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Tecnica, tecnologia e società

4. Tecniche e tecnologie digital

4.1. Tecnica, tecnologia e società

In questo paragrafo intendiamo esplicitare il quadro teorico entro cui verrà sviluppato il prosieguo della nostra argomentazione1.

Operando una distinzione tra “tecnica” e “tecnologia”, osserveremo che la prima  tecnica  si riferisce all’insieme di regole pratiche per l’esercizio di un’attività intellettuale o manuale. Essa indica il procedimento seguito nell’e- secuzione di un lavoro o di un’opera, che comporti o meno l’uso di strumenti e macchine. La tecnica riguarda l’uso della conoscenza a fini pratici. Il ter- mine tecnologia designa invece il complesso di conoscenze in procedimenti diretti a scopi pratici nella sfera della produzione e dei servizi. L’etimologia dei termini viene dall’antico greco: Τεχνή (techne)  arte, mestiere  cui si aggiunge il suffisso λογοσ (logos): discorso. Pertanto, se il primo termine,

tecnica, rimanda agli aspetti direttamente applicativi, tecnologia rappresenta

il complesso delle teorie sulla tecnica (Schäfers 1993, pp. 168-170).

Tecnica e tecnologia hanno acquisito importanza sul piano economico-  

1 Riguardo ai rapporti tra scienza, tecnica e società la presente trattazione non ha alcuna

produttivo, scientifico, politico, e dunque rilevanza sociale, dopo la rivolu- zione scientifica del XVI e XVII secolo e l’avvento dell’industrializzazio- ne. Il loro retroterra storico-culturale può essere ravvisato nella moderniz- zazione culturale, ossia in quel processo di trasformazione dei valori, dei comportamenti, delle norme e della mentalità che ha visto affermarsi la se- colarizzazione e lo sviluppo della razionalità.

Ciò non vuol dire che tecnica e tecnologia siano un’acquisizione della modernità; esse hanno avuto un ruolo centrale fin dall’alba della storia del- l’umanità, come ben rappresenta la scena d’apertura del film 2001 Odissea

nello spazio (1968)2. Solo dall’avvento dell’industrializzazione però esse

hanno rilievo per la crescita economica, lo sviluppo e il benessere sociale3.

Nel suo scritto Technisierung und Zivilisation (2006b) Elias osserva come la tecnica favorisca il miglioramento della qualità della vita. La ten- denza a elaborare e a trasformare le risorse per soddisfare i bisogni e a far progredire le proprie condizioni di vita è un’attitudine umana, un tratto ca- ratteristico della nostra storia.

Lo sviluppo e la diffusione della tecnica e l’uso che ne facciamo sono un processo sociale. Elias chiarisce che la qualità e il grado dell’avanza- mento tecnico sono in stretta relazione con il livello di conoscenze svilup- pate e accumulate dall’uomo. Anche nel caso in cui la paternità di un’in- novazione tecnica sia attribuita ad un singolo inventore, essa è sovente  come accaduto per lo sviluppo dell’automobile (ivi, pp. 195-196)  il risul- tato di sforzi collettivi, di un lungo periodo di sperimentazione che procede per tentativi ed errori e che infine esce coronato da successo dalle mani di uno più fortunato o geniale degli altri suoi colleghi.

Analogamente si può dire oggi riguardo alla c.d. Quarta Rivoluzione In- dustriale. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, molti elementi indi- cati come peculiari di Industria 4.0 erano già stati individuati e discussi ne- gli anni ‘80 in occasione dei processi di automazione.

