Lettura di Poemas del toro
3.15 Toro sin mayoral
La poesia canta con tono mesto la morte di un mandriano, il cui nome è possibile leggere nella dedica iniziale: “Al vaquero muerto Martín de la Torre”. Segue poi una citazione tratta dal v. 13 del sonetto 26 di Miguel Hernández, Por una senda van los hortelanos, contenuto nell’opera El rayo que no cesa. Esso parla dell’assenza e della solitudine che il poeta sente per l’amata, motivo per cui il suo stato d’animo lo porta a isolarsi dagli altri contadini che cantando rientrano a casa dopo una giornata di lavoro. Nell’ultima terzina si immedesima nel toro che piange per la sofferenza: “un toro solo en la ribera llora”. Ispirandosi a questo verso, Morales introduce il suo componimento presentando un toro che piange sulla riva di un fiume, la cui tristezza non è dovuta, come in Hernández, alla sofferenza d’amore, ma alla perdita del suo mandriano che è stato trascinato via dalle acque. Nelle terzine, il poeta compatisce l’animale afflitto e si rivolge a esso chiedendogli se sia ancora in grado di sentire il cuore e la voce dell’uomo nel vento.
Per quanto riguarda l’aspetto linguistico, i numerosi aggettivi e la loro particolare disposizione giocano, anche stavolta, un ruolo fondamentale nel veicolare il messaggio e le sensazioni che il poeta intende comunicare al lettore. Vi sono infatti, diversi esempi di doppia aggettivazione e di strutture aggettivo-sostantivo- aggettivo: “afligido, suspirado río”, “sombrío y verde corazón”, “gemebundo toro sin contento”, “afligido toro ceniciento”, “serena soledad luminsa”.
Tra le figure retoriche rilevanti, infine, sono da segnalare il consueto uso dell’anafora, come ad esempio ai vv. 9, 10, 12 (“oh”) e ai vv. 11 e 13 (“oyes”) e la presenza di un enjambement tra i vv. 13 e 14 (“serena / soledad luminosa”).
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3.16 Choto
Choto è l’ultimo sonetto del gruppo dei componimenti che hanno come tema centrale alcuni stadi della vita del toro. Dopo aver affrontato la nascita in Maternidad, la vecchiaia in A un toro viejo e la morte in Muerte del toro, il poeta si concentra adesso sulla seconda fase del ciclo vitale, la giovinezza. Il vitello corre felice ancora alieno alle sofferenze della vita e sente già crescere le sue corna, mentre il furore e l’agitazione, che caratterizzano il toro adulto di Morales, iniziano a insinuarsi nel suo corpo. Il cucciolo, tuttavia, non capisce da dove provenga il suo “imprevisto afán” e, sorpreso e felice allo stesso tempo, si lancia per la prima volta alla carica. Si potrebbe ipotizzare un parallelismo con l’essere umano che attraversa i quattro momenti principali della sua vita descritti simbolicamente: la nascita del bambino innocente a cui si pone già di fronte il mondo ancora sconosciuto (“abriendo su inocencia venturosa / en un mundo secreto no tocado), mentre emette il suo primo vagito (“amante mugido en tu garganta”); la giovinezza in cui il bambino vive spensierato e non conosce ancora il dolore della vita (“Corre feliz el choto por el prado, / ajeno aún al dolor y a la tristeza”), anche se pian piano sente cambiare qualcosa dentro di sé, segno del fatto che sta crescendo (“Siente su corazón todo inundado / de un ansia nueva que a crecer empieza”); la vecchiaia in cui l’ardore della gioventù si spegne per lasciare spazio alla stanchezza della senilità (“Tanto valiente amor tuviste […] / que me aflige pensar que lo has trocado / en llanto y en dolor y en grave peso.”) e, per finire, il destino inevitabile della morte (“ya el agudo rayo de la espada / va en tu celeste noche huracanada”)50.
In questo sonetto si possono evidenziare alcune delle parole-chiave che ricorrono spesso in Poemas del toro, come ad esempio i sostantivi “fiereza”, “mugido”51
, il neologismo “embite”52 e l’aggettivo “febril” che si ripete anche nei sonetti A un toro blanco, Picador e A un toro muerto. Il verbo “brotar” al v. 3, inoltre, è presente nel sonetto Picador con la differenza che, nel primo caso, indica lo spuntare del corno dal capo del toro e, nel secondo, lo sgorgare del sangue dal suo corpo, ma in entrambi conserva il significato di “venir fuori”. Per quanto riguarda
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Si vedano i sonetti Maternidad, A un toro merto e Muerte del toro.
51 Si vedano i sonetti 2, 5, 9, 10, 19, 20, 22, 23.
52 Per un approfondimento riguardo questa creazione lessicale del poeta e la sua ricorrenza nell’opera
68 l’uso degli aggettivi, vi sono due esempi di doppia aggettivazione e di costruzioni aggettivo-sostantivo-aggettivo: “cuerno temeroso y afilado” e “joven testuz ensortijado”.
Sul piano stilistico-retorico, le principali figure presenti nel testo sono il polisindeto ai vv. 7, 11 e 14, l’anastrofe ai vv. 3, 4 e al v.6, l’enjambement tra il v. 5 e il v. 6. Infine, due esempi di struttura bimembre al v. 10, “este imprevisto afán, este ardimiento”, e al v. 12, “un febril impulso, un gran contento”.
