• Non ci sono risultati.

La struttura istituzionale e la forma di governo esistente in Cina

Nel documento DELLE FORZE ARMATE (pagine 103-107)

In base alla Costituzione approvata nel 1982, l’organo più importante è rappresentato dall’“Assemblea na-zionale del popolo”, il quale costituisce la legislatura unicamerale del paese e a cui formalmente spetta il compito di designare e porre in stato d’accusa i membri di più alto grado dell’apparato statale e giudiziario, approvare i provvedimenti legislativi e i piani economici unitamente al potere di ratificare e abrogare i trattati internazio-nali. Composto di circa tremila membri, l’“Assemblea nazionale del popolo” è eletta per cinque anni ma non ha il compito di approvare le leggi di spesa, avendo solo la funzione di votare il bilancio statale proposto dal ministro delle Finanze. In realtà, come accadeva in Unione Sovietica con il “Soviet Supremo”, quest’organo è semplicemente chiamato a ratificare quanto deciso dai vertici del Partito Comunista (PCC) al quale spetta inoltre anche il diritto di nominare tra il 20 e il 50% dei componenti l’“Assemblea nazionale del popolo”, men-tre alle Forze armate (PLA, People’s Liberation Army) e ai rappresentanti delle assemblee legislative provinciali compete di designare i membri appartenenti alle loro circoscrizioni elettorali.

104 Supplemento alla Rivista Marittima

RODOLFO BASTIANELLI

Di fatto, oltre l’85% dei componenti dell’“Assemblea nazionale del popolo” detiene, quindi, degli incarichi all’in-terno del PCC e, dato che questa generalmente si riunisce per non più di dieci giorni all’anno, a rafforzare il ruolo del Partito Comunista nel legislativo contribuisce anche la disposizione che attribuisce a un membro dell’“Ufficio politico”

(Politburo) del partito stesso il compito di presiedere la “Commissione permanente” (Praesidium) della stessa assemblea legislativa che si compone di 161 membri (135). Lo stesso sistema elettorale è del tutto particolare, in quanto i com-ponenti dell’“Assemblea nazionale del popolo” vengono designati dalle “Assemblee provinciali del popolo” i cui mem-bri sono eletti a loro volta a quelle legislative di grado inferiore (136). Di conseguenza, solo le assemblee al livello più basso risultano essere direttamente elette in votazioni nelle quali, però, non vi è campagna elettorale, dato che, se pure in questi ultimi anni degli esponenti indipendenti dal PCC si sono presentati nelle consultazioni cittadine e municipali, la loro candidatura è stata tuttavia ostacolata e repressa dalle autorità. In posizione immediatamente subordinata al po-tere legislativo, è posto l’apparato statale. Nei primi anni della Repubblica Popolare Cinese, il PCC e gli organi dello Stato erano considerati come una forza unica sotto la leadership del Partito Comunista, ma dai tardi anni Settanta que-st’ultimo ha iniziato ad avviare un processo di separazione tra le istituzioni e l’apparato dei partiti.

STRUTTURA ISTITUZIONALE CINESE COME EFFETTIVAMENTE IMPLEMENTATA CON IL RUOLO DEL PCC IN POSIZIONE DOMINANTE

Partito

STRUTTURA ISTITUZIONALE CINESE COME FORMALMENTE DEFINITA DALLA COSTITUZIONE

Assemblea nazionale

105 Ottobre 2020

Al vertice della struttura statale si trova il Presidente della Repubblica, i cui com-piti però sono essenzialmente di ordine cerimoniale e protocollare, essendo i po-teri effettivi attribuiti al “Segretario generale” del Partito Comunista, il quale viene eletto dall’“Assemblea nazionale del popolo” dopo che la sua candidatura è stata proposta dal PCC. Se i massimi esponenti politici cinesi dal 1993 hanno quindi ricoperto quest’ufficio, che nella struttura istituzionale cinese non dispone di effettive prerogative, è soltanto

