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Trasporti marittimi

Nel documento Rapporto 2010 (4.4mb) (pagine 145-149)

2.8. Commercio estero

2.10.3. Trasporti marittimi

La struttura portuale ravennate, oltre ad essere tra le più antiche d‟Italia (al tempo di Roma imperiale era sede della flotta da guerra di stanza in Adriatico) è tra le più imponenti ed organizzate del sistema portuale nazionale, essendo costituita da 13.587 metri di banchine, 7 accosti ro-ro (roll on - roll off), 41 gru, 10 carri ponte, 4 ponti gru container, 4 carica sacchi oltre a 12 caricatori vari, 8 aspiratori pneumatici, 82 tubazioni, 424.550 mq di magazzini per merci varie e 2.575.150 metri cubi destinati alle rinfusa. A queste potenzialità bisogna aggiungere 303.500 metri cubi di silos e 996.300 e 468.500 metri quadrati rispettivamente di piazzali di deposito e deposito container e rotabili. Si contano inoltre 177 serbatoi petroliferi con una capacità di 676.000 metri cubi, 122 destinati ai prodotti chimici per una capacità di 208.000 metri cubi e 56 per alimentari, con capacità pari a 69.400 metri cubi. Esistono infine 47 serbatoi destinati a merci varie, la cui capienza è pari a 79.000 metri cubi. In termini di superficie complessiva Ravenna è il secondo porto italiano dopo Venezia.

In ambito nazionale, secondo i dati Istat, Ravenna occupa un ruolo importante.

Nel 2008 ha coperto il 5,7 per cento del movimento merci portuale italiano, risultando quinta sui quarantaquattro principali porti italiani, preceduta da Gioia Tauro, Trieste, Genova e Taranto, primo porto con una quota del 9,4 per cento sul totale. Occorre tuttavia considerare che nel movimento complessivo dei porti italiani entrano anche voci che sono reputate poco significative nell'economia portuale, quali i

prodotti petroliferi. Se non consideriamo questa voce, il porto di Ravenna sale alla quarta posizione in ambito nazionale (la prima in Adriatico), con una incidenza del 7,5 per cento sul relativo totale, alle spalle di Genova, Gioia Tauro e Taranto, primo con una quota del 14,3 per cento, confermando la vocazione squisitamente commerciale della propria struttura. Una ulteriore analisi riferita al traffico container, vale a dire una delle voci a più elevato valore aggiunto, vede il porto ravennate occupare la sesta posizione in ambito nazionale (la seconda in Adriatico alle spalle di Venezia), con una quota del 3,2 per cento. Leader in Italia è il porto di Gioia Tauro, con circa il 38 per cento del totale delle merci trasportate su container, davanti a Genova e La Spezia. all‟analogo periodo del 2009, recuperando tuttavia solo parzialmente rispetto alla pesante flessione del 30,0 per cento riscontrata un anno prima.

Tavola 2.10.3.1. – Movimento nel porto di Ravenna. In tonnellate salvo diversa indicazione.

Rinfuse liquide Rinfuse solide (a) Merci varie in colli

Di cui: Di cui: Di cui:

Movimento Mangimi/ Container Altre

(sbarchi + Petrolio semi Totale Ro/ro merci

imbarchi) Totale grezzo Totale Cereali oleosi Fertilizzanti merci Merci Teu merci varie (b)

1983 11.348.239 5.513.218 1.199.582 …. …. …. 573.733 …. 1.228.747 177.234 57.254 ….

1984 11.647.843 5.269.293 862.024 …. …. …. 567.274 …. 1.423.995 206.506 32.784 ….

1985 10.667.786 4.963.246 180.639 …. 653.936 …. 593.219 …. 1.360.169 189.662 30.855 ….

1986 12.226.102 5.539.525 86.988 …. 864.553 …. 942.966 …. 1.363.079 175.302 71.602 ….

