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I valori della dignità umana come diritti e il loro riflesso costituzionale

2. Che valori possono costituire la radice morale del diritto?

2.3. Una visione liberale egualitaria del fondamento morale del diritto

2.3.2. I valori della dignità umana come diritti e il loro riflesso costituzionale

Nino, come abbiamo già indicato in precedenza, identifica la dignità della persona con la capacità di ogni individuo di portare a termine i propri progetti di vita e di ottenere la propria piena realizzazione personale, sviluppando le proprie qualità umane e utilizzandole per ottenere gli obiettivi che si prefissa. La comprensione dell’autentico significato della dignità “non potrà

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i matrimoni omosessuali, la decisione giudiziaria che lo dichiarerà invalido farà valere la vera democrazia, poiché la maggioranza non è legittimata ad impedire all’individuo che agisca liberamente e senza discriminazioni in una dimensione così sacra come quella degli affetti (Sunstein, C. R., A cosa servono le costituzioni : dissenso politico e democrazia deliberativa , Il Mulino, Bologna 2009, p. 11).

146. Alexy, R., Teoría de los Derechos Fundamentales, op. cit., p. 153.

Sulla stessa linea, Moreno Cruz afferma che “Vita, dignità, libertà e sopravvivenza” sono i valori basilari della persona che enuncia Ferrajoli (Moreno Cruz, R., El modelo garantista de Luigi Ferrajoli. Lineamientos generales, in Boletín Mexicano de Derecho Comparado nº 120, UNAM, 2007, p. 830).

147. Nino, C. S., Ética y derechos humanos, un ensayo de fundamentación op. cit, p. 368. 148. Alexy, R., Teoría de los Derechos Fundamentales, op. cit., p. 525.

essere raggiunta senza un necessario ricorso all’esperienza, sensibile e spirituale, delle realtà propriamente e specificamente umane”150. Si tratta da un lato di identificare singolarmente tutti i beni di valore della vita umana151, costruendo il sistema giuridico intorno alla loro promozione e protezione, dato che il diritto non è che uno strumento per la convivenza giusta. Dall’altro lato, è imprescindibile riconoscere il carattere individuale ed irrinunciabile della dignità umana, in modo che non possa essere strumentalizzata per raggiungere altri fini.

Su questa base, l’autore enuncia, senza pretesa di esaustività, i seguenti beni essenziali e i diritti che nascono da essi152. Nello svilupparli esporremo diversi esempi che evidenziano il loro generalizzato riflesso (in forma di diritti fondamentali) nelle costituzioni occidentali e i principali documenti internazionali sui diritti umani:

- Libertà per realizzare qualsiasi comportamento che non pregiudichi terzi, già sancita dagli artt. 4 e 5 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino francese, del 1789. Possiamo trovare questa libertà materializzata in un diritto fondamentale alla libertà nella maggioranza delle costituzioni attuali, che proscrive le detenzioni arbitrarie. Allo stesso modo questo valore dà origine al diritto, al libero sviluppo della personalità e al divieto di discriminazione per ragioni ideologiche e religiose, poiché le prese di posizione in queste materie sono atti legittimi del cittadino.

Il diritto alla libertà, sempre relazionato con il diritto a non essere detenuto arbitrariamente, si afferma nell’art. 2.2 della Costituzione tedesca, nell’art. 12 di quella belga, nell’art. 6 della Costituzione greca, nell’art.17 di quella spagnola, nell’art. 13 di quella italiana, nell’art. 27.1 di quella portoghese, nell’art. 8 di quella svedese, nell’art. 6 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (e nell’art. 5 dove si proibisce la schiavitù), e nell’art. 9 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

A mo’ di esempio, è possibile trovare il diritto al libero sviluppo della personalità nell’art. 2.1 della Costituzione tedesca, così come nel suo art. 11 (stabilisce la libertà di circolazione nel suo territorio), nell’art. 12 di quella belga, nell’art. 5 di quella greca e nell’art. 3 di quella italiana che obbliga lo Stato a rimuovere gli ostacoli al libero sviluppo della personalità.

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150. Massini, C., La teoría del derecho natural en el tiempo posmoderno, in Cuadernos DOXA, nº. 21, vol. II, Madrid 1998, p. 300.