perché nella veste di capo dello Stato hanno po-tuto incontrare i loro omologhi internazionali, in quanto negli altri paesi non esiste una figura le cui fun-zioni sono paragonabili per importanza a quella del “Segre-tario generale” del PCC. Dal lato formale, la posizione più importante dell’apparato di governo statale spetta però al “Consiglio di Stato”, le cui funzioni sono paragonabili a quelle del “Consiglio dei ministri” degli altri paesi, organo che è guidato da un Premier designato dal Presidente della Repubblica, il quale è allo stesso tempo membro della “Commissione permanente dell’ufficio po-litico” del PCC. Tutti i titolari dei dicasteri riferiscono al Pre-mier e al “Consiglio di Stato”, anche se i Ministri della Pubblica sicurezza, della Difesa nazionale, della Cultura e

della Sicurezza di Stato riportano direttamente al Partito Comunista che supervisiona la loro attività. Al livello infe-riore del “Consiglio di Stato” sono poste quattro sezioni, tra le quali le più importanti sono: l’“Ufficio per gli affari legislativi del Consiglio di Stato”, incaricato di redigere i disegni di legge e definire l’agenda dei lavori dell’esecutivo e il “Consiglio di Stato per gli Affari di Hong Kong e Macao” al quale spetta il compito di fornire alle personalità politiche le informazioni riguardanti le due ex colonie ritornate sotto sovranità cinese tra il 1997 e il 1999. Come accennato prima, il centro effettivo del potere politico del sistema è costituito dal Partito Comunista Cinese, un’isti-tuzione forte di oltre ottantadue milioni di iscritti — pari quindi al 6% della popolazione del paese — e alla quale ogni anno diversi milioni di persone al di sopra dei 18 anni d’età presentano domanda d’iscrizione, anche se appena il 15% di queste viene accettato. Alla base della struttura del PCC è posto il “Congresso nazionale”, un organo formato da duemila delegati a cui spetta il compito di tracciare il programma del partito per i cinque anni in cui questo rimane in carica nonché di eleggere i membri del “Comitato centrale” che a loro volta designano i componenti dell’“Ufficio politico” e della “Commissione permanente dell’ufficio politico”.

Riguardo all’“Ufficio politico”, quest’organo, pur essendo ai vertici della struttura del PCC, non è tuttavia im-pegnato nella gestione dell’attività del partito, in quanto le sue dimensioni — l’ufficio si compone di venticinque membri — e la diversa provenienza geografica dei membri rendono poco pratica la sua convocazione. Al vertice della struttura del Partito Comunista vengono a trovarsi quindi la “Commissione permanente dell’ufficio politico”, della quale fanno parte sette membri, tutti con incarichi di primo piano negli organi istituzionali statali, mentre alla guida del PCC è posto il “Segretario generale” che, di conseguenza, è la personalità politica più influente del paese. Una posizione importante all’interno del partito è ricoperta poi dai dirigenti provinciali, sei dei quali sono membri dell’“Ufficio politico”, mentre la struttura dei diversi governi locali riprende, a livello di organizzazione istituzionale e di partito, quella esistente a livello nazionale (137). Un peso fondamentale nella struttura politica del paese è poi esercitato dall’apparato burocratico del PCC che, al pari di quanto avveniva in Unione Sovietica, dispone di un ruolo fondamentale nella selezione della classe dirigente cinese. Tra questi uffici, vanno ricordati, per la loro importanza, il “Dipartimento per l’organizzazione” responsabile della formazione dei quadri, della loro progressione nella

car-ILSISTEMADICOMANDODELLE FORZEARMATE

Lo stemma

riera nonché nell’assegnazione degli incarichi nelle imprese statali e nelle università, il “Dipartimento per la pro-paganda”, incaricato di diffondere i messaggi del PCC agli organi d’informazione e comunicazione nonché sulla radio, televisione e cinema e, infine, la “Commissione centrale per la legge e la politica” alla quale spetta la funzione di assicurare il controllo del Partito Comunista Cinese sull’apparato giudiziario e le forze di sicurezza interna.

