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Lettura di Poemas del toro

3.3 Toro de amor y ausencia

In questo sonetto ci troviamo per la prima volta di fronte all’identificazione della figura del toro con l’io poetico: il dolore per l’assenza o il rifiuto della donna amata si riflettono così nel comportamento del toro “innamorato”. La sofferenza provoca nell’animo del poeta/toro una pazza frenesia che lo porta alla disperata ricerca della donna e che si somatizza in alcune parti del corpo nel disperato tentativo di trovare una via d’uscita. Ma non c’è alcuna speranza, tant’è che il poeta intima al toro, e dunque a se stesso, di smettere di cercare la donna (v. 11), rassegnandosi infine alla sua amara e definitiva perdita.

Insieme a Toro de amor y ausencia, un altro sonetto della raccolta, Pasión, costituisce un binomio nel quale “la referencia al animal es un tropo, imagen metafórica o más bien símil sobre el que se define y articula un sentimiento expresamente humano que se quiere resaltar de modo intenso e hiperbólico”5, a differenza delle poesie come Maternidad, A un toro viejo, Muerte del toro e altre

5 OPC (2004), p. 35.

47 “cuyos enunciados se entienden inmediatamente referidos a la realidad del toro, en algunas de sus circunstancias o episodios vitales, sobre los que se apoya y proyecta una cierta experiencia humana o un sentimiento trasladado: […]”6. Inoltre, Ayuso riconosce una certa somiglianza tra l’identificazione dell’io poetico che Morales fa con la figura del toro e quella che definisce la “técnica de personificación parabólica”7

presente in alcuni sonetti de El rayo que no cesa di Miguel Hernández. Nonostante Morales si fosse già pronunciato contro qualsiasi tipo di influenza derivante da tale raccolta di poesie8, è possibile rintracciare similitudini tra Toro de amor y ausencia e i sonetti 14, 17, 23, 26 e 28 di El rayo que no cesa che riguardano le relazioni allegoriche del toro con la condizione di un amore umano e doloroso9. Ne cito alcuni esempi più significativi10:

Sonetto XIV, vv. 9-11

De amorosa y cálidas cornadas cubriendo está los trebolares tiernos con el dolor de mil enamorados.

Sonetto XVII, vv. 9 -14

Y como el toro tú, mi sangre astada, que el cotidiano cáliz de la muerte, edificado con un turbio acero,

vierte sobre mi lengua un gusto a espada diluida en un vino espeso y fuerte desde mi corazón donde me muero.

Sonetto XXIII

Como el toro he nacido para el luto y el dolor, como el toro estoy marcado por un hierro infernal en el costado y por varón en la ingle con un fruto. 6 Ibidem.

7 Ivi p. 32. 8

Sono le parole di Morales riportate nella sua antologia Por aquí pasó un hombre. Antología poética, Madrid, Centro de Estudios y Actividades Culturales (Comunidad de Madrid/Fundación Gerardo Diego), cit., p. 21: “Se ha dicho también que este libro tiene influencia de El rayo que no cesa de Hernández. Todos tenemos maestros y me honraría mucho tener éste, pero lo cierto es que yo, que conocía otras obras de este gran poeta, no conocí la mencionada hasta que me la prestó mi amigo Emilio Niveiro cuando yo ya tenía el mío más que mediado”.

9 OPC (2004), p. 32.

10 Le parti citate sono tratte da M. Hernández, Obra poética completa, introducción estudios y notas

48 Como el toro la encuentra diminuto

todo mi corazón desmesurado, y del rostro del beso enamorado, como el toro a tu amor se lo disputo.

Como el toro me crezco en el castigo, la lengua en corazón tengo bañada y llevo al cuello un vendaval sonoro.

Como el toro te sigo y te persigo, y dejas mi deseo en una espada, como el toro burlado, como el toro.

Sonetto XXVIII, vv. 12-14

Un amor hacia todo me atormenta como a ti, y hacia todo se derrama mi corazón vestido de difunto.

Come si può notare, anche il toro di Hernández è il simbolo del poeta e dell’uomo11

, così come lo è anche in Toro de amor y ausencia e Pasión. In particolare, ho voluto riportare per intero il sonetto 23, perché è quello che più si avvicina a Toro de amor y ausencia rispetto alla tematica del poeta che prende le sembianze del toro “convertido en un amante burlado, que sufre los desengaños y, que sin remedio, considera que es su destino trágico e inevitable”12.

Per quanto riguarda il piano linguistico, ciò che più risalta agli occhi è l’insistenza sulle parti del corpo del toro/poeta (le ossa, il petto, la pelle, la fronte, le labbra) che, come avevo accennato precedentemente, sono i luoghi in cui si somatizzano la disperazione e l’ansia della frenesia dell’amore. Questo continuo riferimento corporale e materiale è una caratteristica saliente di Poemas del toro, poiché è un tema che sta alla base di ogni componimento della raccolta.