151. Poiché “La dignità ha come soggetto la persona umana, tanto nella sua dimensione corporale come nella sua dimensione razionale, che assicurano la sua responsabilità, sociabilità e trascendenza (Landa Arroyo, C., Dignidad de la persona humana, in Cuestiones constitucionales: Revista mexicana de Derecho constitucional, nº. 7, 2002, p. 111).

Da questa libertà deriva la proibizione di ogni discriminazione per ragioni ideologiche o religiose, così come una riduzione della stessa (e dei diritti che enunceremo sotto) per ragioni arbitrarie come la razza o il sesso così come possiamo vedere nell’art. 3.3 della Costituzione tedesca, nell’art. 7.1 della Legge Costituzionale Federale della Repubblica d’Austria, nell’art.11 della Costituzione belga, nell’art. 70 di quella danese, nell’art. 14 di quella spagnola, nell’art. 3 di quella italiana, nell’art.13.2 di quella portoghese, nell’art. 16 di quella svedese, nell’art. 14 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nell’art. 22 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, e nell’art. 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

- Vita cosciente, fondamentale per realizzare qualsiasi piano di vita. Quando mettere a rischio la vita è imprescindibile per materializzare un progetto di esistenza (nel caso del missionario che decide di andare in una regione in guerra per aiutare le vittime) nessuno potrà impedire al suo titolare di rischiarla, poiché l’uso che sta facendo di questo bene essenziale è giustificato dall’obiettivo fondamentale che vuole servire. Però nessuno, eccetto il suo titolare, è legittimato a minacciarlo o a danneggiarlo.

Questo diritto si vede riflesso, senza pretesa di esaustività, nell’art. 2.2 della Costituzione tedesca (che nel suo art. 102 dichiara espressamente l’abolizione della pena di morte), nell’art. 24.1 e 2 di quella portoghese, nell’art. 15 di quella spagnola, nell’art. 15.1 di quella boliviana, nell’art. 4 di quella svedese (che stabilisce la proibizione della pena di morte), nell’art. 19 di quella cilena153, nell’art. 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nell’art. 2 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, nell’art. 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nell’art. 4 della Carta Africana dei Diritti dell’Uomo e dei Popoli (Carta di Banjul154).

- Integrità corporale e psichica, poiché il dolore, il malessere, lo sconforto e il blocco intellettuale ed emozionale che la sua assenza provoca colpisce in modo gravemente negativo la capacità dell’individuo di compiere i propri obiettivi nella vita. Questo diritto si riflette, tra molte altre, nell’art. 2.2 della Costituzione tedesca, nell’art. 15 di quella spagnola, nell’art. 11 della Costituzione dei Paesi Bassi, nell’art. 19 di quella cilena, nell’art. 25 di quella portoghese, nell’art. 15.1 di quella boliviana, nell’art. 5 di quella svedese (dove si stabilisce il divieto di

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153. È paradossale il caso cileno la cui Costituzione sancisce il diritto alla vita, incluso di coloro che non sono ancora nati (allusione assente nella maggioranza delle costituzioni), però ammette la pena di morte se si impone per un delitto stabilito in una legge approvata da un quorum qualificato.

154. Ciononostante, l’espressione “Nessuno può essere privato di questo diritto arbitrariamente” dà a intendere un’accettazione della pena di morte se lo Stato la istaura con certe “garanzie”.

punizioni fisiche), così come nell’art. 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, dove viene proibita la tortura e i trattamenti inumani e degradanti, allo stesso modo che nell’art. 5 della Carta di Banjul. Nell’art. 3 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e nell’art. 4 della stessa Carta si proibisce la tortura, così come negli artt. 4 e 5 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

- Facoltà intellettuali dell’individuo, imprescindibili per orientarsi nel corso della propria esistenza. Questo bene dà luogo al diritto di un’educazione liberale che offre al cittadino la possibilità di sviluppare il proprio intelletto, così come di conoscere e di comprendere le diverse scelte morali senza nessun tipo di deviazione. Solo così, acquisendo la capacità di scegliere le proprie preferenze etiche e conoscendo tutte le alternative in questo senso, il cittadino potrà fare la scelta che più si adatta ai suoi desideri e lottare per essa con i grandiosi strumenti di una mente pienamente formata.

