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RISULTATI DELL’ANALISI: VALORI FORMANTIC

4.1 Parlato letto Campione maschile.

4.1.2 Studenti UniPi Soggetto B.S.

VOCALE F1 DS(F1) F2 DS(F2) F2-F1 [a] 678 37 1417 111 739 [ɛ] 592 39 1681 84 1089 [ɔ] 619 27 1246 129 627

Tabella 7. Valori formantici medi per il soggetto B.S.

Il soggetto B.S. presenta per la vocale [a] valori pressappoco equivalenti a quelli riportati da Albano Leoni & Maturi (2002) per l‟italiano standard, in cui essa risulta poco aperta e non arretrata.

La vocale [ɛ], invece, appare decisamente posteriorizzata, mostrando valori di F2 piuttosto bassi e di parecchio inferiori anche a quelli indicati per il pisano in Tabella 1. Anche il grado di apertura di questa vocale è abbastanza pronunciato, pur non raggiungendo i valori tipici del pisano.

Infine, la vocale [ɔ] è caratterizzata da una notevole apertura, presentando lo stesso valore di F1 indicato da Calamai (2003) per il pisano; diversamente da quanto si registra per questa varietà, però, la seconda formante risulta molto elevata, indicando che la vocale subisce uno spostamento in avanti lungo l‟asse orizzontale, venendo a coincidere in alcuni punti con l‟area occupata dalla vocale [a]. In realtà, come vedremo più avanti, questo movimento anteriore della [ɔ] è innescato da effetti coarticolatori dovuti alla presenza di determinati contesti consonantici e vocalici.

In Figura 5 osserviamo dunque uno spazio vocalico piuttosto compatto, in cui le due vocali medio-basse convergono simultaneamente verso l‟area centrale occupata dalla vocale [a], la quale, come abbiamo visto, non presenta particolari fenomeni di spostamento.

Figura 4.5. Schema delle singole realizzazioni delle vocali [a] [ɛ] [ɔ] del soggetto B.S. Soggetto R.G. VOCALE F1 DS(F1) F2 DS(F2) F2-F1 [a] 642 35 1343 119 701 [ɛ] 567 56 1518 61 951 [ɔ] 588 49 1136 138 548

Tabella 8. Valori formantici medi per il soggetto R.G.

Il soggetto R.G. presenta caratteristiche piuttosto anomale. La vocale [a] presenta una F1 inferiore rispetto a tutti i campioni di riferimento trascritti in Tabella 1, risultando così particolarmente chiusa, mentre il valore di F2 è simile a quello indicato per il pisano da Calamai (2003b), il che colloca la vocale in una posizione piuttosto arretrata.

Per la vocale [ɛ] si registra un valore di F1 compreso tra quelli del fiorentino e dell‟italiano (Ferrero 1972). Il valore della seconda formante è invece notevolmente basso, con uno scarto di più di 200 Hz nei confronti del valore riportato da Calamai (2003b) per il pisano, il quale, come sappiamo, è caratterizzato da un marcato arretramento nella parte inferiore del triangolo vocalico; la bassissima deviazione standard sembrerebbe però smentire l‟attribuzione di questo risultato agli effetti della coarticolazione.

Infine, la vocale [ɔ] ha una F1 simile a quella indicata da Ferrero (1972) per l‟italiano, mentre il valore di F2 indica un leggero avanzamento sull‟asse orizzontale.

L‟atipicità di questi risultati è chiaramente rappresentata in Figura 6, dove il reciproco avvicinamento delle aree di esistenza delle tre vocali dà luogo ad una serie di sovrapposizioni che comprimono in maniera consistente lo spazio vocalico, soprattutto sull‟asse orizzontale.

Figura 4.6. Schema delle singole realizzazioni delle vocali [a] [ɛ] [ɔ] del soggetto R.G.

