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Il sistema di comando militare

Nel documento DELLE FORZE ARMATE (pagine 107-111)

Allo stesso modo dell’assetto istituzionale, anche il sistema di comando delle Forze armate si basa sull’intersezione tra organi dello Stato e del Partito Comunista, che di fatto viene così ad assumere il controllo dell’apparato militare cinese. Al vertice della struttura è posta la “Commissione militare centrale” (CMC), i cui componenti sono eletti per cinque anni dall’“Assemblea nazionale del popolo”, a cui spetta la prerogativa di dichiarare la guerra e la fine delle ostilità unitamente a tutte le altre funzioni inerenti alla difesa nazionale. Nel periodo in cui la CMC non è in sessione, i suoi compiti vengono esercitati dalla “Commissione permanente” del “Politburo” del PCC (140).

Alla testa dell’organo vi è il “Segretario generale” del Partito Comunista il quale, in conseguenza di questo assetto, viene quindi ad assumere il ruolo il Comandante in capo delle Forze armate cinesi.

In seguito alle riforme implementate tra il 2015 e il 2016 da Xi Jinping, la struttura della “Commissione militare centrale”, il cui numero di componenti non è stabilito da alcuna disposizione costituzionale ed è andata incontro a una profonda riorganizzazione interna. In precedenza, l’organo era formato dai direttori di quattro dipartimenti della PLA — “Dipartimento dello Stato Maggiore”, “Dipartimento politico generale”, “Dipartimento generale della logi-stica” e “Dipartimento generale degli armamenti” — e dai Comandanti dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e delle forze missilistiche dell’Esercito. In base a questa struttura, erano previsti due differenti sistemi di comando, uno che partiva dai diversi comandi regionali per poi successivamente diramarsi prima al “Dipartimento dello Stato Maggiore” della PLA per poi giungere alla “Commissione militare centrale” che ne rappresentava il vertice istituzio-nale, e un altro in base al quale la scala andava dalle unità operative ai comandi dell’Esercito, della Marina e dell’Ae-ronautica che operavano come centri di controllo funzionali. Così, come sottolineato dagli osservatori, stando a questo sistema, ritenuto troppo complesso e inefficiente, un’unità delle Forze navali o aeronautiche era soggetta sia agli ordini impartiti dai comandi regionali da cui dipendevano che a quelli dell’arma alla quale appartenevano, mentre lo stesso Esercito non disponeva di un proprio vertice in quanto questa funzione era esercitata dal “Dipartimento dello Stato Maggiore”, dove però i suoi ufficiali erano in numero preponderante. In base alla nuova riforma, l’intera struttura è stata così riorganizzata e resa più snella ed efficiente, con il numero dei componenti della “Commissione militare

107 Ottobre 2020

ILSISTEMADICOMANDODELLE FORZEARMATE

COMPONENTI DELLA COMMISSIONE MILITARE CENTRALE

PRESIDENTE Xi Jinping

(Segretario del PCC e Presidente della Repubblica)

MEMBRI

Fonte: J. Mulvenon, And Then There Were Seven: The New, Slimmed-Down Central Military Commission, Chinese Leadership Monitor No 56, Hoover Institution, primavera 2018.

centrale” passato da undici a sette i quali, a eccezione del Presidente, sono tutti ufficiali della PLA. Allo stesso modo, i quattro dipartimenti generali prima esistenti sono stati aboliti e le loro funzioni trasferite a quindici nuovi uffici tra i quali sono compresi, un comando per l’Esercito, la Marina, l’Aeronautica e le Forze Missilistiche più uno, il “Sup-porto per le Forze strategiche”, incaricato della guerra elettronica e cibernetica e delle missioni spaziali; mentre sul piano organizzativo, il ruolo più importante spetta al “Dipartimento dello Stato Maggiore”, al quale spetta una fun-zione di collegamento tra la “Commissione militare centrale” e i comandi dei cinque teatri delle operazioni militari.

Questi ultimi hanno sostituito le sette regioni militari in cui era suddiviso il territorio cinese, tanto che, dopo queste riforme, a detta degli analisti, il sistema di comando militare cinese si è avvicinato a quello degli Stati Uniti, con le nuove sezioni della “Commissione militare centrale” che agirebbero come gli “Stati Maggiori Riuniti” delle Forze armate di Washington, mentre i comandi di teatro cinesi funzionerebbero nella stessa maniera dei “Combatant Command” sta-tunitensi operanti nelle varie zone di attività (141). Sul piano pratico quindi, dopo questa ristrutturazione, la “Com-missione militare centrale” dispone del controllo diretto sui “Comandi di teatro” e sulle cinque armi che compongono la PLA, ovvero l’Esercito, la Marina, l’Aeronautica, le

forze missilistiche e quelle di supporto strategico. Inol-tre, il controllo della CMC sulle Forze armate è stato rafforzato anche dalla formazione di tre nuovi uffici in-terni, quali la “Commissione centrale di disciplina e ispezione”, la “Commissione per la politica e gli affari legali” e l’“Ufficio di controllo contabile”, i quali ope-rano rispettivamente come organi decisionali, esecutivi e di controllo, e questo sia allo scopo di rafforzare il peso del PCC sull’apparato militare sia di contrastare la corruzione esistente al suo interno. Istituita nel di-cembre 2015 e in precedenza compresa all’interno del

“Dipartimento di politica generale”, la “Commissione centrale di disciplina e ispezione” della CMC svolge le stesse funzioni della sua omologa presente all’interno della “Commissione permanente dell’ufficio politico”

del PCC e, come quest’ultima, ha il compito di portare avanti la lotta alla corruzione nelle istituzioni, che co-stituisce uno dei punti fondamentali della politica di Xi Jinping. In proposito, in occasione del “Festival di pri-mavera” del 2016, quest’organo ha attivato un numero al quale si possono denunciare comportamenti che non corrispondono alle disposizioni del Partito Comunista unitamente ad azioni rientranti nei “quattro stili di la-voro indesiderabili”, ovvero burocratismo, strava-ganza, edonismo e formalismo.

