Quest‟ultima affermazione è particolarmente interessante. Durante l‟esposizione dei dati relativi ai singoli soggetti intervistati nel corso dell‟indagine abbiamo, infatti, più volte rilevato la presenza di anomalie nella realizzazione della vocale [ɔ], le quali risultavano ben evidenti nella figura rappresentativa delle singole realizzazioni di ogni parlante; inoltre, i valori di deviazione standard registrati per questa vocale erano sistematicamente elevati, il che sembrava indicare un‟estrema variabilità. Se andiamo poi ad osservare nello specifico i dati sui bisillabi relativi alle singole realizzazioni di questa vocale da parte di ciascun parlante, notiamo immediatamente che, mentre i valori di F2 oscillano in generale tra i 900 e i 1050 Hz, esiste un caso in particolare in cui si registrano valori non inferiori ai 1200 Hz, con picchi fino oltre i 1400 Hz: si tratta della parola storia, in cui la vocale tonica precede un dittongo ascendente che contiene ancora una volta la semiconsonante [j]. Come abbiamo già evidenziato nel caso della parola materia, la presenza della semivocale anteriore induce un avanzamento dei segmenti precedenti, i quali sono pronunciati in maniera tale che la posizione degli organi articolatori sia finalizzata alla realizzazione del fono successivo; data la natura posteriore della vocale [ɔ], è naturale che essa subisca un‟anteriorizzazione che influisce sul valore della seconda formante, aumentandolo in maniera evidente. Inoltre, sappiamo che le vocali posteriori sono generalmente più sensibili a influenze di tipo contestuale e/o posizionale, risultando quindi più instabili rispetto alle vocali centrali ed anteriori (Ferrero 1972: 21).

Lavoratori [a] [ɛ] [ɔ] F1 F2 F1 F2 F1 F2 BIS_AP 701 42 1350 65 613 58 1726 112 577 48 1120 191 BIS_CH 717 40 1287 137 579 39 1718 125 623 45 1023 95 TRIS_AP 719 42 1354 64 583 55 1758 84 620 44 1046 86 TRIS_CH 714 34 1398 90 572 37 1678 82 583 28 1031 70

Tabella 38. Confronto tra i valori formantici medi in sillaba aperta e chiusa di bisillabi e trisillabi per il sotto-gruppo ‘lavoratori’.

All‟interno del sotto-gruppo lavoratori si riscontrano molteplici differenze timbriche tra sillaba aperta e sillaba chiusa, ma alla luce dei t test condotti soltanto due di queste risultano statisticamente significative. La prima riguarda la vocale [ɛ] contenuta nei

trisillabi, la quale risulta decisamente più arretrata in sillaba chiusa, dove presenta valori di F2 più bassi che in sillaba aperta; in quest‟ultimo contesto la vocale esibisce invece un comportamento simile a quello rilevato per i bisillabi. La seconda differenza si riferisce ai valori di F1 della vocale [ɔ], sempre in relazione al contesto trisillabico; anche in questo caso essi sono significativamente più elevati in sillaba aperta, indicando una maggiore apertura della vocale.

Sillaba aperta vs sillaba chiusa Differenze significative (p ≤ 0.05)

Differenze non significative

Bisillabi F1 - [a], [ɛ], [ɔ]

F2 - [a], [ɛ], [ɔ]

Trisillabi F1 [ɔ] [a], [ɛ]

F2 [ɛ] [a], [ɔ]

Tabella 39. Risultati del t test ‘sillaba aperta’ vs ‘sillaba chiusa’ condotto sul sotto-gruppo ‘lavoratori’.

Studenti UniPi [a] [ɛ] [ɔ] F1 F2 F1 F2 F1 F2 BIS_AP 669 51 1310 66 621 61 1638 158 586 45 1164 227 BIS_CH 701 35 1321 146 569 35 1600 87 593 46 1122 115 TRIS_AP 682 60 1393 86 596 47 1689 109 614 35 1097 134 TRIS_CH 687 61 1434 79 555 28 1654 109 579 43 1118 125

Tabella 40. Confronto tra i valori formantici medi in sillaba aperta e chiusa di bisillabi e trisillabi per il sotto-gruppo ‘studenti UniPi’.