3.17 Pasión
Questo è forse uno dei sonetti più significativi di Poemas del toro, dal momento che riunisce in sé le tematiche fondamentali dell’opera: il dolore, la passione, la tauromachia sullo sfondo, l’argomento amoroso e la sofferenza che ne deriva in relazione alle condizioni sociali e umane dell’amore, l’identificazione tra l’io poetico e il toro. Il poeta, infatti, si serve della tauromachia come mezzo per accostare il dolore dell’animale al proprio stato d’animo e, per estensione, alle passioni umane. L’animale, in preda al furore, è burlato dalla vana speranza di raggiungere la muleta che gli viene agitata davanti e gli sfugge costantemente, così come il poeta è ingannato dall’amore. La relazione tra l’immagine del “trapo alado” e il “fantasma vaporoso” è il trait d’union fra la prima e la seconda quartina in cui sono protagonisti rispettivamente il toro e il poeta: egli cerca di raggiungere invano la donna amata, che in realtà è solo l’evanescente fantasma di un sogno. Per entrambi, dunque, l’oggetto del desiderio è irraggiungibile e questa circostanza provoca una disperazione talmente tragica da poter essere sintetizzata solo tramite l’espressione iperbolica di un cuore che trabocca di “pasión huracanada”53
. Alla fine ogni speranza è stata persa e per il toro sopraggiunge la morte per mezzo della spada, la quale fa scorrere il suo sangue che si trasforma in un pianto disperato per il poeta. Il simbolo della spada, come si è già notato varie volte, accomuna questo testo alle
53 Da notare la somiglianza tra i vv. 9 e 10 del sonetto Pasión e i loro corrispondenti in Lidia: “Y así
mi corazón, igual que el toro, / desborda su pasión huracanada”; “Mas el ansia tenaz y desbordada del fiero corazón […]”. Un’ulteriore relazione tra i due sonetti è il tema dell’inganno ai danni del toro/poeta: “un encendido toro va burlado” (Pasión); “fiero corazón que va burlado”. Sempre riguardo questo tema, cfr. anche il v. 14 del sonetto 23 de El rayo que no cesa: “como el toro burlado, como el toro”.
69 poesie Muerte del toro, Lidia, Picador e Agonía del toro54. Tuttavia, questo elemento ha il suo antecedente in due sonetti di Miguel Hernández, il 17 e il 23 de El rayo que no cesa, in cui la spada, come in Pasión, è l’arma che uccide il poeta/toro straziato dalle sofferenze d’amore55
. A tal proposito, bisogna riconoscere in Morales la somiglianza con la tecnica di “personificación parabólica”56
di Hernández, la stessa di cui si è già discusso ampiamente nel commento a Toro de amor y ausencia.
Come quest’ultimo, il testo di Pasión abbonda di riferimenti linguistici ai sonetti 14, 17, 23, 26 e 28 de El rayo que no cesa. José Paulino Ayuso riconosce tre principali aspetti somiglianti fra questi e il sonetto di Morales: il primo riguarda il dominio dei sentimenti come l’emozione, il patetismo, la crudezza e l’intensità delle passioni; il secondo la comune fonte di ispirazione in Quevedo e il terzo si riferisce al lessico, in buona parte simile nella descrizione del toro e nell’aggettivazione (“sonoro”, “sangre”, “huracanado”, “lloro”, “corazón”, “dolor”, “burlado”). Tuttavia, mi sembra doveroso ricordare nuovamente che Morales ha affermato di non aver ancora letto i sonetti de El rayo que no cesa al momento della composizione di Poemas del toro, per cui nega la loro influenza sulla sua opera. Nonostante ciò, ci sarà sicuramente stata una corrente d’ispirazione poetica che avrà portato Morales ad avvicinarsi al poeta di Orihuela, anche se in modo del tutto inconsapevole. Una possibile ipotesi al riguardo, infatti, viene avanzata da Víctor García de la Concha che giustifica tali riferimenti a Hernández in relazione al “pathos neorromántico, que, desde luego, incorpora […] elementos imaginativos y formales de la tensión barroca”57
.
Infine, sul piano retorico si collocano le figure più utilizzate dal poeta: la similitudine, la metafora e l’iperbole. L’intera composizione costituisce, come si è detto, un paragone tra il toro e il poeta. In particolare, la seconda e la terza strofa sono entrambe formulate come due similitudini e ai vv. 4 e 10 se ne possono riconoscere altre due: nella prima lo svolazzare della muleta che sfugge al toro viene comparato alla fuga di un uccello; nella seconda l’iperbole “passione d’uragano” si
54 Si vedano i commenti a questi sonetti: Muerte del toro, infra, pp. 55-57; Lidia, infra, pp. 61-63;
Picador, infra, pp. 64-65; Agonía del toro, infra, pp. 71-72.
55 Il v. 12 del sonetto 17 recita “vierte sobre mi lengua un gusto a espada” e il v.13 del sonetto 23
“dejas mi deseo en una espada”.
56 OPC (2004), cit., p. 32.
57 V. García de la Concha, La poesía española de 1935 a 1975, t. I, De la preguerra a los años
70 trasforma in un dolore feroce e sonoro, dovuto probabilmente al verso del toro o al rumore prodotto dall’uragano. Concludono il sonetto altre tre metafore: al v. 11, il cuore del toro si trasforma in “dolor bravísimo e sonoro” tramite la reificazione introdotta dal verbo al participio passato “hecho”; al v. 13 “la sangre se ha vuelto largo lloro”58
sta a indicare lo sgorgare copioso del sangue che somiglia allo scorrere a dirotto delle lacrime, ma che indica anche il pianto del poeta; al v. 14 con l’espressione “reinado firme de la espada” si intende la dura e irremovibile azione della spada che decide la sorte del toro/poeta come un sovrano che comanda nel suo regno.