Riguardo invece alla “Commissione per la politica e gli affari legali” della CMC, essa ha gli stessi compiti di quella presente all’interno della “Commissione per-manente dell’ufficio politico” del PCC che svolge l’im-portante funzione di controllare l’apparato giudiziario e di sicurezza del paese.

108 Supplemento alla Rivista Marittima

RODOLFO BASTIANELLI

LA CATENA DI COMANDO MILITARE NELLA CINA POPOLARE

E in modo analogo, anche la sua omologa, esistente nella “Commissione militare centrale” è incaricata di ammi-nistrare a ogni livello la giustizia militare. Infine, l’“Ufficio di controllo contabile” è responsabile del controllo fi-nanziario e dei bilanci nonché di procedere a una riforma che renda più efficiente queste procedure di verifica. Come è stato sottolineato dai commentatori, tutti questi programmi rientrano nei progetti espressi da Xi Jinping di «am-ministrare le istituzioni del paese attraverso la legge», un’affermazione che però non deve intendersi come l’avvio di un percorso verso l’introduzione dello “stato di diritto” inteso nel senso occidentale del termine, ma piuttosto come l’osservanza da parte di tutti gli organi dello Stato della “legge del Partito Comunista”. E secondo le intenzioni dei dirigenti politici di Pechino, questo rappresenterebbe lo strumento migliore per contrastare la mancanza di ideologia e disciplina presenti all’interno delle Forze armate, le quali dopo l’introduzione delle riforme dovranno, invece, operare e comportarsi rispettando le imposizioni impartite dal PCC (142). E a rafforzare il ruolo che il Partito Comunista esercita sulle Forze armate contribuisce anche l’azione esercitata nelle diverse unità dai “Com-missari politici”, i quali sono responsabili della disciplina, del morale e dell’educazione politica del personale mili-tare, e operano sotto il controllo del “Dipartimento delle attività politiche” della “Commissione militare centrale”, unitamente a quella dei “Comitati di partito”, dipendenti dal “Dipartimento delle attività politiche” e presenti in tutti i livelli di comando, i quali sono incaricati di assicurare che i vertici siano allineati alle direttive del PCC (143).

In base a questa struttura, emerge come il ministro della Difesa in Cina non sia parte del sistema di comando e le sue prerogative quindi molto più limitate di quelle attribuite ai suoi omologhi europei e degli Stati Uniti, disponendo quindi solo di un ruolo con funzioni di tipo cerimoniale e protocollare.

La riorganizzazione attuata in questi ultimi quattro anni ha comunque profondamente modificato la struttura e i compiti che la PLA andrà a svolgere in futuro secondo la visione strategica concepita da Xi Jinping. Stando agli osservatori, appare evidente come nella ristrutturazione l’Esercito abbia perso molto della sua importanza, in quanto, nella nuova dottrina, si è passato da una visione in cui si attribuiva un’importanza fondamentale alle Forze

109 Ottobre 2020

ILSISTEMADICOMANDODELLE FORZEARMATE

Schieramento di un reparto della Marina dell’Esercito popolare di liberazione cinese.

terrestri, dato il loro ruolo nella difesa del territorio nazionale e dell’ordine interno, a uno invece in cui la funzione primaria è assegnata alla Marina e all’Aeronautica, in quanto in grado di tutelare gli interessi cinesi oltre i confini del paese. Appare così evidente come i rischi posti dalle tensioni interne in aree come il Tibet o il Sinkiang/Uighur oppure dal verificarsi di eventuali scontri di frontiera con l’India per le dispute confinarie sono poste in posizione subordinata rispetto al ruolo internazionale che la nuovo dirigenza vuole attribuire alla Cina. E un altro segnale che le Forze terrestri abbiano perso prestigio viene dal fatto che nel nuovo “Dipartimento dello Stato Maggiore”

l’Esercito è posto su un piano paritario rispetto alle altre armi della PLA, mentre lo stesso numero di effettivi di cui questo disponeva è stato sensibilmente ridotto. Ma la decisione di limitare il peso dell’Esercito nella struttura militare è dovuta non solo a considerazioni di ordine strategico ma anche politico, in quanto in questo modo Xi Jinping intenderebbe sanzionare la resistenza alle riforme dimostrata dai vertici delle Forze terrestri nonché sra-dicare la pesante consistenza al loro interno e ridurre la partecipazione alle attività economiche in cui molti ufficiali sono coinvolti. Tuttavia, molti ritengono però che il peso dell’Esercito sia ancora rilevante, come dimostrato dal fatto che, dei cinque comandanti di teatro, quattro vengono proprio dai ranghi delle Forze terrestri, essendo solo quello della regione meridionale guidata da un vice ammiraglio della Marina (144).

110 Supplemento alla Rivista Marittima

RODOLFO BASTIANELLI

Velivoli della Forza aerea della Cina (PLAAF - People’s Liberation Army Air Force) impegnati in esercitazioni sul Mar Cinese Meridionale.

L’apparato di sicurezza interna cinese

Nel documento DELLE FORZE ARMATE (pagine 107-111)