1987 13.818.399 6.633.226 2.500 …. 767.546 …. 1.170.970 …. 1.228.739 156.800 37.892 ….

1988 14.157.974 6.957.590 270.071 …. 712.312 …. 1.152.040 …. 1.011.821 165.922 32.727 ….

1989 15.010.772 8.206.580 51.582 …. 388.078 …. 1.108.552 …. 820.232 145.475 13.639 ….

1990 14.889.048 7.770.329 281.531 …. 304.577 …. 910.257 …. 1.053.066 150.900 16.836 ….

1991 14.015.630 7.085.477 110.196 …. 756.141 …. 1.337.367 …. 1.094.270 150.382 130.313 ….

1992 16.837.760 7.758.393 144.697 …. 449.315 …. 1.332.770 …. 1.384.038 157.075 188.673 ….

1993 16.255.612 7.677.931 187.512 …. 303.188 …. 1.280.699 …. 1.466.336 170.609 152.293 ….

1994 17.989.919 8.308.610 147.702 …. 370.937 …. 1.667.989 …. 1.599.302 180.966 276.496 ….

1995 20.130.417 8.890.480 332.745 …. 392.934 …. 1.582.160 …. 1.609.315 193.374 384.051 ….

1996 18.739.542 8.291.959 186.205 …. 380.309 …. 1.377.627 …. 1.670.887 190.784 560.712 ….

1997 19.347.324 7.794.774 97.446 …. 420.381 …. 1.784.779 …. 1.869.447 188.223 760.870 ….

1998 21.933.981 8.839.995 83.133 …. 430.453 …. 1.780.717 …. 1.745.978 172.524 790.115 ….

1999 21.224.871 7.502.589 34.175 …. 667.145 …. 1.623.859 …. 1.714.133 173.405 859.240 ….

2000 22.676.795 7.567.059 54.571 …. 441.780 …. 1.601.470 …. 1.773.532 181.387 778.163 ….

2001 23.812.397 6.905.741 74.000 …. 525.496 …. 1.637.546 …. 1.658.695 158.353 905.680 ….

2002 23.931.873 6.830.460 32.000 …. 1.054.342 …. 1.585.805 …. 1.729.832 160.613 888.436 ….

2003 24.910.621 6.206.196 0 …. 1.014.117 …. 1.726.692 …. 1.757.855 160.360 836.686 ….

2004 25.429.293 5.459.576 37.500 …. 1.058.098 …. 1.616.590 …. 1.896.032 169.467 844.901 ….

2005 23.879.197 4.757.046 3.500 …. 617.407 …. 1.456.923 …. 1.996.495 168.590 748.630 ….

2006 26.771.988 5.211.537 129.250 …. 630.556 …. 1.493.094 …. 1.988.596 162.215 813.950 ….

2007 26.308.477 4.531.503 117.850 12.721.484 843.116 2.208.522 1.768.352 9.055.490 2.515.897 206.786 803.336 5.736.257 2008 25.896.313 4.833.823 122.100 11.728.193 877.917 2.267.861 1.755.865 9.334.297 2.611.741 214.324 845.931 5.876.625 2009 18.702.876 4.631.802 164.300 8.599.686 790.561 2.102.028 1.453.366 5.471.388 2.098.819 185.022 795.756 2.576.813 gen-set 2008 19.786.186 3.599.833 101.000 9.136.950 687.180 1.739.628 1.441.152 7.049.403 1.889.884 156.670 650.136 4.509.383 gen-set 2009 13.853.211 3.441.051 105.200 6.464.545 610.074 1.682.478 1.095.933 3.947.615 1.581.731 140.632 567.220 1.798.664 gen-set 2010 16.521.963 3.663.050 126.870 7.220.104 591.956 1.585.135 1.022.153 5.638.809 1.660.372 137.518 719.414 3.259.023

(….) Dati non disponibili. a) Escluse le derrate in sacchi comprese nelle “altre merci varie”. b) Comprende i prodotti metallurgici.

