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Lettura di Poemas del toro

3.4 Toro en la primavera

In questo quarto sonetto della raccolta Poemas del toro, il paesaggio primaverile e il toro entrano in simbiosi. A differenza delle tre poesie finora analizzate, qui la furia dell’animale sembra momentaneamente pacarsi e a lasciarsi ammansire dalla serenità che la primavera reca con sé: nei primi due versi il poeta si chiede chi abbia potuto placare la “sangre tenaz” della fiera. La risposta è contenuta nella seconda quartina in cui il cuore del toro appare quieto e in sintonia con il paesaggio circostante (“Una tranquila y lánguida armonia tiene tu corazón con el paisaje,…”). Per finire, le due terzine, che ripropongono lo stesso schema con la proposizione esclamativa introdotta dal pronome esclamativo “qué”, mostrano lo stupore del poeta di fronte a tale armonia creatasi tra lo stato d’animo del toro e la campagna primaverile,

Il sonetto è per lo più descrittivo per cui abbondano gli aggettivi, che si riferiscono soprattutto al senso di pace e armonia: “quieto”, “tranquila”, “lánguida”, “apacibles”, “profunda”. Non mancano le coppie di aggettivi tipiche dello stile del poeta: “una tranquila y lánguida armonia”, “Qué apacibles tus astas luchadoras…”, “viejo encinar meditabundo”, “ajeno y olvidado”. Rilevante è anche l’uso di sostantivi che rientrano nel campo semantico della natura, come “paisaje”, “ramaje”, “encinar” e “aire”. A partire da questi sostantivi è possibile creare un collegamento a livello semantico con il sonetto Toros en la noche in cui compaiono tre di questi termini riferiti alla natura (“paisaje”, “ramaje”18, “encinar”), oltre al sostantivo

18 In Toro en la primavera il sostantivo si riferisce simbolicamente all’estendersi del paesaggio in tutte

le direzioni così come fanno i rami di un albero (v. 7), mentre in Toros en la noche è utilizzato con il significato proprio di “rami”, anche se inserito in una similitudine in cui il vento che soffia attraverso di essi sembra un petto lacerato (v. 14). Tuttavia, in entrambe le poesie ho preferito tradurre il sostantivo allo stesso modo (“rami”) proprio per mantenere il collegamento intratestuale.

51 “coraje” e all’espressione “en porfía”19

riferiti alla furia del toro. La sua ambientazione naturale è molto simile a quella di Toro en la primavera, infatti ci troviamo in mezzo a un querceto in cui due tori in lotta si fondono con il paesaggio, con l’unica differenza che, come si può evincere già dal titolo, la scena e l’azione sono situate nella notte. Collegamenti intratestuali a livello semantico in Poemas del toro non sono rare eccezioni, per cui è bene evidenziarli, in particolar modo quando lo stesso termine o la stessa espressione vengono utilizzati con significati diversi. Sempre nell’ambito dei collegamenti intratestuali, vale la pena sottolineare la forma suffissata del pronome relativo “se” nel verbo “quedose”, che si ripete anche nei sonetti Maternidad al v. 3 (“abriose”) e in Toro de amor y ausencia al v. 12 (“secose”).

Per quanto riguarda le figure retoriche, si possono riscontrare le tipiche figure di ripetizione e di cambio nell’ordine degli elementi della frase, che danno alla poesia un ritmo incalzante, quasi a voler imitare l’agitazione interiore del toro in contrasto con il placido paesaggio primaverile. Sono da notare, dunque, tre anafore: ai vv. 1 e 2 vi è la ripetizione della prima parte della proposizione interrogativa “¿Quién serena tu/tus” con variatio dell’aggettivo possessivo; ai vv. 9 e 12 si ripete il pronome esclamativo “qué”. Un’epanadiplosi si trova, inoltre, al v. 12 ed è data dalla ripetizione della formula che introduce e chiude il verso, Qué profundo/a”, con variatio dell’aggettivo. In questo verso è presente anche una struttura bimembre che si estende anche al verso successivo: “Qué profunda la luz y qué profundo / el silencio...”. Importanti sono, infine, le metafore e le similitudini che creano l’immagine di una natura personificata, serena ma viva, i cui elementi si fondono tra di loro, compreso il toro che, all’interno di essa vive in un universo a parte, “ajeno y olvidado de este mundo”. A tal proposito, è significativa una similitudine, nella seconda quartina, tra il paesaggio che si estende in tutte le direzioni come i rami di un albero e l’azione del volo che, vista da ferma, potrebbe rivelare l’allegria che deriva da essa. Al v. 10, poi, vi è la personificazione del querceto che appare pensieroso, azione che, com’è ovvio, solo un essere umano può compiere. Al v. 8, nell’espressione “vuelo parado”, si può riconoscere un ossimoro dato

19 In Toro en la primavera l’espressione è riferita alla “sangre tenaz” del toro (v. 4), metre in Toros en

la noche indica lo scontrarsi dei due tori (v. 8). Anche in questo caso ho preferito tradurla allo stesso

52 dall’accostamento di due elementi in contrasto, in quanto il volo indica un movimento nell’aria che quindi non può essere immobile. La stessa figura retorica è presente al v. 9: “¡Qué apacibles tus astas luchadoras…”, in cui alle corna del toro vengono attribuiti due aggettivi in netto contrasto tra di loro. La funzione di queste contrapposizioni è quella di evidenziare, ancora una volta, l’apparente calma esterna che trasmette il toro in simbiosi con la natura, contrariamente alla sua reale indole selvaggia che rimane nascosta.