Questo diritto si può vedere raccolto nell’art. 7.1 della Costituzione tedesca che impone la sorveglianza pubblica del sistema scolastico, nell’art. 24 di quella belga che stabilisce un’istruzione rispettosa dei diritti fondamentali, libera e gratuita fino alla fine del periodo scolastico obbligatorio, inclusa la formazione morale e religiosa, nell’art. 27.1 della Costituzione spagnola, nell’art. 17 della Costituzione boliviana che garantisce il diritto all’educazione gratuita in tutti i livelli (sviluppato negli artt. 77 e segg.), nell’art. 76 della Costituzione danese, negli artt.16.2 e 4 di quella greca, nell’art. 34 di quella italiana, nell’art. 23 della Costituzione dei Paesi Bassi, nell’art. 74 di quella portoghese, nell’art. 19.10 di quella cilena, nell’art. 21 di quella svedese, nell’art. 14 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (afferma anche il diritto all’istruzione obbligatoria gratuita), nell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che stabilisce il diritto all’istruzione gratuita nelle scuole elementari pubbliche e nell’art. 17 della Carta di Banjul.

- La vita spirituale dell’individuo si proietta assiduamente alla ricerca della divinità, o alla conoscenza dell’arte, o alla comprensione del sapere scientifico, o alla lotta politica per migliorare la società. Questo rende imprescindibile un ampio diritto alla libertà di espressione allo scopo che ogni cittadino possa riuscire ad ottenere l’informazione necessaria per approfondire tali obiettivi, così come manifestare tutto quello che la sua mente e il suo cuore hanno concepito, azione imprescindibile per raggiungere l’obiettivo di incidere sulla società (convertendo altri alla religione, unendo cittadini intorno ad un progetto politico, commuovendo con un’opera d’arte, etc…) che in generale è inerente a questi aspetti sociali della vita spirituale.

La libertà di espressione si afferma, tra molti altri precetti costituzionali, nell’art. 5.1 della Costituzione tedesca, nell’art. 77 di quella danese, nell’art. 20.1 a) di quella spagnola, nell’art. 14.1 di quella greca, nell’art. 21 di quella italiana, nell’art. 7 della Costituzione dei Paesi Bassi, nell’art. 36 di quella portoghese, nell’art. 1.1 di quella svedese, nell’art. 21.3 di quella boliviana e nell’art. 106.3, così come nell’art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nell’art. 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, nell’art. 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nell’art. 8 della Carta di Banjul.

La libertà di creazione culturale e scientifica può trovarsi costituzionalizzata nell’art. 5.3 della Costituzione tedesca, nell’art. 20.1b) di quella spagnola, nell’art. 16.1 di quella greca, nell’art. 19.25 di quella cilena (che stabilisce la libertà dell’ “arte e la scienza, la ricerca e l’istruzione”), nell’art. 78 di quella portoghese, nell’art. 13 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e nell’art. 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Possiamo osservare un riconoscimento costituzionale alla libertà di culto, incluso quello pubblico, nell’art. 19 della Costituzione belga, nell’art. 13 di quella greca, negli artt. 8 e 19 di quella italiana, nell’art. 1.6 di quella svedese, negli artt. 4 e 21.3 di quella della Bolivia, nell’art. 19.6 di quella cilena, nell’art. 14 di quella spagnola (che stabilisce la libertà ideologica, religiosa e di culto), nell’art. 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nell’art. 12 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, nell’art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nell’art. 8 della Carta di Banjul.

La libertà di stampa può trovarsi, a titolo esemplificativo, nell’art. 25 della Costituzione belga, nell’art. 77 di quella danese, nell’ art. 20. 1d) di quella spagnola, nell’art. 14.2 di quella greca, nell’art. 21 di quella italiana, nell’art. 7 della Costituzione dei Paesi Bassi o nell’art. 37 di quella portoghese e nell’art. 12 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

- Ogni persona ha bisogno di un tipo di vita affettiva, familiare e sessuale conforme alla propria idiosincrasia, cosa che è particolarmente importante affinché possa sviluppare in modo soddisfacente il proprio piano di vita, interessando un ambito così sacro come quello dell’intimità e degli affetti. Questo richiede un ampia libertà per lo sviluppo della sua vita privata. Da essa derivano l’inviolabilità del domicilio, il segreto delle comunicazioni e il rispetto della vita privata e familiare.

L’inviolabilità del domicilio si osserva nell’art. 13.1 della Costituzione tedesca, nell’art. 15 di quella belga, nell’art. 72 di quella danese, nell’art. 18.2 di quella spagnola, nell’art. 9.1 di

quella greca, nell’art. 14 di quella italiana, nell’art. 12 di quella dei Paesi Bassi, nell’art. 34 di quella portoghese, nell’art. 25.1 di quella boliviana e nell’art. 19.5 di quella cilena.

