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Criterio F1.1: Consumo di energia elettrica per la vinificazione

Per la valutazione del consumo di energia elettrica in fase di vinificazione, immagazzinamento e stoccaggio del vino è necessario stabilire qual è il fabbisogno totale di energia elettrica per la produzione. Il consumo annua- le, sia da fonti rinnovabili che non rinnovabili, viene rapportato alla produ- zione annua espressa in ettolitri, ottenendo così il fabbisogno in kWh/hl, al quale corrisponde un punteggio ottenuto da tabella fornita nella “Scheda criterio” in base alla tipologia di azienda in questione (piccola, media, grande azienda); è possibile ottenere un punteggio NEGATIVO (-1 punto), SUFFICIENTE (0 punti), BUONO (3 punti) o OTTIMO (5 punti). Si ricorda che nel caso di aziende che imbottigliano per proprio conto o/e che pro- ducono mosti parzialmente fermentati o spumanti è necessario applicare un fattore di correzione moltiplicando la quantità totale di ettolitri prodotti per un coefficiente pari a 1,30 (30% in più)

Criterio F1.2: Consumo di acqua

Per la valutazione del consumo d’acqua in fase di vinificazione è neces- sario stabilire qual è il consumo di acqua annuale espresso in ettolitri e desumibile dalle bollette. Questo dato rapportato alla produzione annuale di vino, sempre espressa in ettolitri, fornirà l’indicatore di prestazione, al quale corrisponde un punteggio ottenuto da tabella fornita nella “Scheda criterio” in base alla tipologia di azienda in questione (piccola, media, grande azienda); è possibile ottenere un punteggio NEGATIVO (-1 punto), SUFFICIENTE (0 punti), BUONO (3 punti) o OTTIMO (5 punti). Si ricorda che nel caso di aziende che imbottigliano per proprio conto o/e che pro- ducono mosti parzialmente fermentati o spumanti è necessario applicare un fattore di correzione moltiplicando la quantità totale di ettolitri prodotti per un coefficiente pari a 1,30 (30% in più)

Criterio F1.3: Utilizzo di fonti rinnovabili

Al fine di incentivare l’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili vie- ne introdotto questo criterio, il cui indicatore di prestazione consiste nel rapporto tra la quota di energia elettrica prodotta annualmente da fonti rinnovabili e il fabbisogno di energia elettrica totale per la vinificazione. Al risultato ottenuto corrisponde un punteggio ricavabile da tabella fornita nel- la “Scheda criterio” in base alla tipologia di azienda in questione (piccola, media, grande azienda); è possibile ottenere un punteggio NEGATIVO (-1 punto), SUFFICIENTE (0 punti), BUONO (3 punti) o OTTIMO (5 punti) Criterio F1.4: Autoconsumo di energia elettrica

Al fine di incentivare la produzione di energia in loco viene introdotto que- sto criterio riguardante il consumo di energia autoprodotta, il cui indicatore consiste nel rapportare la quota di energia elettrica autoconsumata in loco con quella prodotta annualmente dalle fonti rinnovabili utilizzate. Al risul- tato ottenuto corrisponde un punteggio ricavabile da tabella fornita nella “Scheda criterio” in base alla tipologia di azienda in questione (piccola, media, grande azienda); è possibile ottenere un punteggio NEGATIVO (-1 punto), SUFFICIENTE (0 punti), BUONO (3 punti) o OTTIMO (5 punti)

