PARTE 1 | LA CITTÀ IN DIVENIRE METODI E QUADRI TEORICI PER LO STUDIO DEI PROCESSI DI URBANIZZAZIONE CONTEMPORANEA
5. INFORMALE, UN TEATRO DI COMUNITÀ | Anomalie (e analogie) dello spazio urbano informale
5.2. Dinamiche sociali e migrazione di pratiche
5.2.1. Tentativi di collaborazione in tensione tra immaginari contes
L’esplorazione dell’intersezione del dominio formale con l’informale rappresenta uno spazio nel quale avvengono incontri e scambi. Un elemento di passaggio all’interno di questa relazione sono le politiche che volgono a queste aree. L’interfaccia formale-informale e gli elementi di connessione e di passaggio tra i due domini urbani divengono visibili nei successivi racconti per via dell’intersezione del mio lavoro sul campo con il tentativo di iniziare un processo per portare al miglioramento dell’insediamento. Il processo diventa una storia nella storia, non è il soggetto dei racconti, ma contribuisce a rendere visibili alcune modalità di passaggio delle politiche nei territori dell’informale.
Dalle storie raccolte emergono dettagli che risultano interessanti punti connessioni con il tema dell’urbano informale. Il tentativo messo in atto tra DAG, i leader e alcuni attivisti della comunità rientra nell’obiettivo di arrivare all’upgrading in situ, politica di miglioramento che prevede il coinvolgimento diretto della comunità. Questo avviene tramite l’avvio di un processo di enumerazione, ovvero un censimento condotto dalla stessa comunità con il supporto della ONG, che fornisce gli strumenti e costruisce collaborativamente il processo. Le enumerazioni delle aree informali di Cape Town fanno capo al governo della provincia di Western Cape. Si tratta di processi utili ad avere un’immagine quanto più realistica della comunità per poter pianificare interventi di sviluppo, per la pianificazione strategica, l'erogazione dei servizi e la gestione delle catastrofi. Il coinvolgimento della comunità locale è cruciale in quanto i residenti locali sono nella posizione migliore per navigare nelle loro comunità. Vengono messe insieme informazioni socioeconomiche e demografiche relative al capofamiglia, numero ed età delle persone a carico, accesso alle infrastrutture e ai servizi di base, cronologia degli eventi dannosi (sia naturali che antropici) e l’accessibilità al titolo di proprietà (access to tenure security). Le informazioni raccolte consentono di creare una rappresentazione accurata, aggiornata e accettata localmente di chi vive in queste aree e in quali condizioni. L’enumerazione può essere la base su cui poggiare l’upgrading in situ, portata avanti sempre attraverso la partecipazione della comunità.
Approcci di tipo collaborativo come questo ricevono un ampio sostegno in vari settori del Sudafrica. Tuttavia, esistono un numero elevato di limiti e incertezze per l’effettiva articolazione e riuscita dal processo. La difficoltà di implementazione delle politiche una volta che queste atterrano sui territori è attribuita a diversi fattori. Comunemente la causa ricade sull'eterogeneità e la frammentazione di alcune comunità, la mancanza di risorse sociali e materiali e le aspettative della comunità in termini di ritorno personale dal loro coinvolgimento. Un’altra interpretazione viene fornita da Watson (2009) che traduce la complessità di questi territori in profonde conflittualità a livello delle razionalità agenti. Queste ultime non riescono ad incontrarsi perché divergenti, eterogenee e in conflitto tra loro, aumentando esponenzialmente la complessità di quei processi pianificatori concepiti come sintesi dei diversi punti di vista.
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Processo di enumerazione interrotto
Il teatro è stato intercettato dalla ONG DAG per via di un tentativo di enumerazone durante il 2018. L’inizio del processo era necessario per la comunità al fine di poter proporre un progetto di l’upgrading in situ dell’insediamento informale. Durante il mio primo lavoro sul campo il processo era in corso e DAG intenzionata a portare avanti l’enumerazione. Grazie alle conversazioni con Adi, project manager di DAG, vengo a conoscenza che il processo di enumerazione78 ad S Section ha subito un arresto a causa di divergenze politiche.
Adi mi accoglie nel suo ufficio presso DAG. L’obiettivo dell’incontro è parlare dell’interruzione del processo di enumerazione. Per DAG, iniziare il processo è anche l’occasione di mettere insieme un campo di azione per portare avanti sperimentazioni di mappatura partecipata, digitalizzazione delle informazioni secondo un approccio opensource. Per gli abitanti partecipanti, la mappatura funge da leva politica per essere rappresentati e visibili in termini quantitativi e qualitativi. Lo spazio urbano degli insediamenti fragili è un luogo dove l’informazione geografica è scarsa, ma necessaria per intraprendere qualsiasi tipo di azione o rivendicazione. Mi viene fatto presente che alla base vi sono divergenze di visioni, che sono state tra le cause di interruzione del processo di enumerazione. Questo perché parte della comunità locale ha iniziato a condure in maniera indipendente il processo, utilizzando in maniera arbitraria survey e risorse apprese durante le formazioni condotte insieme a DAG. Il loro obiettivo – suppone Adi – è quello di utilizzare i dati ricavati come strumento di negoziazione con il governo locale. A fine del 2018 viene fatta una riunione interna alla ONG che termina con la decisione di interrompere il processo. Questa decisione è stata presa a fronte della posizione degli abitanti, che per la ONG non risulta totalmente chiara e in alcuni casi non realistica. Infatti, mi viene spiegato che molti abitanti non sono in possesso dei requisiti necessari, alcuni di questi hanno già una casa, ma risiedono ugualmente nell’insediamento per ricavarne un guadagno79; altri sperano di poter costruire nello stesso posto la propria dimora per non perdere la comunità relazionale, ma l’estrema densità non permette di soddisfare la domanda; altri ancora sperano di riuscire ad ottenere lo sviluppo dell’area in qualche anno. Il processo invece è più complesso e richiede tempo – mi spiega Adi – proprio per la complessità delle forze e volontà presenti. Questa discontinua distribuzione di volontà e visioni corrisponde ad immagini di futuri contesi che non sembrano trovare spazio per innescare trasformazione.
Adi conclude commentando la distanza che le politiche hanno con le realtà, dichiarando la necessità di maggiore flessibilità e adattabilità di queste.
78 Che era una delle ragioni che mi ha permesso a Dylan di conoscere il teatro (e di conseguenza di farlo conoscere a me) per il suo lavoro sul campo interno al processo
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