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L’UNIVERSITÀ DI VILNIUS E LA LITUANIA

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 152-165)

ti: quella della scoperta di Urano (1781) e quella della scoperta di Plutone (1930). In astrologia mondiale, Urano si riferisce a rivoluzioni e innovazioni o scoperte continue; Plutone a distruzio-ne e ricostruziodistruzio-ne o risorgimento. Guar-da caso, i vari statuti e dichiarazioni di indipendenza o avvenimenti eccezionali della Lituania sono contrassegnati da forti valori aquariani legati in un modo o nell’altro a Plutone.

Ma perché viene ricordata proprio la fine della supremazia gesuita? In fon-do, i lituani erano, e lo sono ancora adesso, cattolici per l’80%. Forse

l’Ordi-Biblioteca Osservatorio Vilnius.

ne aveva contribuito indirettamente a salvaguardare l’identità nazionale lituana con il baluardo culturale dell’Università, e il passaggio alla gestione laico-temporale veniva salutata dai polacchi dominatori come una conquista? Nel 1923, infatti, Vil-nius era ancora sotto il diretto dominio polacco iniziato nel 1921 mentre la Litua-nia, con la capitale trasferita a Kaunas, era diventata uno stato indipendente. Indi-pendente, appunto, dalla Polonia alla quale si era unita nel 1386 con il matrimonio del granduca Jogaila e di Edvige di Polonia, e poi come confederazione nel 1569. Ma i due popoli erano troppo dissimili per tradizioni e cultura e i polacchi avevano sempre cercato di polonizzare i lituani con la scusa di cristianizzarli. Così questi li consideravano nemici storici.

Divento curiosa e vorrei saperne di più dell’osservatorio e della striscia zodia-cale scolpita quando l’astrologia era già in piena rinascita. Lascio i miei compagni e vado alla ricerca di qualcuno che possa illuminarmi. M’infilo nell’unica porta aperta e mi rivolgo a uno studente molto disponibile che non sa dirmi niente in proposito ma interpella una sua compagna. Questa, stimolata dal mio interesse, mi accompa-gna in biblioteca per vedere se c’è qualche vecchio testo di astrologia o di storia lo-cale saltando tutte le procedure burocratiche necessarie. La sala è bellissima, con affreschi dell’epoca, con vecchi telescopi, arredi in stile e ampie vetrare. Ma non vi sono i volumi da me richiesti anche perché i più importanti sono stati trasferiti nel-la nuova sede. Senza contare che nel 1832 l’Osservatorio era stato chiuso e molti strumenti erano stati ripartiti in vari musei ed università dell’Impero zarista cui la Lituania era stata annessa. Così, la fascia zodiacale rimane un mistero che non po-trò svelare.

Sono visibilmente delusa e la ragazza -mi ha detto il suo nome ma non lo ri-cordo- per consolarmi, ci invita a visitare il vecchio Osservatorio lottando non poco per ottenere il permesso d’entrata (quasi a scusarsi, racconta che c’è un conflitto in atto tra la nuova generazione e la vecchia burocrazia di stampo sovietico ancora in vita). Saliamo attraverso una strettississima scala a chiocciola mozzagambe e moz-zafiato finchè non arriviamo in cima. E’ una meraviglia: una torretta completamen-te circolare tutta vetrata in modo da rendere il massimo di visibilità del cielo, con il primo, vecchio, lustro, glorioso e risplendente telescopio. Sembra quasi di respirare l’emozione di chi da questa postazione osservava le stelle.