I tre sistemi di certificazione analizzati nelle sezioni precedenti si basano tutti su metodi qualitativi e quantitativi ideati per la valutazione degli ele- menti e le strategie utilizzate al fine di raggiungere un buon livello di soste- nibilità in relazione all’edificio e non solo. Tutti sono accomunati dalla tipo- logia di valutazione svolta, che si basa su vari parametri ad ambiti diversi riferibili all’impatto dell’oggetto edilizio considerato nel suo intero ciclo di vita, comprendendo quindi la progettazione, realizzazione e gestione. Per quanto riguarda le modalità di attestazione della sostenibilità LEED offre come soluzione un rigoroso sistema di etichettatura degli edifici, misurabile con metodologia Rating, per cui ad ogni credito ottenuto viene attribuito un punteggio, quindi è possibile che alcuni parametri non siano rispettati pur avendo ottenuto il livello di certificazione più alto. CasaClima invece si basa su una serie di requisiti che devono essere tutti necessariamente rispettati e non sono previsti classi di certificazione, quella che si ottiene in- fatti è più una sorta di attestazione di qualità nel rispetto della sostenibilità ambientale. Il Protocollo ITACA per certi aspetti è più similare all’america- no LEED, infatti è un sistema a punteggio per cui non è necessario soddi- sfare tutti i criteri, infatti sarà la somma pesata dei vari punteggi ottenuti a far raggiungere un valore finale dell’edificio in esame, che andrà da -1 a +5. ITACA non definisce tuttavia delle “classi” come invece propone LEED, infatti essendo uno strumento utilizzato prevalentemente a livello regionale viene adottato per lo più per i lavori pubblici, gare d’appalto, bandi ed incentivi, quindi a seconda del progetto verrà richiesta una soglia minima sempre differente. Risulta complesso comparare gli edifici certificati per stabilire quale dei sistemi sia migliore poiché i punteggi e le metodologie di calcolo per parametri come l’efficienza energetica o il consumo idrico variano a seconda dello strumento considerato, per cui questa analisi mira a sottolineare le differenze e le similitudini riguardanti le aree tematiche e i requisiti più interessanti per le aziende vinicole.

La tabella che segue rappresenta il confronto tra le tre certificazioni analiz- zate e permette di sintetizzare le tematiche racchiuse nelle loro linee guida. Il confronto è stato condotto identificando una serie di ambiti che raggrup- pano criteri e prerequisiti talvolta comuni oppure differenti o mancanti nei sistemi presi in esame.

3.3.4

Considerazioni e confronto

LEED

BD + C: New Construction and Major Renovations

CasaClima Wine

Protocollo ITACA aziende vitivinicole

Scelta del sito di progetto • •

Accessibilità al trasporto pubblico • •

Limitazione dei parcheggi e incentivo ai

veicoli green •

Gestione inquinamento di cantiere

e dei rifiuti da demolizione • Protezione dell'habitat naturale • Progettazione spazi aperti • Riduzione inquinamento luminoso •

Effetto isola di calore • •

Consumi idrici (int + est) • • •

Piulizia con acqua in pressione •

Gestione delle acque meteoriche • • •

Monitoraggio dei consumi idrici • •

Efficienza dell'involucro • •

Consumi energetici edificio • • •

Consumi energetici produzione • •

Efficienza illuminazione (int + est) •

Energia prodotta da fonti rinnovabili • • •

Green Energy e compensazione

delle emissioni • •

Stoccaggio e raccolta dei

materiali riciclabili • • •

Riutilizzo dei sottoprodotti

di vinificazione •

Recupero di edifici esistenti e

riutilizzo dei materiali •

Materiali a km0 • •

Materiali da costruzione a basso

impatto ambientale • • •

Packaging sostenibile

Ventilazione e monitoraggio

della qualità dell'aria interna • • •

Utilizzo di materiali basso emissivi

Illuminazione interna •

Apporto di luce naturale • • •

Apertura verso il paesaggio •

Comfort Acustico • • •

Benessere Termoigrometrico •

Sicurezza da gas pericolosi • •

Sicurezza da campi magnetici

INNOVAZIONE Presenza di sistemi innovativi

Piano di gestione e manutenzione • •

Monitoragigio principali aspetti

ambientali • • •

Emissioni di CO2 legate alla

produzione di bottiglie •

Formazione del personale •

Comunicazione della sostenibilità •

Presenza di professionisti

accreditati nel team •

Iniziative per il territorio e

la comunità •

PRODUZIONE Consumo di risorse legato al processo produttivo • •

QUALITA' ARIA INTERNA ASPETTI SOCIALI E LEGATI AL TERRITORIO GESTIONE COMFORT INTERNO SITO E TRASPORTI ACQUA ENERGIA RIFIUTI MATERIALI

Grafico 27 (pagina a fian- co): tabella di confronto del- le certificazioni relative all’e- dificio rispetto alle tematiche comune individuate nel corso dell’analisi

Analizzando i diversi ambiti emerge che: • Ambito: Sito e Trasporti

Le tematiche riguardanti l’area di progetto e le sue relazioni con il conte- sto sono trattate dal sistema LEED e dal Protocollo ITACA, che presentano requisiti legati alla scelta di aree di completamento o già urbanizzate per la collocazione della nuova costruzione, disponibilità di servizi e traspor- ti entro un certo raggio, la riduzione dell’inquinamento e la mitigazione dell’effetto isola di calore tipico delle aree urbane.