A trainare l‟aumento complessivo sono state soprattutto le merci varie in colli, nelle quali è compresa la quota dei container e dei trasporti Roll-on/roll-off8, le cosiddette autostrade del mare. Nei primi nove mesi la movimentazione delle merci varie in colli è ammontata a 5.638.809 tonnellate, superando del 42,8 per

8 Roll-on/roll-off (anche detto Ro-Ro) è il termine inglese per indicare una nave-traghetto vera e propria con modalità di carico del gommato in modo autonomo e senza ausilio di mezzi meccanici esterni. Progettato per trasportare carichi su ruote come automobili, autocarri oppure vagoni ferroviari, i Ro/Ro a differenza delle navi mercantili standard, definibili Lo-Lo (lift on/lift off) che usano una gru per imbarcare o sbarcare un carico, hanno scivoli che consentono alle vetture di salire (roll on) e scendere (roll off) dall'imbarcazione quando è in porto.

cento il quantitativo dell‟analogo periodo del 2009 e recuperando pressoché totalmente sulla flessione del 44,0 per cento registrata nell‟anno precedente. Questa performance è stata consentita dalla ottima intonazione delle “merci varie” (comprende prodotti metallurgici, macchinari, ecc.), il cui movimento è arrivato a poco più di 3.200.000 tonnellate, vale a dire l‟81,2 per cento in più rispetto ai primi nove mesi del 2009 e il 10,7 per cento in più nei confronti del 2008. La movimentazione dei Ro/ro è migliorata sia nei confronti del 2009 (+26,8 per cento), sia rispetto ai primi nove mesi del 2008 (+10,7 per cento). Gran parte di questo andamento è da attribuire al nuovo collegamento con il porto di Corinto in Grecia. Le merci trasportate in container sono aumentate anch‟esse, ma in misura decisamente più contenuta (+5,0 per cento), ma in questo caso si è rimasti al di sotto dei volumi dei primi nove mesi del 2008 (-12,1 per cento).

A proposito del traffico container, giova sottolineare che si tratta di una delle voci a più elevato valore aggiunto per l‟economia portuale, ben più importante, ad esempio, della movimentazione dei prodotti petroliferi. Sotto l‟aspetto dell‟ingombro, che viene misurato in Teu9, i primi nove mesi del 2010 si sono chiusi con un bilancio moderatamente negativo (-2,2 per cento), per effetto della flessione prossima al 20 per cento dei contenitori vuoti, a fronte della moderata crescita rilevata per quelli pieni, che nel porto di Ravenna costituiscono la maggioranza. Se confrontiamo il flusso dei Teu con quello dei primi nove mesi del 2008, la diminuzione sale al 12,2 per cento.

Il forte peso delle rinfusa solide dà al porto di Ravenna un assetto squisitamente commerciale rispetto ad altre strutture portuali. Nei primi nove mesi del 2010 hanno rappresentato circa il 44 per cento del movimento portuale, registrando un incremento dell‟11,7 per cento rispetto all‟analogo periodo del 2009.

La ripresa è apprezzabile, ma non è riuscita a recuperare completamente sulla flessione del 21,0 per cento riscontrata nell‟anno precedente. La voce più importante, costituita dalle “altre rinfusa solide”, che comprende la materia prima destinata al distretto ceramico, è aumentata del 31,8 per cento, senza tuttavia riuscire a tornare ai livelli precedenti alla crisi. Negli altri ambiti si sono contratti ulteriormente i traffici di cereali, mangimi/semi oleosi oltre ai fertilizzanti, mentre i minerali/cascami, che incidono relativamente sul totale dei traffici, sono cresciuti del 9,8 per cento, superando anche i livelli precedenti la crisi.