Nel sotto-gruppo studenti UniPi, come in quello dei lavoratori, non tutte le differenze individuate risultano significative dal punto di vista statistico: le uniche due riguardano i valori di F1 della vocale [ɛ], sia in contesto bisillabico che in contesto trisillabico. In entrambe i casi, la vocale in sillaba aperta esibisce valori superiori a quelli misurati in sillaba chiusa: la presenza di una coda, infatti, agisce sulla struttura della vocale, modificandone il grado di apertura che diminuisce fisiologicamente nel passaggio da un suono più aperto ad uno più chiuso.

Sillaba aperta vs sillaba chiusa Differenze significative (p ≤ 0.05)

Differenze non significative

Bisillabi F1 [ɛ] [a], [ɔ]

F2 - [a], [ɛ], [ɔ]

Trisillabi F1 [ɛ] [a], [ɔ]

F2 - [a], [ɛ], [ɔ]

Tabella 41. Risultati del t test ‘sillaba aperta’ vs ‘sillaba chiusa’ condotto sul sotto-gruppo ‘studenti UniPi’. Studenti UniFi [a] [ɛ] [ɔ] F1 F2 F1 F2 F1 F2 BIS_AP 657 49 1289 129 603 94 1581 68 574 41 1107 144 BIS_CH 677 33 1243 124 591 70 1579 71 580 58 1050 78 TRIS_AP 663 27 1384 89 590 54 1653 55 605 57 1060 82 TRIS_CH 662 34 1354 107 558 72 1542 74 584 51 1068 79

Tabella 42. Confronto tra i valori formantici medi in sillaba aperta e chiusa di bisillabi e trisillabi per il sotto-gruppo ‘studenti UniFi’.

L‟ultimo sotto-gruppo considerato, quello costituito da parlanti iscritti o laureati presso l‟Università di Firenze, presenta un‟unica differenza significativa dal punto di vista statistico. Si tratta, anche in questo caso, dei valori di F2 registrati per la vocale [ɛ] in contesto trisillabico i quali, nuovamente, risultano più elevati in sillaba aperta, con uno scarto superiore ai 100 Hz.

Sillaba aperta vs sillaba chiusa Differenze significative (p ≤ 0.05)

Differenze non significative

bisillabi F1 - [a], [ɛ], [ɔ]

F2 - [a], [ɛ], [ɔ]

trisillabi F1 - [a], [ɛ], [ɔ]

F2 [ɛ] [a], [ɔ]

Tabella 43. Risultati del t test ‘sillaba aperta’ vs ‘sillaba chiusa’ condotto sul sotto-gruppo ‘studenti UniFi’.

È interessante notare che in questo sotto-gruppo il valore più elevato registrato per la F2 si riferisce al contesto in cui la vocale [ɛ] si trova in sillaba aperta all‟interno di parole trisillabiche. Tra di esse sono inclusi i casi specifici delle parole materia e collega in cui la vocale tonica è significativamente influenzata dal contesto circostante; in tutti gli altri casi,

i valori di F2 di questa vocale non superano i 1600 Hz, il che, come abbiamo già fatto notare nel paragrafo 4.1.5 relativo alle variabili sociolinguistiche, appare particolarmente importante se si considera che proprio nel campione di parlanti che più degli altri avrebbero potuto subire un‟influenza fiorentina si registra un arretramento maggiore sia rispetto all‟intero campione maschile che nei confronti dei dati di Calamai (2003b) relativi al pisano.

Valutazione complessiva

Dai confronti fra sillaba aperta e sillaba chiusa effettuati sull‟intero campione maschile e sui sotto-gruppi che lo compongono emergono due risultati: a) in assenza di una coda sillabica la vocale tonica presenta un grado di apertura maggiore: come abbiamo già accennato, tale fenomeno è imputabile al grado di costrizione esercitato sulla vocale dalla consonante seguente; b) nei trisillabi i valori di F2 appaiono più elevati in sillaba aperta, il che è stato attribuito ad effetto coarticolatori. Naturalmente, il discorso è limitato alle differenze che sono state individuate come statisticamente significative, dal momento che non si registrano risultati sistematici ed omogenei tra i gruppi considerati in merito alle tre vocali.