3.5 Mugido

Ritorna in questo sonetto il conflitto tra dinamismo e quiete che caratterizza El toro, così come la visione del toro con la sua forza passionale e incontenibile tenuta a freno solo dal suo corpo paragonato ad una prigione (“desde tu honda carne encarcelado”). La poesia si apre con un climax di sentimenti che rivelano il fiume di passione che irrompe attraverso le vene dell’animale fino a manifestarsi all’esterno con un muggito che ha la forza di “un delirio de fuego huracanado”. Questi moti interiori sono talmente incontrollabili che all’esterno il corpo del toro appare vibrante e sonoro, non riuscendo a nascondere ciò che si cela al suo interno. A regnare sono la vita e la passione che solo la morte potrà fermare definitivamente.

Il legame di questo componimento con il primo sonetto della raccolta non è solo tematico, ma anche linguistico, infatti si possono riconoscere formule linguistiche molto simili, se non a volte gli stessi termini (evidenziati in corsivo negli esempi che seguono), nella descrizione dell’immagine del toro in balia della sua passione dirompente e prigioniero della propria pelle: “Prisionero en tu piel y enamorado” e “En su piel poderosa se serena / su tormentosa fuerza enamorada / que en los amantes huesos va encerrada”, “y todo tú, vibrante toro, suenas” e “donde suena un rumor de sangre airada”, “la tempestad se agita enfebrecida” e “un delirio de fuego huracanado”20. Evidente è anche qui l’insistenza sulla corporalità del toro,

dato che ne vengono menzionate varie parti, come ad esempio le vene, la pelle, la

20 L’associazione tra la furia dell’ugarano e la forza del toro ritorna in altri quattro sonetti di Poemas

del toro: “Tú nasciste huracán” (A un toro viejo, v.5); “tu celeste noche huracanada” (Muerte del toro,

53 gola e la testa. Inoltre, in alcuni versi di Mugido risuonano quelli de El toro ibérico21, che “dado su revestimiento simbólico, es un claro precedente de los versos contenidos en su [di Morales] famoso libro Poemas del toro”22: “surges en los aires” e “Ya por el aire surge”, “irrumpen en el aire que tú llenas / de un delirio de fuego huracanado.” e “la tormenta / que todo el aire llena. Dunque, l’immagine simbolica del toro/Spagna è anche qui la forza della passione, la lotta, l’impeto tenace che è la vita stessa23. Infine, va evidenziato un ricorso linguistico spesso presente in Morales, già notato in Toro de amor y ausencia, ossia l’uso di aggettivi al participio passato alla fine del verso, di cui si trovano qui tre esempi: “huracanado” al v. 4, “enamorado” al v. 5 ed “encarcelado” al v. 8.

Il senso di irruenza di forza e sensazioni che si prova leggendo Mugido viene facilmente veicolato attraverso il climax creato dal verso iniziale, le figure iperboliche e i numerosi aggettivi che accompagnano la descrizione. Per fare un esempio, con l’espressione iperbolica “delirio de fuego huracanado” al v. 4, metafora del muggito, viene descritto il verso del toro che sembra qualcosa di incredibilmente potente, molto più spaventoso dell’uragano che già evoca una forza immane e distruttiva, a cui si aggiungono anche le parole “delirio” e “fuoco” che insieme danno l’idea di una forza inimmaginabile. Una potenza e una grandezza che risiedono nella testa del toro, la parte più importante del corpo che “solamente impera” dopo che il toro l’ha sollevata, azione descritta tramite una metafora, “levantas tu dolor y tu fiereza”, che trasmette il groviglio di sensazioni che si scontrano nell’animo dell’animale. Tra le altre figure retoriche e stilistiche, è presente un poliptoto ai vv. 5 e 7 (“suenan” e “suenas”) e una struttura bimembre al v. 13: “derribará tu llanto y tu grandeza”.

21 OPC (2004), p. 28.

22

P. Rojas, «Memoria y testimonio poético de la Guerra Civil en Talavera», Cuaderna, 16-17 (2008- 2009), cit., p. 170: <http://www.colectivoarrabal.com/publicaciones/revista- cuaderna/n%C3%BAmeros-16-17-2008-2009/>. Consultazione del 29 settembre 2014.

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