Il segreto delle comunicazioni è affermato nell’art. 10.1 della Costituzione tedesca, nell’art. 29 di quella belga, nell’art. 18.3 di quella spagnola, nell’art. 15 di quella italiana, nell’art. 34 di quella portoghese, nell’art. 25.2 di quella boliviana, nell’art. 19.5 di quella cilena, nell’art. 8 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (questo protegge i dati personali), e nell’art. 12 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Il rispetto della vita privata e familiare può trovarsi nell’art. 22 della Costituzione belga, nell’art. 72 di quella danese, nell’art. 18.1 di quella spagnola, nell’art. 9.1 di quella greca, nell’art. 10 della Costituzione dei Paesi Bassi, nell’art. 26.1 di quella portoghese, nell’art. 21.2 di quella boliviana, nell’art. 19.4 di quella cilena, nell’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nell’art. 7 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e nell’art. 12 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Il carattere sociale dell’essere umano lo porta ad associarsi in collettività per soddisfare il proprio piano di vita. Questo dà luogo ai diritti di libertà di associazione e di riunione. Da questo carattere sociale (e dal diritto inalienabile a partecipare in prima persona alla politica frutto della sovranità condivisa da tutti i cittadini per salvaguardare, tra gli altri obiettivi, i diritti individuali e il bene comune) deriva anche il riconoscimento del diritto a partecipare negli affari pubblici direttamente o per mezzo di rappresentanti.

La libertà di associazione è istituzionalizzata, a mo’ di esempio, nell’art. 9.1 della Costituzione tedesca, nell’art. 27 di quella belga, nell’art. 78 di quella danese, nell’art. 22 di quella spagnola, nell’art. 12 di quella greca, nell’art. 18 di quella italiana, nell’art. 8 della Costituzione dei Paesi Bassi, nell’art. 46 di quella portoghese, nell’art. 1.5 di quella svedese, nell’art. 21.4 di quella boliviana, nell’art. 19.5 di quella cilena, nell’art. 11 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nell’art. 20 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nell’art. 10 della Carta di Banjul.

Il diritto di riunione è presente nell’art. 8 della Costituzione tedesca, nell’art. 26 di quella belga, nell’art. 79 di quella danese, nell’art. 21 di quella spagnola, nell’art. 11 di quella greca, nell’art. 17 di quella italiana, nell’art. 9 di quella dei Paesi Bassi, nell’art. 45 di quella portoghese, nell’art. 1.3 di quella svedese, nell’art. 21.4 di quella boliviana, nell’art. 19.3 di quella cilena, nell’art. 11 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, nell’art. 20 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nell’art. 11 della Carta di Banjul.

Il diritto di partecipare agli affari pubblici si può trovare nell’art. 23 della Costituzione spagnola o nel capitolo 2 di quella portoghese e nella parte organica di tutte le costituzioni democratiche, in cui ispira l’organizzazione del potere legislativo e del processo di elezione dei suoi membri, così come negli artt. 39 e segg. della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e nell’art. 13 della Carta di Banjul.

- Per costruire un progetto di vita è imprescindibile godere dei mezzi materiali adeguati per non patire bisogni e possedere i beni necessari per sviluppare le nostre capacità. Come conseguenza di questo bisogno, ogni cittadino ha il diritto a realizzare lavori significativi con salari degni e giusti, così come a godere di periodi di riposo per la propria autorealizzazione personale. Inoltre se non può lavorare per motivi di salute, età o mancanza di offerta lavorativa, dovrà godere di prestazioni sociali sufficienti a coprire le necessità sopra citate.

In questo senso, l’art. 12.1 della Costituzione tedesca sancisce la libertà di scegliere un lavoro, allo stesso modo che l’art. 19.6 di quella cilena. Il diritto al lavoro è riconosciuto dall’art. 4 della Costituzione italiana, come dall’art. 46 di quella boliviana, dall’art. 74 della Costituzione danese, dall’art. 23 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dall’art. 15 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (che nel suo art. 29 riconosce il diritto all’accesso a servizi di collocamento), dall’art. 15 della Carta di Banjul e dagli artt. 47 e 58 della Costituzione portoghese155.