• Ambito: Acqua

Il tema della gestione delle acque è comune a tutte le certificazioni ed è legato all’utilizzo consapevole, al monitoraggio dei consumi e allo smal- timento dei reflui di produzione. Per quanto riguarda la determinazione dei consumi idrici LEED richiede per gli usi esterni una riduzione del 30% rispetto al consumo registrato nel mese di picco o, in alternativa, l’acqua impiegata per l’irrigazione pari a zero per i primi due anni, mentre per gli usi interni viene contemplato un risparmio del 20% rispetto all’edificio di riferimento. CasaClima Wine invece calcola l’indice di impatto idrico che deve risultare migliorativo del 35% rispetto all’edificio di riferimento. Viene inoltre attestata la presenta di dispositivi di monitoraggio dei consumi e la gestione delle acque meteoriche recuperate per irrigazione e/o per usi do- mestici. Il Protocollo ITACA si concentra invece sulla riduzione dei consumi di acqua potabile legata agli usi esterni per irrigazione e agli usi indoor, premiando nel primo caso il recupero delle acque piovane e la scelta di piantumazioni caratterizzate da basso fabbisogno idrico, nel secondo caso invece soluzioni tecnologiche per la riduzione dei consumi interni e l’utilizzo di acqua non potabile per usi indoor compatibili. LEED non con- templa il parametro relativo all’utilizzo dell’acqua in pressione in quanto indicatore specifico pensato per le cantine, tuttavia neanche il Protocollo ITACA considera questo aspetto e risulta leggermente carente in questo ambito rispetto agli altri due sistemi.

• Ambito: Energia

Tutte le certificazioni analizzate risultano molto complete per quanto concer- ne questo ambito. CasaClima Wine valuta l’efficienza dell’involucro riferita sia a locali riscaldati che produttivi non riscaldati, l’efficienza complessiva considerando quindi ogni consumo dell’edificio, dagli impianti alle mac-

chine per la vinificazione, l’efficienza in termini di illuminazione, l’energia prodotta da fonti rinnovabili e l’incentivo all’acquisto di Green Energy nel caso non si disponga in loco di fonti naturali. La certificazione LEED risulta molto esaustiva soprattutto nel calcolo del consumo energetico, pur non presentando tutti i requisiti sopra citati. Il Protocollo ITACA presenta criteri relativi all’energia primaria richiesta dall’edificio durante il suo ciclo di vita e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili sia per usi termici ed elettrici. Il bilancio energetico valutato da LEED utilizza un regime di modellazione dinamico68 tramite indice di prestazione che restituisce il miglioramento

della performance rispetto ad un edificio di riferimento, per alcuni versi risulta simile alla verifica adottata da ITACA che prevede un confronto tra il fabbisogno energetico dell’edificio reale e quello dell’edificio di riferi- mento; CasaClima è invece diverso perché propone un calcolo più simile allo stazionario effettuabile tramite l’utilizzo del software ProCasaClima 2018 messo a disposizione dall’Agenzia, costruito secondo i requisiti del- le Direttive Europee 2010/31/UE e 2012/27/UE. Per quanto riguarda il calcolo dei consumi energetici complessivi LEED e ITACA richiedono un miglioramento rispetto all’edificio modello e CasaClima Wine valuta l’effi- cienza complessiva calcolando le emissioni totali di CO2 eq prodotta per unità di superficie all’anno. La produzione di energia da fonti rinnovabili viene valutata da LEED tramite il calcolo della percentuale di energia rin- novabile prodotta, ovvero il rapporto tra il costo equivalente dell’energia utilizzabile generata dal sistema di produzione da fonti rinnovabili e il co- sto energetico annuo complessivo dell’edificio (punteggio attribuito in base alla percentuale ottenuta che può andare dall’1 al 10%); CasaClima Wine invece richiede che almeno il 30% del fabbisogno energetico sia coperto da rinnovabile, mentre il Protocollo ITACA valuta la potenza degli impianti a fonti energetiche rinnovabili elettriche installati in progetto rapportata alla potenza limite fissata normativamente (rif. D.Lgs. 28/2011). Quest’ul- timo valuta inoltre il quantitativo di energia proveniente da fonti rinnovabili utilizzata in relazione alla produzione.