La voce merceologica delle “altre rinfusa liquide” è apparsa in aumento del 6,5 per cento, superando anche il quantitativo registrato nei primi nove mesi del 2008 (+1,8 per cento). La voce più importante, rappresentata dalle “altre rinfusa liquide” – comprendono melassa e burlanda, vino, oli, ecc. – è aumentata del 12,4 per cento, riuscendo a superare del 9,0 per cento anche la movimentazione dei primi nove mesi del 2008. L‟altra voce di un certo peso, quale i prodotti raffinati, ha invece accusato una diminuzione dell‟1,1 per cento, che sale al 6,5 per cento se il confronto viene eseguito con i primi nove mesi del 2008. Il porto di Ravenna non è tra i principali terminali del traffico petrolifero, che in Italia gravita per lo più su Trieste, Porto Foxi in Sardegna, Augusta, Genova e Santa Panagia nel siracusano. Queste località, secondo le statistiche Istat aggiornate al 2008, hanno assorbito più della metà del traffico nazionale di prodotti petroliferi. A Porto Foxi e Santa Panagia, i prodotti petroliferi hanno costituito la quasi totalità del movimento portuale. Ravenna si è attestata al 13,2 per cento, a fronte della media nazionale del 41,6 per cento.

I primi nove mesi del 2010 hanno confermato la vocazione ricettiva del porto di Ravenna. Le merci sbarcate hanno inciso per l‟87,0 per cento della movimentazione, migliorando rispetto alla percentuale dell‟85,8 per cento registrata nell‟analogo periodo del 2009. E‟ dal 1986 che la percentuale di merci sbarcate supera la soglia dell‟80 per cento. Tra gennaio e settembre 2010 gli sbarchi sono ammontati a circa 14 milioni e 374 mila tonnellate, in crescita del 20,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009, ma in calo del 17,5 per cento rispetto a due anni prima. Le voci più importanti rappresentate dalle “altre rinfusa solide” e “altre merci varie in colli” che comprendono, tra gli altri i prodotti metallurgici e la materia prima destinata al distretto ceramico, hanno registrato aumenti rispettivamente pari al 13,2 e 60,2 per cento. E‟ da sottolineare la ripresa dei traffici di coils, che rappresentano la quasi totalità dei prodotti metallurgici, con Cina, Germania e Russia, oltre al maggiore afflusso di feldspato e argilla, destinati alla produzione di ceramiche, da Turchia e Ucraina. Le merci imbarcate che coincidono in pratica con i flussi

9 Il TEU (acronimo di Twenty-Foot Equivalent Unit) è la misura standard di volume nel trasporto dei container ISO. La maggior parte dei container hanno lunghezze standard rispettivamente di 20 e di 40 piedi: un container da 20 piedi (6.1 m) corrisponde ad 1 TEU, un container da 40 piedi (12.2 m) corrisponde a 2 TEU. Per definire quest'ultima tipologia di container si usa anche l'acronimo FEU (Forty-Foot Equivalent Unit). Anche se l'altezza dei container può variare, questa non influenza la misura del TEU. Questa misura è usata per determinare la capienza di una nave in termini di numero di container, il numero di container movimentati in un porto in un certo periodo di tempo, e può essere l'unità di misura in base al quale si determina il costo di un trasporto.

di export sono cresciute del 9,2 per cento, avvicinandosi ai livelli precedenti la crisi. Dal porto di Ravenna partono soprattutto merci trasportate in container (+1,0 per cento) e su Ro/ro (+25,6 per cento), oltre a fertilizzanti (-12,9 per cento) e “altre rinfusa liquide” (+97,8 per cento).

Il movimento marittimo ha ricalcato quanto osservato per le merci. I bastimenti arrivati e partiti nei primi nove mesi del 2010 sono ammontati a 5.086, con un incremento del 5,3 per cento rispetto all‟analogo periodo del 2009. Per i passeggeri dei collegamenti con Catania e del traghetto con Rovigno in Croazia c‟è stata una crescita del 25,9 per cento, mentre è diminuito del 36,0 per cento il movimento dei croceristi.

2.11. Credito

Nel documento Rapporto 2010 (4.4mb) (pagine 145-149)