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1. D ESCRIZIONE DEL CORPUS

3.2. Sintesi del profilo tematico dell’AGI

Completiamo l’analisi sincronica dei topic proponendo una rappresentazione grafica del loro ruolo nella definizione del profilo tematico dell’AGI e sintetizzando alcune delle osservazioni discusse nelle pagine precedenti. Per valutare importanza, radicamento e diffusione dei dodici topic individuati riportiamo i dati relativi al tasso di copertura del corpus, misura che esprime la percentuale del testo da loro occupata105: più il tasso è elevato, maggiore è lo spazio riservato a quella tematica; minore è il valore, più l’argomento risulta quantitativamente marginale o comunque solo occasionalmente trattato.

Figura 17 – Profilo tematico dell’Archivio Glottologico Italiano, con indicazione dei tassi di copertura del

corpus associati ai topic.

Il grafico suggerisce che a definire il profilo della rivista sia il concorso di una molteplicità di metodologie e oggetti di ricerca: non vi è una tematica dominante che, da sola, possa descrivere

105 Nello specifico, nel nostro caso, il tasso di copertura è stato calcolato moltiplicando per 100 il rapporto tra il numero di cluster associati a un certo topic e il totale dei segmenti nei quali il corpus è stato scomposto.

identità e interessi dell’AGI. Al tempo stesso non si può non riconoscere la prevalenza, netta ed evidente, della sintassi, prima tra i pari: alla sua trattazione è dedicato quasi il 12% del corpus; un dato ancora più notevole se si considera che tale livello di analisi è una introduzione relativamente tarda sulle pagine della rivista: il suo elevato tasso di copertura non è determinato da una presenza continuata nel tempo, ma deriva dalla quasi completa occupazione delle più recenti pubblicazioni – le sue attestazioni si sono fatte consistenti soltanto a partire dalla fine degli anni ‘80 (cfr. cap. 3 par. 3.3.5). Gli altri pilastri della rivista, tra loro affini per estensione e importanza, sono etimologia e

lessicografia, geografia linguistica e toponomastica, linguistica indoeuropea e lingue antiche, tutti

argomenti la cui centralità deriva dal loro imporsi come delle costanti lungo la quasi totalità della storia dell’AGI: pur soggetti a oscillazioni e trasformazioni riescono a mantenersi rilevanti per un lungo arco di tempo; inoltre, per quanto concerne il topic Geografia linguistica e toponomastica si deve considerare che, poiché contiene parole comuni, e non tecnicismi, esso possiede una grande versatilità, una notevole capacità di interagire con contesti differenti che gli consente di occorrere frequentemente. Importanti, ma capaci di conquistare uno spazio inferiore rispetto alle aspettative, sono anche morfologia e fonetica, topic che vivono opposte vicende: il primo rappresenta un interesse tardivo, affermatosi soltanto negli ultimi venticinque anni; il secondo decade rapidamente nel corso del tempo e già dal 1950 è ridotto a poche e discontinue apparizioni. Infine, tra gli aspetti maggiormente caratterizzanti l’AGI, si deve segnalare lo studio dell’indoeuropeo e delle lingue antiche, ambito che, pur esulando dall’originario progetto ascoliano, interessa il 9,4% della rivista.

Periferico è il posizionamento dell’interesse filologico, dell’approccio sociolinguistico e delle

osservazioni stilistiche, metriche e retoriche, ambiti la cui trattazione è poco estesa a causa del loro

essere relegati allo svolgimento di quello che è un ruolo di supporto, secondario: a differenza degli argomenti principali (etimologia e lessicografia, fonetica, morfologia, sintassi), che designano gli oggetti della ricerca e sono quindi sostanzialmente autonomi, questi topic fanno riferimento alla prospettiva adottata o al contesto nel quale i fenomeni linguistici vengono considerati; pertanto la loro funzione non può che essere complementare, devono necessariamente appoggiarsi ad altre tematiche rispetto alle quali sono subalterni e ciò, inevitabilmente, ne limita il peso e dirada le attestazioni. Un discorso a sé merita il topic riflessioni sul metodo e sulla linguistica, la cui copertura del corpus si assesta su valori discreti grazie alla sua composizione e alla funzione svolta: la terminologia è generica, quindi essa viene attinta indipendentemente dal modello teorico di riferimento, ed inoltre, poiché introduce e illustra le ricerche svolte, trova spazio in quasi ogni articolo ed ha quindi, cumulativamente, un impatto significativo sul profilo della rivista.

Nel paragrafo precedente si è fatto riferimento a topic principali e secondari; mutando leggermente prospettiva, si riconosce che i primi rimandano allo studio dei vari livelli della lingua

mentre i secondi guardano oltre la pura descrizione grammaticale. Al riguardo i dati disegnano un quadro assai interessante: i topic principali, il fulcro dell’analisi linguistica, sono rappresentati in una percentuale del corpus che possiamo stimare tra il 38% e il 47%106, mentre i secondari si assestano intorno al 35%107. Tra le due categorie vi è un buon equilibrio, ulteriore segnale della varietà d’interessi e della ricchezza tematica che contraddistinguono la rivista, caratterizzata, nel suo complesso, da uno sguardo che non è ristretto, limitato alla sola struttura della lingua, ma aperto alla considerazione del contesto nel quale i fenomeni sono attestati e dei parlanti che li esibiscono. Con “contesto” ci riferiamo primariamente, ma non esclusivamente, alla collocazione geografica: l’esame di questo aspetto è estremamente pregnante e diffuso nel tempo, come ben testimonia l’eloquente tasso di copertura del 10,3% associato al topic geografia linguistica; ben rilevabile è però anche l’attenzione per la dimensione socio-culturale, seppure sia da intendersi in una accezione molto ampia. In definitiva, uno dei tratti distintivi dell’AGI è la grande attenzione riservata alla individuazione, specificazione e talvolta illustrazione degli elementi extralinguistici che si correlano alle manifestazioni linguistiche108.

Per meglio comprendere le relazioni tra i topic e le funzioni da loro svolte, per mostrare come si comportano nelle diverse fasi della rivista e come si declinano all’interno dei differenti impianti teorici e metodologici, è necessario svolgere una dettagliata analisi diacronica, alla quale saranno appunto dedicati i prossimi capitoli.