L’Università

Ma torniamo all’Università di Vilnius. Nata come Biblioteca del Collegio Gesuita nel 1570, su iniziativa del vescovo Prodasevicius, poi dichiarata università dal re Stefa-no Bathory il 1° aprile 1579 e sotto l’avallo della Bolla papale di Gregorio XIII il 29 ottobre del 1579, ha una chiara impronta cattolica.in linea con i tempi. Le sue pri-me Facoltà, infatti, furono quelle di Teologia e Filosofia. In seguito vi furono ag-giunte le altre fino al 1753 quando fu istituito l’osservatorio astronomico. Le varie facoltà si sono aggiunte una dopo l’altra e collocate in modo apparentemente

ca-suale con i relativi cortili. La sorpresa, per me, è che i cortili siano 12, ognuno con una forma diversa, come i 12 segni zodiacali. E che il numero 1 e il 12 siano quasi affiancati, come principio e fine in modo simile allo zodiaco. Percorrere i 12 cortili appare come percorrere un labirinto anche se, alla fine, il percorso si rivela abba-stanza logico in senso orario.

Il Labirinto

Il termine labirinto mi ricorda che c’è un altro labirinto percorribile nel Parco Euro-pa, o Museo del Centro d’ EuroEuro-pa, fondato nel 1991, proprio nei pressi di Vilnius e a poca distanza dal Centro Geografico d’ Europa. E’ un parco in cui sono disseminate sculture moderne astratte dai nomi fascinosi come: Labirinto delle memorie, Eclissi

lunare, La donna che guarda la Luna, La strada verso il Nulla, La porta del cielo.

Oppure dedicate all’Europa. Sono tutte numerate ma collocate in modo che bisogna andare a cercarsele seguendo un percorso labirintico. Il gioco è molto divertente ed anche piacevole perché si svolge in una foresta i cui alberi enormi proteggono dalla intensa luce solare. Forse la Grande Madre pietosa?

Ci troviamo, così, di fronte a tre connotazioni labirintiche che sono da me percepite in maniera sincronica (ma fino a che punto valida in senso oggettivo?): Il

Parco Europa, il complesso dei cortili dell’Università e la Scala a chiocciola dell’Os-servatorio, simbolo della spirale, a sua volta stilizzazione del labirinto (Kereni, Il La-birinto, Ed. Boringhieri). Il quale rimanda, tra l’altro, alle danze rituali delle gru.

Ri-torna in primo piano la natura, che gli antichi lituani, raccolti in varie tribù, venera-vano con riti trasmessi poi ai loro discendenti. Sempre secondo Kereni nell’opera ci-tata, il labirinto veniva associato all’Ade e alla vita come resurrezione, un andare e venire che richiedeva la soluzione attraverso il raggiungimento del centro. Ed era legato alla Signora del Labirinto, a colei che presiedeva alla Vita e alla Morte, Per-sefone o Proserpina o la Grande Madre (Isthar/Venere o/e Luna?). Pare che i lituani avessero conservato più a lungo degli altri popoli europei, per es. i Celti e i Teutoni, la loro origine matriarcale. Sicuramente la loro lingua è la più arcaica tra quelle in-doeuropee viventi e conserva termini di origine vedica che si pronunziano come l’indiano antico.

Ma la spirale/labirinto rivela un’ulteriore connotazione, un imprint cosmico che deriva dalle danze orbitali disegnate dai pianeti nel nostro sistema solare, e dal-le steldal-le neldal-le Galassie (vedi illustrazioni in John Martineau, A littdal-le Book of

Coinci-dence, Wooden Books). Forse è questo il legame misterioso con la fascia zodiacale

della Biblioteca universitaria?

Vilnius e la Lituania

La Lituania incomincia davvero ad interessarmi (ci sono naturalmente affinità astrologiche nei nostri reciproci temi natali, soprattutto tra il mio tema natale e

quello di transito. Una fra le tante è rappresentata dalla congiunzione tra il mio Mercurio- curiosità e desiderio di conoscenza- con il Mercurio e la Venere/valori culturali geminiani del tema lituano). I lituani si erano convertiti piuttosto tardi al cristianesimo nel 1251 con il loro Re Mindaguas -anche se poi il suo successore aveva fatto marcia indietro. Erano rimasti pagani nel fondo ed avevano continuato a lungo ad osservare i loro riti. Ancora oggi, come gli altri stati baltici, celebrano il Solstizio d’estate- che per loro dura parecchi giorni - con feste e brindisi a base di birra. E’ una bevanda, questa, collegata al rito delle primizie che si celebrava nelle campagne. La loro religione, di derivazione agricola, era legata ai ritmi e agli dei stagionali: la Luna, il Sole, le stelle, la pioggia, il tuono, ecc., insomma una religione di tipo animistico ma fondamentalmente simile a quella europea protostorica. Tan-to è vero che, secondo Frazer nel suo Ramo d’Oro, la loro divinità principale Perku-nas o Perkunus, dio del tuono e del fulmine, aveva fortissime analogie con Zeus.