• Ambito: Rifiuti

Tutte le certificazioni richiedono una buona gestione dei rifiuti tramite la destinazione di un’apposita area per il loro stoccaggio e la corretta diffe- renziazione in un certo numero di materiali riciclabili. CasaClima richiede inoltre che i sottoprodotti della vinificazione vengano reimpiegati per altri

68 Viene così definito dal Gre- en Building Council Italia: ”La modellazione energetica in regime dinamico è uno strumento avanzato per com- prendere il comportamento fisico di un sistema edifi- cio-impianto durante il muta- re delle condizioni climatiche esterne e dei carichi termici interni. Tale analisi permette di stimare il consumo annua- le di energia, le condizioni di comfort, l’interazione tra l’edificio oggetto dell’analisi, il suo impianto e gli edifici circostanti”

utilizzi compatibili. • Ambito: Materiali

Sono comuni i requisiti relativi all’utilizzo di materiali da costruzione a bas- so impatto ambientale che, al fine della certificazione, necessitano di do- cumentazione che ne attesti l’eco sostenibilità, e, soltanto per CasaClima Wine e LEED, alla provenienza dei materiali da luoghi limitrofi all’area di progetto, preferibilmente riciclati. CasaClima oltre a ciò richiede anche la sostenibilità dell’imballaggio e delle bottiglie, entrambi realizzati con ma- teriali di riciclo. Particolarmente interessante è il criterio proposto da LEED riguardante il recupero di edifici e materiali da costruzione, che potrebbe essere applicato al fine di recuperare edifici dismessi per realizzarci una struttura produttiva vinicola.

• Ambito: Qualità dell’aria interna

La qualità dell’aria è un tema maggiormente approfondito da CasaCli- ma Wine e LEED e riguarda i temi della ventilazione degli ambienti, mo- nitoraggio e utilizzo di materiali basso emissivi. CasaClima richiede la ventilazione meccanica controllata per le aree riscaldate, la misurazione della formaldeide in ambiente secondo la UNI ISO 16000, lo smaltimento della CO2 e relativo monitoraggio nella zona di fermentazione al fine di garantire condizioni di lavoro salubri e sicure; LEED propone un criterio secondo cui viene stabilito se i materiali utilizzati nel progetto rientrano per emissioni e contenuto nei valori limite di riferimento della loro categoria. Per quanto riguarda ITACA invece si sofferma su un’adeguata ventilazione degli ambienti interni e sulla limitazione dell’inquinamento dovuto a campi elettrici e magnetici.

• Ambito: Comfort Interno

Le principali tematiche legate al comfort vengono tutte contemplate da LEED, mentre CasaClima si concentra soltanto sull’apporto di luce naturale (calcolo del fattore medio di luce diurna), comfort acustico e protezione da gas pericolosi, in particolare è richiesta un’attenta valutazione del gas ra- don. Il Protocollo ITACA risulta essere abbastanza completo in questo am- bito, infatti tratta esaustivamente il benessere termoigrometrico, mancante negli altri due sistemi, il benessere visivo e il benessere acustico. Per quanto riguarda l’acustica LEED valuta il rumore di fondo degli impianti, isolamen- to acustico tra ambienti confinanti, tempi di riverbero e presenza di siste-

mi di amplificazione sonora, ITACA si concentra sulla verifica del tempo di riverberazione e sulla qualità acustica al fine di garantire una buona protezione dai rumori sia interni che esterni, CasaClima invece verifica le prestazioni di fonoassorbimento, che devono rientrare i valori stabiliti. In aggiunta LEED tiene conto dell’apertura dell’edificio verso il paesaggio al fine di consentire un’interazione tra interno ed esterno, questo è un aspetto molto interessante che potrebbe riguardare le cantine nello specifico per sottolineare il loro rapporto con il paesaggio.

• Ambito: Innovazione

Ambito trattato solamente da LEED che riguarda l’inserimento di strumenti e strategie innovative per il raggiungimento di performance energetiche migliori.

• Ambito: Gestione

I principali requisiti legati alla Gestione sono condivisi da entrambi i pro- grammi attualmente attivi, in particolare LEED monitora consumi elettrici ed idrici, mentre CasaClima si concentra nello specifico sul quantitativo di energia elettrica divisa per riscaldamento, raffrescamento e produzione, energia prodotta da fonti rinnovabili e recupero delle acque piovane. Un piano di gestione e manutenzione è richiesto da entrambi, invece l’utilizzo di bottiglie in vetro prodotte con un basso rilascio di CO2 è un criterio spe- cifico per l’industria vinicola perciò non contemplato da LEED. Per quanto concerne il Protocollo ITACA sono presenti i criteri riguardanti la controlla- bilità degli impianti e il mantenimento delle prestazioni in fase operativa tramite l’accessibilità alla documentazione tecnica di progetto.