Oltre al Partito Comunista e al “Consiglio di Stato”, l’altro dei tre pilastri su cui si basa l’assetto politico cinese è costituito dall’“Armata Popolare di Liberazione” (PLA) che conta oltre due milioni di effettivi e risponde alla “Com-missione militare centrale” (CMC) — la cui importante funzione verrà trattata più avanti — del PCC e del “Consiglio di Stato” che hanno la medesima composizione. Si è molto discusso di quanto sia significativo oggi il peso delle Forze armate nel sistema cinese, dato che negli ultimi anni il Partito Comunista ha cercato di limitarne il ruolo trasformando la PLA in una forza professionale-militare svincolata dal sistema politico. E a conferma di questo, si riporta come

al-l’interno della “Commissione permanente”

del PCC non vi siano più dei membri delle Forze armate dal 1997 e che i militari costi-tuiscono appena il 2% dei componenti del

“Comitato centrale”, anche se comunque non si può negare come alti ufficiali della PLA si siano recentemente distinti per le loro posizioni intransigenti in politica estera, la maggior parte dei quali si è for-mata nell’“Accademia di scienze militari”

(AMS) o nella “National Defense Univer-sity” che prepara e forma i vertici della Forze armate cinesi (138). Tuttavia, a detta di molti analisti, nonostante il processo di professionalizzazione avviato, il ruolo della PLA appare comunque ancora strettamente connesso con quello del Partito Comunista. E in proposito, va ricordato come nel 2004 l’allora segretario generale del PCC, Hu Jintao, in merito alla funzione delle Forze armate affermò come la PLA all’interno del paese avesse il compito di assicurare il ruolo egemone del PCC, mentre all’estero questo doveva promuovere e difendere gli interessi cinesi sul piano politico e militare. Sul piano interno quindi, il peso delle Forze armate e dell’apparato militare continua a rimanere intrecciato a quello politico, mentre a rafforzare l’importanza delle Forze armate all’interno della Cina contribuiscono altri due fattori, quali l’azione svolta dai militari nei programmi di sviluppo sociale e nei compiti di protezione civile.

I reparti stanziati nelle province meno sviluppate provvedono infatti a mettere in pratica i programmi di assistenza e sviluppo dei governi locali provvedendo inoltre con il necessario supporto logistico a distribuire i prodotti alimentari, mentre in quelle più remote, l’ufficio politico della PLA è coinvolto nei piani di fornitura dell’energia elettrica e di ri-parazione della rete stradale. Va tuttavia sottolineato come la partecipazione della PLA in attività economiche e com-merciali dalla fine del regime di Mao Tse-tung si sia sensibilmente ridotta, anche se oggi alcune di queste restano comunque attive soprattutto a livello locale. Non va inoltre dimenticato il ruolo che le Forze armate cinesi svolgono sul piano internazionale partecipando a diverse operazioni di peacekeeping delle Nazioni unite, in particolare in Africa, un elemento questo che ha fatto di Pechino il più importante contributore per le missioni tra i cinque membri perma-nenti del “Consiglio di sicurezza” dell’ONU (139). Tuttavia, nonostante i progetti tesi a rafforzare la professionaliz-zazione delle Forze armate, resta il fatto che in Cina la PLA è tuttora considerata come l’“ala armata” del PCC in quanto il suo compito principale è quello di assicurare l’esistenza del regime comunista, relegando così in secondo piano la funzione di difesa del paese che negli altri Stati costituisce invece la missione primaria delle Forze militari.

106 Supplemento alla Rivista Marittima

RODOLFO BASTIANELLI

Il presidente Xi Jinping alle celebrazioni per il 70o anniversario della Marina dell’Esercito popolare di liberazione cinese.

Nel documento DELLE FORZE ARMATE (pagine 103-107)