Non stupisce, quindi, che la Lituania desideri entrare nell’Unione europea più delle due consorelle baltiche, anche se meno preparata economicamente a reggere la concorrenza in quanto, stranamente, è rimasta legata ad un’economia di tipo agricolo. Il legame sembra più viscerale che funzionale. Forse perché, appena a 20 kilometri da Vilnius, esattamente a 54N54 e 25E19, dove si incrociano le linee Gibil-terra- Urali e Capo Nord- Creta, si trova il Centro geografico della Madre Europa. E’ forse per questo che la Lituania è stata sempre tollerante verso le varie etnie che la popolavano e le religioni di cui queste erano portatrici? (nel tema natale del 1990: Sole congiunto Mercurio in Pesci/comunicazione allargata + Mercurio sest. Nettuno = empatia universalistica. Nettuno cong. Urano= universalismo di tipo liberale ega-litario) Punto d’incontro di culture e lingue diverse - lituana e russa, ebraica e po-lacca - ancora oggi la Lituania appare la più aperta, rispetto alle sue consorelle bal-tiche Estonia e Lettonia, verso gli stranieri in genere (ancora Nettuno importante).

Il legame con l’Europa era molto forte già nel 1386 quando il granduca Jogai-la, che i polacchi ribattezzarono Ladislao II, ricondusse i suoi sudditi polacco-lituani tra le nazioni decisamente cristiane, spostandone l’asse portante dalla zona di in-fluenza slavo-orientale a quella slavo-occidentale. Inoltre, trovandosi la terra litua-na nella fessura tettonica tra l’ Europa politica orientale e quella occidentale, ha sempre dovuto fronteggiare le invasioni provenienti da est, come quelle mongole, e quelle provenienti da ovest, come quella dell’Ordine monastico dei Cavalieri Teuto-nici che furono definitivamente sconfitti dall’esercito polacco-lituano nella celebre battaglia di Zalgiris-Grunwald nel 1410. Ma intanto ne avevano fatto le spese i Prussiani, che vennero completamente sterminati ad eccezione di pochi nuclei i quali furono assorbiti dai tedeschi fino a perdere la loro connotazione baltica e a divenire il simbolo della più tarda potenza germanica. Così, dovendo sottostare a continue invasioni, ultime quella tedesca della 2a Guerra Mondiale, e quella bolsce-vica post-bellica, i lituani capirono ben presto che l’unico modo di sopravvivere co-me nazione, di cui erano stati orgogliosi fin dall’epoca del loro prestigioso Grandu-cato del XIV e XV secolo (riconosciuto internazionalmente lo Statuto Lituano), era

quello di preservare la loro cultura. E questo obiettivo fu raggiunto sia mediante la tradizione orale spesso affidata ai canti folklorici (mi viene in mente La via dei canti di Chatwin dove il cantare la propria vita era l’unico mezzo di scambio culturale e di riconoscimento identificativo tra le tribù australiane) sia, e soprattutto, grazie all’U-niversità di Vilnius.