Proseguendo nella stessa direzione, l’art. 23 della Costituzione belga include insieme al diritto al lavoro, i diritti sociali alla casa, alla sicurezza sociale, all’aiuto sociale, medico e giuridico (l’art. 35 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea riconosce anche il diritto alla salute così come la maggioranza delle costituzioni menzionate), alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo culturale e sociale e l’art. 75 di questa Costituzione (così come l’art. 38 della Costituzione italiana e l’art. 19.3 della Costituzione dei Paesi Bassi) prescrive un salario sufficiente per avere una vita dignitosa e delle prestazioni sociali per coloro che non si trovano in condizioni di “assicurare la propria sussistenza” (come l’art. 38 della Costituzione italiana, e gli artt. 20.2 e 3 della Costituzione dei Paesi Bassi). Unito al diritto al lavoro è quello della negoziazione collettiva dei lavoratori riconosciuto dall’art. 28 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. È certamente logico il legame che si prospetta tra il diritto a

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155. La Costituzione portoghese realizza negli articoli seguenti a quello citato, una dettagliata enumerazione dei diritti lavorativi come la retribuzione giusta, il riposo, l’igiene, il salario minimo, la protezione della donna lavoratrice, le giornate permesse che consentano la realizzazione personale del lavoratore (un qualcosa già raccolto nell’art. 24 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nell’art. 31 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, il cui art. 30 stabilisce il diritto a un sussidio per licenziamento ingiustificato), la protezione dei lavoratori immigranti, i centri di riposo, le vacanze lavorative e, infine, le relazioni lavorative in condizioni “socialmente dignitose”.

un lavoro degno e i diritti sociali come quelli raccolti nei principi basilari della politica sociale ed economia del capitolo 3 della Costituzione spagnola, del capitolo 5 di quella boliviana, del capitolo 2 del titolo 3 di quella portoghese e negli artt. 22 e 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Tutti questi articoli condividono lo stesso fondamento di apportare al cittadino i beni materiali e le condizioni sociali adeguate per vivere dignitosamente.

- Dai beni precedenti si deduce un ultimo diritto alla sicurezza personale156che garantisce la sua non violazione da parte dello Stato o dei privati, e che è riconosciuto dall’art. 17 della Costituzione spagnola, dall’art. 27.1 di quella portoghese, dall’art. 23.1 di quella boliviana, dall’art.19.7 di quella cilena, dall’art. 5 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e dall’art. 6 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Seguendo la filosofia di questi precetti, Rawls esige un’uguaglianza nell’esercizio delle libertà giacché “le libertà di alcuni non si restringono semplicemente per rendere possibile una maggiore libertà per gli altri”157. Si può solamente restringere la libertà di chi attacca ingiustamente i diritti del prossimo e gli impone situazioni contrarie alla sua dignità, così come abbiamo visto nel primo dei valori citati.

Come è evidente, in fondo, quello che si difende è il libero sviluppo della personalità del cittadino, che richiede l’assenza di intromissioni dello Stato nella costruzione della propria vita, ma anche la garanzia dei mezzi e delle opportunità che gli permettano di svilupparsi pienamente e in condizioni di uguaglianza con il resto delle persone158(l’art. 1 della Costituzione cilena stabilisce come obiettivo fondamentale dello Stato la “maggiore realizzazione spirituale e materiale possibile” della cittadinanza). Dworkin si somma a questa tesi nell’affermare che la dignità si sostiene sui principi “del valore intrinseco” (ogni vita umana ha un valore essenziale oggettivo, già come semplice potenzialità chiamata a svilupparsi, qualcosa che tutti abbiamo

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156. Nelle costituzioni che nascono dopo la Seconda Guerra mondiale, chiaramente liberaldemocratiche, si osserva un concetto della sicurezza “propriamente materiale, attento alla complessiva salvaguardia dei diritti dei cittadini da possibili lesioni” (Giupponi, Tommaso F., La sicurezza e le sue “dimensioni” costituzionali, in Diritti umani: trasformazioni e reazione, a cura di Silvia Vida, Bononia University Press, Bologna 2008, p. 277). Come ben afferma Giupponi, “non è tanto (o meglio, non è solo) garantire un presunto diritto alla sicurezza personale dei singoli individui, quanto la complessiva sicurezza dei diritti dei cittadini e dei beni giuridici loro sottesi (…) è una sicurezza non solo da potenziali intrusioni nell’ambito di sfere individuali di libertà, ma