Dovremmo tenere conto del fatto che il soggetto in questione ha affrontato il compito di lettura (e ancora più quello relativo al parlato spontaneo) con scarso interesse, il che lo ha portato ad utilizzare una velocità di eloquio particolarmente sostenuta con un‟evidente riduzione dei gesti articolatori: questi fattori potrebbero effettivamente aver influito sull‟esito delle registrazioni, che sono state condotte, lo ricordiamo, in un ambiente non professionale, il che potrebbe aver contribuito ulteriormente all‟informalità della situazione e quindi ad un minore impegno da parte del parlante.

Soggetto V.M.

VOCALE F1 DS(F1) F2 DS(F2) F2-F1

[a] 736 31 1333 78 597

[ɛ] 587 50 1736 74 1149

[ɔ] 562 14 1007 93 445

Tabella 9. Valori formantici medi per il soggetto V.M.

Il parlante V.M. presenta un sistema molto equilibrato, all‟interno del quale le tre vocali in esame si collocano in spazi piuttosto compatti e ben delineati, come suffragato anche dai bassi valori di deviazione standard.

Osservando la Tabella 9 possiamo notare che, per quanto riguarda la prima formante, i valori non si discostano molto da quelli indicati per l‟italiano (e per il fiorentino) in Tabella 1, il che significa che non si registrano particolari fenomeni di apertura o chiusura per nessuna delle tre vocali. Al contrario, i valori di F2 risultano più simili a quelli riportati per il pisano da Calamai (2003b), indicando una complessiva posteriorizzazione per le tre vocali in esame. Ciò dà vita ad uno spazio vocalico in cui le rispettive aree esistenziali

delle tre vocali si collocano ben distanziate tra loro, impedendo così che si verifichino sovrapposizioni.

Figura 4.7. Schema delle singole realizzazioni delle vocali [a] [ɛ] [ɔ] del soggetto M.V.

Anche in questo caso occorre fare una precisazione. Il soggetto in questione è, infatti, laureando in Lettere presso l‟Università di Pisa, il che lo rende senza dubbio sensibile alle questioni linguistiche soggiacenti al progetto di ricerca: mentre in generale i soggetti intervistati hanno dato maggiore peso al contenuto piuttosto che alla forma di ciò che dicevano, il parlante V.M. ha condotto il compito di lettura con particolare attenzione, cercando di articolare correttamente le parole pronunciate pur mantenendo il giusto grado di spontaneità, in modo da non risultare innaturale o eccessivamente artificioso.

Valutazione complessiva

Nel complesso, il sotto-gruppo studenti UniPi presenta importanti differenze al confronto con i valori di riferimento indicati da Calamai (2003b) per l‟italiano regionale parlato a Pisa, soprattutto per quanto riguarda l‟asse verticale, dove le tre vocali non risultano particolarmente abbassate come avviene tipicamente nel toscano occidentale. L‟asse orizzontale, corrispondente ai valori della seconda formante, presenta invece maggiori affinità con la varietà pisana, dal momento che si registra un certo grado di arretramento per la vocale [a] e, in misura nettamente maggiore, per [ɛ]; nel caso della vocale medio-bassa posteriore [ɔ] si verifica un movimento opposto, cioè uno spostamento in avanti verso l‟area occupata dalla vocale centrale [a], mentre nella varietà pisana di italiano l‟arretramento colpisce in egual maniera le tre vocali (Calamai 2004a).

Nei confronti del sotto-gruppo lavoratori, i parlanti del sotto-gruppo studenti UniPi mostrano un arretramento ancora maggiore della vocale medio-bassa anteriore lungo l‟asse

orizzontale e uno speculare avanzamento della medio-bassa posteriore, insieme ad una leggera chiusura della vocale [a]. I valori di F1 delle vocali [ɛ] e [ɔ], invece, rimangono sostanzialmente invariati.

In sostanza, il sotto-gruppo UniPi presenta uno spazio vocalico molto compatto, in cui le distanze tra le vocali sono ridotte rispetto a quanto normalmente indicato dai campioni di riferimento. UNIPI F1 DS F2 DS F2-F1 [a] 685 51 1365 108 680 [ɛ] 585 50 1645 118 1060 [ɔ] 593 43 1125 152 532 Tabella 10. Valori formantici medi per il sotto-gruppo ‘studenti UniPi’.

4.1.3 Studenti UniFi