La strada verso l’Indipendenza

Nel 1795, Prussia, Austria e Russia si spartiscono la confederazione lituano-polacca e la Lituania entra a far parte dell’Impero russo. Ma per un secolo, e cioè fino al 1915, ci furono continue rivolte e sommosse per l’indipendenza (forte connotazione aquariana nel tema). Tra le più importanti quella del 1812 che condusse, con l’ap-poggio di Napoleone, ad un governo provvisorio soppresso sanguinosamente dopo la caduta dell’imperatore. Anche quella del 1863 fu repressa ferocemente e portò, tra le varie conseguenze, alla soppressione dei caratteri latini in favore dell’alfabeto cirillico nel tentativo di imporre la cultura russa attraverso la limitazione di stampa. I Lituani opposero per quaranta anni una resistenza passiva ed attiva facendo fallire completamente tale politica. E finalmente, il 24/4/1904, venne ripristinata la libertà di stampa con l’uso dei caratteri latini (vedi grafico n. 1). Tra l’altro i Lituani vantano una discendenza latina, anche se più mitologica che reale.

Il ritorno della stampa libera fece maturare la coscienza nazionale che divenne sempre più ricettiva verso le idee democratiche dell’Europa occidentale. Così il 4 di-cembre 1905 fu convocata la prima Assemblea nazionale lituana (vedi grafico n. 2) per esprimere le richieste del popolo espresse da 2000 delegati di tutti gli strati so-ciali. Furono scacciati tutti i funzionari russi compresi gli insegnanti e il governo za-rista fu definito il peggior nemico della Lituania.

Nel 1° grafico (ritorno della libertà di stampa), consapevolezza, coraggio, cul-tura sono rappresentati da Sole, Marte, Mercurio in Toro/patrimonio ereditario an-cestrale. Il Sole è in sintonia con l’aspirazione alla libertà, espressa da Urano collo-cato sulla cuspide del Capricorno/editoria, e con gli ideali nazionalistici espressi da Nettuno in Cancro. Valori e principi filosofici (Venere congiunta a Giove) sono in li-nea con un passato prestigioso (Venere/Giove in trigono alla Luna in Leone) In par-ticolare, notiamo la rinascita culturale e sociale espressa da Plutone in Gemelli che prende forma attraverso la stampa mentre il pianeta si trova in trigono a Saturno-Aquario/tecnica.

Nel 2° grafico (prima assemblea nazionale) in particolare, Saturno/Aquario in sestile a Urano e Mercurio congiunti in Capricorno dà forma ai progetti di uno stato partecipativo legato all’aspirazione indipendentistica e a principi culturali ben strutturati ma flessibili. Incomincia, così, ad essere produttivo il ciclo iniziato dalla

congiunzione Saturno/Urano (Saturno/forma, Urano/collettivo formato da indivi-dui) del 1891 in Gemelli (quando diventa esatta)

Altre riflessioni interessanti si possono fare comparando le due carte natali della Lituania, quella del 1918 e quella del 1990. Possiamo aggiungervi anche quella dell’Assemblea plenaria e rivoluzionaria del 1905 che, in un certo senso, è la prima carta dell’indipendenza lituana. Secondo Harvey, anche gli stati o le nazioni, intesi come collettivo formato da individui, sono in grado di nascere ed evolversi nel tem-po. Una nazione può avere diverse carte natali, come in questo caso, e se ne può osservare l’evoluzione dalla prima fino alla più recente che, secondo lui, è quella più valida, se non altro come punto di arrivo.

Sequenza nel tempo o evoluzione della Lituania

1ª Assemblea naz. 1ª Dichiaraz. Stato Indip. Stato Indip. 4/12/1905 16/2/1918 11/3/1990

Sole/Sag. Sole/Pesci Sole/Pesci

Urano/Cap. Urano/Aquario Urano/Cap.

Come si può vedere, i Segni, tranne che nel secondo tema, sono in progressio-ne successiva, quasi a sottoliprogressio-neare il cammino evolutivo della nazioprogressio-ne.