11 Secondo un’osservazione di Mariate Cobaleda, “El toro en esta obra es un animal fabuloso quel

lega a ser la palabra que revela el trágico suceso de la vida del hobre, un minotauro aprisionado, un toro con alma de enamorado que derrama pasión y nobleza. Toro y hombre quedan identificados en el amor y la tragedia de la existencia”. M. Cobaleda, «El simbolismo del toro en la obra poética de Miguel Hernádez», in Presente y futuro de Miguel Hernández. Actas II Congreso Internacional

(Orihuela-Madrid, 26-30 Octubre 2003), Orihuela (Alicante), Fundación Cultural Miguel Hernández,

2004, p. 247.

12 R. Fernández Palmeral, «El toro en la obra de Miguel Hernández», Perito (Literario-Artístico),

maggio 2005: <http://www.revistaperito.com/Eltoroenlaobrademiguel.htm>. Consultazione del 26 settembre 2014.

49 Quest’angoscia si percepisce già dal v. 1 con l’immagine straziante dell’assenza della donna amata che il poeta/toro sente nel sangue (parola significativa che ricorre moltissime volte all’interno della raccolta per indicare la fisicità del toro)13

e nella vita, quindi sia a livello fisico che psicologico. Al toro/poeta, in costante carica per il dolore provato, vengono attribuiti diversi aggettivi e qualità che manifestano la tremenda situazione di afflizione provocata dall’assenza della donna amata: è un toro “enamorado”14, “ensangrentado”, desbordado”15, “ensangrentado”, un “toro de amor,

de llanto, de tristeza”, “inclemente en loco desvarío”. Da notare, infine, è il sovente impiego di aggettivi al participio passato alla fine del verso (“enamorado” al v. 2, “desbordado” al v. 3, “ensangrentado” al v. 6) che ritorna in misura maggiore o minore in tutti i componimenti della raccolta.

Sul piano stilistico sono da osservare due elementi ricorrenti in Morales: il ricorso alla struttura bimembre al v. 1, “en mi sangre y en mi vida”, il cui uso frequente in Morales, derivante dalla tradizione barocca spagnola, ha evidenziato Ayuso16, e la metafora (l’assenza che prende le sembianze del toro innamorato) al v. 2 introdotta dal verbo al participio passato “hecha”, reificazione presente anche nei due sonetti precedenti, oltre che in Lidia e Pasión. Infine, l’uso delle figure di ripetizione e di cambiamento dell’ordine dei sintagmi consente al poeta di conferire ritmo al sonetto e insistere nei concetti espressi, evidenziandoli con l’uso di parole chiave o sinonimi. Ad esempio, al v. 3 e al v. 5 i termini “embiste” ed “embestida”17 formano un poliptoto in quanto presentano la stessa radice e si trovano a poca distanza l’uno dall’altro. Un altro è formato dai verbi “te busca” e “te ha buscado” al v. 7. Due anafore, inoltre, sono presenti ai vv. 6 e 7 (ripetizione della frase introduttiva di entrambi i versi “te busca por mi…”) e ai vv. 9 e 10 in cui vi è la ripetizione del sostantivo “toro” all’inizio di entrambi i versi. Al v. 9 vi è l’enumerazione di sostantivi: “…de amor, de llanto, de tristeza”. Completano l’elenco delle figure retoriche più significative le anastrofi ai vv. 11, 12 e 13: la

13

Si vedano i sonetti 1, 4, 6, 12, 13, 14, 17, 18, 21, 22 in PT (2004).

14

Si vedano anche i sonetti 1 e 5 in PT (2004).

15 Termini con stessa radice e significato simile ricorrono anche nei sonetti 11 (“desbordada” al v.9) e

17 (“desborda” al v. 10).

16 OPC (2004), p. 36. 17

Termini derivanti dalla radice del verbo “embestir” ricorrono in questo sonetto al v. 2 (“embiste”) e al v. 6 (“embestida”). Inoltre nel sonetto Lidia al v. 2 compare “embite”, creazione letteraria del poeta come sinonimo di “envite” o “embestida”; lo stesso accade nel sonetto Choto al v. 14, in cui troviamo “embite” come sinonimo di “embestida”.

50 prima e la terza sono costituite dall’inversione dell’ordine di soggetto, verbo e complemento oggetto (“no busque su presencia tu fiereza.” e “no besarán mis labios su pureza”); la seconda dall’inversione di soggetto e verbo (“secose el dulce arroyo…”).