I processi di tecnologizzazione  ossia di sviluppo, diffusione e progres- siva applicazione di dispositivi tecnici avanzati  concernono i rapporti tra l’uomo e il suo ambiente tecnologico e quelli con i suoi simili mediati da attrezzi, macchinari e manufatti tecnologici. La diffusione della tecnica nel- la vita quotidiana dell’uomo moderno richiede  a livello collettivo e indi-  

2 Nella scena iniziale del film, Kubrick raffigura un gruppo di ominidi. A un certo mo-

mento uno di loro brandisce un osso a mo’ di tortóre. Tanto basta a far intendere che chi è dotato di uno strumento moltiplica le sue energie e si trova quindi in vantaggio rispetto ai suoi simili che ne sono sprovvisti. Non c’è forse immagine migliore per descrivere cosa sia la tecnica: un dispositivo che consente agli esseri umani di potenziare le proprie forze, di ottimizzare i propri sforzi, di trarre un’utilità aggiuntiva dalle proprie attività.

viduale  l’esercizio dell’autocontrollo (Selbstregulierung, per utilizzare il termine di Elias), ossia la maturazione di un grado di civilizzazione. Così come senza civilizzazione saremmo alla mercé dei nostri impulsi e dunque a rischio della vita  continua Elias  allo stesso modo, grazie alla Selbst-

regulierung, siamo in grado di non soccombere di fronte alla tecnologia e

di controllarla.

La diffusione e l’uso della tecnica hanno cioè reso necessaria l’acquisi- zione di comportamenti che consentono agli esseri umani di progettarla e di adoperarla nella giusta misura, di autoregolare il comportamento in relazio- ne all’uso. In altri termini, la civilizzazione induce gli esseri umani ad eser- citare su di sé il controllo anziché lasciarsi andare alle pulsioni e passioni del momento.

La civilizzazione in ambito tecnologico sembra dunque essere una for- ma di adattamento alla vita moderna la quale si svolge in un ambiente sem- pre più marcatamente caratterizzato dalla presenza di macchinari. In tal modo è possibile godere dei vantaggi dello sviluppo tecnico e ridurre il più possibile, grazie al nostro comportamento controllato, i rischi che la diffu- sione della tecnica comporta. Per questa ragione tecnologizzazione e civi- lizzazione vanno di pari passo nell’argomentazione di Elias.

Questo è possibile grazie a un processo di apprendimento4 del giusto uso

e controllo della tecnica. Questa considerazione di Elias è attuale riguardo ai processi di sviluppo delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artifi- ciale, la robotica e le scienze biomediche5.

Richiamando quanto abbiamo detto a proposito del concetto di interfac- cia uomo-macchina, si può sostenere che quanto più un’interfaccia uomo- macchina (cfr. supra § 3.2.5) è user friendly  cioè di facile approccio per il soggetto cui è destinata  tanto più il processo di civilizzazione e tecniciz- zazione si è compiuto con successo.

In questo e in altri casi occorre contrastare l’insieme di problemi e gli effetti perversi che il progresso tecnico può eventualmente generare. Elias chiama questi processi con il termine di Entzivilisierung (s-civilizzazione  

4 L’esempio molto efficace che Elias fa e sulla base del quale sviluppa il resto del saggio

è quello del traffico degli autoveicoli. Ripercorrendo la storia della loro affermazione che è anche la storia della relazione tra gli uomini con tali mezzi e di come  al di là del pur ne- cessario e presente apparato normativo provvisto dallo Stato e fatto rispettare dalle Forze dell’ordine  gli uomini a qualsiasi titolo prendessero parte al traffico (conducenti, passeg- geri o pedoni) hanno necessariamente dovuto apprendere il modo giusto per approcciarsi alla nuova realtà, per interagire appropriatamente con il traffico cittadino motorizzato.

5 Per quanto riguarda le applicazioni delle nuove tecnologie, le scienze biomediche ri-

chiedono un’attenta regola(menta)zione che ne sovraintenda la diffusione nella vita quoti- diana (Brühl 2015; cfr. anche Bianco 2010).

(Mennell 1990)6, la spinta in senso contrario che la tecnologizzazione com-

porta e che si presenta come il rovescio della civilizzazione7.

Passiamo ad esaminare tecniche e tecnologie digitali.