Estrapolando solo alcuni elementi dai 3 temi possiamo notare :

a) Sole come identità nazionale

1° passo (o 1° tema) - La consapevolezza nazionale (Sole) parte da un

siste-ma di pensiero che guarda lontano (Sole/Sagittario) e crede e si batte con forza per l’uguaglianza tra i vari strati sociali (Sole sest. Marte/Aquario);

2° passo - rafforza i principi egalitari (Sole/Aq. Cong.Urano) basati su valori

innovativi (Ur. Cong. Ven/Aq.) che sono stati raggiunti dopo le profonde trasforma-zioni della 1a Guerra Mondiale e le lotte indipendentiste (Urano/ Sole trig. Plut. in Cancro/valori nazionalistici);

3° passo - approda alla coscienza universalistica (Sole/Pesci) basata su una

cultura anch’essa aperta e tollerante (Sole cong. Mercurio/Pesci) legata alla rinasci-ta dopo una rivoluzione continua che ha porrinasci-tato lutti e distruzioni (Sole trig. Pluto-ne/Scorp.).

b) Urano come collettivo formato da individui. Aspirazione all’indipendenza e al progresso

1° passo ( o 1° tema) - I singoli delegati, 2000, si uniscono in assemblea

pa-ritaria, che tiene conto di tutti gli strati sociali e dei loro bisogni, per mandare mes-saggi (Merc. cong, Ur/Aq.) al mondo affermando il ruolo di stato indipendente (in Cap./analogo 10a e Ur/Merc. sest. Sat.) della Lituania.

2° passo - Lo stato lituano può solo dichiarare la propria indipendenza (Ur.in

Aq./analogo 11a-progetti) ma è ancora costretto a venire a patti con lo strapotere (Ven/mediazione in Aq. Trig. Giove/potere) della Russia, adesso bolscevica. L’indipen-denza è molto precaria (Sole/identità nazionale quadrato a Giove/potere legalizza-to).

3° passo - Questa volta l’indipendenza diventa effettiva e contrasta il potere

della Russia sovietica (Ur. Opp. Giove). La struttura del nuovo stato si consolida (Ur./Cap.) sulla base degli ideali che ha sempre perseguito (Ur. Cong.Nett,)

c) Plutone come distruzione e ricostruzione. Inizio di una nuova era

1° passo (o 1° tema) - Il collettivo si compatta attraverso la cultura e la

co-municazione (Plut/Gem.trig. Sat./Aq.)

2° passo - giunge ad una affermazione nazionalistica rinserrata nei suoi

con-fini naturali (Plut/Cancro)

3° passo - Risorge dopo le lotte, la morte e l’annullamento nazionale con una

determinazione in grado di superare ogni ostacolo (Plut.in Scorp/analogo 8a) ed af-fermarsi orgogliosamente attraverso il conflitto (Plut/Scorpione trig.Sole)

Da notare che il ciclo Plutone-Nettuno, (la cui durata è di 492 anni circa) ini-ziato con la congiunzione a 8° dei Gemelli nel 1891, indica un’era contrassegnata

dallo sviluppo della cultura e delle comunicazioni, perfettamente in linea, in una maniera o nell’altra, con i principi informativi della nazione lituana nel tempo. Net-tuno, secondo Harvey, indicherebbe il collettivo di massa

L’individuale (Università) che influenza il collettivo?

Di solito sono i movimenti culturali promossi dall’insieme degli studenti che avvia-no un processo inavvia-novativo e/o rivoluzionario. Anche in questo caso vediamo come il legame tra Università/cultura e stato/legge sia strettamente intrecciato nella sua evoluzione

Confrontiamo il tema della nascita dell’università di Vilnius (1579) con quello della nascita dell’ultimo stato lituano (1990):

Tema Univerità di Vilnius. del 1579 Tema Lituania 1990

1 - Merc./Pesci Merc./Pesci

2 - Sole cong. Plut. Sole/Pesci TRIG. Plut

3 - Nettuno/Cancro Giove/Cancro

C’è un legame costante tra la coscienza nazionale/Sole e il sistema culturale/Mercurio con i pianeti lenti trasformativi.

Si possono fare alcune osservazioni:

1) Il modo di pensare e di comunicare è aperto, partecipe, senza pregiudizi (Mer-curio/Pesci) e fluisce ininterrottamente nel tempo, dal privato (Università) al pubblico (stato).