• Ambito: Aspetti sociali e Territorio

A questo ambito i tre protocolli si rapportano differentemente: CasaClima si concentra sulla formazione del personale e sulla divulgazione da parte dell’azienda delle pratiche di sostenibilità adottate per l’ottenimento del sigillo di certificazione, LEED promuove la presenza di persone qualificate ed accreditate LEED all’interno del team progettuale affinché si possa la- vorare nel miglior modo possibile e premia l’interesse dell’azienda verso il territorio e la comunità. Il Protocollo ITACA risulta molto debole e non presenta alcun requisito nelle sue attuali linee guida.

• Produzione

Entrano nel merito di questo aspetto soltanto i protocolli Italia: CasaClima Wine se ne occupa in un’ottica più generale all’interno del criterio riguar- dante l’efficienza complessiva predisponendo una check list sull’analisi dei processi attuati in cantina. Il Protocollo ITACA valuta più specificatamente il consumo di risorse nel processo produttivo considerando energia elettrica, acqua, utilizzo di fonti rinnovabili direttamente riconducibili ai consumi di produzione e l’autoconsumo di energia elettrica.

Al termine dell’analisi e del confronto che ha interessato le certificazioni di sostenibilità aventi come oggetto di valutazione la cantina sono emerse alcune problematiche che accomunano tutti i casi in esame. Sicuramente il primo problema è riscontrabile nell’adesione a tali programmi, infatti il numero di edifici certificati CasaClima Wine se considerato a scala na- zionale è irrilevante poiché si tratta soltanto di dieci cantine dal 2010 ad oggi; la stessa cosa succede negli Stati Uniti dove gli edifici certificati risul- tano essere 20 in totale. Per due paesi così influenti nel panorama vinicolo mondiale questi dati sono significativi poiché segnalano un probabile disin- teressamento alla tematica o una difficoltà nell’applicazione dei protocolli. Uno dei principali limiti riscontrati consiste nell’adattamento di protocolli già esistenti e riferiti ad altre destinazioni d’uso all’edificio cantina, che necessiterebbe invece di un approccio diverso in quanto caratterizzato da consumi, emissioni, output, locali, condizioni climatiche ed altri aspetti diversi dall’ housing o da un altro edificio produttivo, che lo caratterizzano e contraddistinguono. Il caso più estremo è rappresentato da LEED che, come già specificato in precedenza, non è uno strumento di valutazione ideato ad hoc per le aziende vinicole, bensì queste vengono certificate con il sistema utilizzato per edifici di nuova costruzione. Anche il Protocollo ITACA per le aziende vitivinicole nelle parti riguardanti la qualità della localizzazione e la qualità dell’edificio prende in prestito dal Protocollo ITACA riferito ad altre destinazioni d’uso la maggior parte dei criteri, tut- tavia è evidente in questo caso uno sforzo ad avvicinarsi ad alcuni aspetti propri della cantina in merito al gruppo di criteri riguardanti la qualità del processo produttivo. La ricerca compiuta da iiSBE infatti in questo ambito è stata avviata nel modo corretto e l’obiettivo primario era di coniugare aspetti legati all’edifico e alla produzione, al momento tuttavia si dispone soltanto di quattro criteri riferiti al consumo di energia elettrica e acqua per la vinificazione. Per quanto riguarda CasaClima Wine si può affermare che tutti i requisiti necessari per l’ottenimento della certificazione si riferi- scono alla cantina, infatti sono presenti alcuni parametri molto specifici che sono riusciti a cogliere le principali problematiche legate a questo edificio e all’attività che si svolge al suo interno. Tutte le limitazioni comuni sono riscontrabili quindi nell’approccio utilizzato, che in un’ottica di sostenibilità globale non risulta del tutto corretto, infatti come visto in precedenza è chiaro che la sostenibilità ha un peso maggiore su altri fronti rispetto alla

Grafico 28: grafico a barre raffigurante i peso in per- centuale rispetto agli ambiti individuati nell’analisi per le tre certificazioni di prodotto analizzate

elaborazione grafica dell’autrice

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% SITO E TRASPORTI ACQUA ENERGIA RIFIUTI MATERIALI QUALITÀ ARIA INTERNA COMFORT INTERNO INNOVAZIONE GESTIONE ASPETTI SOCIALI E TERRITORIO PRODUZIONE