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DELL’INVOLUCRO EDILIZIO

2.2 CARATTERISTICHE DELLE SUPERFICI VEGETALI APPLICATE ALL’INVOLUCRO

2.2.3 Caratteristiche del manto vegetale

2.2.2.2 Tempi di crescita del manto vegetale

Il tempo di crescita delle specie vegetali applicate all’involucro edilizio, risulta essere spesso una delle discriminanti fondamentali nella scelta delle piante da adottare, la necessità di ottenere in tempi brevi e quanto più possibile sicuri la maturazione delle superfici verdi, risulta di estrema importanza per utenti e progettisti, specie nel momento in cui sempre di più si tende attraverso l’impiego di organismi vegetali integrati all’edificio, ad incrementarne la qualità tanto sul piano estetico che su quello prestazionale.

Se il progetto del verde applicato all’involucro, ha dunque per premessa una completa integrazione tra tecnologie tradizionali e tecnologie viventi il controllo dei tempi di crescita, sviluppo e riposo di queste ultime diventa uni dei grandi temi a cui dare risposta, ed attorno al quale si gioca la partita dell’innovazione per queste tecnologie.

Non è un caso, se uno dei punti di forza dell’ interesse esercitato sul mercato dalle recente produzione di pareti verdi continue, fondate sull’impiego di tecniche di coltivazione idroponiche, stia (al di la dell’esuberanza estetica delle prime e più famose realizzazioni sperimentate dal francese Patrick Blanc) proprio nella possibilità di garantire in tempi brevissimi, praticamente sin dall’istallazione, il risultato estetico desiderato dal progettista (Imm.04).

La proliferazione di tali tecnologie, ci pone però di fronte a scenari ignoti dal punto di vista della gestione del fattore temporale, per l’integrazione tra verde ed architettura, diviene infatti fondamentale considerare prima ancora dei tempi di crescita delle specie impiegate (crescita che generalmente avviene in vivaio e ben prima della costruzione vera e propria della parete verde) i tempi legati allo sviluppo stagionale ed all’eventuale dormienza delle suddette specie, fattori questi indispensabili a programmare il nutrimento e manutenzione delle piante coltivate fuori suolo ed a valutarne la durevolezza sul piano estetico.

Le superfici vegetali applicate all’involucro edilizio

Per quanto riguarda l’applicazione di manti erbosi in verticale ad esempio, risulta fondamentale la distinzione tra specie macroterme o microterme, le prime garantiscono infatti a fronte di una crescita decisamente rigogliosa durante i mesi di maggiore calore (le condizioni ideali di crescita si hanno con temperature comprese tra 25 e 30°c), in cui è facile che le foglie crescano anche di oltre 5 cm in una settimana, una notevole resistenza a condizioni estreme di calore e siccità (condizioni piuttosto usuali in contesti urbani) e scontano la tara della scarsa resistenza al freddo invernale e la conseguente perdita di colorazione durate il periodo di dormienza, in cui le foglie passano dal verde acceso al giallo paglierino.

Immagine 04.

Dettagli della superficie naturalizzata di una delle pareti composte da Blanc per il Quai Branly Museum di Parigi.

Dottorato di ricerca in Tecnologia dell’Architettura – XXII° Ciclo Michele Olivieri

Per quel che riguarda le microterme, specie estremamente diffuse per la creazione di tappeti erbosi nel panorama italiano, garantiscono una buona tenuta delle loro caratteristiche cromatiche anche in periodo invernale, mentre, trovando tra i 15 ed i 25°c le condizioni ideali di sviluppo, presentano in climi particolarmente caldi, periodi di dormienza sia in estate che in inverno, presentando valori di crescita che raggiungono picchi di circa 4 cm a settimana, per attestarsi in buona parte dei periodi estivi ed invernali su valori inferiori ai 2cm a settimana durante le mezze stagioni. Questo comporta una maggiore stabilità di immagine e resa formale da un lato , ma di contro, la necessità di maggiori interventi manutentivi distribuiti nell’arco dell’anno.

Per quanto riguarda i tempi di crescita degli arbusti rampicanti, tradizionalmente impiegati per il rivestimento parietale, sono generalmente più rapidi rispetto a quelli delle specie arboree, anche se come per tutte caratteristiche riconducibili agli organismi vegetali, la velocità con la quale queste piante sviluppano, variano di specie in specie e dipendono dalle caratteristiche del contesto nel quale vengono inserite come: condizioni climatiche, condizioni pedologiche, cure culturali ed eventuale stress da trapianto subito. Infine, il tipo di messa a dimora può giocare per le rampicanti un ruolo fondamentale, premesso che solo poche specie tra quelle generalmente impiegate per il rivestimento di ampie superfici, tollerano la coltivazione in vaso, va rilevato che tale forma di coltivazione ha un effetto inibitore sui tempi di sviluppo delle piante.

La crescita delle rampicanti come per gli alberi, si misura tradizionalmente in cm per anno e può variare a seconda della specie prescelta tra 50 e 200 cm anno, in particolare i tempi di crescita sono generalmente classificati

secondo la seguente scala di valori5:

Rapido: > 200 cm all’anno Veloce: 100-200 cm all’anno Medio: 50-100 cm all’anno Lento: < 50 cm all’anno

5 Classificazione tratta da:

Bellomo A., op. cit.

Le superfici vegetali applicate all’involucro edilizio

Nel caso delle piante rampicanti la conoscenza dei tempi di crescita risulta decisivo, non solo e non tanto, per la buona riuscita formale del rivestimento parietale (come invece avviene per le pareti idroponiche), ma risulta indispensabile anche per quel che riguarda l’efficacia nell’opera di controllo microclimatico degli spazi costruiti, che questa può essere chiamata a svolgere, ed il corretto dimensionamento della superficie destinata all’inverdimento e degli apparati strutturali di sostegno alle piante. Impiegare rampicanti per il rivestimento dell’involucro edilizio significa innanzitutto accettare un certo grado di indeterminatezza riguardo all’esito del proprio lavoro, indeterminatezza giustamente dovuta al naturale sviluppo delle componenti vegetali impiegate, ma che una scelta oculata delle specie, un’adeguata conoscenza delle loro necessità, ed una corretta programmazione dei tempi di crescita, possono limitare notevolmente

evitando ritardi e disfunzioni (Imm.05).

Immagine 05.

Nella copertura progettata dallo studio inglese Foster + partners per l’edificio

Trade Center di San Marino, la scelta di

una struttura di sostegno non appropriata allo sviluppo di rampicanti volubili, sta generando notevoli ritardi allo sviluppo delle piante, con i conseguenti disagi derivati dal mancato ombreggiamento degli spazi sottostanti.

Dottorato di ricerca in Tecnologia dell’Architettura – XXII° Ciclo Michele Olivieri