2) La profonda consapevolezza della propria identità nazionale è individualista, tenace e nello stesso tempo in grado di trasformarsi (Sole/Plutone), ricorrendo anche a metodi insoliti per ottenere i suoi scopi (come la pacifica catena uma-na del 1989 per l’indipendenza dall’URSS). Tra l’altro, il 1989 fu un anno im-portante per tutto il mondo occidentale.

3) Nettuno in Cancro/analogo della 4a, denota una forte idealizzazione del con-cetto di Patria che si concretizza poi nella legislazione illuminata dello stato (Giove in Cancro)

4) Il programma (Nodi lunari) si sposta dall’internazionalismo/Pesci dell’Università all’’individualismo paritario aquariano dello stato.

5) Altro elemento interessante è la forte presenza di pianeti personali o sociali in Aquario, a sottolineare l’aspirazione all’indipendenza e alla fratellanza con gli altri stati baltici.

(Non conoscendo l’ora esatta per redigere i vari temi, ho preferito usare carte non domificate- anche se di solito ci si avvale delle ore 12.00- e basarmi solo sulle energie. Infatti, in astrologia mondiale (Campion, Baigent, Harvey in Mundane

Astrology, Thorson Handbook, 1995) i segni in cui cadono i pianeti, specialmente

quelli lenti, hanno una considerevole efficacia nel descrivere la tonalità di base del background che fa da sfondo agli eventi e per conoscere il tipo di orientamento psicologico o le preoccupazioni più evidenti della coscienza collettiva).

L.A. 133-990

Presso Rhetymnos, zona nord-occidentale dell’isola

PARTE STUDIO:

Nel primo ciclo di 12 viaggi abbiamo proposto due cicli monografici con due relato-ri, Grazia Mirti e Arturo Zorzan (tipo Seminario lungo) con ampia soddisfazione dei partecipanti.

In questo nuovo ciclo abbiamo sperimentato una formula differente, (tipo

Convegno diluito) con una alternanza di vari Relatori, (Claudio Cannistrà, Nadia

Paggiaro, Dante Valente, Arturo Zorzan, Rosanna Zerilli, Benedetto Gazzolo). Ad essi il compito di “buoni seminatori” e di “innaffiatori” sul fertile terreno dei partecipan-ti, nel corso del pur breve soggiorno.

Ogni partecipante ha ricevuto un tema natale in formato tessera plastificata, e i dati sul suo oroscopo lunare (a cura di Arturo) e sulle due più importanti direzioni simboliche, risp. struttura di base e meta ambìta ( a cura di Valente)

In attesa di una buona “fioritura” possiamo riportare - in base alle dichiarazio-ni degli interessati - una soddisfazione generale per il clima rilassato, adatto allo scambio di opinioni, in un Hotel assai confortevole e ben servito, senza spostamenti preordinati, ma con aggregazioni spontanee in gruppi affini, favoriti dall’ampia scelta fra i 106 partecipanti .

Abbiamo pensato anche agli accompagnatori , con l’inserimento di argomenti di interesse generale, come la grafologia (Patrizia di Filippo e Marialuisa Ferrea), lo sciamanesimo himalayano (Hannelore Burkhard di Lugano), l’arte del sommeiller (M.Luisa Dell’Orto) ecc. ecc.

Come graditissimo ospite francese è intervenuto Denis Labouré, (André Bar-bault che aveva aderito è stato bloccato da problemi alla colonna vertebrale).

Denis Labouré, già noto ai lettori della nostra Rivista, con un francese com-prensibile per tutti, ha commentato alcuni casi intriganti di Astrologia oraria , con una straordinaria carica di simpatia e amabilità, apprezzata da tutto il nostro gruppo.

Anche il corso per i neofiti – altra novità – è stato seguito disciplinatamente e con profitto dai partecipanti.

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DAL VIAGGIO STUDIO DEL CIDA A CRETA

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 152-165)